Commentario del 9.10.17

IN PRIMA PAGINA
Politica in primo piano su tutti con la rottura a sinistra tra bersaniani e Pisapia: l'Mdp vale il 3% (Mattino), dialogo con Renzi (Corriere). Pisapia a Repubblica: "Serve una sinistra di governo". Asor Rosa al Fatto: "Era meglio se restava a fare il sindaco". Sulla legge elettorale Di Battista attacca: "E' un colpo di Stato" (Stampa). Sullo ius soli Renzo Piano rilancia: "Il no è crudele, sono bimbi italiani" (Repubblica). Sul Fatto reportage dal Veneto alla vigilia del referendum: autonomia, questione di schéi. Gentiloni apre: identità locali decisive per il Paese (Libero).
Sulla Stampa le tensioni sulla manovra: falchi Ue contro gli sconti all'Italia. E un italiano su 3 si dice favorevole all'addio all'euro (Stampa). Su l'Economia parla l'ad di Fs Mazzoncini: "Basta chiacchiere, il ponte sullo Stretto va fatto". Sul Sole la mappa dei reati, provincia per provincia: 284 denunce ogni ora, ma delitti in calo. Sul Corriere e il Messaggero il piano Minniti per i migranti: chiudere i grandi centri, moltiplicare le espulsioni.
In Spagna unionisti in piazza: "Il referendum è un golpe" (Corriere, Stampa, Messaggero). In Polonia cattolici ai confini: preghiera di massa contro l'Islam (Repubblica).
In cronaca su tutti l'arresto a Ferrara del fratello del marocchino della strage di Marsiglia. Su  tutti anche l'addio a Biscardi, che col Processo del lunedì rivoluzionò il calcio (Messaggero). Su Repubblica la crisi della Ferrari e della Nazionale: le passioni tradite.

ITALIA-ECONOMIA
Un italiano su tre vuole uscire dall'euro: sulla Stampa anticipazioni del rapporto su italiani e politica estera che verrà presentato oggi a Torino da Università di Siena, Istituto Affari Internazionali e Compagnia San Paolo. L'orientamento sull'Europa è cambiato nettamente in peggio: un terzo degli italiani sarebbe favorevole a uscire dall'Unione, il 36% dall'euro. Più rigido anche l'orientamento sull'immigrazione. Il 34% degli italiani è favorevole a inviare militari in Libia per fermare lì i flussi, 4 italiani su dieci vorrebbe una politica decisa di respingimento; solo il 29% favorevole ai salvataggi in mare e all'accoglienza. Governo bocciato su tutto: per l'82% il peso del Paese nello scenario internazionale è nullo o scarso.
I "falchi" Ue contro la Commissione: "Fate troppi sconti all'Italia". Sulla Stampa (in apertura e a p.3) anticipazioni dell'Ecofin di domani, dove i ministri economici si preparano a contestare la Commissione europea per la troppa discrezionalità nell'applicazione dei parametri del Patto di Stabilità. Nel mirino le concessioni (informali) all'Italia, per la quale si parla di un aggiustamento strutturale non di 10 ma di 5 mld. Cifre su cui il governo sta costruendo la manovra che dovrà essere presentata a Bruxelles entro il 15 ottobre.
In manovra entra la web tax: per la Stampa (p.2)  con l'orientamento europeo favorevole che si va consolidando, l'Italia è pronta a introdurre una tassa per i giganti del web a livello nazionale. Non sarà nel decreto fiscale che verrà approvato a breve né nel ddl del governo: la norma arriverà durante l'esame parlamentare.
Sul Sole (in prima e a p.7) altre anticipazioni della manovra. Allo studio del governo ci sarebbe un assegno di ricollocazione per i lavoratori di imprese in difficoltà. L'idea è di anticipare l'assegno nella gestione delle crisi, assegno che va da 250 a 5 mila euro. Ma c'è il nodo risorse.
Per il Giornale, con la manovra ai passaggi finali, si profila il solito assalto alla diligenza ma è una diligenza vuota. Le risorse a disposizione sono tra i 3,5 e i 4 mld, ma la lista della spesa da finanziare si allarga sempre di più. Unica cosa certa: con le elezioni che si avvicinano i provvedimenti impopolari slitteranno tutti.

ITALIA-POLITICA
Divorzio a sinistra tra Pisapia e i bersaniani. L'alleanza al capolinea. A Speranza che ieri sul Corriere invitava l'ex sindaco a decidere e in fretta, Pisapia replica: "Buon viaggio, non credo nella necessità di un partitino del 3%" (Stampa e tutti). "C'è bisogno di un nuovo centrosinistra aperto, innovativo, in discontinuità con quello degli ultimi anni" dice Pisapia a Repubblica. Per l'ex sindaco chi si è allontanata dal progetto iniziale di sinistra di governo è Mdp: "Una forza di sinistra deve avere l'ambizione di migliorare le condizioni di vita delle persone, non di abbaiare alla luna". E della leadership del centrosinistra dice: "Gentiloni è una persona di altissimo livello ma anche lui deve segnare una discontinuità rispetto al passato". Renzi tace e incassa la nuova spaccatura e prepara il programma per il nuovo centrosinistra (Stampa). Parola d'ordine: prudenza e nessuna polemica. Su Repubblica parla il vicesegretario Martina: "Pisapia sta facendo un percorso autonomo che rispettiamo con cui vogliamo confrontarci, senza strattonare nessuno. Serve il centrosinistra di governo per battere gli estremismi di destra e 5 Stelle". Si guarda anche a Bonino e Calenda. Sul Corriere intervista al capogruppo Rosato: "Non brindo alla rottura ma rivedo Rifondazione e D'Alema dà le carte". Voci di transfughi di Mdp in viaggio verso il Pd: "Non stiamo facendo campagna acquisti, non interferiamo".
Sul Corriere e tutti l'affondo di Di Battista sulla nuova legge elettorale: "Un colpo di Stato istituzionale. Nessun Paese al mondo fa una legge elettorale a 2-3 mesi dalle elezioni, impedendo di eleggere direttamente due terzi del Parlamento, decisi dunque dai partiti".
Sul Corriere anticipazioni sulla squadra di governo di Di Maio: esterni ai 5 Stelle tre nomi su quattro.  Per ora si lavora sotto traccia: il varo ufficiale è previsto per gennaio o febbraio. Si cercano personalità di alto profilo con una storia professionale alle spalle tale da eludere qualsiasi contestazione interna.
Anche Berlusconi pensa alla squadra di governo. Sul Giornale il piano del Cav: otto ministri politici (3 a FI, 3 alla Lega, 2 a Fdi) e 12 personalità della società civile. Per Sgarbi Berlusconi pensa a Salvini ministro dell'Interno e Frattini agli Esteri.

EUROPA
Barcellona ora sfida gli indipendentisti: ieri maxi corteo degli unionisti. "Siamo la voce della Spagna unita" (Stampa e tutti). La "minoranza silenziosa" parla, contesta duramente Puidgemont, chiede una consultazione regolare. Rajoy tweetta: "Non vi lasceremo soli". Al Nobel per la letteratura Vargas Llosa il comizio conclusivo: "Nessuna congiura golpista distruggerà la storia del Paese. Da tempo il nazionalismo sta facendo i suoi danni anche in Catalogna. Siamo qui per fermarlo". Puidgemont, isolato e senza alleati, al passo decisivo: domani l'intervento al Parlamento per sciogliere il dilemma se andare avanti sulla dichiarazione di indipendenza o rientrare nei ranghi della costituzionalità. Si cerca una via d'uscita onorevole, per non perdere la faccia. Per la Stampa prende forza l'ipotesi di elezioni anticipate.
"La Francia è tornata": su Repubblica parla il ministro dell'Economia francese Le Maire. "Stiamo cambiando in profondità il nostro sistema fiscale per incoraggiare gli investimenti. Per la prima volta c'è la volontà di scardinare totem finora intoccabili. Il segnale e anche per i nostri partner europei". Da Le Maire l'invito all'Italia di "scegliere l'Europa e di continuare il suo programma di riforme". E su Fincantieri: "L'accordo precedente era zoppo e poco trasparente. C'erano preoccupazioni legittime". Ora "Fincantieri ha il controllo di Stx ma lo Stato mantiene la possibilità di verificare il rispetto degli impegni".
Su Repubblica la Polonia senza migranti che prega in massa contro l'Islam: oltre un milione di fedeli si sono riuniti in preghiera col rosario lungo tutti i 3500 km dei confini del Paese per pregare "per la pace e per salvare la Patria e il resto d'Europa dalla secolarizzazione e dalla islamizzazione".
In Germania compromesso Cdu-Csu sulle politiche per i migranti: si va verso un limite agli ingressi in Germania per motivi umanitari di 200 mila l'anno (Stampa). Il blocco centrista si sposta così a destra, dopo l'emorragia di consensi alle ultime Politiche e in vista di nuove consultazioni regionali e soprattutto delle trattative per la formazione del nuovo governo con Liberali e Verdi. 

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