Commentario del 20.10.17

IN PRIMA PAGINA
Visco, partiti divisi sul bis (Sole). Gentiloni cerca in Bankitalia l'erede del governatore (Stampa). Lo scontro politico-istituzionale su Palazzo Koch continua, in forse la riconferma di Visco. Alta tensione tra Renzi e Gentiloni (Corriere, Messaggero). Renzi alza il tiro: tutti sapevano. E trova alleati (Avvenire). Anche Berlusconi anti-Visco (Fatto). Prodi contro Renzi: maldestro (Repubblica). Libero a favore: stavolta ha ragione lui, Visco se ne deve andare. Il Giornale: il vero premier ormai è la Boschi, e il Colle pensa al voto ad aprile. Sul Sole l'appello degli economisti: salvare via Nazionale dalla politica. Sul Corriere le carte di Bankitalia sulle Popolari (Corriere). L'inchiesta della commissione parte dal buco di Pop Vicenza (Messaggero).
In evidenza anche il referendum lombardo-veneto di domenica. Referendum inutile, per il Fatto: Camere chiuse prima. Il Messaggero: "Le tasse non potranno calare". Libero: solo gli spreconi non votano per l'autonomia. Intanto in Sicilia è testa a testa fra destra e M5S (Repubblica) e Berlusconi si prende la rivincita in Europa (Giornale).
Manovra ancora "mobile": marcia indietro sulla mini-patrimoniale (Sole), battaglia sulla cedolare secca, prima abolita poi confermata (Stampa), tagli occulti alla sanità per dare la mancetta elettorale ai 18enni (Fatto).
Dall'estero: Madrid sospenderà l'autonomia in Catalogna, Borse giù (Sole e altri). In Cina la crescita rallenta al 6,8%. Investimenti in calo, bene i consumi (Sole)
In cronaca la tragedia di Firenze: crolla capitello in Santa Croce e uccide turista (Stampa, Messaggero). Allerta patrimonio artistico (Sole, Corriere). Allarme smog a Torino. "Non aprite le finestre, attenti a fare sport" l'appello del Comune (Repubblica e tutti).

ITALIA-ECONOMIA
Manovra ancora "mobile": marcia indietro sulla mini-patrimoniale (Sole in apertura e a p.3 e tutti). Le preoccupazioni suscitate sui mercati e tra gli investitori per l'imposta del 2 per 1000 sulle polizze vita rivalutabili a capitale garantito inducono il governo a fare retromarcia. Dalla manovra in transito tra Palazzo Chigi e Mef sparisce anche la proroga della cedolare secca sugli affitti scrive la Stampa, ma dal ministero delle Infrastrutture rassicurano: l'intervento resta in manovra. Spunta invece un bonus fiscale per chi decide di assicurare un fabbricato contro il terremoto o altre calamità naturali. In manovra anche 150 milioni per gli scatti biennali dei docenti universitari. Ma ai prof non basta: continua lo sciopero degli esami (Sole). E per i docenti della scuola spunta la tassa di 10 euro per partecipare ai concorsi. Sul Sole anche la stima degli effetti del bonus giovani: attese fino a 980 mila assunzioni in tre anni. Il Fatto attacca: manovra di tagli, favori e condoni: per dare la "mancetta" elettorale di 500 euro ai 18enni (peraltro un flop nel primo anno) il governo taglierà nuovi trasferimenti per 2,7 mld alle Regioni, che si scaricheranno in parte sui fondi sociali e in parte per la sanità. Sul Corriere i maxi-bonus per i mecenati: sul modello dell'art-bonus (ovvero donazioni a sostegno del patrimonio artistico in cambio di sconti sulle tasse) arrivano detrazioni fino a 10mila euro per chi sostiene la ristrutturazione di impianti sportivi pubblici.
Sull'Ape social primo bilancio all'Inps: due domande su tre risultano respinte per assenza di uno o più requisiti previsti. Su richiesta dei sindacati le domande verranno nuovamente prese in considerazione anche se presumibilmente solo una parte di essere potrà essere riammesso.

ITALIA-POLITICA
Visco, partiti divisi sul bis alla guida di Bankitalia (Sole), governatore sempre più isolato. Gentiloni promette la "salvaguardia dell'autonomia" di Bankitalia lavora alla successione: sondaggi sul direttore generale Salvatore Rossi (Stampa). Lo scontro politico-istituzionale su Palazzo Koch continua. Renzi, nella sua battaglia contro la riconferma di Visco, trova l'appoggio di Berlusconi: "Bankitalia non ha svolto il controllo che ci si attendeva" (Corriere e tutti). Ma i suoi smentiscono che si tratti di un assist a Renzi. Brunetta: "La mozione del Pd mette in crisi in sistema". Salvini su posizioni opposte "Il Parlamento ascolti Visco. E poi vada a casa, lui e Renzi: servono regole e trasparenza".
Resta alta la tensione tra Renzi e Gentiloni (Corriere, Messaggero). Nonostante le smentite di facciata, scrive Verderami, dove c'era Palazzo Chigi ora c'è ground zero, e sotto le macerie politiche c'è quel che resta del rapporto tra "Paolo" e "Matteo". E ora il timore di Gentiloni – che ha dovuto ribadire anche la "piena fiducia" alla Boschi – è che queste tensioni si scarichino sulla legge di Stabilità. Renzi  non arretra – "tra i risparmiatori e il governatore io scelgo sempre i risparmiatori" – e apre un fronte anche con Prodi, ricordando la mozione del 2005 dell'Ulivo contro l'allora governatore Fazio. "Tentativo maldestro – lo stronca Prodi – parliamo di obiettivi e modalità completamente diversi". Libero invece sta con Renzi: stavolta ha ragione lui, Visco se ne deve andare. Una soluzione di compromesso potrebbe però essere quella di nominare Visco per soli due anni con la promessa di dimissioni: sarebbe un "pasticcione" istituzionale, per Bechis (Libero) ma d'altronde Gentiloni non sa come uscire dal cul de sac in cui è finito su Visco. Orfini a Repubblica: "La sinistra che difende i salotti buoni ci allontana dal sentimento popolare". L'ex premier Dini alla Stampa: "Da Renzi un siluro a Gentiloni per condizionarlo e a Visco a cui non perdona le conseguenze dello scandalo di Banca Etruria. Una mossa scellerata e inaudita".Il Giornale: il vero premier ormai è la Boschi, e il Colle pensa al voto ad aprile. Sul Sole l'appello degli economisti: salvare via Nazionale dalla politica.
In evidenza anche il referendum lombardo-veneto di domenica. Sul Corriere la road map di Maroni: trattativa aperta prima di Natale, la risposta del governo per San Valentino, in ogni caso prima della fine della legislatura l'autonomia di Lombardia e Veneto dovrà essere cosa fatta. Maroni sminuisce l'intesa sul regionalismo differenziato raggiunta dal governatore emiliano Bonaccini col governo – "un accordo modesto" – a fare la differenza è e sarà il voto popolare: "Anche la Brexit è passata attraverso un referendum consultivo e mi pare che la cosa abbia avuto qualche conseguenza". Il Fatto parla di "consultazione farsa", ma sufficiente per dividere gli imprenditori veneti. Boccia si schiera con Zoppas, capo della Confindustria regionale veneta, schierato per il sì. Luciano Benetton bolla invece il referendum come una stupidaggine. M5S per il sì: "Non è secessione e questa partita non appartiene solo alla Lega" dice D'Incà (Fatto). Il Messaggero: "Le tasse non potranno calare". Libero: solo gli spreconi non votano per l'autonomia. Intanto in Sicilia è testa a testa fra destra e M5S (Repubblica) e Berlusconi si prende la rivincita in Europa (Giornale).

EUROPA
Madrid sospenderà l'autonomia in Catalogna, Borse giù (Sole e altri). Alla scadenza dell'ultimatum spagnolo Puigdemont prende tempo e Rajoy convoca per domani il consiglio dei ministri che varerà la sospensione dell'autonomia catalana. Ma solo a fine mese arriverà il via libera del Senato e la maggioranza indipendentista potrebbe usare questo lasso di tempo per dichiarare la secessione. A Barcellona si spera ancora nell'Europa, ma da Bruxelles arrivano le solite chiusure, ad eccezione del governo belga e di Silvio Berlusconi, che critica Rajoy per le cariche ai seggi. Tusk: "Non c'è spazio per un intervento della Ue" (Stampa).
Più poteri ai leader nazionali: sulla Stampa anticipazioni della Agenda dei Leader che il presidente del Consiglio europeo Tusk presenterà questa mattina. La spinta che arriva dai leader per il rilancio dell'Unione va in una direzione uguale e contraria a quella della Commissione Juncker: i governi devono impegnarsi di più nella costruzione europea, ma in cambio vogliono riprendersi quei pezzi di sovranità che avevano delegato. Una svolta significativa, che punta a svuotare la Commissione delle sue competenze, abbracciando piuttosto il metodo intergovernativo.

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