Commentario del 14.11.2016

IN PRIMA PAGINA
Trump: caccio i clandestini (Repubblica, Corriere). Usa sempre in primo piano, col neo presidente che conferma il muro: via 3 milioni di clandestini (Messaggero). Giuliani alla Stampa: "Hillary ha perso per colpa di Obama". Sting: "Gli operai hanno scelto il tycoon" (QN). Su Affari&Finanza il dream team del presidente. Su CorrierEconomia come guadagnare nell'era Trump. In primo piano anche la politica. Renzi: resto se si cambia, non voglio galleggiare (Corriere). Il Giornale: fa campagna per il sì con l'elicottero di Stato. Centrodestra marasma (Libero). Alfano al Messaggero: "Adesso un nuovo partito dei moderati". Parisi: con la Lega ci si schianta (Corriere). "I dissidenti di Fi? Vadano pure" (Messaggero). E dice no alle primarie: "Berlusconi è con me" (Repubblica). Berlusconi tenta di ricucire: "Ora conta solo il referendum" (Giornale). Per la guerra Lega-FI vacilla la giunta di Venezia (QN). In Nuova Zelanda, scossa record, grande paura per il maremoto (Messaggero). Sul Corriere il racconto di un'italiana: "I miei trenta secondi nella casa che ondeggia". Su tutti la scomparsa di Maiorca, "il signore del blu profondo".

ITALIA-ECONOMIA
Padri a casa per 5 giorni (Corriere in prima e a p.15): via libera in commissione ad un emendamento al Bilancio che prevede 5 giorni di congedo obbligatorio per i papà al momento della nascita del figlio; un secondo emendamento solleva le aziende con meno di 9 dipendenti dall'anticipo dell'assegno di maternità, che verrebbe pagato dall'Inps. Spazio anche al fisco. Da oggi attivo il servizio "Se mi scordo": il sollecito di Equitalia arriva con sms (Sole p.5 e altri). Sul Giornale (in prima e a p.2) la beffa dello sconto Iva per imprese e professionisti. Se la manovra non sarà modificata viene ripristinata la vecchia disciplina sui crediti verso aziende in fallimento: imprese e professionisti dovranno versare l'Iva anche su fatture che difficilmente incasseranno. La manovra cancella infatti la norma che permetteva al creditore di recuperare in tempi rapidi l'Iva versata.
Sul Sole (p.6) il maxi-bonus sui contributi per chi assume "neet" tra i 15 e i 29 anni: all'orizzonte un rafforzamento di Garanzia Giovani. A due anni e mezzo dal debutto sono 806mila i giovani presi in carico su un milione di registrazioni; 421 mila i ragazzi che hanno ricevuto una proposta di impiego: 200 mila i tirocinii, 56 mila i contratti di lavoro veri e propri tra tempo determinato, indeterminato e apprendistato; 9.560 le imprese beneficiarie del super bonus. Nel 2017 nuovi sconti tra Sud e apprendistato: 740 milioni in bilancio per far entrare nel mercato del lavoro tra i 180 e i 200 mila giovani (Sole p.7).

ITALIA-POLITICA
Referendum, Bankitalia tesse una "tela di sicurezza" per l'Italia: "Qualunque sia il risultato, non si fermi la macchina del cambiamento: le riforme istituzionali vanno fatte" . Per Giannini (Repubblica in prima e p.7) è il tentativo di Bankitalia di rassicurare sul fatto che l'Italia non andrà nel caos, a prescindere dall'esito. Alfano al Messaggero (in prima e p.5): "Renzi non si dimetta in caso di vittoria del No, sarebbe un errore perchè lascerebbe al No tutto il lavoro fatto da questo governo, come riduzione delle tasse, bonus 80 euro, sicurezza, riforma della Pa, Buona scuola". Ma Renzi, ieri in tv: "Se perdo, non resto a galleggiare. O riesco a cambiare le cose, o lascio ai professionisti della palude" (su tutti). Per Sgarbi al QN (p.11) "Renzi perde solo se va sotto il 30% al referendum, se arriva al 35% si salverà e al 40% sarebbe una vittoria perchè i suoi avversari non supereranno il 30%". Ancora polemica sul voto estero. Il Garante della Privacy, Soro, al Corriere (p.9): "Per inviare lettere e messaggi cartacei non serve il consenso degli interessati. Chiunque sia titolato può ottenere le liste elettorali". Travaglio sul Fatto (in prima e p.2) scrive una "contro-lettera" agli italiani all'estero spiegando le 10 bugie che contiene la riforma: in primis non avranno più i loro 6 senatori. Tiene banco, intanto, la spaccatura nel centrodestra. "Renzi in crisi, ma l'alternativa non può essere un centrodestra guidato da Salvini. Fi al bivio: schiantarsi imboccando la via della Lega, o candidarsi a vincere scegliendo una strada liberale e popolare che io voglio guidare": così a Corriere, Messaggero e Repubblica Stefano Parisi. Il ministro Alfano (Ncd) al Messaggero (in prima e p.5): "Grande occasione per riunire i moderati italiani e far nascere una nuova aggregazione di centrodestra liberale e popolare in competizione con la Lega estremista". Ma Berlusconi, pur irritato con Salvini, non intende rompere prima del voto (Corriere p.13). Salvini, pronto a correre da candidato premier, "ma – dice – non del centrodestra, che è finito".  Dopo il caso Padova, la Lega minaccia ritorsioni nei Comuni a guida centrodestra. "Marasma a destra: viene giù anche Venezia" (Libero p.5 e tutti), nel mirino il sindaco, Brugnaro, schierato per il Sì al referendum.

EUROPA
Asse Usa-Regno Unito: così la Brexit accelera. Sul Messaggero (p.11) e tutti l'incontro tra Trump e Farage, con Londra che – al netto dell'imbarazzo per la fuga in avanti di Farage - spinge per incontrare il neo presidente prima degli altri, magari a Washington.. E il ministro degli Esteri Boris Johnson ha deciso di non partecipare alla riunione dei ministri degli Esteri europei per discutere il risultato del voto Usa. Una cena informale voluta dalla Mogherini alla vigilia del Consiglio dei Ministri di oggi sulla collaborazione militare. Ne parla diffusamente anche il Corriere (p. 5) che rimarca i timori europei di taglio dei fondi Usa alla Nato, blocco del negoziato sul Ttip e riavvicinamento alla Russia. La posizione anti immigrati di Trump, poi, potrebbe influenzare la linea di accoglienza sposata dalla Ue ma contestata dai Paesi dell'Est e dai movimenti populisti. Gentiloni: "L'America è l'America, non è quel presidente, e con l'America continueremo a collaborare come alleati, non come allineati". E comunque la vittoria di Trump "può essere una sveglia per l'Europa, per convincerla a procedere verso una maggiore integrazione, cominciando magari da una Schengen della Difesa. Sulla Stampa (p.4) i contraccolpi economici: rischi sulle espoetazioni e maggiori costi per la difesa comune. Morando pessimista: La sua idea di disimpegno militare globale avrà una ricaduta negativa sull'Europa e noi. Dovremo spendere di più per la difesa e già spendiamo male". Guai anche dal protezionismo: "L'Italia è un Paese manifatturiero e basato sulle esportazioni: se partisse un processo di chiusura protezionistica sarebbero guai". Trump nemico dell'Europa? "Nemico no ma è troppo amico di Putin per essere un affidabile amico per l'Europa e per l'Italia".

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