Commentario del 29.10.2016

IN PRIMA PAGINA
Cronaca in primo piano su tutti, per il cavalcavia crollato sulla Statale 36 di Lecco: tir sulle auto, un morto. Il ponte doveva essere chiuso (Repubblica). L'Anas: colpa della burocrazia (Messaggero). Su tutti anche le cronache da Marche e Umbria devastate dal terremoto. Errani alla Stampa: "Con due terremoti la ricostruzione ora riparte da zero". Sul Sole la lezione del sisma: molti danni, nessun morto. "Ecco la ragione per un piano di prevenzione sismica". Spazio anche alla manovra, oggi al Quirinale. Padoan alla Ue: "regole sbagliate" (Repubblica). Intanto nel testo spunta la tassa con lo sconto per i super ricchi che scelgono l'Italia (Corriere). E per la voluntary bis c'è la salvaguardia: tagli alle spese se non entrano 1,6 mld (Sole). Novità anche sul fronte fiscale: sms delle Entrate a chi non paga le tasse e dal 2018 la lotteria degli scontrini (Stampa, Italia oggi). Politica, oggi il Pd in piazza per il sì (Sole). La Boschi al Messaggero: "Le riforme semplificano la vita e ci faranno cambiare questa Europa". Sul Corriere la conversione di Berlusconi al proporzionale. Dalla Ue, lo scontro Italia Ungheria sui migranti (Stampa e tutti). Dagli Usa la nuova inchiesta Fbi sulle mail di Hillary: shock a pochi giorni dal voto (Repubblica e tutti).

ITALIA-ECONOMIA
La manovra da 27 miliardi oggi alla firma del presidente Mattarella; domani o lunedì l'approdo in Parlamento. Il braccio di ferro con la Ue continua. Padoan attacca: "Manovra scritta nel rispetto delle regole europee ma sono le regole ad essere scritte male, vanno migliorate" (Repubblica p.6). Moscovici: "Serve un uso intelligente delle regole, spazi di manovra sui migranti ce ne sono". Da Berlino la stoccata di Schaeuble: "Servono istituzioni neutrali, la Commissione è diventata politica e questo rende più difficile il rispetto delle regole". Per il ministro delle Finanze tedesco la sorveglianza sui conti dovrebbe passare al Fondo salva Stati, organo totalmente tecnico. Su tutti i giornali le misure in manovra. Tra le novità la "voluntary bis con salvaguardia" (Sole in prima e a p.7): in caso di minori entrati scatteranno i tagli di spesa (Repubblica p.7 e tutti). Sul Corriere (p.12) la norma "acchiapparicchi": una tassa da 100 mila euro l'anni per gli stranieri che spostano la residenza in Italia per almeno 9 anni. In manovra l'anticipo pensionistico, investimenti pubblici, fondi per Industria 4.0, fondi per il contratto degli statali (riportati a 1,9 mld per il 2017), bonus per le mamme e per gli asili, 175 milioni di euro per gli esuberi bancari, il SuperEnalotto assegnato in asta. Molte anche le micronorme, nulla sul capitolo povertà. E nel 2018 partirà la lotteria degli scontrini (Corriere p.12, Repubblica p.7, Stampa p. 8). Sul fronte del fisco la novità annunciata ieri dall'Agenzia delle Entrate: un sms ai contribuenti per ricordare pagamenti e scadenze (Stampa p.8). La Orlandi: "Vogliamo evitare contenziosi e contrasti con i contribuenti. Per ricevere gli sms bisogna registrarsi su Fisconline. Sul Corriere (p.13) parla il comandante della Finanza Toschi: "Nel nuovo piano di controlli contro gli evasori totali anche i siti internazionali di prenotazione on line delle case".

ITALIA-POLITICA
Referendum, in primo piano l'intervista al ministro Boschi al Messaggero (in prima e p.7): "La riforma consente di avere un Parlamento che decide in tempi certi e più rapidi. Inoltre chiarisce le competenze di Stato e Regioni per evitare il groviglio a cui cittadini e imprese sono sottoposti". Ragionando sugli scenari,  in caso di vittoria del Sì "avremo – dice - un Paese più moderno e più semplice" mentre se prevalesse il No "il problema non sarebbe il futuro di Renzi ma dell'Italia". La ministra torna anche sulle accuse di "deriva autoritaria" mosse dalle opposizioni. "E' una polemica tutta politica – spiega Boschi -, non cambiano i poteri del governo, non cambia l'indipendenza della magistratura, né il ruolo centrale del Parlamento, né i contrappesi della Costituzione". Guardando al lavoro del governo dal suo insediamento dice: "Con le riforme fatte l'Italia è più forte, ora possiamo chiedere anche all'Ue di cambiare". Mannheimer sul Giornale (p.8) riporta un sondaggio sul gradimento del governo: solo il 23,2% giudica positivamente l'azione, 3 su 4 lo bocciano. Critici under 25 e over 65. Parisi al Giornale (in prima e p.11) ribadisce il No "a una riforma priva di ambizioni, che genera confusione e che non risolve i problemi" e punta, in caso di vittoria dei contrari, a fare  "una legge elettorale condivisa da tutti" e poi "si torna a votare". Ma il centrodestra è spaccato sul dopo referendum (Sole p.9 e altri). Per Verderami (Corriere p.15) Berlusconi sarebbe pronto allo sganciamento dagli alleati perchè pronto ad un governo di larghe intese.
M5S, manca il quorum sul "Non statuto": con 87 mila voti passano le regole che facilitano le espulsioni (su tutti). "Nulla da temere, nessuno può fermare la nostra rivoluzione pacifica - dice Roberta Lombardi a Stampa (p.10) e Fatto (p.8) -. Per noi approvato il nuovo statuto". Al Corriere (p.15) Nicola Morra: "Quasi 90 mila persone è esercizio di democrazia diretta".

EUROPA
Migranti, guerra di veti Renzi-Orban (Sole in prima e a p.6 e su tutti). Roma minaccia lo stop sui bilanci Ue, Budapest sulle quote obbligatorie di rifugiati. "Non tolleriamo che l'Ungheria sia considerato un Paese non solidale", si è difeso Orban. Poi l'attacco all'Italia: "Ha problemi di bilancio e deve far fronte ad arrivi di massa di migranti: Renzi ha buoni motivi per essere nervoso. Siamo solidali e amici ma ciò non toglie che l'Italia non rispetta i requisiti di Schengen". Renzi: "Non è vero che l'Italia è in difficoltà o c'è nervosismo. O l'Europa e l'Ungheria si fa carico dei migranti o l'Italia metterà il veto su qualsiasi bilancio  dell'Unione che non contempli oneri e onori. L'Italia non è più il salvadanaio dove prendere i soldi". Pelosi sul Sole (p.6) parla però di veti impossibile e vuote minacce, oltre che di uno scontro tra visioni diverse se non opposte di Europa tra Italia e Paesi dell'Est. E alla fine, tra veti e minacce a vuoto, Roma rischia di venire nuovamente marginalizzata. Altro fronte di scontro nella Ue, quello energetico. La Commissione Ue ha approvato il maggior utilizzo del gasotto Opal, che immette gas russo in Germania attraverso il baltico. Praticamente un'apertura a Mosca e a Gazprom e una concessione alla Germania e uno schiaffo a Italia e Paesi dell'Est, contrari al potenziamento del Nord stream (Stampa p.13).

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