Commentario del 16.10.2016

IN PRIMA PAGINA
Addio Equitalia, sconti sulle cartelle, più soldi per le pensioni e la sanità (Repubblica). Bonus giovani per chi assume al Sud (Mattino). La manovra sale a 27 miliardi (Corriere). Manovra più sociale, per Avvenire. Manovra fantasy, per il Fatto: la stangata arriva l'anno prossimo. "Una piccola mano all'economia". Giornale e Libero contro i fondi ai sindaci che accolgono immigrati: "Altri soldi ai profughi". Sul Sole e tutti le misure per lo sviluppo e Industria 4.0. Calenda al Corriere: "Agevolato solo chi investe". Su tutti anche i fondi confermati alla sanità. Lorenzin al Messaggero: "Ora possibili assunzioni e più vaccini". La Stampa sulla manovra: non è la soluzione alla crescita bassa. Il Sole: sarà terreno di scontro tra il sì e il no. Intanto si riaffaccia Berlusconi: "Vincerà il no, poi elezioni" (QN). Salvini al Corriere: "Silvio con noi? A me non sembra". Spazio anche gli esteri. Su l'Unità parla la Pinotti: "Noi in campo per la stabilità e la pace". Su tutti l'escalation della tensione tra Usa e Russia, con la Cia che minaccia cyberattacchi. Su tutti anche l'accordo tra 170 Paesi sul taglio dei gas serra.  Sul Messaggero gli Stati generali della lingua. Gentiloni: l'italiano, patrimonio da tutelare. 

ITALIA-ECONOMIA
Via Equitalia, sgravi alle imprese (Messaggero p.2), soldi alla sanità (QN), bonus giovani per chi assume al Sud (Mattino), multe e tasse senza sanzioni (Stampa p.2) e per le imprese spinta da 20 miliardi agli investimenti (Sole p.2), "Casa Italia" a 4,5 mld (Sole p.9): la manovra sale a 27 miliardi (Corriere p.4), il deficit al 2,3%. "L'Italia non va ancora bene – dice Renzi – ma la nostra idea del futuro del Paese è tenere insieme competitività ed equità" (Sole p.5). Rispetto alle previsioni della vigilia Renzi, forzando le resistenze di Padoan, ha voluto un miliardo in più per le pensioni e il mantenimento dei 113 mld per la sanità. Ma la vera novità è il decreto fiscale che sancisce la chiusura di Equitalia.. Dalla "definizione agevolata" delle cartelle attesi 4 miliardi, dai tagli di spesa oltre 3mld ma salgono a 5 i mld di indebitamento aggiuntivo su cui ora Roma dovrà avere il via libera da Bruxelles (Sole p.4). Renzi sicuro del sì della Ue ma resta l'incognita referendum (Messaggero p.2). Per Repubblica (p.2) invece Bruxelles sarebbe stata spiazzata dalla scelta di portare il deficit al 2,3%: "I patti erano diversi, se Renzi non abbassa il deficit entro 15 giorni la manovra verrà respinta e l'Italia finirà sotto procedura per debito e deficit". Per D'Argenio c'era la massima volontà di "aiutare" Renzi in vista del referendum ma stavola qualcosa è andato storto. Calenda al Corriere (p.6): "Questa manovra lavora per dare un shock di competitività. Con Bruxelles non ci sarà braccio di ferro, si discuterà come sempre su misure e decimali e alla fine la manovra passerà". Sul Messaggero (p.7) parla la Lorenzin: "Con 2 miliardi in più alla Sanità subito assunzioni e il piano vaccini. E per i farmaci oncologici fuori tetto, 500 milioni". Molte le analisi e i commenti. "Tasse e tagli selettivi che aiutano poco la ripresa", scrive Daveri sul Corriere (p.5). "Non è la soluzione alla crescita bassa", scrive Lepri sulla Stampa (p.19): le misure annunciate danno l'impressione di essere costruite non su un progetto ma su un accumulo di esigenze e istanze disparate. Critico anche Giugliano su Repubblica (p.25): "l'impressione è che la politica economica di Renzi si sia distratta sempre più da una visione di lungo periodo per concentrarsi sugli obiettivi di breve scadenza". Per la Palmerini (Sole in prima e a p.12) la manovra sarà un campo di battaglia del "sì" e del "no". Santilli sul Sole (in prima e a p.5) sottolinea invece l'importanza del rilancio degli investimenti e del sostegno alla manifattura con Industria 4.0, "una grande sfida anche per le imprese". Avvenire (in apertura e a p.6) parla di "manovra più sociale". Il Fatto (in apertura e a p.2) parla invece di "manovra fantasy": la stangata arriverà l'anno prossimo, se le coperture indicate fanno flop. Giornale e Libero contro il bonus da 500 euro a immigrato promesso ai sindaci: "Altri soldi per i profughi".

ITALIA-POLITICA
"Renzi show" per la presentazione della manovra: "Che volete di più" (Stampa p.2). A Palazzo Chigi circola un calcolo informale che stima in 25 milioni la platea degli italiani "gratificati" dalla manovra, a cominciare da pensionati e agricoltori. Una spinta "potenziale" al sì, con la manovra – scrive la Palmerini sul Sole – terreno di scontro tra "sì" e "no". "Renzi rimonta ma l'economia non convince", il responso del sondaggio Ipr su QN (p.8), che dà la fiducia al premier al 32% ma lo boccia sull'economia. 3 su 4 scettici sulla capacità del governo di rilanciare il Paese. Berlusconi rompe il silenzio e rilancia il suo "No" alla riforma e le dimissioni di Renzi dopo il "no" (Sole p.12 e tutti). Salvini al Corriere (p.8): "Silvio con noi? A me non sembra, attorno a lui troppo pro riforma. Il presidente di Mediaset vota sì e lo dice. Il banchiere di fiducia vota sì. E le reti Mediaset, quanto a filorenzismo, fanno concorrenza alla Rai. E i sondaggi dicono che metà degli elettori di Fi potrebbe votare sì". Salvini nega che ci sia un incontro in programma con Berlusconi: "Fino al 4 dicembre lavoro per salvare il Paese. Di tutto il resto parleremo dopo". Sulla Stampa (p.6) l'incognita del "partito Mediaset", che fa infuriare Forza Italia e tiene sul chi vive Salvini e la Meloni, che "sentono puzza di Nazareno". Anche per Repubblica (p.17) il "partito azienda" spinge per il sì: "Se Renzi perde qui va tutto a rotoli". "Iraq o Lettonia, l'Italia non è in guerra con nessuno. I nostri soldati in campo per la stabilità e la pace": su l'Unità (p.4) intervista a tutto campo alla ministro della Difesa Pinotti. "Preoccupa che per alzare la polemica politica ci si comporti da smemorati o irresponsabili. L'Italia fa parte di Onu, Nato, Ue e noi facciamo quello che prevede la Costituzione, ci assumiamo le nostre responsabilità". La Pinotti rilancia anche sulla nascita di una difesa europea "per ottimizzare risorse, compiti e competenze: il mondo è cambiato, non possiamo permetterci visioni passate".

EUROPA
Su tutti l'escalation di tensione tra Usa e Russia, con Washington che minaccia un attacco cyber "senza precedenti" e Mosca che replica: "State scherzando col fuoco". "Se vince Hillary i rapporti tra Usa e Russia scenderebbero al minimo storico. Si aprirebbe una fase di grandi rischi e pericoli" dice Ian Bremmer al Corriere (p.2). Altra "faglia" tra Europa e Usa, la Cina: per Libero (p.11) la Commissione Ue l'11 dicembre riconoscerà a Pechino lo stato di economia di mercato, nonostante la contrarietà di molti stati membri e, in Italia, degli industriali. Il Mes sarà sbloccato sulla base di un compromesso, che prevede la contemporanea introduzione di dazi mirati e settoriali per mitigare l'impatto complessivo della scelta. Rocca (Assolombarda): "Il riconoscimento della Cina come economia di mercato comporterebbe conseguenze fatali per molti settori industriali". Al contrario, la Germania, che con la Cina si gioca il posto di primo surplus commerciale mondiale e che è legata a Pechino da stretti scambi commerciali, conta di saper gestire la rivoluzione. Ma nel resto d'Europa l'impatto sarebbe micidiale. Intanto  Merkel chiede nuove sanzioni contro Putin per il suo ruolo nel conflitto in Siria (Stampa p.12). Nel mirino l'industria aeronautica e settori che riguardano la Difesa russa. Il tema dovrebbe essere affrontato al vertice europeo della settimana prossima.

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