Commentario del 13.11.2016

IN PRIMA PAGINA
Effetto Trump sul centrodestra. Due destre in piazza. Salvini: "Io leader"(Repubblica). Parisi: "Noi siamo un'altra cosa" (Messaggero). Libero parla di "pugilato" Salvini e Berlusconi. Scontro finale anche nel Pd. D'Alema al Corriere: "Con il sì nascerà il partito di Renzi". Bersani a Repubblica: "Referendum, non è in gioco il governo". Cantone non si schiera: "Ma sulle Regioni è giusto cambiare". Sul voto italiano l'effetto Donald non si sente (QN). In primo piano anche l'avvento di Trump alla Casa Bianca. Su Corriere e Messaggero il piano per i primi 100 giorni. Il direttore del Wsj al Corriere: "Non è nemico della finanza". Clima, i rischi di tornare al carbone (Stampa). Futuro incerto per il commercio (Sole). Spazio anche alla manovra italiana, con le novità sulle pensioni: tetto sull'anticipo e niente tredicesima a Natale (Sole e Messaggero). Renzi: no a nuove tasse neanche per Airnb. Arriva invece il taglio delle slot machine. Sulla Stampa i tabaccai sfidano i comuni: dai loro divieti danno erariale. Sul Mattino la proposta del governatore De Luca: "200 mila posti ai giovani del Sud nel pubblico impiego". Calenda: "Servono investimenti, non salari".

ECONOMIA
"No ad altre tasse finché sono premier". Altolà di Renzi sulla cedolare per Airbnb (Corriere p.26 e tutti). Il premier boccia l'emendamento Pd permettere una tassa del 21% sui ricavi di b&b, affittacamere e Airnb. "Finché sono premier io le tasse si abbassano e non si alzano". Ma tanto il presidente della Commissione Bilancio Boccia quanto il vice ministro dell'Economia Casero ribadiscono la necessita di affrontare il problema "per porre sullo stesso livello offerta alberghiera e paralberghiera". Più duro Boccia: "Il gruppo Usa così continuerà a non pagare le tasse nel nostro Paese". Boccia rilancia anche il tema della digital tax, "inspiegabilmente rinviato". L'emendamento "incriminato" è solo uno dei 5000 che incombono sulla manovra. Boccia: "E' finito il tempo dei suk notturni: saranno discusse e approvate solo misure con un impatto macroeconomico". Martedì la fiducia. In evidenza su tutti anche le novità sull'anticipo pensionistico: chi aderisce perde la tredicesima per tutti gli anni di durata dell'anticipo, e questo per non vedersi aggravare eccessivamente il conto dei rimborsi. Tra le altre misure in manovra l'anticipo al 2017 della riduzione delle slot machine, un taglio del 33%, 133 mila slot (Repubblica p.25). Sulla Stampa (in prima e a p.2 e 3) la rivolta dei tabaccai contro i sindaci che vietano o contrastano new slot e sale giochi: pronte denunce alla Corte dei Conti per danno erariale. Un danno stimato in 2,5 mld. Il primo esposto è stato depositato alla Corte dei Conti della Lombardia contro il sindaco di Begamo Gori ma sono decine i contenziosi aperti in tutta Italia. Intanto il business vola: ogni giocatore perde 570 euro l'anno. E l'Erario incassa oltre 8 miliardi (Stampa p.3). Su tutti i giornali la mossa del governatore campano De Luca per rilanciare il Mezzogiorno: 200 mila assunzioni nella pubblica amministrazione. Ma Calenda la boccia: "Al Sud serve una governance capace, investimenti pubblici e privati e trasparenza". Annunciano investimenti al sud Mazzoncini (Fs) e Moretti (Loenardo) (Sole p.3).

POLITICA
Effetto Trump, si spacca il centrodestra. Salvini da Firenze si candida alla leadership (su tutti). A Padova la manifestazione di Parisi: "Noi non siamo quella roba che c'è a Firenze". Entrambi per la guida della coalizione. Sarebbe fantastico – scrive Libero (in prima e p.3) – se solo ci fosse una coalizione da guidare. Tajani (Fi) ad Avvenire (p.12): "Da noi non passa il modello Trump. Noi siamo un centrodestra moderato e di governo". Berlusconi si appella all'unità, e Maroni (Lega) a Libero (p.2): "L'alleanza con Fi è imprescindibile, ma Berlusconi faccia prevalere l'aspetto politico su quello aziendale". Le due destre sono unite dal No al referendum ma divise su tutto il resto, analizza Palmerini sul Sole (in prima e p.14). Per il Corriere (p.10) se non ci fosse a breve il referendum,il fragilissimo equilibrio del centrodestra sarebbe andato in pezzi. Verderami (Corriere in prima e p.11): Firenze è la piazza del divorzio, centro e destra tornano a separarsi. Spaccatura certificata anche dalla "sfiducia" alla giunta leghista che fa cadere il sindaco di Padova (su tutti). 
Intanto il premier corteggia i moderati, al lavoro per recuperare voti, punta su fisco e argomenti euro-scettici. Poi si rivolge ad elettori leghisti e grillini: vogliono cambiare, e la riforma va contro la casta: per loro votare No significa andare contro la loro storia (Messaggero p.10 e tutti). Il ministro Martina a Repubblica (p.6): "Per arginare i populisti bisogna ripartire dall'unità e innovare senza smarrire i nostri valori. La battaglia del Sì è fondamentale anche per cambiare l'Europa". Torna a parlare Massimo D'Alema, che al Corriere (p.14) dice: "Sono contro i plebisciti e voterò contro. Renzi si è posto fuori dai valori del Pd proponendo una riforma che contraddice la Carta dei valori del Pd". Cantone (Anac) al Corriere (p.15): "Non mi schiero, ma credo serva ripristinare il corretto ordine di priorità nei rapporti Stato-Regioni, e mi sembra più razionale un criterio in cui sia lo Stato ad avere la competenza maggiore". Sul QN (in prima e p.7) il sondaggio Ipr Marketing dice che il voto americano non ha prodotto effetti sulle opinioni politiche degli italiani e non avrà ripercussioni sul referendum.

EUROPA
Brexit e Trump, la Ue in crisi fa i conti con il doppio choc, scrive il Messaggero (p.7) riepilogando tutti i punti che inquietano Bruxelles. "Non ci saranno temi intoccabili con l'Europa": sul Corriere (p.2) parla il capogruppo del Ppe Manfred Weber, "voce"della Merkel all'Europarlamento. "C'è un uomo che ha vinto le elezioni in America ed è un politico che non conosciamo: questo è il nostro problema". Ma prima o poi l'Europa dovrà recapitargli un messaggio: "Non possono esserci temi intoccabili: su identità europea, diritti degli immigrati, libertà religiose e civili, globalizzazione, clima, l'Europa avrà certo un ruolo e una parola da dire a Trump". Primo possibile effetto una Ue più forte e quindi un impegno più attivo su difesa e sicurezza. "Ue a piccoli passi verso la difesa comune" (Sole p.6): domani consiglio straordinario a Bruxelles per rafforzare la cooperazione militare. Ma più che di vera integrazione, si spera almeno in una maggiore collaborazione. La discussione dei ministri di Esteri e Difesa verterà sul documento preparato dalla Mogherini, ovvero mettere in pratica i Trattati là dove permettono cooperazioni strutturate permanenti tra i Paesi che lo desiderano. Tra le proposte della Mogherini rafforzare la capacità dell'Unione di intervenire su teatri internazionali con operazioni più rapide e efficaci, mettendo in uso i battlegroups.


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