Commentario del 20.08.18

IN PRIMA PAGINA
In primo piano ancora il tema Autostrade dopo il crollo del ponte a Genova. Tasse, azionisti e sicurezza: dove va il tesoro delle autostrade (Sole). Dal governo una legge per togliere la concessione ad Autostrade (Repubblica). E il ministro delle Infrastrutture Toninelli al Corriere dice: "Nazionalizzare conviene. Pedaggi in sicurezza". Ma la Lega frena il M5S (Stampa). Intanto, dopo la tragedia di Genova, per i tecnici del Mit: "Più cause dietro il crollo" (Messaggero). Il Fatto evoca un'ipotesi terribile: i lavori sul ponte l'hanno fatto crollare. Ora maxi-piano delle opere pubbliche: cabina di regia e lavori per 50 mld (Messaggero).
Immigrati, ponti e tasse: nell'intervista al Giornale la versione di Salvini. Il ministro dell'Interno, sulla nave Diciotti bloccata, dice: "Siamo pronti a far saltare 'Sophia'" (Stampa). Poi lancia la sfida: l'Ue ci aiuti o migranti in Libia. A Repubblica parla Matteo Renzi: "Il Paese non è perso ma bisogna lottare e non con il fioretto".
La finanza Usa apre il caso Italia. Salvini: "Un attacco" (Corriere). Salvini e l'accusa di complotto: "I poteri forti vogliono stroncarci". Il Wall Street Journal: "Con M5S e Lega c'è la fuga dei capitali" (Messaggero). "Ma quali complotti, lo spread ci fa male" scrive De Bortoli su L'Economia.
Giornale intervista Sangalli: "Se aumenta l'Iva per il commercio sarà devastante".
Pedofilia, lo scandalo in Usa mette pressione su Francesco: "La Chiesa deve fare di più" (Repubblica).

ITALIA-ECONOMIA
Autostrade, pronto il blitz del governo: via la concessione ad Autostrade con una legge (Repubblica in prima e p.2). Salvini al Giornale (p.3) conferma: "Abbiamo avviato l'iter per ritirare la concessione. Questa tragedia può essere l'occasione di rivedere il rapporto tra pubblico e privato". Esecutivo pronto a varare una nuova norma per una ristatalizzazione della rete con il passaggio della gestione all'Anas, che garantirebbe i livelli occupazionali, ma che potrebbe non avere le risorse necessarie. Parte la battaglia della revoca (Messaggero p.5): c'è la necessità di dimostrare che l'inadempimento è completamente imputabile al concessionario. Ma uno studio di Fillea Cgil calcola che allo Stato servirebbero 40 anni per ripagare i costi di una nazionalizzazione della rete (Repubblica p.3). Toninelli al Corriere (in prima e p.5): "Nazionalizzare conviene: ricavi e margini tornerebbero in capo allo Stato attraverso i pedaggi, da utilizzare non per elargire dividendi, ma per rafforzare qualità dei servizi e sicurezza delle strade. Stiamo per mettere fine all'opacità che ha garantito il patto inconfessabile tra vecchia politica e certi potentati economici". La Verità (in prima e p.2) cita "l'aiutino" della sinistra agli affari dei Benetton anche a Fiumicino. Intanto, Toninelli torna sulle polemiche legate al crollo del ponte Morandi e al progetto Gronda: "Quello della Gronda è un falso problema, meschinamente strumentalizzato. Sulla Gronda sono in corso analisi su costi e benefici. Non siamo contrari alle grandi opere pubbliche, ma qui c'è stato un problema di manutenzione ordinaria e straordinaria dell'esistente". Sul Corriere (p.4) il focus sulle "trappole" della concessione, con il nodo dei controlli sugli interventi straordinari: nel contratto si parla solo di ispezioni sull'ordinario. Fatto (p.3) si concentra invece sul salasso dei pedaggi, una formula magica che fa ricchi gli operatori: guadagni da favola, grazie a tariffe fissate al tempo della privatizzazione. Nel mirino del Fatto lo svuotamento dell'Authority sui trasporti. Sul rapporto con Autostrade, la Lega frena il M5S: "niente rottura" (Stampa in prima e p.2). Il sottosegretario Rixi prova a mediare: "Il ponte va ricostruito subito". La rottura rischia di far allungare i tempi, con la Lega che avverte: l'eventuale revoca della concessione non va discussa oggi. La leader della Cisl Furlan al Messaggero (p.7): "Se sarà revocata la concessione lo Stato si farà carico delle tutele per tutti i lavoratori. Bisogna rivedere il regime delle concessioni: il controllo deve rimanere allo Stato".
Intanto, dal governo arriva l'annuncio della "più grande operazione di manutenzione e di messa in sicurezza del Paese": cabina di regia e 50 mld, l'esecutivo punta a risorse per 3 punti di Pil e lancia la sfida all'Ue: "Ce ne infischiamo dei parametri" (Messaggero p.7 e tutti). Piano coordinato da Giorgetti e coinvolgerà Toninelli, Di Maio e Tria, che sta scandagliando il bilancio dello Stato per individuare tutti gli investimenti già stanziati ma incagliati: si parla di 10 mld (Stampa p.3).

ITALIA-POLITICA
Allarme Italia del Wall Street Journal, secondo il quotidiano è dal Def che i mercati decideranno se dare fiducia al Paese (Corriere p.11 e tutti). Per il WSJ con M5S e Lega rischio fuga di capitali. Salvini al QN: "Ci assalteranno con lo spread, i poteri forti provano a stroncarci", ma il ministro assicura: "Non arretreremo di un millimetro". E si rivolge agli italiani: "Quando cominceranno a bastonare, servirà la vostra reazione".
Genova, per i tecnici del Mit alla base del crollo del ponte Morandi ci sarebbero più cause (su tutti), il Fatto evoca "l'ipotesi terribile": i lavori lo hanno fatto crollare. E il direttore di "operations" di Autostrade, Paolo Berti, al Fatto (p.4) dice: "Sono scioccato, il Polcevera è uno dei ponti più controllati. Le osservazioni lo davano in buono stato di salute". Alla Stampa (p.7) parla Roberto Ferrazza, presidente della commissione del ministero del Trasporti, nominato dopo aver approvato il progetto esecutivo del maxi appalto di Autostrade per i lavori al ponte Morandi: "La mia firma per l'ok agli stralli: nessun conflitto di interessi ma sono pronto a fare un passo indietro. Non ho firmato alcuna relazione che sottolineasse criticità. Abbiamo indicato delle prescrizioni, ora spetta alle inchieste accertare quello che è successo".
Salvini al Giornale: "Se fossi stato in Autostrade avrei tolto immediatamente i pedaggi a Genova e provincia". Il vicepremier parla anche al QN (in prima e p.2): "Dalla tragedia deve nascere l'occasione di mettere in sicurezza tutto il territorio nazionale. Oltre a ponti e viadotti, anche fiumi, scuole e ferrovie. Un grande piano di opere pubbliche come quello lanciato da Trump, ma anche di piccole opere sul territorio. Intanto, è polemica per i fischi al Pd durante i funerali delle vittime di Genova. "Da quei fischi dobbiamo ripartire per cambiare" dice il segretario Martina (Corriere). Toninelli al Corriere: "Gli italiani hanno capito come il Pd abbia incarnato quella politica accondiscendente verso determinati soggetti e potere, da cui i partiti hanno tratto benefici a scapito della sicurezza dei cittadini". Renzi a Repubblica: "La maggioranza ha strumentalizzato un evento tragico, loro non vogliono la verità ma un capro espiatorio. Lo facevano da opposizione, dopo Genova hanno iniziato a farlo da maggioranza. Nelle tragedie ci siamo sempre uniti, loro hanno scelto lo scontro. Lo ha fatto subito Toninelli nell'intervista al Tg1 e Di Maio con commenti infamanti. Salvini va in scia". Poi entra nel merito delle accuse: "La convenzione con Autostrade è stata fatta dal governo Berlusconi e Salvini votò a favore, mentre il Pd contro. I soldi da Autostrade li hanno presi la Lega come contributo elettorale e il premier Conte nella veste di avvocato. Il no alla Gronda, che pesa come un macigno, viene da Grillo e Toninelli. Difendo Delrio e Letta, Delrio ha desecretato gli atti della concessione. Gentiloni ha allungato la concessione dal 2038 al 2042 per avere il via libera alla Gronda, sono scelte corrette. Dare la colpa al pd per il ponte è ridicolo". Poi sulla possibile revoca della concessione, Renzi dice: "Rischia di essere un regalo ad Autostrade".
Per la costruzione del nuovo ponte in acciaio si parla di otto mese, ma bisogna lavorare giorno e notte (Corriere p.6). Il governatore ligure Toti alla Stampa (p.2): "Il braccio di ferro con i Benetton non deve stritolare la Liguria. Abbiamo reagito bene nell'emergenza, ora non bisogna impantanarsi nella ricostruzione. Ricostruire il ponte in 8 mesi sarebbe davvero l'inizio della Terza Repubblica". Ma l'ex capo della Protezione Civile, Bertolaso, al Corriere (p.8) avverte: "Non bisogna avere fretta, altrimenti al posto di un ponte ci sarà una bretella d'acciaio".

ESTERI
Migranti in primo piano nell'intervista di Salvini al Giornale. Sul caso della nave Diciotti, il vicepremier dice: "Siamo alle carte bollate con Malta. Siccome il porto lo devo dare io, lo do solo se l'Europa si fa carico di tutti questi soggetti, se saremo costretti li riaccompagneremo in un porto libico". Ma il delegato del Cocer della Guardia Costiere, Ciavarelli al Corriere dice: "Uno stallo imbarazzante. A bordo sono pronti a gesti estremi pur di non tornare a Tripoli. Il nostro Paese ci nega lo sbarco". Intanto, Salvini parla dei rapporti con la Libia: "Ci stiamo affidando all'Onu, vogliamo accompagnare i libici nel percorso verso il voto, ma devono decidere loro. I francesi continuano a intromettersi per interessi economici".
La troika lascia Atene (Messaggero p. 11, Corriere p. 12, A&F prima e p. 4 e altri). Pur rimanendo sotto una supervisione periodica che dovrà garantire un avanzo primario imposto dai creditori pari al 3,5% fino al 2022 e del 2,2% sino al 2060, ufficialmente dopo 8 anni di misure draconiane (256,6md di fondi prestati dalla Ue), da oggi la Grecia, che cresce più dell'Italia (Stampa p. 11) torna padrona del proprio destino. Migliorano Pil e occupazione e il premier Tsipras potrebbe annunciare misure di sostegno e un rimpasto, mentre l'opposizione chiede elezioni anticipate. Punto debole della cura Ue resta il debito pubblico: dal primo anno di crisi del Paese (2009 e 126,7%), è salito al 180,4%.

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