Commentario del 11.10.17

IN PRIMA PAGINA
"Catalogna indipendente, ma trattiamo": in primo piano su Corriere, Stampa e tutti i giornali la "frenata" di Puigdemont sulla secessione (Messaggero). La piazza dalla festa al dramma "Ci avete traditi" (Stampa e tutti). Rajoy pronto allo stato d'assedio (Messaggero). Il pasticcio catalano lascia freddi i mercati (MF) ma è fuga di capitali dall'azionario (Sole).
In primo piano anche la legge elettorale: il governo cede a Renzi (Mattino), mette la fiducia ed è rivolta (Repubblica e tutti). Asse tra Renzi e Quirinale per il sì. Gentiloni: fiducia o servirà il decreto (Messaggero). Repubblica parla di colpo di mano. Il Fatto di "Fascistellum". Sul Corriere il governo Sgarbi-Tremonti: Buffon allo Sport, Bocelli al Turismo, Cristoforetti agli Esteri.
Bossi torna sul referendum autonomista: "Se non passa, Lombardia e Veneto in malora" (Libero). La De Micheli sulla ricostruzione post terremoto: "Appalti più veloci e deroga sulle casette fai da te" (Messaggero). Sul Sole i ritardi del governo sui prepensionamenti: ape volontario dal 2018, perso un anno. Sole critico anche sulla manovra: solo 1 euro su 6 per la crescita.
Dall'estero: la California brucia, morti e dispersi (Stampa). In Brasile Giornale faccia a faccia con Battisti: "Non tornerò mai in Italia".
Sport, Ferrero tentato dalla Roma: "Comprare? Mai dire mai, molti me lo chiedono" (Messaggero). E il Milan bussa alle banche per un prestito (MF).

POLITICA
il governo cede a Renzi (Mattino), mette la fiducia ed è rivolta (Repubblica e tutti). L'ok di Gentiloni alle pressioni di Pd e Ap per evitare il voto segreto scatena la reazione di M5S e Mdp, che parlano di "atto eversivo". Dietro la mossa del governo c'è l'asse tra Renzi e Gentiloni, con la benedizione del Colle (Stampa): obiettivo, l'ok prima delle elezioni siciliane (Messaggero). Gentiloni, inizialmente titubante, si rassegna: "Rosatellum o costretti al decreto, è l'ultimo treno". Prima del via libera, il premier ha sentito anche Napolitano, che ha espresso perplessità (su tutti).
Oggi i primi due voti di fiducia, domani il terzo, uno per articolo, poi la presentazione degli emendamenti e il voto finale, che sarà segreto. Patto di ferro tra Pd, Fi e Lega – con le due forze di centrodestra che usciranno dall'Aula - ma torna lo spettro dei 101 franchi tiratori (Messaggero). Nel frattempo il governo va sotto due volte in Senato: Mdp toglie l'appoggio due volte sulla legge europea (su tutti).
Il centrodestra si spacca, con FdI contraria. La Meloni alla Stampa: "La legge è uno schifo, Berlusconi e Salvini devono spiegare perchè dicono sì. A questo punto è opportuno un incontro, devono spiegarmi il sostegno a una legge che non consentirà di formare una maggioranza. Chi la vota si prende la responsabilità di consegnare gli italiani all'ennesimo governo dell'inciucio". Polemiche anche a sinistra. Il no di Pisapia al Rosatellum: "Così Renzi rende difficile l'unità" (Repubblica p.2). Bersani al Corriere (p.8): "Si apre una questione democratica grande come una casa. Si scava un altro solco tra istituzioni, politica e cittadini. E' una vergogna che i liberali stiano zitti".M5S pronto alle barricate, Di Battista chiama i suoi alla mobilitazione. Poi esce dalla Camera e arringa, ma era la folla sbagliata e viene contestato (Corriere e tutti).
Referendum del Nord, Maroni ad Arcore per convincere Berlusconi a un impegno concreto sulla consultazione per l'autonomia (Corriere). Appello a Berlusconi anche da Bossi, che al Corriere dice: "Meglio l'autonomia che la secessione: per l'indipendenza serve tempo. Silvio deve fare di più, gli chiederò di impegnarsi di prima persona". Bossi intervistato anche da Libero: "Se non passa il referendum Veneto e Lombardia finiscono male".

ECONOMIA
Italia, il Fmi rivede la crescita all'1,5%. Un dato, scrive il Corriere, che fa il paio con quelli sulla produzione industriale diffusi dall'Istat che parlano di un + 5,6% ad agosto rispetto all'anno precedente, e un trend del +2,2% negli ultimi 3 mesi, e con quelli sul calo del tasso di disoccupazione (che dovrebbe scendere all'11% nel 2018). "Il Paese ha fatto enormi progressi anche nel settore finanziario – l'analisi del World Economic Outlook del Fondo Monetario – ma resta il problema dei crediti deteriorati". E del debito pubblico, aumentato al 133%. Cottarelli a Repubblica: "Il debito sta esplodendo: alzare gli stipendi della classe media". "La ripresa dell'economia mondiale è ben avviata, il tasso di crescita è in aumento, ma vedo rischi sul livello di indebitamento delle famiglie e del settore pubblico. La classe media riesce a consumare ma indebitandosi di più. Serve un aumento di salari e stipendi". E sull'Italia: "Stiamo meglio ma cresciamo meno dell'eurozona e non abbiamo ancora recuperato il livello di reddito pre-crisi. I stiamo muovendo troppo lentamente. Restiamo esposti a possibili shock nell'economia mondiale ed europea".  Analisi preoccupata anche sul Corriere: sembrano due Paesi in uno, quelli descritti ieri dal Fmi, scrive Fubini. L'Italia registra una sorpresa positiva, per quel balzo delle previsioni del pil, nessun altro Paese ha fatto meglio. Ma resta il Paese con il tasso di crescita più basso della Ue.
Intanto Padoan rassicura: "Da Bruxelles nessuna obiezione alla correzione del deficit dello 0,3%" (Sole e altri). Nonostante i dubbi emersi all'Ecofin tra ministri delle Finanze sull'applicazione italiana del Patto di Stabilità, il ministro si dice convinto del benestare della Commissione.
Sole critico sulla manovra: solo 1 euro su 6 per la crescita. Su quasi 4 miliardi messi in preventivo per le spese extra-Iva, solo 600 milioni sono destinati allo sviluppo e alla competitività. Le risorse per statali e altre uscite correnti coprono l'80% della spesa programmata.

EUROPA
"Catalogna indipendente, ma trattiamo": in primo piano su Corriere, Stampa e tutti i giornali la "frenata" di Puigdemont sulla secessione (Messaggero). Nell'attesissimo discorso di ieri in Parlamento, ribadito "il mandato" per la Catalogna indipendente e repubblica ma congelata la dichiarazione di indipendenza "per avviare un processo di dialogo". Nuovo appello alla Ue perché "si dedichi a fondo alla questione e si appelli ai valori fondanti dell'Unione". La folla radunata all'Arco di Trionfo passa dalla festa al dramma "Ci avete traditi" (Stampa e tutti). Attesa per la replica di Rajoy oggi alle Cortes. Madrid era pronta allo stato d'assedio ma i bizantinismi del presidente catalano fermano la macchina (Messaggero). Da Bruxelles, Tusk si appella direttamente a Puigdemont offrendogli una sorta di riconoscimento morale ed evita il peggio (Stampa). Ma Barcellona resta isolata in Europa (Sole): "Inaccettabile" per Alfano la dichiarazione di Puigdemont. Macron: "Non vedo spazi di mediazione per l'Europa". L'indipendenza "sospesa" e lo scontro in Cataloga per ora lasciano freddi i mercati (MF): euro quasi immobile, Borsa di Madrid in leggero calo, spread della Spagna sempre inferiore a quello dell'Italia. Per BlackRock merito del quantitative easing della Bce. Ma è fuga di capitali dall'azionario (Sole): nella settimana dopo il referendum oltre 200 i milioni di dollari di riscatti per i fondi equity.

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