Commentario del 28.11.2016

IN PRIMA PAGINA
"Se perdo, il governo rischia: tornano i tecnici": in apertura su Repubblica, Corriere e tutti l'affondo di Renzi per conquistare gli indecisi. Sul Messaggero il piano per il dopo voto: dimissioni e reincarico. Ma anche Berlusconi ha un piano dopo il No: nuova legge elettorale e voto anticipato (Giornale). Lupi al Corriere: questa campagna spacca il Paese. Bossi spacca invece la Lega: giusto che torni Berlusconi, lui ha i voti (Corriere). Spazio anche ai conti. In manovra bene mamme e manager, e ai pensionati arriva un bonus da 500 euro (Repubblica). Ancora in sospeso il contratto Statali (Sole). Su tutti la classifica di Italia Oggi sulla qualità della vita: nelle grandi città vita da cani.  Prima Mantova, crollano Roma e Milano. Sul Messaggero il declino della capitale. Su Repubblica l'allarme nelle scuole: dilaga il cyber bullismo. Faraone: "Ora basta chiamarle bravate". Sul Corriere il pianeta Universitari:  obiettivi soldi e carriera. Under 25 disillusi e concreti. In Francia Fillon a valanga, è lui l'alfiere della destra (Messaggero). Il candidato del centrodestra ora sogna l'Eliseo (Corriere). Su tutti ancora Cuba, in lutto per Fidel. Su Repubblica la paura del regime: "L'opposizione prepara qualcosa".

ITALIA-ECONOMIA
Mercati col fiato sospeso, col Financial Times (in prima) che evoca il rischio fallimento per 8 banche italiane in caso di vittoria del No al referendum. Per il Messaggero (p.4) l'allarme del FT è tutto fuorché un fulmine a ciel sereno. Su Repubblica (in prima e a p.11) i conti della manovra: bene per manager e mamme, un po' meno per pensionati e partite Iva. In ogni caso la manovra, lievitata a ben oltre i 27 miliardi iniziali – oggi all'approvazione della Camera per poi passare al Senato – ha un occhio di riguardo per tutti. Ma resta ancora in sospeso il contratto degli statali (Sole in prima e a p.5): mercoledì nuovo round governo-sindacati; da sciogliere il nodo delle risorse realmente disponibili in bilancio, col governo che vuole concentrare gli aumenti sui redditi più bassi. Nel ddl Bilancio anche l'Africa Act (Sole p.13), il piano per promuovere investimenti italiani in Africa. Sul Sole (in apertura e a p.2) il rating alle misure fiscali: semplificazioni promosse a metà su Iva e Fatture. Il Giornale (p.14) con un'intervista a Palombella (Uilm) torna sull'accordo raggiunto sul contratto dei metalmeccanici: "E' la vera svolta, il welfare per tutti". "Abbiamo tagliato il cuneo fiscale con un accordo, senza rinunciare al recupero dell'inflazione. Welfare, formazione e buoni spesa al posto degli aumenti: sono esentasse, si sentiranno più degli 80 euro di Renzi". Il Sole (p.13) torna invece sulle prospettive del commercio globale dopo l'avvento di Trump negli Usa: tra Cina, Ttip, Iran e Russia, l'export italiano rischia fino a 30 mld di euro. Su Italia Oggi (in apertura e a p. 21) la classifica sulla Qualità della vita, dominata quest'anno dalle piccole città del Nord Est (Mantova, Trento, Belluno). Crollano Roma e Milano; male anche Napoli e Palermo.

ITALIA-POLITICA
"In gioco la credibilità dell'Italia come Paese capace di fare le riforme": il ministro Pinotti al Messaggero (p.4) ribadisce le ragioni del Sì, puntando su stabilità di governo e iter legislativo più snello. "Se vince il Sì – dice -n non ci saranno elezioni anticipate, perchè in primavera è atteso il G7 in Italia e saremo membri del Consiglio di sicurezza Onu, e Renzi non si perderà queste opportunità per un calcolo elettorale. Se vincesse il No sarebbe Mattarella a decidere, ma l'Italia non ha bisogno di un governo tecnico". Il premier, ieri in tv: "Il Sì ci salva dai tecnici" (su tutti). Ma Folli (Repubblica in prima e p.27) nega il rischio "tecnici" in caso di vittoria del No, perchè non ci sono i presupposti per un "governo del Presidente": l'ipotesi potrebbe essere Padoan a Palazzo Chigi, un governo che avrebbe la sua ragion d'essere nelle politiche economiche e non sarebbe percepito come "tecnico: se il Pd non deciderà di affossarlo, sfidando il Colle, potrebbe arrivare a fine legislatura. Per Messaggero (p.5) con il No, il piano B di Renzi è accettare un nuovo mandato per andare ad elezioni e sfidare Grillo in primavera, mentre per Repubblica (p.3) Renzi tenterà di tornare alle urne se perdesse, anche se potrebbe decidere di appoggiare un governo politico guidato da Delrio e Padon e fare il segretario dem a tempo pieno, preparando congresso ed elezioni. Intanto fronte del No in polemica dopo l'uscita di Juncker per il Sì: "E' un endorsement – dicono – che dimostra che la battaglia di Renzi In Ue è solo una sceneggiata a uso dei media" (Stampa p.5). "Euroburocrati con il premier fanno vincere il No" dice Calderoli (Lega) alla Stampa (p.5), mentre Fassino replica: "Ovvia che Bruxelles sostenga la riforma, il voto non riguarda solo l'Italia ma anche l'Europa". Libero (p.4) analizza invece le uscite di Wall Street Journal, Ft ed Economist a sostegno del No: hanno già deciso il nostro futuro, vogliono un governo tecnico per perseguire i loro interessi. Il ministro Orlando a Repubblica (p.4) critica la posizione dell'Economist: "Sbaglia a dire che nella mia materia, la Giustizia, non si è mosso nulla. Inoltre, se vincesse il No, non sarebbe un aiuto per fare quello che manca".

EUROPA
Eliseo, il centrodestra sceglie Fillon (Repubblica p.9 e tutti). "La Francia vuole voltare pagina dopo questi cinque anni patetici, avrò bisogno di tutti per farlo" (Messaggero p.2). L'ex premier doppia Juppé al ballottaggio e  si prepara a sfidare la Le Pen dal centrodestra. Secondo un sondaggio batterebbe la Le Pen con il 67%, anche se in economia la sua linea è l'antitesi di quella sociale e protezionista della leader del Fn. "Fillon è come Trump ma più sobrio e la sinistra non sa reagire" l'analisi di Raphael Glucksmann. "Se ci sarà un ballottaggio tra Fillon e Le Pen si realizzerà il sogno di Putin". Scontro fratricida a sinistra. Valls  annuncia un passo avanti verso l'Eliseo: "Sono pronto" (Repubblica p.9). Hollande furioso, medita un rimpasto di governo.

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