Commentario del 10.10.2016

IN PRIMA PAGINA
Riforme, resa dei conti nel Pd tra Renzi e Bersani (Messaggero, Stampa). Il premier: vogliono farmi cadere (Repubblica). Franceschini al Corriere: "La minoranza dem ci ripensi". Per la Stampa potrebbe esserci lui dopo Renzi. Su Repubblica il punto sulle grandi opere, "un ingorgo da 90 miliardi". Delrio a Repubblica: "Il mio piano per collegare l'Italia". Il Corriere: il ponte non si farà mai. Su tutti il punto sulla manovra: sul Sole le novità sulle pensioni dal 2017, sul Giornale il rischio aumento Iva nel 2018, sul Messaggero la "rottamazione" delle cartelle di Equitalia. Sul Fatto il "Sole nero" di Confindustria. Negli Usa repubblicani in fuga da Trump. In Europa Paesi dell'Est in rotta con la Ue. Letta a Repubblica: "L'Europa non ceda alle minacce". In Cina via alla campagna-acquisti di marchi e tecnologie del mondo (A&F).

ITALIA-ECONOMIA
Deficit, la Ue apre a uno sconto ma sul 2018 ipoteca aumento Iva: per il Messaggero (p.5) la Commissione Ue sarebbe pronta a uno sconto di 1,6 mld ma il governo dovrebbe trovare una cifra corrispondente per coprire i numerosi interventi previsti. La clausola che impone l'aumento dell'Iva non sembra disinnescata ma solo rinviata al 2018. Altro neo della manovra sulla Stampa (p.7), le privatizzazioni: i conti non tornano, rischio buco di 2-3 miliardi. Anche quest'anno i target continuano ad essere disattesi e il debito non scende. Sul Messaggero (p.4) il progetto del governo per "rottamare" le cartelle Equitalia spinto da Scelta Civica: niente sanzioni ma interessi del 3%. L'operazione potrebbe interessare un magazzino ruoli da 51 mld: incasso stimato 1 mld. Zanetti al Messaggero (p.4): "E' un provvedimento fondamentale per dare ossigeno a famiglie e imprese". Sul Sole (in apertura e a p.2) le novità sulle pensioni e gli sviluppi sul contratto degli statali: senza correttivi, la stretta sui premi di produttività rischia di ridurre la busta paga di 800 mila persone. Il Giornale (p.8) parla a riguardo di mance per pensionati e statali e dà per certo che nel 2018 l'Iva aumenterà. Per Forte (Giornale p.8) non è la vittoria del "no" che bisogna temere ma quella del "sì". Colpa delle misure di Renzi per vincere, tali da violare le regole debito/pil esponendo l'Italia a rischi di speculazione e al commissariamento della Ue.Su Repubblica (in apertura e a p.2) l'ingorgo delle grandi opere: soldi a Tav e strade, pochi al territorio. Per la difesa del suolo ci sono 800 milioni, 25 volte meno del necessario. Dura censura dell'Ufficio parlamentare di bilancio verso i ministeri, per l'incapacità di valutare i progetti e l'assenza di una seria programmazione nazionale. Il governo cerca ora di rimettere in moto le infrastrutture puntando 90 mld su opere prioritarie. Del Rio a Repubblica (p.3): "Non considero il Ponte sullo Stretto una priorità. La domanda è un'altra: vogliamo che il Mezzogiorno sia connesso col resto dell'Italia o no?".


ITALIA-POLITICA
Riforme, resa dei conti nel Pd (Stampa in apertura e tutti). Renzi contro Bersani: "Voti No dopo tre Sì". "Ipocrita, fai finta di non capire" (Repubblica p.6). Oggi la resa dei conti in direzione. "Vogliono farmi cadere. Non dicono No perché hanno un'alternativa ma solo per antipatia" la linea di Renzi. Per Repubblica (p.7) Renzi spiazzerà tutti con un'apertura alla minoranza, un lodo in tre punti su cui stanare i dissidenti: si tratta di modifiche sostanziali all'Italicum, fino alla possibile rinuncia al ballottaggio. Al lavoro per una mediazione Guerini e Rosato, con la sinistra dem che si riunirà prima della direzione per stabilire la linea. Poi la relazione del segretario e il voto. Franceschini al Corriere (p.7): "La minoranza dem ci ripensi. Presto le modifiche all'Italicum. Il referendum sta diventando uno strumento contro il premier. Mi dispiace che Bersani si senta rottamato ma Renzi non ha fatto un golpe nel Pd". Per la Stampa (p.2) Renzi rischia il rito del campanellino che inflisse a Letta: a soffiargli la poltrona potrebbe essere Franceschini, e in subordine Padoan o Calenda, ma potrebbe essere lui a dire l'ultima parola. Sul referendum è scontro anche sullo spot in tv (Repubblica p.9): Fi contro la Rai per l'illustrazione del quesito, "un invito mascherato a votare sì". Ieri l'intervista fiume di Renzi a Giletti, domani da Semprini. Se Renzi va in tv Grillo va in piazza: "Difendo la Carta". Ma la campagna 5 Stelle è tiepida. Una scelta "low cost" che il Corriere (p.8) si spiega così: anche con il no nessun grande vantaggio, "proseguirebbe tutto come ora, con un nuovo governo di scopo".

EUROPA
"Niente liste di immigrati": Londra fa marcia indietro (Messaggero p.13). May ritirala proposta choc: le imprese non faranno elenchi di lavoratori stranieri. Alle aziende potrà essere chiesto di "riferire semplicemente i numeri". Ma l'idea di incentivare l'assunzione di forza lavoro britannica resta. Merkel in missione in Africa per fermare il flusso dei profughi: sulla Stampa (p.12) il tour della Cancelliera in Mali, Niger ed Etiopia. "Dobbiamo dare un contributo a combattere le cause dell'emigrazione, affinché il numero di quelli che arrivano da noi venga ridotto". Berlino vuole stringere accordi sul modello della Turchia con Paesi di origine e di transito dei migranti e favorire investimenti in loco, in Mali e in Niger. Sul Niger "l'Italia ha un enorme interesse a una collaborazione: da qui passano de terzi dei migranti che arrivano in Libia". Repubblica (p.15) torna invece sulla diaspora in atto nei Paesi dell'Est contro l'Unione. "Il nazionalismo è una trappola – dice Letta, dopo l'intervista di Kaczynsky – l'Europa rafforza anche gli Stati". Oggi la riunione dell'Eurogruppo per valutare i progressi di Atene e decidere se staccare un nuovo assegno da 2,8 mld. "Il Paese si sente in svendita" l'analisi di Da Rold sul Sole (in prima e a p.15). Sempre sul Sole i "salvataggi" di Grecia, Irlanda, Portogallo e Spagna a confronto.

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