Commentario del 27.10.17

IN PRIMA PAGINA
C'è la legge elettorale, via ai giochi per il voto (Giornale). Mattarella firma - un dovere (Sole) -  Grasso strappa: "Pd irriconoscibile, me ne vado" (Repubblica, Stampa). Si vota a marzo (Fatto).
Altro "strappo", tra Renzi e Gentiloni su Bankitalia (Repubblica, Messaggero). Gentiloni conferma Visco e mette la data di scadenza al suo governo (MF). Capolavoro di Renzi: Visco dimezzato ma riconfermato (Fatto).
Su Repubblica l'attacco di Boeri (Inps) a politica e sindacati: "Usano le pensioni per motivi elettorali". Critico anche il Fatto: per noi la pensione slitta a 67 anni, ma Pd e FI vogliono il vitalizio a 63.
Da Francoforte Draghi vede la ripresa (Stampa). La Bce dimezza il Qe ma lo prolunga (Sole). Draghi torna a incantare i mercati (MF) ma l'Italia ora rischia (Mattino).
"Alunni sempre accompagnati" (Italia Oggi): è un caso la decisione della Fedeli di obbligare genitori e nonni a riprendersi i ragazzi all'uscita delle scuole medie. Repubblica: lasciate che i ragazzini tornino a casa da soli.

ITALIA-ECONOMIA
Bce, frenata morbida sugli aiuti (Messaggero): da gennaio a settembre 2018 l'acquisto di titoli scende da 60 a 30 miliardi al mese, si apre una nuova fase ma con la possibilità per la Bce di tornare sui suoi passi se a settembre l'inflazione non sarà risalita al 2% e la crescita dovesse rallentare. Una "soluzione aperta", presa "a grande maggioranza" (con Germania e Olanda contrarie): "Non è il tapering, il piano non si fermerà improvvisamente", la rassicurazione di Draghi. Bene le Borse, sollievo anche per l'Italia: secondo Milano Finanza a fine settembre la Bce dovrebbe arrivare a detenere circa 370 mld di titoli italiani e mantenerli per un esteso periodo di tempo, evitando così al Tesoro di rifinanziare in breve tempo una fetta importante del debito. Gros a Repubblica: "I tassi bassi ancora a lungo favoriscono debitori, Paesi e aziende. L'Italia è fra questi e ha l'ulteriore vantaggio di un risparmio forte da compensare il debito pubblico. E' la Germania che ha tutto da perdere, e comincia a innervosirsi". Anche per il Messaggero le novità da Francoforte sono positive per l'Italia, mantenendo il debito italiano sotto l'ombrello della Bce. Buone notizie anche per i mutui, che manterranno ancora tassi bassi, e per le aziende, per il sostegno al credito (Sole).
Su Repubblica l'attacco di Boeri a politica e sindacati: "Usano le pensioni per motivi elettorali". Il presidente dell'Inps torna sul tema dell'adeguamento a 67 anni delle pensioni: "c'è una sola ragione per bloccarla, la prossima campagna elettorale. Servirà una legge per spostare l'adeguamento al 2018, ma sarebbe una controriforma che ci esporrebbe a grandi rischi in un momento di forti tensioni internazionali e di irrigidimento della politica monetaria. Ci sarebbe incertezza anche sulla pianificazione delle uscite anticipate dal lavoro, ma le imprese devono sapere quando potranno andare in pensione i loro lavoratori". Per Boeri poi, a pagare il conto del mancato adeguamento sarebbero i giovani: "Sono i contributi degli attuali lavoratori che pagano le pensioni degli attuali pensionati. Più anni di vita senza adeguamento vogliono dire più pensioni da finanziare con le proprie tasche. E' un problema di equità intergenerazionale". Boeri duro anche con i sindacati: "ormai si battono solo per far aumentare la spesa pensionistica. Non difendono i salari, sembrano seguire le stesse logiche de ciclo politico dei parlamentari. Ma così stanno minando alle basi il sistema pensionistico, mettendo a grave rischio gli stessi pensionati". Critico anche il Fatto: per noi la pensione slitta a 67 anni, ma Pd e FI vogliono il vitalizio a 63.

ITALIA-POLITICA
Il Rosatellum passa, c'è la legge elettorale delle larghe intese (Corriere), via ai giochi per il voto (Giornale). Per le elezioni la prima data utile potrebbe essere il 4 marzo (Sole). Da Di Battista ultimo appello a Mattarella perché non firmi una legge giudicata incostituzionale ma dal Colle arriva la replica (indiretta) del presidente: "Un dovere firmare le leggi se sono costituzionali" (Sole). Grasso invece strappa: "Pd irriconoscibile, me ne vado" (Repubblica, Stampa e tutti). Nei retroscena lo sfogo del presidente del Senato: da semplice parlamentare non avrebbe votato né la legge elettorale né le fiducie. Rosato a Repubblica: "Dolorosa la scelta di Grasso, gli avevamo chiesto di correre per noi". Mdp lo testa da leader: "Con lui ottimi risultati" (Corriere). Bersani al Corriere: "Grasso leader della sinistra? E' un'ipotesi". Possibile un'alleanza con il Pd alle prossime elezioni? "C'è un macigno tra noi e ce l'hanno messo loro". Chi si prende la scena, nel giorno del sì al Rosatellum, è Verdini: "C'è una nuova maggioranza? Non è vero, perché noi c'eravamo, ci siamo stati e ci saremo fino all'ultimo giorno della legislatura" (Corriere e tutti). Sul voto Rosato scommette: "Vinceremo in almeno 90 collegi su 232. Non ci sarà nessuna disfatta al Nord: io mi candido a Trieste".
Altro "strappo", tra Renzi e Gentiloni su Bankitalia (Repubblica, Messaggero e tutti). Gentiloni propone la riconferma Visco, oggi il via libera del governo e il decreto di Mattarella. Renzi, da "Porta a Porta" attacca: "E' una scelta che non condivido, spero che possa fare meglio, ma è anche difficile che possa fare peggio nei prossimi anni". Nessuna tregua né con Gentiloni e nemmeno con Visco: ora lo scontro si sposta in commissione. Zanetti (Sc): "Riconfermare Visco è stata una forzatura incredibile, c'è una commissione d'inchiesta sulle banche, basta questo per capire che le condizioni per una riconferma non c'era" dice al Corriere. Il governatore potrebbe essere chiamato "intorno al 20 dicembre, e dovrà rispondere su tutto". Per il Giornale Renzi si prepara a chiamare in causa anche Draghi: "Dovrà dire la sua in commissione, sul tema avremo caos nei prossimi due mesi. Sarà un pezzo della mia campagna elettorale". Caustico il Fatto, che parla di capolavoro di Renzi: Visco riconfermato ma dimezzato.

EUROPA
"Il mio governo sarà europeista o non sarà" dice al Corriere Sebastian Kurz, il prossimo cancelliere austriaco. Ma con la Fpo di Strache le trattative per il nuovo governo sono in fase avanzata: "Ci sono molte convergenze, su tasse, economia e sulla lotta contro l'immigrazione clandestina. Abbiamo il comune desiderio di un cambiamento fondamentale dell'Austria". Kurz ribadisce la linea dura contro l'immigrazione illegale - "Se perdiamo il controllo in Paesi come l'Austria ne mettiamo a rischio ordine pubblico e sicurezza" – ma garantisce: "Nei negoziati porrò la condizione che il programma esprima i miei valori di base e le mie convinzioni europeiste".
In Spagna, salta l'ultima mediazione tra Madrid e Barcellona. Puigdemont, sostenuto da socialisti e Podemos, era pronto a proclamare elezioni anticipate per il 20 dicembre, Rajoy a sospendere l'applicazione dell'articolo 155 della Costituzione ma poi lo scenario è cambiato. Sotto la pressione dell'ala dura degli indipendentisti Puigdemont rinuncia alle elezioni e rimanda al Parlamento catalano la scelta se proclamare o meno l'indipendenza. Oggi parola al Senato spagnolo per l'ok al commissariamento della Catalogna. Il governo si prepara a destituire il presidente catalano ma c'è il rischio di una disobbedienza di massa. Altro terreno di scontro, i media: il governo spagnolo può cambiare i direttori di radio e tv ma non sarebbe un bello spettacolo davanti all'Europa (Messaggero).

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