Commentario del 17.11.2016

IN PRIMA PAGINA
In manovra "buco da 5 miliardi" (Stampa: conti italiani a rischio deviazione" per la Ue (Sole). Ma da Bruxelles richiamo soft (Messaggero). Tutto rinviato a dopo il voto (Fatto, Giornale). Moscovici: "L'Italia va aiutata, ma resta un divario da colmare" (Sole). Schulz: il vostro premier fa bene a battere i pugni (Corriere). Prodi: "Da parte nostra troppe polemiche. Non si discute l'appartenenza all'Europa" (Repubblica). Europa che sui conti svolta: ora meno rigore (QN). Sul fronte interno  nuovo annuncio di Renzi: al Sud supersconto a chi assume (Mattino, Unità). Via libera anche al decreto fiscale: sul Sole come cambiano le regole su cartelle, multe, Equitalia. Ma al referendum avanti il no (Sole). Renzi drammatizza: "Se vince il no vado a casa" (QN). Bersani al Corriere: "Se vince il no Matteo resti". Su tutti la nuova svolta di Berlusconi: "Non vedo miei successori, l'unico leader in politica è Renzi" (Sole). Feltri su Libero: si fa l'inciucio. Su Repubblica, Messaggero e tutti "l'ultima superbia di Dylan": "ritirare il Nobel? Ho altro da fare". Sul Corriere 007 Missione Bicocca: cercasi agenti nelle università.

ITALIA-ECONOMIA
"Manovra a rischio sfondamento" (Corriere p.2). Via libera con riserva di Bruxelles ai conti italiani: c'è l'okay alle spese eccezionali per terremoto e migranti ma "la manovra sfora di 5 miliardi" (Stampa e Messaggero p.2 e tutti). Se ne ridiscuterà all'inizio del 2017: senza correzioni scatta la procedura. Idem per il debito: "Italia e Belgio non rispettano la regola del debito – ha rimarcato Dombrovskis – la Commissione presenterà un rapporto al più presto". Il governo incassa e spera nella risalita del pil (Stampa p.3). "C'è il voto, tutto è perdonato" scrivono Fatto e Giornale. Sul Corriere (p.2) la linea di Renzi: "Il richiamo sui conti? Ce lo fanno tutti gli anni a novembre. Il mio non sarà mai un governo come quello di Monti che prendeva ordini da Bruxelles".  "Sostegno all'Italia, ma il deficit va ridotto" dice il commissario Moscovici al Sole (p.4). Schulz: "Il patto di Stabilità esiste ancora ma viene aggiornato con una flessibilità intelligente. Tra Renzi è Juncker ho favorito il dialogo per evitare un impasse che avrebbe danneggiato tutti". Prodi, in un'intervista a Repubblica (p.3) richiama Renzi: "Dal premier eccesso di polemiche. Sbagliato mettere in discussione la nostra appartenenza all'Europa". Ma se dovesse superare indenne il referendum, Renzi rilancerebbe sulla revisione del Fiscal Compact (Messaggero p.3). Sul fronte interno, la linea del governo è portare a casa il "sì" della Camera alla manovra prima del 4 dicembre e senza ritocchi (Repubblica p.2). Ieri primo sì (con fiducia) della Camera sul decreto fiscale che anticipa la manovra: salta Equitalia, scatta la sanatoria per le cartelle e si riapre la voluntary disclosure sui capitali (Messaggero p.5 e tutti). Sul Sole (p.2) come cambia il fisco.
Su tutti l'annuncio del premier, ieri in Sicilia: "Decontribuzione totale per le aziende che assumono al Sud" (Corriere p.5 e tutti). I fondi, pari a 730 mln, dovrebbero arrivare dalla Ue. Applaude Confindustria, opposizioni critiche: spot elettorale. Del Conte (Anpal) ad Avvenire(p.8): "Un aiuto necessario ad aree del Paese ancora a rischio". Dall'Inps gelata sul lavoro: da gennaio meno assunzioni stabili (-32%), più voucher (+34%) e più licenziati (+4%). Boom dei licenziamenti per giusta causa (28%) specie nelle imprese con più di 15 dipendenti (+32%). Il saldo tra nuove assunzioni e cessazioni resta positivo ma in calo (Avvenire p. 8 e tutti). Poletti: "Al via il bonus per ricollocare i disoccupati" (Messaggero p.7). Gelata anche sulla ripresa: S&P's stima una crescita limitata all'1%, frenata dalla bassa produttività (Sole p.7).

ITALIA-POLITICA
"No in vantaggio ma consensi sulla riforma": il sondaggio Cise-Sole vede il No al 34% e il Sì al 29, ma potrebbero essere gli indecisi (37%) a fare la differenza (Sole in prima e p.13). Sebbene il No sia avanti, nei singoli contenuti la riforma piace (unico con giudizio negativo è il trasferimento di competenze dalle Regioni allo Stato), ma a pesare è il giudizio sull'attività del governo (61% negativo). Negativo anche il giudizio di Panorama, che dedica copertina (e servizi p.42-56) ai 1000 giorni del governo Renzi: tra Pil, tasse, lavoro, spesa pubblica e debito è un "conto salato". Il premier da Cagliari in campagna per il Sì: "Con il No vince la casta e io non rimango, se non passa questa riforma non se ne farà un'altra" (su tutti). Il premier rimarca il rischio instabilità con la vittoria del No, ma Bersani al Corriere (p.13) ribalta il ragionamento: "Il Sì porta instabilità, serve il No per arginare populisti e destra xenofoba". In caso di vittoria dei contrari, il premier -ragiona Bersani – deve restarem, anche se un po' "acciaccatino". Intanto cresce il timore di attacchi hacker, non sul voto ma sulla propaganda (Messaggero in prima e p.9). Resta teso il clima nel centrodestra. "Non ho eredi, oggi l'unico leader è Renzi": Silvio Berlusconi spiazza tutti cancellando l'ipotesi di una successione nella guida della coalizione. Parisi alla Stampa (in prima e p.13): "Frasi che disorientano il nostro elettorato". In molti leggono nelle dichiarazioni di Berlusconi sul premier l'apertura ad un "Sì mascherato al referendum" (su tutti). Ma Gelmini ad Avvenire (p.10) smentisce: "Renzi è l'unico leader tranne Berlusconi, che è la guida di Fi e non c'è un'esigenza di successione a lui". Gelmini conferma il No di Fi "alle riforme pasticciate di Renzi". E sul dopo voto: "Siamo fermamente ancorati al centrodestra". Per Messaggero (p.11) Berlusconi ha premesso di non aver trovato "un erede" perchè guarda a se stesso per accreditarsi come interlocutore del governo per il post referendum. Di diverso avviso Cramer sul Giornale (in prima e p.9), secondo cui quello di Berlusconi è un affondo: "Renzi è leader perchè non ci sono io". Feltri su Libero (in prima e p.3) vede l'ipotesi "inciucio": Renzi, anche in caso di sconfitta, si sbarazzerà dei ribelli per governare con Berlusconi. Anche per Palmerini (Sole p.15) l'endorsement di Berlusconi a Renzi va nella direzione di un nuovo patto con il premier, che sarà protagonista anche in caso di sconfitta.

EUROPA
"Svolta Ue: meno rigore" (QN in apertura e a p.2 e su tutti). La Commissione prova a rottamare l'austerità e apre a politiche espansive: si potrebbe configurare una "manovrona" da 50 mld spinta dai bilanci dei Paesi della Ue. Mossa anche sulla Germania: "Aumenti la spesa per alimentare la domanda". Padoan: "L'Europa sta togliendo di mezzo l'austerità, una grande vittoria dell'Europa che l'Italia rivendica". "L'Europa svolta, ha vinto Renzi. Ma attenti alla reazione tedesca", dice Lazar a QN (p.3).
In Germania Merkel "costretta" a ricandidarsi in nome della stabilità (Stampa p.6). E' lei il vero baluardo della stabilità in Europa. E in vista di una campagna elettorale che si annuncia durissima possibili attacchi all'Italia, per la disinvolta politica di Roma su conti e migranti (Stampa p.2). Ieri l'incontro con Obama: "Sul libero scambio tra Europa e Usa e sul clima non si torna indietro".
In Francia Macron rompe con i socialisti e corre solo per l'Eliseo (Stampa p.7). Un altro colpo durissimo per Hollande, dato nei sondaggi al 14%, minimo storico per un presidente. Macron promette "una profonda rivoluzione democratica" ma i rivali lo accusano di tradimento. Anche la sinistra l'ha ripudiato. Il premier Valls parla di "una avventura personale". Le Pen: "E' solo il candidato delle banche" (Stampa p.7).

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