Commentario del 4.11.2016

IN PRIMA PAGINA
Brexit in primo piano su tutti per la frenata dei giudici inglesi: "Il Parlamento deve votare" (Stampa). I tempi si allungano. Bruxelles avverte: "Ma rientrare non sarebbe gratis". In primo piano anche il terremoto del centro Italia. Strade chiuse e container bloccati (Messaggero). Attesa per il decreto del governo: corsia veloce per sindaci e imprese (Sole). Su QN l'appello a Putin delle aziende terremotate: "Aiutaci tu". Ancora in discussione la data del referendum: la Stampa parla di trattative in corso tra Renzi e Berlusconi. Il Messaggero di Renzi in trincea: voci di urne in primavera. Guerra alla Stampa: "Matteo faccia un nuovo governo". Il Quirinale contrario al rinvio del referendum (Repubblica). E oggi riapre la Leopolda, l'evento dell'anno per i cacciatori di poltrone (Notizia Giornale). Spazio anche all'economia: industria, l'Italia arranca ma tiene le posizioni (Sole). A settembre più occupati. In forte calo gli "inattivi" (Sole). Boccia al Foglio: "L'impresa che serve all'Italia". Calenda: "Dopo il piano Industria 4.0 ora Lavoro 4.0". Padoan: "Per crescere Pa digitale e investimenti" (Sole). Negli Usa Trump ormai a un passo da Hillary: la roulette Usa (Fatto, Messaggero). Sul Corriere la nuova strage davanti alle coste libiche: 239 morti. "Hanno ucciso per convincere i migranti a salire sui barconi".

ITALIA-ECONOMIA
Industria, l'Italia arranca ma difende le posizioni (Sole p.4 e su tutti): secondi in Europa, settimi nel mondo, noni nell'export di manufatti. Le stime del Centro Studi Confindustria inquadrano l'Italia in uno scenario globale che vede la frenata del commercio mondiale, il rallentamento dei Paesi emergenti, il consolidamento del primato cinese, la ripresa dell'attività industriale nei Paesi avanzati, soprattutto Usa e Germania. L'Italia resta un Paese ad alta vocazione manifatturiera, il brand mantiene la sua grande capacità di attrazione. E la manovra, dice Paolazzi (Csc), "ha un potenziale espansivo che potrebbe andare oltre quello che dice il governo". Calenda rilancia: "Dopo Industria 4.0 il prossimo passo è il Lavoro 4.0" (Sole p.4). "Nessun ritorno alla concertazione ma bisogna recuperare un clima sempre più forte di condivisione del processo di trasformazione industriale". Padoan: "Per crescere bisognerà concentrarsi anche sulla Pubblica Amministrazione 4.0" (Sole p.5). Boccia: "L'Italia ha grandi potenzialità ma non dobbiamo accontentarci". (Sole p.5). Boccia a tutto campo anche sul Foglio (in prima e a p.4): "no agli imprenditori bloccati dalla paura, no al capitalismo che si traduce in anti capitalismo. No ad un'Europa e un euro senza visione: serve un impegno contro il Fiscal compact". In primo piano anche i dati sul lavoro: a settembre 45 mila occupati in più, e ripresa del lavoro autonomo ma il tasso di disoccupazione sale all'11,7%; frenano però gli inattivi. Una fotografia del mercato del lavoro tra luci e ombre, quella dell'Istat, che riapre lo scontro sull'efficacia o meno del Jobs Act (Sole p.13). Sul Messaggero (p.1/9 e altri la spinta all'occupazione degli autonomi, 127 mila in più a settembre. E per i professionisti arriva un Jobs Act dedicato, con più tutele e flessibilità (Messaggero p.19).
Per oggi intanto è atteso il nuovo decreto sul sisma, che prevederà corsie veloci per sindaci e imprese per appalti (Sole p.7). Da Renzi nuovo affondo alla Ue: "Impensabile che in nome della stabilità Ue crollino le scuole". Ma dalla Commissione Ue precisano: possono essere stralciati dal deficit solo i costi di emergenza di breve termine, dunque solo 600 milioni (Sole p.12).

ITALIA-POLITICA
Referendum, Berlusconi tratta il rinvio con Renzi, ma il premier non ci sta (Stampa in prima e p.2). Fi avrebbe chiesto di rinviare la data per aprire un tavolo per la riscrittura dell'Italicum e la modifica della riforma costituzionale. Renzi non ci sta. Tra una settimana inizia il voto estero, ma non è detto – scrive la Stampa – che l'ipotesi rinvio sia scartata. Altolà di Mattarella: "Mai proposto il rinvio", la sola via possibile sarebbe un ddl sostenuto da un ampio arco di forze" (Repubblica p.11). Rinvio che resta in piedi per il posticipo della decisione del Tribunale di Milano sul ricorso di Onida: altri 10 giorni per decidere (su tutti). Fatto polemico: Milano non decide. Intanto Messaggero (p.4) vede una possibile trattativa tra Palazzo Chigi e Arcore: l'oggetto dell'intesa un parere alla Corte di Strasburgo che non renda impossibile l'annullamento dell'interdizione dai pubblici uffici a Berlusconi, che in cambio offrirebbe un impegno soft contro il ddl Boschi. Ma per il Corriere (p.18) Berlusconi per il No "senza ripensamenti": è convinto che per trattare con Renzi sulla legge elettorale si dovrà andare da vincitori. Fatto (p.5) Berlusconi dichiara guerra a Renzi: "Merita una dura lezione". Sul fronte del Sì gli industriali. Boccia (Confindustria) al Foglio (in prima e p.4): "Se vincesse il No non ci sarebbe un cataclisma, ma uno scenario secondo noi inaccettabile: non cambierebbe nulla". L'ex consigliere di Renzi, Guerra, alla Stampa (p.3): "Vincerà il Sì e il referendum sarà l'anno zero per Renzi, che ha fatto cose ottime per gli imprenditori, adesso toccherebbe a loro raccogliere la sfida: se l'Italia si ferma la responsabilità è di una classe imprenditoriale non pronta". Intanto si ragiona sul dopo voto. Per il Messaggero (in prima e p.5) elezioni nel 2017 a prescindere dal risultato: se vincesse il Sì, per Renzi, non avrebbe senso tenere in piedi un Senato ingovernabile. Se vincesse il No, dimissioni dopo la Stabilità, ma il premier non sarebbe disponibile ad un reincarico.

EUROPA
Brexit, sentenza a sorpresa dell'Alta Corte di Londra: "Il Parlamento dovrà votarla" (Repubblica in apertura e a p.2 e su tutti). Borsa in calo, sterlina in risalita. La decisione sulla base del ricorso di una semplice cittadina, Gina Miller, avvocatessa, che sostiene il valore solo consultivo del referendum di giugno. May: "Faremo rispettare la volontà espressa dal popolo". Governo pronto all'appello alla Corte Suprema che deciderà tra il 5 e l'8 dicembre. Ma a questo punto si aprono nuovi scenari. Se la Corte dovesse autorizzare il voto del Parlamento, la leader conservatrice potrebbe optare per elezioni anticipate così da avere una maggioranza ampia per far passare la Brexit (Sole p.3). Corbyn: "Anche noi vogliamo rispettare la volontà del popolo ma pretendiamo massima trasparenza sul tipo di Brexit che il governo persegue". "Sterlina, prezzi, consumi: le incognite che ora pesano sull'Europa" (Repubblica p.3). Ma le previsioni del governatore della Banca d'Inghilterra Carney si fanno meno cupe. E la BoE lascia invariati tassi e acquisti di bond (Sole p.2).

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