Commentario del 22.10.17

IN PRIMA PAGINA
Spagna, pugno di ferro di Rajoy (Repubblica). Azzerato il governo catalano (Corriere). Madrid controlla polizia e tv (Stampa). Puigdemont: è un colpo di Stato (Messaggero). Madrid fa il golpe bianco, ribellione catalana in piazza (Fatto).
L'escalation della crisi catalana nel giorno del referendum per l'autonomia del Nord. Una scommessa da 40 miliardi, per Repubblica. Tajani al Messaggero: "Serve uno stop alle piccole patrie". Pd e Lega litigano, la sfida è sull'affluenza (Corriere e tutti). Messaggero e Fatto contro: è il referendum più inutile mai visto. Giornale e Libero a favore: chi non vota l'autonomia o è un ladro o è una spia. Pirozzi: "Sono terremotato ma anch'io sono federalista" (Libero). Bombassei: "Non voto, ci sono altri metodi" (Mattino).
Sempre in primo piano anche lo scontro sul governatore di Bankitalia. Renzi attacca: "Nessuno è intoccabile" (Corriere). Berlusconi difende: "Le colpe sono dei banchieri, non di Visco" (Stampa). Su Repubblica la linea di Bankitalia: il governatore non sarà mai il capro espiatorio  della guerra bancaria. Su QN il sondaggio Ipr: non un voto in più a Renzi per la guerra a Visco.
Da sinistra Speranza manda un segnale a Renzi: "Non è lui il nemico" (Repubblica). Ma chiede modifiche a Rosatellum e legge di Bilancio. Dai sindaci segnale a Minniti: "Migranti, non da noi". Sette comuni su otto frenano sul piano (Stampa)
In manovra si allunga al 2019 l'Ape volontario (Sole). Con gli incentivi per i giovani contratti in aumento del 30% (Messaggero).
Dall'estero. Nella Repubblica Ceca vince Babis, il Trump europeo (Messaggero). Dietro l'ex cortina dilagano le destre (Repubblica). Negli Usa Trump alza il velo su JFK (Stampa)

ITALIA-ECONOMIA
Pensioni, si "allunga" a tutto il 2019 la sperimentazione dell'Ape volontaria (Sole). Un'estensione quasi obbligata visti i ritardi accumulati sull'avvio. Intanto nel 2018 torna la rivalutazione degli assegni e la parificazione della pensione di vecchiaia per uomini e donne. Nel pacchetto previdenza per la manovra anche l'accesso agevolato all'Ape social alle donne e ai lavoratori con contratti a termine. Prevista anche la detassazione della pensione integrativa per gli statali e la stabilizzazione della Rita, la rendita integrativa temporanea anticipata. Ma i sindacati restano profondamente insoddisfatti.
Sul Messaggero l'ultima versione degli sgravi per l'assunzione dei giovani. Tetto a 3000 euro per il dimezzamento degli oneri in caso di assunzione di dipendenti fino a 29 anni. E' il valore di compromesso su cui si è assestato il lavoro preparatorio della misura probabilmente più importante della legge di Bilancio. Con il tetto a 3000 euro (e non a 3.250 come si era ipotizzato) per il 2018 (anno di transizione, con il limite di età a 34 anni) si prevedono 380 mila assunzioni e poi 300 mila nei due anni successivi. Il governo stima un incremento del 30% di contratti. Per il Sud sarà conservata una decontribuzione ad hoc che vale il 100% dei contributi: si applicherà ai lavoratori sotto i 35 anni e a quelli con 6 mesi di precedente disoccupazione. 
"Abbiamo fatto poco per le famiglie - dice Renzi ad Avvenire - La prima misura della prossima legislatura con noi al governo? Daremo mille euro netti l'anno per tutti gli under 18: una misura universale per i figli, la via italiana al quoziente familiare. Penso anche a un bonus badanti".

ITALIA-POLITICA
Lombardia e Veneto, è il giorno del referendum. La posta in gioco sono oltre 40 miliardi di residuo fiscale, scrive Repubblica: 12 milioni di elettori chiamati a decidere se le due regioni potranno sottrarre questi soldi allo Stato per trattenerli sui territori. In Lombardia l'esordio dei tablet ai seggi. In Veneto si voterà con schede cartacee,ma c'è il quorum al 50,1%. Maroni punta ad aprire una trattativa col governo per ottenere più competenze e più risorse. Zaia è pronto ad aprire con Gentiloni un negoziato su tutte le 23 materie su cui Stato e regioni sono concorrenti. Per la Stampa, il Veneto seguirà Zaia superando la soglia del 50% e questo sarà un viatico per una sua probabile candidatura a premier nell'alleanza di centrodestra. In salita la corsa di Maroni: se i lombardi resteranno a casa risulterà azzoppata anche la sua corsa alla riconferma a governatore e, nella Lega, la sua sfida all'ala salviniana. Pd e Lega litigano. Martina: "Propaganda leghista". Salvini: "Pensi alle stalle: è un ministro inutile".La sfida è sull'affluenza e sull'uso dei tablet (Corriere e tutti). Messaggero e Fatto contro: è il referendum più inutile mai visto. Giornale e Libero a favore: chi non vota l'autonomia o è un ladro o è una spia. Berlusconi alla Stampa: "Ogni paragone con la Catalogna è improprio. Questi referendum hanno come scopo la crescita di tutto il Paese. Se le regioni più efficienti camminano più velocemente ne guadagna l'intera collettività". Cacciari a Repubblica: "C'è il rischio che i referendum minino la sovranità nazionale. La questione settentrionale va affrontata ma non è questo il modo. Questi referendum sono la campagna elettorale della Lega e del centrodestra".  Sul Messaggero parla Tajani: "Sono due referendum legittimi e sono consultivi, per chiedere più autonomie. Guai a interpretare questi due referendum come  l'inizio di una stagione indipendentista". Su Libero parla il sindaco di Amatrice Pirozzi, dato in corsa alle Regionali del Lazio: "Salvini non spacca l'Italia. Sono federalista anch'io".
Sempre in primo piano anche lo scontro sul governatore di Bankitalia. Renzi, a Firenze alla festa del Foglio, attacca: "Nessuno è intoccabile" (Corriere). Più sfumati i toni nell'intervista ad Avvenire."Il vero problema sono le crisi bancarie, le decine di miliardi messi dallo Stato per salvarle. Io è il Pd non possiamo difendere l'attuale assetto di potere, stare dalla parte dei cosiddetti salotti buoni. Noi stiamo con i risparmiatori". E su Bankitalia: "La difesa a oltranza di Visco non sta nei miei desideri. Ma qualsiasi nome il premier farà non ci saranno problemi. Anche se dovesse riconfermare Visco nessun problema. Prenderò atto della decisione del governo:qualsiasi sarà non intaccherà i rapporti con Gentiloni".
Se Renzi attacca Visco, Berlusconi, in un'intervista alla Stampa, lo difende: "Non scarichiamo su Visco le colpe dei banchieri". "Nelle crisi bancarie responsabilità personali di banchieri o manager che hanno agito in malafede o di controllori che non hanno controllato. Ma sono contrario a una condanna complessiva del sistema bancario, come sono contrario a scaricare sulla Banca d'Italia e sul governatore responsabilità che appartengono ai singoli. La mossa di Renzi mi pare improvvida e sa di ritorsione o occupazione di potere".
Su QN il sondaggio Ipr: non un voto in più a Renzi per la guerra a Visco. Il 65% dice di non conoscere il conflitto in atto tra Renzi e Visco, solo il 12% sa di cosa si tratta. Il 65% non conosce neppure i compiti di Bankitalia: solo il 7% li conosce. E il consenso al Pd e la fiducia a Renzi sono rimasti stabili: 25,5% al partito, 30% al leader.

EUROPA
Spagna, pugno di ferro di Rajoy (Repubblica e tutti). Il governo spagnolo, applicando per la prima volta l'articolo 155 della Costituzione, destituisce Puigdemont e l'intero governo catalano e convoca nuove elezioni da qui a 6 mesi. Rajoy: "Non era nostro desiderio applicare l'articolo 155 ma nessun paese democratico può accettare che si ignori la legge". Tre le aree in cui Madrid eserciterà un controllo diretto: sicurezza, finanze e media pubblici, dunque polizia e tv. Puigdemont: "Un colpo di Stato" (Messaggero). "Momento peggiore da Franco" (Corriere). Appello in inglese ai leader europei: "Decidere il futuro democratico non è un crimine. La Catalogna è fondamentale per i valori europei". In piazza 450 mila persone per l'indipendenza e per la scarcerazione dei leader indipendentisti Sanchez e Cuixart. "L'Europa deve temere la moltiplicazione delle piccole patrie – dice il presidente del Parlamento europeo Tajani al Messaggero – Perciò nessuno intende riconoscere la Catalogna come Stato indipendente. Anche la May, in piena Brexit, ha detto che il Regno Unito non lo farà. Quello della Catalogna non è autonomismo ma una proclamazione di indipendenza in spregio allo Stato di diritto e contro la Costituzione spagnola, frutto di un referendum illegale. E' anche un vulnus democratico".
Nella Repubblica Ceca vince Babis, il Trump europeo (Messaggero). Dietro l'ex cortina dilagano le destre (Repubblica). Babis, soprannominato Babisconi per le affinità con Berlusconi, ha vinto con ricette semplici e ad effetto, facendo leva sulla paura di essere fagocitati dagli Stati forti europei, di una invasione di stranieri, di una islamizzazione del paese. Umori e timori amalgamati nel Gruppo di Visegard, che annovera Polonia, Repubblica ceca, Ungheria e Slovacchia". Ma la costituzione del governo sarà un rebus: contro Babis, già rimosso dal precedente governo per sospetta frode fiscale, il vasto fronte dei partiti di opposizione che lo considerano un pericolo per la democrazia.

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