Commentario del 16.11.2016

IN PRIMA PAGINA
L'Italia gela Bruxelles: "Veto sul bilancio Ue". Renzi: traditi i patti (Repubblica e tutti). Libero: era ora. Notizia Giornale: Renzi prova a fare Trump con l'Europa. Dalla Ue via libera con riserva alla manovra (Sole). Weber (Ppe): "Dovete onorare gli impegni presi, il vostro debito non è sostenibile" (Stampa). Intanto l'Istat segnala pil in risalita: + 0,3% nel terzo trimestre (Sole e tutti).Su Repubblica l'intervento del governatore Visco: "Perché con la cultura si può mangiare". Spazio anche alla politica, con Berlusconi che silura Parisi: "Non farà il leader se litiga con la Lega" (Sole e tutti). Silvio ne fa fuori un altro (Libero). Salvini: ora basta moderati (QN). Parisi: "Così si perde" (Giornale). Nel Pd Veltroni annuncia il suo sì (Repubblica). I grillini volano a Mosca a caccia di voti (Stampa). Allarme hacker russi sul referendum (Messaggero). Negli Usa Giuliani favorito come segretario di Stato. Il finanziere Mnuchin in corsa per il Tesoro (Sole). In Russia ministro arrestato per maxi-tangente (Messaggero).

ITALIA-ECONOMIA
L'Europa all'Italia: conti a rischio (Stampa p.4 e tutti). Se Roma non fa nulla per migliorare il progetto di bilancio rischia la "non conformità". Quanto al debito che invece di scendere sale, la questione verrà affrontata separatamente, e l'apertura di una procedura di infrazione potrebbe arrivare già a dicembre, subito dopo il referendum. Il Sole (p.5) parla di ok con riserva, ed esame finale rinviato a dopo il referendum, con il timore di una nuova instabilità politica. Il Messaggero (p.3) parla di "avvertimento", fermo restando che pur concedendo tutta la flessibilità possibile mancano all'appello tra i 3,5  e i 7 miliardi in termini di sforzo strutturale che l'Italia dovrebbe compiere per essere in linea. Via libera con riserva alla manovra anche dall'Upb: rischi sui conti, ma spinta positiva dagli investimenti (Messaggero p.5). Weber (Ppe) alla Stampa (p.5): "Avete preso degli impegni sul deficit, giusto che Bruxelles ve li ricordi. Il vostro debito non è sostenibile". Ancora più duro Folkerts Landau (Deutsche Bank): "Senza riforme è meglio che Roma esca dall'euro perché col debito pubblico che ha sarebbe costantemente sull'orlo della crisi" (Libero p.4) .Anche De Bortoli, nell'editoriale del Corriere (in prima e a p.34) richiama l'attenzione sul debito pubblico-monstre italiano e sugli errori che il governo ripete: la linea accomodante della Bce prima o poi finirà, un eventuale rialzo dei tassi potrebbe aprire scenari di fragilità sui mercati e riproporre il rischio Italia, con condizioni non dissimili dal 2011. Per De Bortoli serve subito un segnale sulla gestione del debito, magari l'impegno a mantenere l'avanzo primario non inferiore al 2%: una misura precauzionale anche in vista del voto del 4 dicembre. Intanto il pil riparte, con il rilancio dei consumi (Messaggero p.5 e tutti): +0,3% nel terzo trimestre e nonostante il commercio con l'estero negativo. Manifattura e turismo alla base del recupero (Sole p.2). Baretta al Messaggero (p.5): "Ora l'economia è più solida ma serve stabilità". Padoan: "I numeri danno ragione a noi e torto agli altri". Renzi: "Con le riforme sale il pil, senza sale lo spread: avanti tutta" (Sole p.2). Libero (p.4): il pil sale appena dello 0,3% e il governo stappa lo spumante. Ma per Repubblica (p.28) dietro il mondo degli "zerovirgola" c'è qualcosa che si muove: indicatori da tenere d'occhio, i trasporti e i mutui, entrambi  in ripresa.

ITALIA-POLITICA
In primo piano la retromarcia di Berlusconi su Parisi: "Se litiga con Salvini non può essere leader" (su tutti). "Silvio ne fa fuori un altro" titola Libero. I dirigenti di Fi esultano, la replica di Mr.Chili: "Con la Lega si perde". Il segretario del Carroccio al QN (p.7): "Parisi è autoescluso. Con il fronte moderato non si va da nessuna parte". Ma Berlusconi avverte: "Chi rompe si condanna all'irrilevanza". Per Verderami (Corriere p.12) Berlusconi prova a salvare la coalizione, ma la Lega vuole andare avanti da sola. Folli su Repubblica (p.13) parla di "contraddizioni abituali" di Berlusconi, che punta le "fiches" su più caselle per essere protagonista in ogni caso. Per Feltri (Libero in prima e p.3) dopo aver fatto fuori l'ultimo delfino, Berlusconi è solo e non ha un'alternativa: il partito è destinato allo sfascio. Umberto Bossi al Corriere (p.13): "Parisi litiga, mentre la prima caratteristica del leader deve essere quella di unire". E su Salvini dice: "Ha troppa fretta di fare il capo". Contro Salvini il sindaco di Verona Tosi alla Stampa (p.11) dice: "E' capace di dividere ma non di costruire, se si propone come leader, il centrodestra perde di sicuro".
Referendum, i quotidiani vedono nel veto al Bilancio Ue un attacco studiato a tavolino per recuperare consensi agli anti europeisti (Repubblica p.3 e altri). Per Folli (Repubblica p.13) è una mossa a forte impatto sull'opinione pubblica di un premier che punta ancora su se stesso piuttosto che sul merito della riforma per recuperare consensi. "Il referendum non c'entra, vogliamo che l'Unione torni grande" dice il sottosegretario Gozi al Corriere (p.2). Intanto il premier prepara la campagna in Sicilia, dove i sondaggi danno il No al 56%. L'isola è considerata "la Florida d'Italia" (Repubblica p.15). E anche Messaggero (p.6) parla di tentativo di rimonta al Sud mentre sul voto del 4 dicembre si teme un possibile attacco di hacker russi. Massimo Franco (Corriere p.15) torna ad occuparsi delle polemiche sul voto estero: c'è il rischio – in caso di scarto minimo tra Sì e No – che si riapra un capitolo giudiziario che più volte ha mostrato vari "buchi neri" nella legge. Fatto (p.3) definisce l'urna estera "una lotteria" tra seggi scippati e voti fantasma.

EUROPA
"Con i nostri soldi non si alzeranno muri" (Repubblica e Messaggero p.2 e tutti): Renzi gioca d'anticipo, e alla vigilia della pubblicazione delle pagelle sui conti nazionali da parte della Commissione Ue pone un primo veto italiano al bilancio della Ue. "Basta con l'Europa che non rispetta i patti e lascia il Sud da solo a gestire il problema migratorio". La replica di Bruxelles: "Ci sono 6 miliardi in più su migrazioni, sicurezza e disoccupazione". La presidenza slovacca: avanti lo stesso sull'accordo di bilancio 2014-2020 (Sole p.3). Ma tecnicamente la riserva italiana blocca l'approvazione sull'aggiornamento del budget. Viceversa, per il bilancio 2017 non serve unanimità. Libero: era ora, l'Italia s'è desta e non paga più l'Europa. Notizia Giornale: una mossa alla Trump per scuotere gli elettori sul referendum e costringere Bruxelles a darci più flessibilità sui conti pubblici. Un analisi ricorrente su tutti i giornali. "Così Renzi va a caccia di voti" scrivono Stampa (p.5) e Repubblica (p.3). Brunetta parla di bluff, Di Maio di solita pantomima e la Meloni di pura mossa elettorale: "Scommetto che tutti i vincoli posti da Renzi cadranno dopo il 4 dicembre". Gozi al Corriere (p.2): "Il referendum non c'entra. Noi vogliamo che la l'Ue torni grande facendo cose grandi. I cittadini chiedono lavoro, sicurezza e una gestione efficace dei flussi migratori. Per farlo dovremo modificare le regole". Su tutti i giornali anche la proposta di tassa da 5 euro per entrare nell'area Schengen  (Messaggero p.2): il dossier sarà presentato oggi ma non sarebbe operativo prima del 2020. Il Corriere (p.2): lo spazio Schengen sta per subire un altro sfregio in nome della sicurezza grazie ad una Unione divisa su tutte le grandi sfide ma d'accordo su questa. Intanto la Commissione Ue prepara la svolta in economia, più favorevole alla crescita (Sole p.5 e tutti). E la Merkel corre verso il quarto mandato. Possibile il ritorno a Berlino del presidente dell'europarlamento Schulz (Sole p.30).

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