Commentario del 9.11.2016

IN PRIMA PAGINA
Duello Clinton-Trump: voi sapete chi ha vinto, noi invece ancora no, il titolo del Fatto, con tutti i giornali scavalcati dai risultati del voto, che a sorpresa alle 7 del mattino vedevano Trump a un passo dalla vittoria. Piazze finanziarie internazionali nel caos, previsioni della vigilia completamente ribaltate. Primo test sulle aste di Bot e BTp (Sole). Europa in allarme sui conti dell'Italia: debito e deficit più alti delle previsioni (Stampa, Sole). Continua il duello tra Roma e Bruxelles. Il Fatto contro il governo: nella manovra soldi alle imprese per far lavorare gratis gli studenti. Spazio anche alla politica, con Salvini che chiama a Firenze il fronte del "no". Alt del M5S (Sole). Su Libero le trame di Napolitano per non farci votare. Su tutti la morte di Umberto Veronesi, una vita dedicata alla lotta ai tumori (Stampa e tutti). Il Fatto: non fiori ma più fondi alla ricerca scientifica. Sala al Corriere: ero malato, mi ha protetto e cambiato la vita.

ITALIA-ECONOMIA
Europa in allarme per deficit e debito italiano: i conti sono fuori rotta, scrive la Stampa (p.12) anticipando le previsioni della Commissione Ue che saranno rese note stamattina dal Commissario Moscovici. Il deficti nominale nel 2017 al 2,4% del pil contro il 2,3% previsto dall'Italia ma il problema è che quel valore è destinato a crescere al 2,5% nel 2018, contro l'1,2% promesso da Roma e questo rende totalmente fuori portata l'obiettivo del pareggio di bilancio del 2019. Continua ad aumentare anche il debito, al 133,1% nel 2017 e 2018. Anche il Sole (p.10) parla di stime italiane riviste e corrette al ribasso atteso un pil allo 0,9%  2017 (contro l'1% delle previsioni del governo). Il 16 novembre il giudizio della Commissione sulla bozza di bilancio italiana.
"Non prendiamo ordini dalla Ue": così Renzi dopo l'Ecofin di ieri. Anche Padoan ha respinto i dati diffusi da Juncker sul bilancio dell'Italia e ha sminuito anticipatamente le previsioni economiche della Commissione europea: "I nostri conti sono corretti" (Corriere p.21). Duro anche Juncker: "Non presiedo una banda di tecnocrati e di burocrati. La Commissione è composta da politici e quando si fa politica bisogna cominciare a guardare la realtà". Più morbido Moscovici: "Nella Commissione ci sono commissari con visioni diverse". Nelle Previsioni economiche, oltre a sfondamenti del deficit sono attesi dubbi sul contenimento del debito e sulla crescita dell'Italia.
Dubbi sulla manovra anche dal Servizio Bilancio della Camera: sotto osservazione i capitoli di Ape, esodati, frequenze tv, voluntary disclousure. Di Maio: "Siamo all'assurdo: secondo l'Ufficio di Bilancio non ci sono le coperture"(Sole p.10).
Intanto il decreto fiscale che accompagna la manovra si prepara all'esame della Camera: governo verso la fiducia  per trasferire quanto prima il decreto al Senato(Corriere p.20). Tra le modifiche già approvate quella del Pd che concede maggiori risorse ai comuni che accolgono gli immigrati. Passa anche un emendamento del M5S che prevede l'uso dei 320 mln di investimenti in sicurezza delle Ferrovie. Modificata la ripartizione del 10% delle risorse dei diritti tv della Serie A a favore della mutualità. Tra il 22 e il 24 novembre al Senato dovrebbe arrivare anche il decreto fiscale.

ITALIA-POLITICA
Referendum, Renzi scrive agli italiani all'estero invitandoli a votare: "Quelli di prima vogliono tornare al governo" (su tutti). Premier convinto che il referendum si vince a destra e tra gli elettori dei 5S, per questo punta sulla lotta ai privilegi e contro la vecchia politica (Sole p.20), e scommette sul Nord Ovest per il traino al Sì (Stampa p.13). Intanto Renzi prepara la resa dei conti interna: "Se vinco subito il congresso": la mossa per ridimensionare la minoranza e ridurne la presenza nelle liste elettorali delle prossime elezioni. In caso di vittoria il premier punterebbe a portare a termine la legislatura (Repubblica p.20). Per Franco (Corriere p.25) la previsione più scontata è che dopo il 4 dicembre il Pd esploda. E il Foglio (in prima e p.4) mette in guardia la minoranza dem, che punta sul No per affossare Renzi dalla segreteria Pd, non curante del fatto che il caos istituzionale potrebbe portare ad commissariamento delle politiche economiche da parte della Troika, a cui seguirebbe una vittoria del M5S. E anche l'obiettivo di riprendersi il Pd potrebbe fallire. Intanto Salvini chiama a raccolta il fronte del No e punta a mettere insieme "tutti coloro che hanno un'idea di Paese diversa da Renzi", appello rivolto "a D'Alema e Grillo", ma il M5S blocca subito: "no – dice Di Maio - alle accozzaglie del passato" (Sole p.20 e altri). Berlusconi apre alla Lega: facciamo vincere il No, poi troveremo l'intesa (Giornale p.14). Ma per Pombeni (Sole p.20) quello che divide le opposizioni è la gestione del post referendum. E Libero (p.5) riporta i dati di un sondaggio che mostrano quanto gli italiani non conoscano il ddl Boschi su cui si voterà: solo uno su dieci sa cosa prevede la riforma.

EUROPA
Per Orban nuova sconfitta sullo stop ai rifugiati (Sole p.22): il premier sconfitto ieri anche in Parlamento sul voto degli emendamenti alla Costituzione anti-profughi, grazie al no dell'ultradestra xenofoba di Jobbik. Jobbik aveva condizionato il suo "sì" all'eliminazione da parte del governo della possibilità concessa agli stranieri di ottenere la residenza in Ungheria acquistando buoni del tesoro per 300 mila euro. Si tratta della sconfitta parlamentare più pesante subita da Orban. 

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