Commentario del 12.10.17

IN PRIMA PAGINA
Legge elettorale, i primi due sì in aula. M5S e sinistra in piazza (Avvenire, QN). Oggi voto segreto (Sole), ora lo scontro è sul salva-impresentabili (Repubblica). Una scorciatoia a misura di Verdini (Repubblica, Fatto). Rischio imboscate sul voto decisivo (Stampa). Rosato fa la conta: ci siamo (Corriere).
Dall'Istat report sull'Italia al nero: il sommerso al 12% del pil, cresce il lavoro irregolare (Avvenire, Sole). Record al Sud: 208 miliardi non tassati (Libero). Dall'Anticorruzione la proposta di Cantone contro la corruzione: diamo uno scudo a chi denuncia i corrotti (Repubblica). Intanto in Parlamento arriva il via libera alla riforma della legge fallimentare (Sole, Italia Oggi). E in manovra arriva la proroga della rottamazione delle cartelle fiscali (Messaggero). Tra finanza e cronaca. Su tutti i giornali il crack di Banca Etruria: come i vertici la spolparono e la distrussero. Sul Corriere il caso Mps-Rossi. La moglie: "La verità sulla morte di Davide, costi quel che costi".
Dall'estero. In Spagna l'ultimatum di Rajoy: Catalogna dica se è secessione (Sole, Corriere). Madrid dà 5 giorni a Barcellona e il governo si spacca: Puigdemont sotto sfratto (Stampa, Messaggero). Il Giornale: la secessione da dramma diventa farsa.
In Brasile schiaffo a Battisti: "Pronti a revocare l'asilo politico" (Giornale e tutti). Estradizione vicina (Stampa). In Austria si vota: il Paese sedotto da Kurz, il mago bambino, favorito contro l'estrema destra (Stampa).
In cronaca il caso della donna in permesso retribuito per assistere il cane (Stampa, Messaggero): succede a Roma, a La Sapienza, primo caso in Italia. Su Repubblica la lettera di un suicida in partenza per la Svizzera: solo con la mia malattia, scelgo la morte e vi lascio l'amore.

ITALIA-ECONOMIA
Dall'Istat report sull'Italia al nero: il sommerso al 12,6% del pil, cresce il lavoro irregolare (Avvenire, Sole). Record al Sud: 208 miliardi non tassati (Libero). I dati si riferiscono al 2015 e segnalano un calo dello 0,5% del sommerso, che si attesta a 208 mld, pari al 12,6% del pil. In aumento il valore aggiunto generato dall'economia sommersa (190 mld) e quello connesso alle attività illegali (17 mld). In crescita anche il lavoro irregolare, ormai "una caratteristica strutturale del mercato italiano": + 56 mila unità, per arrivare a 3 milioni e 724 mila unità, impiegate per lo più nei servizi alla persona, in agricoltura, costruzioni, commercio, ristorazione. Da Alleva (Istat) anche il dato dell'impatto dell'economia non osservata sul sistema economico nazionale. Tra il 2012 e il 2014, a fronte di un gap di 107,7 mld (di cui 97 mld di mancate entrate tributarie e 10,7 mld di mancate entrate contributive) il sommerso aveva prodotto una perdita di efficienza pari al 5,3%.
Sul Corriere come cambierà il lavoro con la quarta rivoluzione industriale secondo l'indagine della commissione Lavoro del Senato. La rivoluzione 4.0 non significherà la fine del lavoro ma l'uso di internet e delle tecnologie digitali e robotiche nei processi produttivi. Ci saranno rischi e opportunità, e un impatto certo sul 44% degli occupati, che da qui al 2025 vivranno un radicale cambiamento delle mansioni mentre un 10% rischia di essere sostituito da un robot. Tra i rischi "collaterali", l'accentuazione della polarizzazione professionale, reddituale e territoriale.
Sempre in tema di lavoro, su Repubblica il report sull'economia dell'immigrazione della Fondazione Moressa: dal 2008 al 2016 salgono da 1,7 a 2,4 milioni gli occupati stranieri in Italia, ormai in regime di monopolio in lavori come colf, badanti, venditori ambulanti, pastori e manovali. Solo il 6,7% è un professionista qualificato. Dati che dimostrano che i migranti non ci rubano il lavoro: occupazione immigrata e autoctona sono complementari.
Su Corriere e Messaggero gli ultimi ritocchi alla manovra: in arrivo una norma per salvare il bonus di 80 euro che gli statali tra i 23 e i 26 mila euro di reddito rischiano di perdere a causa degli aumenti contrattuali. Si tratterebbe di specificare la "neutralità" dei rinnovi rispetto al bonus, oppure aumentare le risorse da destinare ai contratti, per rialzi medi che salirebbero da 85 a 89-90 euro. In dirittura d'arrivo anche il pacchetto fiscale, che dovrebbe fruttare circa 5 mld. Tra le misure la rottamazione bis delle cartelle esattoriali e probabilmente l'estensione dell'obbligo della fatturazione elettronica ai privati.

ITALIA-POLITICA
Legge elettorale, alla Camera primi due sì in aula, con la fiducia posta dal governo, votata da Pd, Ap e Sc e favorita dall'uscita dall'aula di Lega e Forza Italia. M5S e sinistra in piazza: i grillini tornano agli esordi, gridano "onestà" e attaccano Salvini: "Venduto" (Repubblica). La sinistra fa prove di unità e cerca un leader: "Bersani è il più forte" (Repubblica). Ma sono due piazze che si sfiorano ma non si parlano (Fatto). Oggi il voto segreto finale (Sole): anche Napolitano attacca il governo: un accelerazione che può complicare il destino del premier (Corriere). Al Pd si fanno i conti: pesa l'incubo dei 101 franchi tiratori. Rosato: "Ma quali 101, ne perderemo 15" (Corriere). Ora lo scontro è sul salva-impresentabili (Repubblica, Fatto): un emendamento di Ap permette ai residenti in Italia di presentarsi nelle circoscrizioni straniere. Una scorciatoia a misura di Verdini, scrivono Repubblica e  Fatto. Renzi difende la linea del governo sulla legge elettorale e attacca i 5Stelle: "Ma quale golpe, anche De Gasperi mise la fiducia". Il leader dem stronca anche la sinistra: "Chi parla di fascistellum è ai limiti dell'assurdo. Con Berlusconi nessun patto segreto" (Repubblica, Stampa). D'Alema e Bersani contro Gentiloni: "Delusi: così perde solo la sua credibilità" (Repubblica). Il premier tace: la scelta sulla fiducia, dicono i suoi, fatta per scongiurare "rischi istituzionali", col governo a dover supplire al Parlamento e alle debolezze del Pd con il sostegno del Colle (Corriere). Per il Messaggero il paracadute del Colle è pronto ad aprirsi per Gentiloni nel caso la legge non passasse: niente crisi di governo, si va avanti per approvare la legge di bilancio. Poi, a fine dicembre, il Parlamento verrà sciolto e scatterà il tutti a casa.
Il Rosatellum divide anche la destra. Berlusconi bolla la legge come "male minore" (Corriere): in FI è forte il timore di essere penalizzata rispetto alla Lega, specie al Nord. Si allargano le distanze anche tra Salvini e Meloni. Salvini: "Meloni è in compagnia di Grillo e D'Alema, sta bene con loro" (QN). Dura la Meloni: "Questa legge premia gli opportunisti. Io ero e resto contro gli inciuci, Salvini non più. Con questa legge è matematico che nessuno può vincere e che ci sorbiremo un nuovo governo di larghe intese".
Su QN (p.4) le proiezioni del Pd sul Rosatellum: vola il centrosinistra, grillini terzi. A Mdp solo 20 seggi.

EUROPA
In Spagna l'ultimatum di Rajoy: "La Catalogna dica se ha dichiarato l'indipendenza" (Sole, Corriere e tutti). Madrid dà 5 giorni di tempo a Barcellona per chiarire i termini della volontà del parlamento catalano, minacciando il ricorso all'articolo 155 della Costituzione, che consentirebbe al governo centrale di sospendere l'autonomia alla regione. Il governo si spacca: Puigdemont sotto sfratto, schiacciato tra le accuse dei falchi e le pressioni dei leader moderati. Dal ministro catalano Santi Vila la richiesta di dialogo, bloccando la dichiarazione di indipendenza. E si fa sempre più probabile l'ipotesi di nuove elezioni in Catalogna (Stampa, Messaggero). Sulla Stampa parla Luca De Meo, presidente della Seat: "Il futuro resta un'incognita, le parti si sono spinte troppo avanti. Le aziende devono poter continuare ad avere fiducia. Bisogna gestire il problema smussando le tensioni. Tutti i nostri piani industriali procedono regolarmente: Seat è nata ed è radicata qua, non possiamo immaginare di trasferire le fabbriche". Il Giornale: la secessione da dramma diventa farsa.

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