Commentario del 7.12.2016

IN PRIMA PAGINA
"No a governicchi". Renzi all'attacco della minoranza pd (Corriere, Repubblica). Nel Pd lo spettro della scissione (Stampa). Chiudendo la Leopolda Renzi rispolvera il "dopo di me il diluvio" (Libero). Il Fatto: se questo è un premier (Fatto). Di Maio alla Stampa: "Matteo, non scappare. Confrontiamoci in tv". In primo piano su tutti anche il voto Usa con l'Fbi che scagiona Hillary. Sfida finale negli Stati chiave (Corriere). Il muro ispanico rallenta Trump (Repubblica). Scatto di Hillary, sale a più 5 su Trump (Messaggero). In cronaca il tornado che ha devastato Roma e il litorale: 2 morti e 50 feriti (Messaggero). Gli esperti: "Tempeste così più frequenti, le città ripensino la sicurezza" (Messaggero). Su Sole e Giornale il via alla rottamazione delle cartelle Equitalia: istruzioni per l'uso. Sul Messaggero la manovra al vaglio dell'Eurogruppo: nodo sisma e migranti. Su CorrierEconomia il via alla corsa alle poltrone delle quotate pubbliche: in ballo i vertici di Eni, Poste, Enel & Co. Su Affari&Finanza Descalzi e l'Eni in rosso: "Il petrolio è una minaccia, Versalis verso la Borsa".

ECONOMIA
Manovra, oggi il primo esame Ue (Messaggero p.11): all'Eurogruppo posizioni ancora distanti sullo sconto chiesto dall'Italia per le spese legate a sisma e migranti. Ma la Commissione cercherà di evitare la rottura. Fubini sul Corriere (p.17) sottolinea la difficoltà dell'Italia di stoppare, attraverso l'Eurogruppo, una proposta di procedura di infrazione essendo cambiate le regole, che ora danno alla Commissione poteri di "giudice di ultima istanza" sulle violazioni della finanza pubblica. Di qui lo stress politico che aleggia sulle decisioni sui bilanci fuori dalle regole come quello italiano. Se nulla cambia nella manovra sarà impossibile non proporre l'apertura di una precedura di infrazione. "Dalle dune al tartufo": sul Giornale (p.6) tutte le modifiche pazze alla legge di Stabilità.
Sole (in apertura e a p.2) e Giornale (in apertura e a p. 8) il via alla rottamazione delle cartelle di Equitalia, ma in Parlamento non sono escluse modifiche. Sul Corriere (p.17) la carica dei mille emendamenti al decreto fiscale: su tasse e sanzioni il Pd vuole lo sconto. Nel mirino la durata della rateizzazione delle cartelle, l'importo dell'aggio e delle sanzioni da applicare in futuro e i meccanismi per l'integrazione del personale di Equitalia nell'Agenzia delle Entrate.  Da oggi a gennaio tempo per aderire. Le stime del governo prevedono un incasso di 2,7 mld tra 2017e 2019. La sanatoria è un passaggio decisivo prima della chiusura di Equitalia, che confluirà alle Entrate da prossimo luglio. Sul Sole (p.11) l'analisi di Cerved sui bilanci di 110 mila pmi: "puntellati" i ricavi del 2015. Dopo gli arretramenti degli ultimi anni tornano in positivo settori edile e agricolo. Utility ancora in difficoltà.

POLITICA
"Resa dei conti costituzionale in Italia": sul Wall Street Journal Europe (p.2) analisi sul dibattito della classe politica italiana, che ha passato gli ultimi 25 anni a discutere su come migliorare il sistema di governo, ma ora che se ne presenta l'occasione si fa prendere dalla paura e teme che non sia il momento di creare un esecutivo con maggiore potere. Alcuni credono che l'Italia abbia bisogno di un ritorno al vecchio (sistema proporzionale) contro il M5S, ma non ci sono certezze che tornare al passato possa salvare il futuro dell'Italia. In caso di vittoria del No, Renzi potrebbe lasciare il governo e ci potrebbe essere un periodo di instabilità politica, che farebbe riapparire le paure dei mercati sulla sostenibilità del debito e sulla stabilità del sistema bancario. Intanto Renzi dalla Leopolda dice "No a un governicchio tecnicicchio tenuto in piedi da una classe politica che vuole solo riprendersi le poltrone": per la prima volta prende in considerazione l'ipotesi che vinca il No. Per il Corriere (p.2) il premier fa capire che sarà comunque lui a dare le carte. Dimissioni da Palazzo Chigi e battaglia da segretario Pd contro "l'ammucchiata del No" è la sua strategia se dovesse perdere (Messaggero p.5). Per il Fatto (in prima e p.2) è terrorizzato dai sondaggi e torna a personalizzare il voto. Per Giannini (Repubblica in prima e p.23) è quello che doveva fare per recuperare consensi. E la Stampa (p.11) vede nello slogan "Dopo di me il diluvio" un modo per recuperare quel consenso che non è riuscito a riprendersi con la finanziaria e con la visita ad Obama. Messaggero (p.7) scorge la mossa in contropiede del premier per recuperare i giovani, che secondo i sondaggi sono a favore del No. Il No dei giovani – scrive Orsina sulla Stampa (in prima e p.12) – è il segnale che tra Renzi e il Paese qualcosa si è rotto. Sul palco arole dure del premier contro Bersani e opposizione interna. "Vogliono la fine del Pd" (su tutti). "Fuori! Fuori!" è il grido della platea contro la minoranza. Speranza a Repubblica (p.8): "Doveva fermarli, ora sono più convinto del No". In molti evocano la scissione, ma Bersani in serata: "Non toglierò il disturbo. La scissione la fa Renzi, non io". Per Folli (Repubblica in prima e p.23) l'attacco alla minoranza e le urla della platea non dimostrano la forza e non convincono gli indecisi, di cui il premier ha bisogno, su referendum e leadership. L'imprenditore Farinetti al Corriere (p.2) e QN (p.3): "Renzi deve ammettere i suoi dubbi e le sue paure, per vincere il referendum bisogna tornare a essere simpatici".  Di Maio alla Stampa (p.12) dice: "Vincerà il No e chiederemo elezioni anticipate...Noi non parteciperemo a nessun governo di scopo. Abbiamo proposto il Democratellum e non siamo disposti a trattare".

ESTERI
L'Fbi fa chiarezza sulla vicenda delle email che riguardano la Clinton mentre la corsa per la presidenza entra nella fase frenetica. Financial Times e Wall Street Europe aprono con le presidenziali americane. Per WSJ il voto americano "riporta" gli investitori indietro al voto sulla Brexit: si teme un contraccolpo sui mercati in caso di un risultato, la vittoria di Trump, che potrebbe sconvolgere lo status quo. Il voto Usa e il dietrofront dell'Fbi: Hillary non verrà incriminata (Corriere in prima e a p.8) in primo piano anche su tutti i quotidiani italiani. Nessun reato nella gestione della posta e la Clinton risale nei sondaggi: dal margine del 4% del Wsj al 2,3% del NYT. Nel voto anticipato forte incremento nell'affluenza degli ispanici che la sostengono. Sfida aperta negli Stati chiave. Sul Corriere (p.9) parla lo scrittore Safran Foer: "Il sogno americano è morto, la possibilità di uscire dalla propria classe sociale è svanita. Trump gioca su queste frustrazioni, ma se perde il suo disprezzo per la verità non lascerà il segno". Il Messaggero (p.10) parla di America spaccata in due: decisivo il voto delle donne. Sul Foglio il mondo dopo l'America: il futuro della Nato, la crescita della Cina, il ruolo della Russia, l'egemonia della Germania, il destino della Turchia. Chiave di lettura per capire i nuovi conflitti geopolitica che dovrà affrontare il prossimo presidente americano è la guerra del gas.

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