Commentario del 29.10.17

IN PRIMA PAGINA
Pace armata nel Pd (Repubblica). Gentiloni a Renzi: "Devi unire" (Messaggero). Minniti spinge per l'unità nel partito, Orlando rassicura: niente golpe se perdiamo in Sicilia (Stampa). Grillo in marcia prova a prendersi l'isola (Fatto). Ma il caso Appendino fa tremare i Cinque Stelle (Repubblica). Si dimette per una multa il braccio destro della sindaca di Torino. Il Giornale: onestà, trallallà. Si temono ripercussioni sul voto in Sicilia.
Repubblica torna sul caso Bankitalia, con un'intervista a Casini: "Troppe anomalie e complicità tra Bankitalia e istituti di credito". Il Messaggero torna sull'autonomia alle regioni con un'intervista alla Lorenzin: "Sanità e scuola restino allo Stato".
Sulla manovra, dopo i richiami di Bruxelles, il governo blinda i saldi. Il Sole: ora niente assalti alla diligenza. Sulle pensioni a 67 anni piano del governo per esentare undici categorie (Corriere). Sul Messaggero la stretta sull'evasione fiscale: per le cartelle esattoriali la prescrizione si allunga a 10 anni. Su QN gli stregoni del fisco: con 55 mld di imposte da pagare solo a novembre, sul web spopolano gli esperti dell'elusione.
Dall'estero: In Spagna Rajoy commissaria la Catalogna. Puigdemont: "Resistenza democratica" (Sole). Soraya, la nemica dei catalani, prende il potere a Barcellona (Repubblica). Negli Usa arresti in arrivo per il Russiagate. Tremano gli uomini di Trump (Stampa). A Mogadiscio jhiadisti all'attacco per insediarsi nel Corno d'Africa (Stampa): un triplice attentato fa decine di vittime (Sole).

ITALIA-ECONOMIA
Manovra, il Tesoro prepara la risposta alla Commissione Europea, dopo la lettera di "richiamo" sui conti che prefigurerebbe una correzione da 1,7 mld. "Regole rispettate" (Messaggero), "i saldi non cambiano" (Sole), la linea di Padoan, per il quale la discrepanza di stime è frutto delle differenze nei metodi di calcolo tra Roma e Bruxelles. Per allineare i conti l'Italia potrebbe ritoccare verso l'alto il conto delle spese per i migranti e aggiustare le stime, scrive il Messaggero. Morando alla Stampa: "Ci sono dettagli tecnici dimettere a punto, domani depositeremo la manovra in Senato, martedì risponderemo alla Ue. Escludo correzioni in corso d'opera". Ma promette meno tasse a chi firma accordi integrativi. Per il Sole il richiamo di Bruxelles potrebbe tornare utile per frenare l'assalto alla diligenza che i partiti si preparano a scatenare specie ora che si vota. Centrale il nodo della previdenza. Bruxelles aspetta di capire le mosse del governo, dopo le pressioni del Pd a stoppare l'adeguamento dell'età pensionistica a 67 anni: un rinvio non sarebbe gradito, scrive il Sole. La decisione è rimandata al 2 novembre, quando Gentiloni incontrerà i sindacati.
Su Corriere il piano B del governo sulle pensioni: non potendo rinviare a dopo il voto l'innalzamento dell'età della pensione a 67 anni, per attutire il colpo si pensa di escludere dall'aumento automatico almeno lavoratori addetti a mansioni "gravose". Si parla di 11 categorie: maestre di asilo, infermieri che fanno i turni di notte, macchinisti,camionisti, gruisti, muratori, facchini, badanti, addetti alle pulizie, alla raccolta dei rifiuti e alla concia delle pelli.
Ipotesi analoga la fa Repubblica: il governo penserebbe ad un allargamento dell'Ape sociale per limitare gli effetti dell'aumento dell'età della pensione a 67 anni. Ma l'Ape sociale rischia di rivelarsi un'arma spuntata: l'Inps ha bocciato il 70% delle domande arrivate a metà luglio e il governo ha imposto un riesame delle richieste. Ad oggi non esiste una graduatoria dei lavoratori ammessi all'Ape. Renzi:"Il primo anno non è andato benissimo".
In pensione a 67 anni: il Fatto parla di calcolo "dopato". Il 2016,anno preso in considerazione per il calcolo sulle aspettative di vita degli italiani, è a cavallo di due stagioni in cui si è registrato un eccesso di mortalità. Il boom di decessi del 2015 potrebbe aver provocato un effetto rimbalzo sulla speranza di vita del 2016, aumentata più di quanto sarebbe accaduto in condizioni normali. Ma il record di 75 mila morti registrati a gennaio 2017 (+36% rispetto al 2016, +15% rispetto al 2015) potrebbe abbassare nuovamente la speranza di vita dei 65enni.
Sul Messaggero la nuova stretta sull'evasione fiscale: alzare la prescrizione a dieci anni per le cartelle esattoriali. Il governo pensa ad uno scatto di 5 anni rispetto al regime attuale per Iva, Irpef, multe e tasse regionali. Tra le ipotesi allo studio quella di prevedere un meccanismo retroattivo così da incidere sulle cartelle prossime alla scadenza,  ma le resistenze non mancano. L'allungamento della prescrizione potrebbe però avere l'effetto di spingere più contribuenti ad aderire alla rottamazione-bis delle cartelle, da cui il governo conta di intascare circa 1,2 mld.
Anche il Tesoro ha i suoi debiti da cancellare: 88,8 mld, nei confronti dell'Inps, così come da bilancio 2015 dell'Istituto. Questo consentirà di chiudere in positivo il bilancio del 2018 (Sole). L'operazione, maturata dopo una lunga trattativa, prevede una compensazione con 29,4 mld di crediti che Inps vanta nei confronti del Tesoro e il resto come cumulo di trasferimenti a titolo definitivo.

ITALIA-POLITICA
Pace armata nel Pd tra Renzi e Gentiloni (Repubblica in apertura e tutti). Ieri l'abbraccio "ferroviario" sul treno del Pd, destinazione Napoli, per la convenzione dem, una "sceneggiata napoletana" per il Fatto. Gentiloni scuote il Pd diviso: "Non basta Renzi leader per vincere, serve uno schieramento il più largo possibile guardando verso sinistra e verso il centro". E poi "poche chiacchiere, gioco di squadra, unità"per concludere in modo ordinato la legislatura, "un dovere verso famiglie e imprese e per non disperdere credibilità". Renzi sembra apprezzare: "Pronti alla coalizione, anche se non era il mio sogno segreto" il retroscena della Stampa. "Aver fatto una legge che obbliga alla coalizione tiene insieme Salvini e Berlusconi, che avrei preferito tenere divisi. Noi non mettiamo veti neanche su Mdp che ci insulta tutti i giorni". Orlando alla Stampa, lancia un segnale distensivo a Renzi – "Nessun golpe nel Pd, qualunque sia il risultato in Sicilia – ma poi rilancia: "Abbiamo costruito una legge per le coalizioni, ora facciamola. Dobbiamo riaprire i canali con tutti i soggetti del centrosinistra. Un Pd centrista e più piccolo rischia di fare l'appendice di un governo di centrodestra". Sul Corriere parla Emiliano: "Per lo statuto del Pd il leader è candidato. Ma l'unità del partito la incarna Gentiloni". "Ha fatto un discorso da padre di famiglia, di quella che dovrebbe essere la famiglia del Pd. Il Pd vuole il centrosinistra allargato. Se Renzi raccoglierà il ragionamento generale e lo trasformerà nella linea del Pd saremo tutti uniti". La coalizione ideale? "Dall'Udc a Sinistra italiana. Tutti insieme possiamo vincere e avere la maggioranza senza fare il governo di larghe intese". 
Il governo "promette" il sì allo ius soli (Corriere p.4, Repubblica). Lo promette Minniti – "una legge sull'integrazione e non sull'immigrazione" – durante la conferenza programmatica del Pd, lo ribadisce dallo stesso palco Gentiloni: "Abbiamo un lavoro da completare: lavoreremo per creare le condizioni perché leggi importanti come quella sulla cittadinanza possano essere approvate".
Intervistato da Avvenire, Orlando in sintonia con Minniti: "E' una legge che garantisce percorsi di integrazione. Non avere sacche di mondi a parte è interesse del Paese".  Ma Lupi non ci sta: "Siamo certi che non vorranno mettere la fiducia su una legge così". E a Repubblica dice: "Diremo no in consiglio dei ministri e in aula. Il governo non è un monocolore Pd e questa legge non era nei patti". Centrodestra scatenato. La Lega minaccia rivolte in Parlamento e nelle piazze. Toti: "Mandiamoli a casa prima che facciano altri danni". Meloni lancia un appello a Berlusconi e Salvini: subito un referendum abrogativo qualora la legge venisse approvata. Per il Giornale il fattore cittadinanza farà perdere al Pd il 5%.

EUROPA
Catalogna nelle mani della vice di Rajoy. Puidgemont, che rischia l'arresto, continua a esercitare le sue funzioni e invita alla resistenza pacifica (Messaggero, Stampa, Sole). La Catalogna ora ha due Stati e un popolo spaccato in due tra chi riconosce la repubblica e chi sta con la legalità spagnola. Oggi tornano in piazza gli unionisti. Al palazzo della Generalitat in arrivo la vice premier Soraya de Santamaria, la più odiata dai Catalani, "viceré" a Barcellona (Repubblica). A lei si deve la figuraccia del primo ottobre, quando non riuscendo a evitare l'apertura dei seggi per il referendum, chiese alla polizia di intervenire, con le cariche, i feriti e il disastro di immagine che ne è seguito per il governo centrale. E ora la parola passa alla magistratura a occuparsi dei "golpisti catalani", con il governo e l'ala repubblicana del parlamento che rischiano l'accusa di ribellione, che può portare a 30 anni di carcere. "Verranno dai giudici i pericoli maggiori per i secessionisti", dice il politologo Pablo Simon a Repubblica. "Ma non c'è stata violenza, perciò non ha senso l'accusa di ribellione", dice il giurista Lòpez Garrido. "La Spagna avrebbe bisogno di un Nelson Mandela per uscire dalla crisi catalana" dice al Corriere John Carlin. Dal suo libro "Ama il tuo nemico" è tratto il film "Invictus" di Clint Eastwood. "Nel 2012, quando un milione di persone scese in piazza per l'indipendenza, Mandela sarebbe andato a Barcellona, avrebbe parlato in catalano riconoscendo le sofferenze della regione sotto il franchismo ma anche gli errori dei governi democratici. Avrebbe detto che insieme catalani e spagnoli sono più forti e avrebbe convinto. Rajoy è rimasto muto a Madrid".

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