Commentario del 27.10.2016

IN PRIMA PAGINA
In primo piano su tutti il terremoto infinito (Repubblica). Altre due forti scosse tra Marche e Umbria (Sole e tutti). Sull'Appennino si è aperta una nuova faglia. A rischio verifiche e prime ricostruzioni dei danni di agosto (Sole). Il Corriere: Quei borghi sono Europa. In primo piano su tutti anche l'inchiesta sulle Grandi Opere: maxi retata su Tav e Av, 35 arresti (Sole, Corriere). Cantone: pronti a commissariare i cantieri (Avvenire). Sono gli appalti dei "figli di papà", Monorchio e Lunardi (Repubblica). Sempre in primo piano anche il tema migranti. Sala alla Stampa: "L'Italia imiti la Germania". Ma da un capo all'altro del Paese si moltiplicano le Goro (Giornale). Il Viminale convoca i prefetti (Messaggero). Sulla Stampa l'esercito dei 50 mila profughi fantasma. Sul Mattino la visita di Renzi a Napoli: "Non temo il voto". Sul Corriere la nuova maturità: addio ai prof esterni. Il Giornale torna sui figli bamboccioni: colpa dei genitori maggiordomi.

ITALIA-ECONOMIA
Il governo risponde a Bruxelles sulla manovra (Repubblica p.16): "Spese legittime" (Corriere p.10). Su sisma e migranti la risposta sarà politica: Padoan risponderà che non si tratta di scelte discrezionali ma inevitabili, dettate dalle contingenze. Sul deficit strutturale il Tesoro sosterrà che al netto delle spese per migranti e terremoto il livello resta fermo all'1,2%, lo stesso del 2016. Moscovici intanto abbassa i toni in vista dell'incontro di domani con Padoan: "Non drammatizzare la lettera". Renzi: la manovra è "legittima e regolare". Calenda: ci sono tutte le premesse per chiudere il negoziato "d'amore e d'accordo". L'eurodeputato dem Gualtieri al Corriere (p.10): "Il richiamo sulla manovra? Non abbiamo chiesto sconti, solo margini più ampi".  Mattarella difende l'Europa: troppe critiche alle regole (Corriere p.12), serve rispetto per la Ue (Repubblica p.16). Varoufakis al Corriere (p.10): "L'Italia è l'esempio lampante di quanto disfunzionale sia questa Ue. Considerando la solidità dell'economia oggi il vostro Paese dovrebbe volare, invece resta bloccato da vincoli impossibili da rispettare. Renzi fa bene a protestare ma lo fa in modo inefficace. Infantile la disputa sui decimali: Renzi deve chiedere un consiglio dei capi di Stato e di governo per ridiscutere le regole Ue a tutto campo". Intanto nell'ultima bozza della Finanziaria rispuntano le clausole di salvaguardia (Repubblicap.17,Messaggero p.14): aumenti automatici delle accise e tagli alla spesa per 1,6 mld a garanzia degli eventuali mancati incassi del rientro di capitali dall'estero. E lo stesso aumento delle aliquote Iva non viene "sradicato" ma solo rinviato al 2018. Sallusti sul Giornale (in prima) parla di "baratto orribile" tra Roma e Bruxelles: immigrati in cambio del sì a conti falsi. E se il governo fallisce pagano gli italiani con l'aumento dell'Iva. Ma il Corriere (p.10) citando fonti del Mef, scrive che nella manovra – ancora in fase di scrittura – queste clausole non ci saranno. Intanto l'Istat certifica consumi in calo anche ad agosto (Sole p.16).

ITALIA-POLITICA
"Voto in bilico fino all'ultimo" dice Renzi (Sole p.12). "Non ho paura della democrazia, vincerà chi vince. Il 4 dicembre dipende da voi: la riforma non è la fine di tutto è l'inizio di una storia nuova". Ma i sondaggi danno il "No" ancora avanti ma la trattativa sulle modifiche all'Italicum, dentro il Pd e con gli alleati, si è arenata. Oggi torna a riunirsi la commissione dem. La strategia di Renzi non cambia, scrive il Corriere (p.15): dialogare con Cuperlo nel tentativo di spaccare la minoranza, Ieri giornata napoletana per il premier, che al Mattino dice: "Non temo il voto" (in apertura e a p 8). "E comunque un leader cambia i sondaggi. Io guardo al futuro mentre quelli che rimpiangono il passato votano no. C'è una grande squadra in campo per il no: Monti, De Mita, D'Alema, Berlusconi". E sui tagli dei costi della politica bolla come una "mossa" quella dei 5Stelle e ribadisce la sa proposta: "I tagli vanno fatti ma in funzione delle presenze. Col referendum ci saranno tagli per 500 milioni ai costi della politica: 150 per Stato e Regioni, 350 per le Province". Con De Magistris è solo tregua – "Sembriamo Rabin e Arafat" (Stampa p.11) – con Emiliano è scontro aperto, col governatore pugliese che accusa il Pd di intimidire i dem che voglio votare no (Fatto p.8). Intanto chiude per morosità la storica sede del Pci di via dei Giubbonari: dem sfrattati dopo 70 anni per 170 mila euro di debiti (Fatto p.8, Repubblica p.15, Stampa p. 11). L'arma di Renzi continua ad essere la Leopolda: dal 4 novembre via all'edizione "referendaria", curata da Lotti. Ospiti d'onore gli "angeli del fango" che 50 anni fa soccorsero Firenze sotto l'alluvione (Fatto p.9).

EUROPA
Brexit, un taglio alla lingua: "Con il Regno Unito fuori, l'Ue non parlerà pià inglese". (Republica p. 19) L'avvertimento provene dalla polacca Danuta Hubner, presidente della commissione Affari costituzionali del Parlamento europeo che sottolinea come "nei corridoi di Bruxelles per comprendersi probabilmente contineuranno a comunicare in "broken english", ma l'Ue ha 24 idiomi ed uscendo la Gb dalla Ue è inevitabile che esca almeno ufficialmente anche l'inglese: c'è una norma che consente ad ogni membro della Ue di scegliere una lingua ufficiale – continua la Hubner – Solo la Gb ha scelto l'inglese perciò se nella Ue non ci sarà pià la Gb non ci sarà più neanche l'inglese". La Hubner riconosce che l'inglese "è la lingua dominante" tra i funzionari, aggiungendo che per cambiare la regola "una lingua a Paese" serve un voto unanime di tutti i Paesi membri. Una norma interpretabile che in futuro potrebbe comunque consentire all'inglese, uscito dalla porta, di rientrare dalla finestra, anche se in Commissione europea hanno cominciato ad usare di più francese e tedesco nelle comunicazioni con l'esterno.

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