Commentario del 16.10.17

IN PRIMA PAGINA
Austria più a destra con Kurz (Corriere): in primo piano su tutti la svolta a destra anti-migranti di Vienna (Messaggero). Libero: hanno vinto i cloni politici di Berlusconi e Salvini. La svolta della paura, per Repubblica. Una nuova spina per l'Europa, per la Stampa. Spine anche per Roma: Brennero e Tarvisio a rischio blocco, Viminale pronto al braccio di ferro (Messaggero).
Il vento di destra soffia anche in Italia: Lega-FI insieme superano il 34%, M5S primo partito al 27%, Pd al 26% (Repubblica). In Sicilia Cancelleri apre: "M5S in cerca di alleanze per governare" (Repubblica). In Lombardia e Veneto al referendum: Toti: "Pure la mia Liguria avrà il plebiscito". Gori: "Non sto con Maroni ma saremo parecchi a votare sì nel Pd" (Libero).
Oggi la manovra: taglio sui contributi per i neo assunti fino a 34 anni (Messaggero), obbligo di bancomat per tutti (Giornale, Libero). Su L'Economia allarme pensioni. Il rischio? Andarci a 70 anni. Su A&F il braccio di ferro sulle banche con Bruxelles e Berlino. L'Economia: dobbiamo evitare un altro schiaffo dall'Europa. Sul Sole la riforma continua della casa: una novità ogni 23 giorni.
Dall'estero: camion bomba, 240 morti a Mogadiscio (Repubblica)
In cronaca, italiano ucciso da un nigeriano per una bancarella nel suk di Torino (Stampa). Libero: qualcuno parla ancora di integrazione?

ITALIA-ECONOMIA
Oggi la manovra in consiglio dei ministri, un'operazione da 20 miliardi, per oltre la metà in deficit; solo 4 i mld dedicati a misure pro crescita: per assumere i giovani, taglio del cuneo fino a 34 anni nel 2018, per le pensioni si tratta sull'età (Messaggero). Gentiloni all'ultimo miglio promette una manovra "limitata ma giusta", rispettosa di Bruxelles ma anche "di sinistra" (Stampa). Sterilizzazione dell'Iva e rinnovo del contratto degli statali gli interventi più pesanti (Repubblica). Piatto forte il dimezzamento dei contributi sociali per i giovani fino a 29 anni per i prossimi tre anni, ma nel 2018 l'agevolazione spetterà anche ai lavoratori fino a 34 anni, a condizione che si tratti del primo contratto. Sulle pensioni trattativa aperta con i sindacati che chiedono un rinvio di 6 mesi per l'aumento automatico dell'innalzamento dell'età a 67 anni. Sul superticket sanitario risorse per avviare il superamento ma non la cancellazione. Potrebbe slittare al 2019 l'obbligo di fatturazione elettronica anche nei rapporti tra privati. Stretta sull'Iva sul carburante e sull'uso del contante: multe in arrivo a chi non ha il Pos, 30 euro di sanzione per gli esercenti che rifiutano i micropagamenti con le carte (QN). Giornale e Libero contro "l'obbligo di bancomat": "un assurdo attentato alla libertà di tutti noi".
"Avanti con il calo del debito, l'importante è che la ripresa non venga deragliata", il monito di Visco da Washington (Stampa). Preoccupano le difficoltà dei giovani a trovare lavoro. Per il governatore, intanto, si profila la riconferma (Corriere): Gentiloni potrebbe annunciare già oggi in consiglio dei Ministri la proposta di rinnovo del mandato di Visco al consiglio direttivo di Bankitalia e al Quirinale. Un rinnovo che viene visto come "fattore di stabilità" e che rafforzerebbe la posizione del governatore ora che comincia il lavoro della commissione d'inchiesta sulle banche.

ITALIA-POLITICA
Intenzioni di voto, il sondaggio Demos su Repubblica (in prima e p. 6) vede la destra in pole position. Il M5S si conferma primo partito (27,6%), seguito dal Pd (26,3%), anche se entrambi perdono mezzo punto. In crescita invece di un punto ciascuno Lega (14,6%) e Fi (14,2%); stabili i partiti minori sia a destra, dove FdI si attesta al 5%, che a sinistra. Le formazioni a sinistra del Pd valgono l'8%, ma è difficile immaginare che i voti si possano sommare a quelli dei dem, mentre è più probabile un'alleanza di centrodestra, che sarebbe prima con il 34%.
Con legge elettorale e approvazione della legge di Bilancio si va verso la fine della legislatura. Parte l'operazione per le urne il 4 marzo (Corriere p.10): Mattarella potrebbe sciogliere le Camere a cavallo della fine dell'anno. Road map possibile se la legge elettorale verrà approvata nei prossimi giorni anche al Senato. Ma a Palazzo Madama la fiducia sul Rosatellum è sul filo: servono 12 "aiutanti" dall'opposizione; senza la presenza in Aula di Mdp è a rischio il numero legale (Repubblica p.9). M5S alle barricate contro il Rosatellum bis, Di Maio in una lettera al Corriere (p.10): "Questa legge penalizza gli elettori M5S, il cui voto vale meno di quello degli altri: facciamo appello al Capo dello Stato perchè almeno questo elemento di truffa venga eliminato".
Intanto in Sicilia il "M5S in cerca di alleanza": a dirlo è il candidato del Movimento, Cancelleri, alla Stampa (in prima e p.5). "Presenteremo la lista con i dieci punti programmatici, vediamo chi si voglia confrontare su quei temi. Non si tratta di alleanze, non prometto poltrone in cambio dell'appoggio, sarebbe solo una convergenza sui temi".
Nel centrodestra, Berlusconi al lavoro per portare Fi oltre il 20%: studia un piano per il Sud con un nuovo predellino dei moderati che includa i centristi per contrastare la forza della Lega al Nord. Con Salvini è braccio di ferro sui collegi (Messaggero p.9). Salvini al Corriere (p.11): "Se Fi si sta preoccupando di collegi, candidature o ministeri sbaglia clamorosamente. Intanto serve un programma: riforme di pensioni e giustizia, poi mettere mano al settore energia. Ma prima del voto sui referendum di Lombardia e Veneto non ci incontreremo. Se dovesse vincere il sì li proporremo anche in Piemonte, Puglia, Abruzzo e Liguria".
Libero spinge sul referendum lombardo-veneto. Toti a Libero (p.6): "Sono i numeri a dire che i governi locali stanno facendo meglio del governo centrale. Serve uno Stato centrale forte e presidenziale e maggiore autonomia per le Regioni. Il centrodestra è unito è in ottime condizioni". Su Libero (p.5) parla anche il sindaco dem di Bergamo Gori: "Non sto con Maroni ma saremo parecchi a votare Sì nel Pd". "Spero che la gente voti, domenica. Se divento governatore, nel 2018 chiederò io più libertà di gestire i soldi".

EUROPA
Svolta a destra dell'Austria (Stampa): trionfo di conservatori e ultradestra (Repubblica). I Popolari di Ovp di Kurz primo partito col 31,7% (+8%), la destra radicale dell'Fpo al 26% (+6%), a sorpresa resistono i socialisti del cancelliere Kern (26,9%), seconda forza del Paese ma per loro si profila l'opposizione. Il giovane Kurz verso l'incarico: "Cambierò questo Paese" (Stampa). Confini "protetti" dai migranti e chiusi agli irregolari la linea di Kurz. I nazionalisti di Strache puntano alla coalizione (Corriere): un'alleanza nero-blu dal 60% farebbe dell'Austria "una spina acuminata nel fianco della Ue e per la politica di accoglienza di Merkel e Macon". Hofer (Fpo) esulta: "Costruiremo una nuova mitteleuropea" (Repubblica ). Lo scossone di Vienna e il blocco nero a Est fanno tremare Bruxelles (Repubblica). Sul Messaggero la strategia di Kurz: fare il contrario della Merkel: da ministro degli Esteri era entrato in conflitto con la cancelliera sulla Turchia e soprattutto si era dissociato dalla politica delle porte aperte ai migranti Problemi anche per l'Italia: Kurz aveva mandato l'esercito al Brennero e ora Vienna punterà a prolungare la sospensione di Schengen, adottata due anni fa per contrastare la minaccia terroristica e il passaggio di migranti. Roma pronta al braccio di ferro (Messaggero).
Anche la Germania al voto: in Bassa Sassonia la rivincita dei socialisti di Schulz che complica i piani della Merkel per il nuovo governo (Messaggero, Corriere). La travolgente rimonta della Sps (al 37,3%) è un segnale poco incoraggiante per la nascita di una "coalizione Giamaica", ovvero nero-verde-giallo. Nel land che ospita la Volkswagen non ha mietuto successi. La cancelliera non avrebbe archiviato completamente l'ipotesi di una riedizione della Grosse Koalition con la Spd.
Spagna, scade l'ultimatum di Rajoy a Puigdemont. Governo della Catalogna al bivio: oggi dovrà chiarire se ha dichiarato l'indipendenza o no. Un no riaprirebbe il dialogo con Madrid, il sì potrebbe far scattare il commissariamento della regione e la convocazione di nuove elezioni entro 3-6 mesi (Messaggero p.13). La giallista Bartlett: "In Catalogna chi perde è la ragione" (Corriere p12)

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