Commentario del 28.10.17

IN PRIMA PAGINA
Barcellona adiós (Giornale). La Catalogna indipendente. Rajoy: criminali (Corriere, Fatto). Tajani: "Così si separano anche dall'Europa" (Giornale). Madrid scioglie il governo catalano (Messaggero). Puigdemont ora rischia l'arresto, allertate le ambasciate straniere (Mattino). Ue e Usa: esiste solo la Spagna (Sole). Spettro guerra civile (Messaggero).
Sul fronte interno spazio a politica ed economia. Nel sondaggio del Corriere calano i democratici, cresce il centrodestra, M5S avanti nel Sud. Salvini cambia nome alla Lega (Libero): tolta la parola Nord (Corriere). De Luca sferza il Pd: "Con i tutori politici perdiamo" (Mattino).
Tra politica ed economia il caso Bankitalia: nominato Visco ma è strappo (Messaggero). Renzi molla Gentiloni: i "suoi" ministri disertano il consiglio dei ministri (Giornale, Sole e tutti). Gentiloni: Matteo? Conta più la stabilità (Corriere). Libero contro Visco l'uomo dello sfascio resta al vertice delle banche che ha rotto.
Da Bruxelles aut aut sulla manovra (Sole). La Ue chiede chiarimenti sui conti, S&P rialza il rating del debito italiano (Messaggero, Avvenire). Italia promossa dopo 15 anni (Stampa).
Dagli Usa, verità ancora lontana su JFK: 300 file restano segreti (Messaggero). Ma il Fatto rivela: "Un poliziotto sparò il colpo mortale a JFK".
A Torino bruciano i boschi, una nube oscura il cielo di Torino (Stampa). A Roma è allarme conti, il governo convoca la Raggi (Messaggero). A Milano il sindaco Sala insiste: la velocità è '900. Oggi rallentare non è arretrare (Corriere).

ITALIA-ECONOMIA
Standard&Poor's alza il rating dell'Italia, la prima volta dopo 15 anni (Stampa, Repubblica e tutti): ora siamo a BBB/A-2 con giudizio stabile, grazie alle "migliorate prospettive di crescita sostenute dagli investimenti e dalla ripresa dell'occupazione". Ma "l'incertezza politica legata alle prossime elezioni potrebbe pesare".
Ma da Bruxelles arriva l'aut aut sulla manovra (Sole e tutti): nei conti mancano 1,7 miliardi (Libero), pari allo 0,1% del deficit, scostamento definito significativo. Dal Mef minimizzano, dicendosi fiduciosi di poter dimostrare il rispetto delle regole da parte dell'Italia. Dei soldi che mancano all'appello, scrive Repubblica, 700 milioni dovrebbero essere recuperati aggiornando le spese per i migranti scorporate dal deficit. Entro martedì la risposta dettagliata  alla richiesta di chiarimenti dei commissari Dombrvskis e Moscovici a Padoan.
Sulle pensioni e l'adeguamento dell'età c'è un piano del governo per rinviare di 6 mesi la decisione (Repubblica). L'idea di Gentiloni è di promuovere un emendamento al decreto fiscale per spostare i termini di legge entro cui i ministeri di Lavoro ed Economia devono decretare lo scatto pensionistico, fissando l'età di uscita a 67 anni. Far saltare del tutto l'adeguamento aprirebbe un buco nei conti di 3 mld già nel 2020 e un nuovo fronte con Bruxelles. Camusso critica anche sulla scelta del rinvio a dopo il voto: "Potrebbe essere anche peggio". Renzi, Martina e Poletti spingono per il rinvio, Calenda no. "Le risorse vanno messe su lavoro, giovani, investimenti, reddito di inclusione". E si schiera dalla parte di Boeri nelle accuse a politica e sindacati. 

ITALIA-POLITICA
Calano i democratici, cresce il centrodestra, M5S avanti al Sud: il sondaggio di Pagnoncelli sul Corriere conferma l'avanzata del centrodestra specie al Nord e il calo del Pd, che dovrebbe tenere solo nelle ex regioni rosse. Le ultime intenzioni di voto danno il M5S al 27,5%, il Pd al 25,5%, Forza Italia al 16,1%, Lega al 15,2%, Fdi al 4,5%, Ap al 3,1%, Mdp 2,8%, Sinistra 2,6%. Dati che confermano la buona salute del centrodestra e la debolezza di Renzi, che non riesce a recuperare consensi con la svolta "populista". Proiettati sulle Camere alla luce del Rosatellum, i dati rimandano a un Parlamento senza maggioranze. In astratto avrebbe il controllo solo un'alleanza Lega-M5S o centrodestra-Pd.
Visco riconfermato alla guida di Bankitalia ma non col voto dei ministri renziani: la Boschi, Lotti, Martina e Delrio assenti dal consiglio dei ministri che in pochi minuti liquida la pratica nell'imbarazzo generale (Corriere). Zanda a Repubblica: "Mi auguro che nessuno usi le banche per la campagna elettorale. Sono in gioco la tutela dei risparmiatori e l'economia del Paese". Sconcerto anche tra gli altri dem al governo (Repubblica): ora c'è la conferenza programmatica di Napoli del partito ma il caso è rimandato alla sera del 5 novembre, all'esito del voto in Sicilia. "Se va male si ridiscute tutto". Gentiloni non si cura del fuoco amico e va avanti: conta di più la stabilità del Paese. Nel retroscena di Verderami sul Corriere la linea del premier: "Devo al Paese la legge di Stabilità, il resto si vedrà".
L'addio di Grasso è un altro strappo che divide i dem. Altri tentati di seguirlo, Mdp alla finestra (Messaggero). Renzi minimizza – sbagliato fare polemica – la  minoranza parla invece di colpo durissimo (Corriere). Repubblica prefigura un listone di sinistra con Mdp, Si e Civati con a capo Grasso: le prove generali il 20 novembre alla Camera, dove le tre sigle presenteranno una proposta unitaria di reintrodurre le garanzie del vecchio articolo 18. Poi una nova assemblea nazionale. Più vicino a Renzi il polo riformista che potrebbe nascere tra Radicali, Verdi e (forse) Pisapia (Repubblica).
Strappo anche nella Lega: dal simbolo salta il "Nord". L'annuncio, dato da Salvini in tv a Piazza Pulita: "La Lega ha ambizioni di governo nazionale e si presenterà in tutti i collegi d'Italia". Bossi scatenato: "Salvini sta facendo una cazzata pazzesca, la nostra gente è qua, i nostri voto sono al Nord" (Foglio). Anche Zaia e Maroni spiazzati: la revisione del settentrionalismo smentisce implicitamente il referendum autonomista di domenica.

EUROPA
Madrid scioglie la Catalogna (Messaggero e tutti): la repubblica catalana dura lo spazio di un pomeriggio. Alla dichiarazione unilaterale di indipendenza proclamata dal parlamento regionale segue l'approvazione da parte del Senato spagnolo delle misure per il ripristino della legalità costituzionale. Rajoy in serata va in tv e annuncia la rimozione del presidente Puigdemont, dei suoi consiglieri, del direttore della polizia autonoma e il segretario generale dell'Interno, lo scioglimento del Parlamento e la convocazione di nuove elezioni per il 21 dicembre. Usa e Ue schierati con Madrid: per noi c'è solo la Spagna (Sole). Sulla stessa linea Germania, Francia e Italia. Tajani al Giornale: "L'addio a Madrid vale come secessione. Juncker, Tusk e io stiamo con le istituzioni spagnole: l'Europa delle piccole patrie non esiste". Tutti gli scenari aperti, quando Rajoy procederà con la sospensione dell'autonomia catalana (Corriere, Messaggero). Contraccolpi in Borsa: Madrid, la peggiore d'Europa, ha perso l'1,45% (Sole). E l'economia sconfessa la scissione (Giornale).

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