Commentario del 22.10.2016

IN PRIMA PAGINA
Manovra, salta la sanatoria (Repubblica). Dietrofront del governo (Stampa, Messaggero). Pressing del Quirinale ma il premier: ho deciso io (Repubblica). Continua intanto lo scontro con la Ue. Renzi: "La manovra non cambierà" (Sole). Fitch conferma il rating ma con outlook negativo (Sole). "Italia instabile" (QN). Spazio anche alla politica, con gli ultimi sondaggi sul referendum. Il No a quota 54% e il sì prevale solo tra gli over 65 (Corriere). E la Fim Cisl schiera i suoi metalmeccanici per il sì (Italia Oggi). Dalla Ue. Navi russe nella Manica. Sfida di Putin alla Nato (Stampa). Ma Renzi "salva" Putin dalle sanzioni (QN), battendo la Merkel. Prodi a QN: "Un errore spingere Mosca verso la Cina". Ue in crisi anche con il Canada: per l'opposizione della Vallonia non passa il Ceta. Calenda alla Stampa: "Sul commercio l'Europa rischia di implodere". Usa sotto cyber attacco cinese: Twitter, giornali e la costa Est Usa tre ore al buio per l'assalto hacker (Corriere, FT). Sul Messaggero il caso degli ufficiali di marina indagati per mancato soccorso dei migranti. Sul Sole la convention dei Giovani Imprenditori a Capri. Gay: no a Italia rattrappita, servono orgoglio e coraggio.

ITALIA-ECONOMIA
"Manovra, salta la sanatoria" (Repubblica, Stampa, Corriere in apertura e tutti): clamorosa marcia indietro del governo sul contante. Travolto dalle critiche sul possibile condono, Palazzo Chigi riscrive la norma del decreto fiscale destinato a riaprire i termini della voluntary disclousure: scompare l'aliquota forfait al 35% e vengono reintrodotte le normali aliquote progressive sui redditi. Per Repubblica (p.7) la "norma salva Corona"non piaceva né al Colle e nemmeno a Padoan: a muoversi sarebbe stato anche il procuratore generale Greco di Milano. Qn (P.6) rivela lo scontro tra la Orlandi e il governo per stoppare il provvedimento. "Ho deciso io, nessuno me l'ha imposto", la linea di Renzi, ma il pressing c'è stato e ora vacilla anche la rottamazione delle cartelle di Equitalia. La retromarcia, scrive Repubblica (p.6) arriva in un momento caldissimo, con il testo della legge di Bilancio che praticamente ancora non c'è e con il braccio di ferro in corso con la Ue. Renzi attacca la Germania per il suo surplus commerciale e difende la manovra: "La sostanza non la cambio" (su tutti). "Uno show per spendere di più" per Bechis (Libero in prima e a p.5). Ma per Repubblica (p.6) un compromesso si è trovato: Bruxelles farà la voce grossa, chiederà una nuova bozza ma dando tempo fino a novembre. Il 16 la Commissione stroncherà il bilancio italiano ma rimandando eventuali sanzioni a dopo il 4 dicembre, nella speranza che la polemica di Renzi abbia solo fini elettorali. Se poi, dopo il 4 dicembre, Renzi modificherà il testo in Parlamento come auspicato anche dal Tesoro, dalla Ue arriverà il disco verde con semplice riesame a maggio. Ma se Renzi dovesse insistere nella linea di scontro, Bruxelles boccerà la manovra e da gennaio ogni momento sarà buono per aprire la procedura per deficit e debito, indebolendo l'Italia sullo scacchiere Ue e sui mercati. Calenda alla Stampa (p.2): "Surreale la discussione sui decimali: ma non vedete che l'Europa sta andando in pezzi?". Ieri intanto Fitch ha confermato il rating all'Italia ma ha rivisto al ribasso l'outlook, da stabile a negativo (su tutti). Nel giudizio la stima di un calo del pil 2016 (fermo allo 0,8) e le ricadute sul debito pubblico, e l'incertezza politica legata al referendum: "una vittoria del no rappresenterebbe uno choc politico e fermerebbe le riforme tese a creare un ambiente più stimolante per le riforme economiche".

ITALIA-POLITICA
Referendum, No (54%) avanti sul Sì (46%). Sul Corriere (in prima e p.11) il sondaggio Ipsos segna l'avanzata dei contrari, trainati dai giovani, anche se pesano indecisi (8%) e astenuti (42%). Intanto l'agenzia di rating Fitch ha rivisto al ribasso l'outlook italiano da "stabile" a "negativo": pesa sui conti l'incertezza politica sul referendum (su tutti). Renzi torna a fare campagna per la riforma e chiede l'impegno dei big Pd: "Se pensate che non ci sia bisogno di cambiare votate No, ma se il referendum passa è finita la stagione degli inciuci" (Corriere p.10). Repubblica (p.8) riporta le rilevazioni di diversi sondaggisti che vedono il Sì in rimonta, anche se il No resta avanti. Per il Fatto (p.5) il recupero del Sì è effetto dell'invasione in tv dei favorevoli alla riforma. Su Italia Oggi (p.7) parla Marco Bentivogli, che annuncia il Sì dei metalmeccanici Cisl "in difesa degli interessi di chi lavora". Nel merito, Bentivogli definisce "troppo timide" le novità sul Senato, mentre apprezza le modifiche al Titolo V sui poteri di Stato e Regioni. Intanto il Pd resta spaccato. Cuperlo al Corriere (p.10): "Qualunque sia l'esito, non risolverà i problemi economici del Paese: serve garantire la scelta degli elettori, per questo serve intesa sull'Italicum". "Tempo scaduto" dice il bersaniano Fornero alla Stampa (p.9), "anche se Cuperlo firma ormai votiamo No". Bersani, a Repubblica (p.9) conferma il No e non crede alle aperture di Renzi sull'Italicum: "Con me stai sereno non funziona". Per Verderami (Corriere in prima e p.12) sia Renzi che D'Alema-Bersani corteggiano Berlusconi sulla legge elettorale: è il doppio binario del Nazareno. Intanto Berlusconi, in un videomessaggio facebook, spiega il suo No: rischio di deriva autoritaria (Giornale p.10 e tutti). Marcello Pera, tra i fondatori di Fi, al Mattino (p.9): "Berlusconi sta sbagliando, l'unico a perdere sarà lui".
Sul QN (p.12) e altri focus sui rimborsi d'oro dei parlamentari. Giornale (p.11) riporta la proposta di Fi per pagare i politici "in base ai redditi da lavoro dichiarati prima dell'elezione". Intanto, lunedì si vota la proposta M5S per tagliare i rimborsi (Tempo in prima e p.3).

EUROPA
Navi russe nella Manica: Putin sfida la Nato (Stampa in prima e a p.6). Mosca sposta le navi da guerra nel Mediterraneo orientale:per andare in Siria sfilano davanti alle coste occidentali, dalla Norvegia al Regno Unito, in segno di sfida. Il Cremlino: "Non è un viaggio turistico, resteremo mesi nel Mediterraneo". Intanto a Bruxelles l'asse Renzi-Mogherini dà scacco alla Merkel e a Hollande: dal documento della Ue sparisce l'ipotesi di nuove sanzioni contro la Russia per i raid aerei su Aleppo. La cancelliera ammette: avrei preferito una soluzione diversa (Stampa p.7). Il successo di Renzi in grande evidenza sulla stampa italiana. "Renzi salva Putin" il titolo di apertura di QN, che a p.3 intervista Romano Prodi: "Stiamo sbagliando molto e non solo noi: la Russia ha bisogno dell'Europa e l'Europa ha bisogno della Russia. Un errore spingerla verso la Cina. Gli Usa credono di avere di nuovo di fronte l'Urss, Putin è ossessionato dalla Nato. Servirebbe un equilibrato passo indietro. Invece c'è una sorta di via libera ai militari: non si intravede un disegno politico ma una serie di decisioni sparse che possono provocare incidenti". Quanto allo scenario europeo Prodi nota "strane cose": "La Germania che voleva nuove sanzioni ha concluso con la Russia il patto sul North Stream, mentre noi non possiamo esportare neanche mele e formaggio. C'è una frammentazione europea impressionante della quale la Russia non può non approfittare". Fin qui, scrive QN (p.2) le sanzioni contro Mosca scattate nel 2014 per la crisi ucraina ci sono costate oltre 7 mld, un conto pagato soprattutto dal settore agroalimentare.

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