Commentario del 7.10.2016

IN PRIMA PAGINA
Economia in primo piano: la Ue apre sulla flessibilità nei conti (Sole e tutti) "contro il rischio populismo" (Corriere). Per il Messaggero è "l'assist Ue all'Italia". In vista della manovra, deficit più alto per rafforzare la spinta al Pil (Messaggero). Il ministro Calenda sul piano Industria 4.0: nella manovra incentivi per 17 mld (MF). Referendum, Renzi: "Se perdo cambio mestiere" (Stampa). Confalonieri al Corriere: "Ora fa fino dire 'io voto no'". Sondaggio: rimonta il Sì ma la fiducia nel governo è al 34% (Stampa). Premier furioso: boicotta La7 e scatena la sua Rai (Fatto). Libero: "La Rai diventa TeleRenzi". Su tutti i quotidiani l'aumento degli espatri: i nostri ragazzi all'estero in cerca di futuro (Repubblica). Brexit: Si è scatenato lo scontro sul futuro dell'Europa tra May e Merkel (ItaliaOggi). La Cancelliera avverte: "Libera circolazione o fuori dal mercato Ue" (Messaggero).

ITALIA-ECONOMIA
Flessibilità, la Commissione europea apre all'Italia su immigrazione e post terremoto per uno 0,4% di Pil (su tutti). Moscovici: "Dobbiamo aiutare i Paesi che stanno facendo riforme strutturali e investimenti, e contro il rischio populismo" (su tutti). Serracchiani (Pd) alla Stampa (p.7): "Con le riforma abbiamo dimostrato di essere credibili: per questo eravamo e siamo fiduciosi sulla flessibilità". E in vista della trattativa con Bruxelles, l'esponente Pd, dice: "Qualche assestamento sarà necessario, ma l'Ue deve capire che può essere vittima delle sue stesse regole". Martedì Padoan in audizione risponderà alle obiezioni dell'Ufficio di bilancio sulla manovra: si va verso la conferma del Pil 2017 all'1% (anche se Bankitalia e Fmi ritengono la previsione troppo ottimistica), mentre dovrebbe cambiare il rapporto deficit/Pil: ipotesi 2,1 – 2,2% (Sole p.5 e altri). Il via libera Upb alle stime potrebbe arrivare con le maggiori spese votate dalla Camera, che prevedono un deficit più alto per rafforzare la spinta al Pil (Messaggero p.3). Intanto, il ministro Calenda annuncia incentivi per 17 mld in manovra per Industria 4.0 (MF in prima e p.7): gli investimenti sono una delle leve della legge di bilancio. Sole (p.5), nel frattempo, ricorda come i 15 mld per sterilizzare l'Iva 2017 non chiuderanno la partita: nel 2018 bisogna sterilizzare 19,5 mld per evitare aumenti (Sole p.5).
Resta caldo il tema pensioni, alle quali sarà dedicata una parte importante nella Stabilità. Nannicini ad Avvenire (p.8): "Non c'è nessun passo indietro rispetto alla sostenibilità del sistema con le misure". Poi parla anche di un "piano per i giovani, che prevede meno contributi e un assegno di garanzia". Nella legge di bilancio si ragiona anche sulla possibile conferma del bonus assunzioni, con una proroga solo al Sud (Sole p.6): l'ipotesi è un incentivo limitato agli under 25, agli over 50 e ai lavoratori svantaggiati. Il costo della misura si aggira intorno ai 200 mln, e sarebbe finanziato con fondi Ue. Fondi per il Sud, Fatto (p.3) cita un dossier sugli investimenti pubblici del Tesoro che smentisce il premier perchè sottolinea che "non ci sono i fondi", certificando che l'assenza di soldi può "ostacolare l'avvio di numerosi interventi".

ITALIA-POLITICA
Referendum, Sì in rimonta ma la fiducia nel premier è al 33% (Stampa in prima e p.3): il sondaggio di Piepoli vede il No in vantaggio al 54%, con il Sì che rimonta al 46. Ma, dividendo le aree referendarie contenute nel quesito, 6 su 8 vedono in vantaggio il Sì: piace soprattutto l'abolizione del bicameralismo perfetto, bocciato invece il Senato non elettivo. Mannheimer al Giornale (p.2-3) evidenzia la "nausea da politica" che avvantaggia l'astensionismo. "Ma – spiega – l'attenzione aumenterà". Per Franco (Corriere p.9) ci sono molti indecisi sul voto perchè in entrambi gli schieramenti ci sono elettori che rifiutano gli ordini di scuderia. "Io non ho paura" ripete Renzi, dopo l'uscita del Guardian che paventa un ruolo da vittima per il premier, come lo è stato Cameron sulla Brexit (Stampa in prima e p.2). Renzi - "se perdo cambio mestiere" - ribadisce che "è l'ultima occasione per l'Italia" ed evidenzia come "con il Sì si avrà più forza in Ue" (Messaggero p.2). Serracchiani alla Stampa (p.7): "Normale che gli altri governi guardino al voto, uno stop al processo riformatore metterebbe in crisi la credibilità. L'ipotesi che vinca il No preoccupa". Intanto prosegue il duello con D'Alema. Il premier chiude ad un faccia a faccia e preferisce un confronto con i Berlusconiani, a testimonianza della sua ricerca di consensi nell'elettorato di centrodestra (Messaggero p.9). Confalonieri, a colloquio con Verderami (Corriere in prima e p.9) si chiede se gli oppositori della riforma siano davvero convinti della vittoria del No, e dice: "Penso che faccia fino dire 'io voto no'". Più che la discussione sulla Carta, prevale la logica della resa dei conti - scrive Folli (Repubblica p.13) -. Lo scontro non avvantaggia il premier, che dovrebbe restituire al messaggio governativo un'impronta di ottimismo. Intanto, battaglia sul quesito, il 17 settembre attesa la sentenza del Tar sulla neutralità dopo il ricorso di M5S e Si (su tutti).

EUROPA
Brexit, scontro May-Merkel: la Cancelliera tedesca replica alla leader inglese che ha minacciato limiti alla circolazione dei cittadini europei: "Niente accesso per le merci inglesi se blocca gli ingressi di stranieri" (Messaggero p.11 e altri). Per Taino (Corriere p.5) Berlino dà lezioni di thatcherismo a Londra. "Ha bisogno di lavoratori, senza stranieri Londra danneggia se stessa" dice a Repubblica (p.6) Vincenzo Scarpetta, del think tank londinese Open Europe. La proposta inglese dal titolo "British first" prevede liste nelle aziende per chi è nato all'estero: per Repubblica (p.7) la paura cambia gli inglesi, tra bobbies armati e "invasori" da schedare.
Migranti, addio a Frontex, in arrivo l'Agenzia di frontiera (Avvenire p.10): gli Stati approvano all'uninanimità la creazione di un sistema di guardia costiera e terreste per tornare alla normalità nell'area Schengen.

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