Commentario del 24.10.17

IN PRIMA PAGINA
"Statuto speciale al Veneto" (Corriere): sfida Zaia-governo (Stampa). Prove di secessione mascherata (Messaggero). De Vincenti al Corriere: "Sulle entrate fiscali non discuteremo". Salvini scatenato: "Voglio plebisciti in tutta Italia" (Libero). Ma il ritorno del federalismo è un colpo alla Lega di Salvini (Foglio). Chiamparino: "Federalismo non è randellare lo Stato". Emiliano: "Sto con il Nord. Il futuro appartiene alle Regioni" (Stampa). Caldoro: "Votiamo anche nel Sud o l'equità del Paese è a rischio" (Mattino). Il Fatto: Zaia fuori dal vaso. Libero: e nun ce vonno stà.
Ancora in primo piano Bankitalia: la scelta del governatore entro venerdì (Sole). Ultime trattative su Visco. A Palazzo Chigi ci sarà anche Boschi (Repubblica). La sottosegretaria sfida Di Maio: "Bugie? Vieni in tv" (Messaggero).
Sulla legge elettorale arriva la fiducia. M5S e Mdp insieme in piazza (Fatto).
In manovra 400 euro in più ai presidi. Pronte detrazioni per autobus e treni (Stampa, Messaggero). Proroga al 2018 del bonus mobili, proroga al 2018 (Sole).
Sulle pensioni: addio rimborso per lo stop alle rivalutazioni (QN), ma dal 2018 pensioni più alte (Messaggero). Oggi le stime Istat sulla vecchiaia.
Dalla Ue: la commissario Gabriel bacchetta l'Italia: "Poche competenze nel digitale" (Sole). Dagli Usa: Trump teme la Spagna divisa - giova a Putin – e contro la Corea allerta i bombardieri B-52 (Stampa, Corriere).
In città: a Roma piovono alberi sulle auto (Messaggero). A Milano Sala frena: "La città deve imparare a essere più lenta"(Corriere).
In cronaca, la morte in diretta Facebook di un giovane automobilista scatena i "like" ma non i soccorsi (Messaggero). E' polemica.

ITALIA-ECONOMIA
Manovra verso la versione definitiva, su Messaggero, Stampa e Sole nuovi dettagli. Per bus, metro e treni abbonamenti scontati per i pendolari (Messaggero): con un limite di spesa di 250 euro il beneficio annuale per l'utente sarebbe di 48 euro. In alternativa si pensa a un buono trasporto, sulla falsa riga di quelli pasto. Da definire anche gli importi per il rinnovo del contratto degli statali: la somma si sarebbe stabilizzata a 1,7 mld per il 2018, che portando la dote complessiva a 2,9 mld garantirebbero l'aumento promesso di 85 euro mensili. Discorso a parte per la scuola, dove si profilano aumenti mensili di 440 euro per i presidi da qui al 2020; aumenti sono previsti anche per tutto il personale della scuola ma anche qui pesa l'incognita del bonus Renzi di 80 euro. Dimezzato il numero delle assunzioni per ausiliari e tecnici(da 6000 a 3000) e questo lascerà vacanti ancora 12 mila posti. In manovra anche la proroga al 2018 del bonus mobili (Sole): le spese per l'arredo avranno un tetto massimo di 10 mila euro. Confermato anche l'incentivo al 50% su ristrutturazioni e fino all'85% per il sisma bonus. Sul Messaggero la stretta anti-fuga degli utili all'estero.
Giornata cruciale anche per le pensioni. Oggi la Corte Costituzionale torna a pronunciarsi sulla legittimità del decreto legge del 2015 con cui il governo limitò i rimborsi dovuti ai pensionati dopo la pronuncia di incostituzionalità del blocco della perequazione deciso dal governo Monti per il biennio 2012-2013 (Sole e altri). Per QN i pensionati possono prepararsi a dire addio al rimborso: un sì alla illegittimità, e quindi una via libera al rimborso pieno, costerebbe allo Stato più di 21 mld.
Sempre oggi l'Istat pubblicherà gli indicatori di mortalità dei residenti per il 2016: un dato che sarà alla base del decreto di adeguamento alla speranza di vita dei requisiti di pensionamento dal 2019. Si teme un innalzamento dell'età pensionabile a 67 anni (Sole).
Ma dal primo gennaio 2018 pensioni più alte dell'1,2% per effetto del recupero dell'inflazione (Messaggero).
Ancora in primo piano Bankitalia: la scelta del governatore entro venerdì, al consiglio dei ministri del 27 (Sole). Ultime trattative su Visco. Dal governatore nessun passo indietro, come sperava Renzi, scrive Repubblica. E ora scoppia il caso della presenza in consiglio dei ministri anche della Boschi. Scotto (Mdp) firma un'interrogazione per chiedere se può, la figlia di un sanzionato da Consob e Banca d'Italia, decidere le sorti di uno dei sanzionatori. Palazzo Chigi, per ora, blinda la Boschi: parteciperà "al 100%" al consiglio dei ministri dal quale uscirà il nome per Banca d'Italia perché il conflitto di interessi non c'è. Una non partecipazione sarebbe infatti un'ammissione di colpa implicita che il governo vuole evitare. La Boschi intanto sfida Di Maio, che l'aveva accusata di essere "aguzzina dei correntisti". "Bugie, noi i correntisti li abbiamo salvati. Vieni in tv" (Messaggero).
Visco intanto, ad una cerimonia con i dipendenti, tiene il punto: "Stiamo uscendo dalla più grave crisi della storia italiana. La Banca d'Italia non ha contribuito, ha operato con successo nonostante i venti contrari per contenerne gli effetti e risolvere le situazioni più difficili" (Stampa).
Oggi sarà a Francoforte in vista del  board della Bce di giovedì (Corriere). Ma per il Messaggero con il governo che ha fatto slittare ancora la nomina, a Francoforte andrà un'anatra zoppa.

ITALIA-POLITICA
"Statuto speciale al Veneto" (Corriere in apertura e tutti): Zaia cavalca il successo del referendum per l'autonomia e prepara una proposta di legge per riconoscere il Veneto come Regione autonoma a statuto speciale. Governo irritato: "Condizioni irricevibili, è una pre-secessione" (Stampa). Il sottosegretario Bressa: "Proposta non ricevibile dal governo, semmai dal Parlamento". Maroni, spiazzato, prende le distanze da Zaia: "Sbaglia a chiedere l'autonomia speciale", dice a Repubblica. Per il governatore lombardo, orientato al dialogo con Gentiloni e Padoan, il perimetro di riferimento è l'articolo 116 della Costituzione. "Anche se volessi allinearmi con Zaia non potrei farlo: io posso chiedere per laLombardia lo status di regione "speciale" per ottenere più soldi con i meccanismi del residuo fiscale". Il ministro De Vincenti al Corriere: "Governo rispettoso del voto in Lombardia e Veneto ma non c'è spazio per discutere una diversa ripartizione delle entrate fiscali. La Costituzione non lo consente.Non si può intaccare il principio fondamentale della comune cittadinanza, sulla base del quale si pagano le imposte in relazione alla propria capacità contributiva e si ricevono i servizi rispetto ai bisogni e questo su tutto il territorio nazionale". Sul Messaggero parla la Finocchiaro: "Non vedo possibile l'intesa entro questa legislatura. Con l'Emilia siamo più avanti".
Ma l'esito del referendum lombardo-veneto rompe la diga regioni. Toti al Messaggero:"Pronti al referendum anche in Liguria. La domanda non è quanti soldi devono restare alle Regioni ma quanti soldi delle regioni devono andare al governo centrale". Chiamparino alla Stampa: "Altro che federalismo, vogliono randellare lo Stato. Non dobbiamo accordarci". Emiliano alla Stampa: "Il futuro dell'Ue appartiene più alle regioni che agli stati nazionali. Veneto e Lombardia possono chiedere più competenze ma questo non significa tenersi più tasse in casa propria".
La mossa di Zaia e la diversa posizione di Maroni rilanciano il tema dei rapporti interni alla Lega. Maroni a Repubblica: "Ora c'è un problema interno alla Lega". Spiazzato anche Salvini da una strategia veneta che lo mette in difficoltà al Sud.
Berlusconi sfida la Lega: "Ora riforma federalista e presidenzialismo" (Messaggero). Ma niente fughe in avanti come quella di Zaia. Berlusconi punta piuttosto sulla linea trattativista di Maroni: "occorre salvaguardare l'unità nazionale"
Anche Grillo cavalca il sì all'autonomia: "E' una vittoria dei cittadini e non della Lega" (Giornale). Gli elettori dei 5 Stelle compatti alle urne per il sì (Corriere).
Pd stordito dal voto del Nord (Giornale): con Martina e il resto del governo che ripete che sul fisco non si tratta, Renzi spiazza tutti: "Il risultato non va minimizzato, arriva un messaggio serio: più autonomia, più efficienza,maggiore equità fiscale, lotta agli sprechi. In Italia esiste una gigantesca questione fiscale".
Sulla legge elettorale, al Senato arriva la fiducia, anzi 5. M5S e Mdp insieme in piazza (Fatto e tutti). Il governo: troppi voti segreti, è legittima difesa. FI e Lega usciranno dall'aula per favorire l'approvazione del Rosatellum. Grillini e bersaniani proveranno a far mancare il numero legale. Il via libera atteso per giovedì. 

ESTERI
Trump teme la Spagna divisa: giova a Putin (Stampa). Il presidente Usa, che in campagna elettorale aveva tifato per la Brexit, sulla crisi catalana cambia verso. Fonti riservate parlano di una linea sostenuta dai suoi consiglieri, convinti che la destabilizzazione della Spagna, oltre a minacciare la tenuta della Nato e della Ue, non è nell'interesse nazionale degli Stati Uniti. Un'Europa composta da 98 nazioni non converrebbe a nessuno, tranne alla Russia. Secondo gli osservatori anche nell'escalation catalana ci sarebbe la mano russa. L'indipendenza della Catalogna potrebbe infatti innescare una destabilizzazione a catena che potrebbe colpire anche l'Italia, frantumare la Ue e minacciare la Nato. Quindi gli Usa appoggiano al 100% la linea di Rajoy anche se gli rimproverano l'attendismo. L'impegno attivo della Russia nelle dinamiche spagnole fa temere agli americani che l'Italia sarà il prossimo terreno di scontro. Attenzione particolare è riservata ai contatti fra Mosca e M5S.
Trump in movimento anche sullo scacchiere asiatico. Allertati i bombardieri B-52, come durante la guerra fredda: stavolta l'avvertimento è per la Corea del Nord (Stampa e tutti). Il Pentagono non conferma ma tra le opzioni di Trump ci sarebbe un attacco preventivo alla Nord Corea (Corriere). Bill Emmott a Repubblica: "Solo l'invasione cinese in Nord Corea ci libererà dall'incubo-bomba di Kim. Così si eviterebbe il conflitto nucleare con gli Usa , porterebbe al disastro".
Puigdemont va alla battaglia finale: si gioca tutto sulla scelta dei tempi (Repubblica p.13). Il leader catalano potrebbe parlare al Senato di Madrid. L'Assemblea di Barcellona convocata giovedì o venerdì al bivio: voto anticipato o dichiarazione di indipendenza? "Comunque non rispetteremo gli ordini di Rajoy".
Brexit, il sindaco di Londra Khan chiede un secondo referendum (Repubblica p.13): con la crisi politica di governo e maggioranza ormai conclamata e l'esodo annunciato di banche e case d'affari, il sindaco ha proposto di riproporre la questione della Brexit al popolo. Finora di secondo referendum parlava solo l'ex leader liberaldemocratico Clegg. Ora l'ipotesi si fa più plausibile.
Su Repubblica (p.23) ritratto di Linder, il superfalco tedesco candidato al ministero del Tesoro che ci farà rimpiangere Schaeuble.

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