Commentario del 23.10.2016

IN PRIMA PAGINA
"Se boccia la manovra, l'Europa rischia la fine": su Repubblica parla il ministro Padoan. Domani attesa la decisione di Bruxelles sulla lettera a Roma con le indicazioni sulla manovra (Sole). Poletti al QN parla di pensioni: "Piano giovani". Sondaggio di Piepoli sulla Stampa: la manovra piace a 2 italiani su 3. Su tutti spazio al decreto fiscale: Multe, sanatoria solo sugli interessi. Addio Equitalia (Corriere). La nuova Agenzia delle entrate, sconti su cartelle, tasse e multe (Stampa). Salta il forfait sul contante. Per Messaggero le correzioni suggerite dal Quirinale per evitare il condono sui contanti. Polemici Giornale - "Renzi si rimangia il condono sulle multe" - e Fatto - "La rivoluzione di Equitalia: farà le stesse cose con un altro nome" -. Su tutti i quotidiani i dati Eurostat sui giovani: il 70% degli italiani tra i 18 e 34 anni restano a casa con i genitori. Politica, Alfano al Secolo XIX: "Ultima occasione per le riforme". Renzi chiede per il referendum "un Sì anche per l'Europa" (Unità). Libero attacca: "Esagerato". M5S spaccato, fronda anti-Di Maio: di fa largo l'idea di Appendino candidata premier (Repubblica). Movimento alle prese col caso firme false a Palermo: 2 mila firme ricopiate per correggerne una vera. Negli esteri, in primo piano gli scontri a Mosul: i bambini nella strage dell'Isis (Corriere). Roma, sul Messaggero l'inchiesta su bari illegali e bazar: Roma perde l'identità.

ITALIA-ECONOMIA
Manovra, attesa la decisione di Bruxelles sulla legge di Bilancio: domani si saprà se l'Ue invierà la lettera all'Italia per chiedere di modificarla o se passerà all'esame approfondito (Sole in prima e p.4). La partita si gioca sullo 0,1% (pari a 1,5 mld) di deficit strutturale e una tantum. "L'Europa scelga tra noi e l'Ungheria, bocciare la manovra sarebbe la sua fine" dice Padoan a Repubblica (in prima e p.2), sottolineando lo sforzo economico italiano – "non riconosciuto" - sulla questione migranti. Per Pesole (Sole p.4) non sarà lo scorto dello 0,1% a mandare all'aria la trattativa, a pesare sono  debito e valutazione delle spese per sisma e migranti. Per Moavero Milanesi ad Avvenie (p.9) "le circostanza italiane sono eccezionali: il nodo per l'Italia è la crescita". Per Fubini (Corriere p.5) il vero nodo è che Bruxelles si sente sfidata da un Paese considerato fragile, che continua a rimettere in discussione gli accordi. Roma è invece frustrata dall'approccio di Bruxelles. Nessuno vuole cedere, e quello 0,1% sembra una nuova linea di faglia nella zona euro. Pensioni uno dei temi forti della manovra. Poletti al QN (in prima e p.2) guarda già al futuro e ai giovani: "Leghiamo le generazioni: assegno minimo garantito a chi ha lavori intermittenti". Guardando all'Ape, dice: "Con l'uscita anticipata si liberano opportunità di lavoro che prima non c'erano: circa 100 mila persone dovrebbero uscire tra Ape agevolata e volontaria, una quota di questi posti sarà a disposizione di altri lavoratori".  Ieri, intanto è arrivata la firma di Mattarella sul decreto fiscale collegato alla legge di bilancio, che garantisce alla manovra 4,26 mld di nuove entrate (Sole in prima e p.5 e tutti). Rottamazione delle cartelle esattoriali, con una sanatoria parziale per le multe da violazione del codice della strada, chiusura di Equitalia, sostituita dall'Agenzia delle Entrate-Riscossione le cui regole saranno scritte da Palazzo Chigi, e riapertura fino al luglio 2017 della voluntary disclosure, sono le misure previste. Salta l'imposta forfettaria sul contante. Padoan a Repubblica: "E' una riforma strutturale che migliora la capacità di riscossione e ci permette di implementare rapidamente il nuovo rapporto fisco-contribuente basato sulla collaborazione. Sull'imposta forfettaria sul contante accuse ridicole, l'abbiamo eliminata per non dare adito neppure al minimo sospetto". Polemici il Fatto (in prima e p.8) - "Equitalia cambia solo nome e finisce nella mani di Renzi" - e Giornale (in prima e p.5) - "Renzi si rimangia il condono delle multe" - . Il viceministro Caseri al Corriere (p.2) annuncia l'ultima idea del governo contro l'evasione: "Lotteria degli scontri, premi per tutti, anche per i negozianti. Il fine dell'operazione è la lotta all'evasione fiscale in modo da abbassare le tasse per chi oggi le paga già. Premi in detrazioni anche su fatture per spese oggi non detraibili". Fatto (p.9) presenta un dossier che definisce "disastroso" il 2015 nella lotta all'evasione: incassi come il 2010 al netto della voluntary, a picco i controlli.

ITALIA-POLITICA
"Se non vince il Sì, nessun altro realizzerà le riforme": il ministro Alfano al Sexolo XIX (in prima e p.5) definisce la Costituzione "un motore che va rinnovato" e invita il premier e governo a "non dimettersi in caso di vittoria dei contrari". Renzi, invece, ribadisce che le modifiche alla Costituzione "non sono il traguardo" ma il "punto di partenza per dire che l'Italia è più semplice" (Repubblica p.14).  Il premier, secondo il sondaggio di Piepoli sulla Stampa (p.5), recupera consenso (+3%) tra gli elettori grazie alla manovra. Ma la sua sfida per rimontare al Sud non scalda (Stampa p.6). "Dire Sì al referendum – dice ancora Renzi - significa dire che pure in Ue servono riformE strutturali". Per Libero (in prima e p.2) esagera per provare a convincere gli euroscettici, mentre per Fabbrini (Sole in prima e p.8) il premier insiste sull'Ue perchè a livello europeo conta la stabilità. Padoan a Repubblica (in prima e p.2-3): "La riforma avrà effetto traino su tutte le altre riforme". L'Alto rappresentante per gli Affari Esteri Ue, Federica Mogherini,  in un intervento sul Corriere (in prima e p.29): la riforma modifica gli articoli della seconda parte della Costituzione che hanno mostrato limiti, rallentato e qualche volta ingessato i processi politici. Da italiana sono convinta che questa riforma serva all'Italia e agli italiani: oggi possiamo scegliere di far nascere il nuovo.  Dal fronte opposto, Berlusconi attacca: "Renzi alimenta la paura di mercati e cancellerie" (Repubblica p.15). Parisi all'Espresso (p.61-62): "Sono un rigeneratore non un federatore, prima di federarsi con la parte radicale bisogna mettere in luce i connotati della parte moderata del centrodestra". Tra le sue proposte, Parisi sottolinea un liberalismo incentrato su "un welfare sempre meno basato su spesa pubblica e sempre più su iniziative della comunità".
Leadership M5S, il fronte anti-Di Maio punta su Appendino candidata premier (Repubblica in prima e p.19). Sondaggio di Piepoli sulla Stampa (p.5) vede una caduta del gradimento nei confronti di Di Maio (ora al 33%), con il M5S che si attesta al 26%, in calo dopo il No alle Olimpiadi. Intanto tensione e spaccatura a Genova, Grillo perde pezzi in casa (Messaggero p.7), mentre sul caso firme a Palermo:  2mila  ricopiate per correggerne una (Fatto in prima e p.10).

EUROPA
"Italiani & tedeschi: il lungo addio": sul Corriere (p.6) lo studio commissionato dalla Friederich-Ebert-Stiftung, fondazione legata al Partito socialdemocreatico tedesco, tra i cittadini dei due Paesi che evidenzia l'allontanamento tra le due nazioni che rappresentano l'asse portante dell'Ue. Per il 43% degli italiani l'appartenenza all'Ue è uno svantaggio (per il 21% è un vantaggio), per il 53% far parte dell'euro è negativo (solo il 19% ne da un giudizio positivo). Ribaltati i dati tedeschi: il 43% ritiene che la Ue faccia bene (contrario il 18%), il 41% considera l'euro un vantaggio (contrario il 25%). Quanto all'euro, il 74% degli italiani pensa che abbia avvantaggiato la Germania e il 31% dei tedeschi condivide, mentre per il 27% è l'Italia ad averne beneficiato. L'idea di un Italia che soccombe rispetto alla Germania è radicata nel 72% degli italiani, mentre l'opinione dei tedeschi è più variegata, per il 33% è una relazione win-win. Entrambe le popolazioni (67% degli italiani e 64% dei tedeschi) condividono l'idea che la Bce non faccia gli interessi del proprio Paese. Interessante l'opinione sull'Italia: i tedeschi danno voto 5,5 (in un scala da 1 a 10) al potere economico del Belpaese, gli italiani 4. 6,8 è il giudizio tedesco sulla qualità della vita in Italia, mentre gli italiani danno un 4,6.
Rapporti Ue-Russia, Enzo Moavero Milanesi ad Avvenire (p.9): "Prevalsa l'idea di chi, come l'Italia, credeva fosse meglio non esacerbare i rapporti. Ma anche la Germania non è dispiaciuta dalla conclusione". Stampa (p.8) parla di offensiva dello Zar: Putin è riuscito a prendersi la Crimea e si è dimostrato decisivo in Siria, l'Occidente non ha saputo reagire né in Europa né in Medio Oriente.

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