Commentario del 13.10.2016

IN PRIMA PAGINA
Manovra, mancano ancora 7 miliardi (Stampa). A "salvare" i conti le tasse: Iva, evasioni e giochi (Corriere). Per le pensioni "Ape" al via da maggio con sconto del 50% sugli interessi (Sole, Messaggero). Spazio anche alla politica, con il nuovo scontro tra D'Alema e Renzi sul referendum (Repubblica). Mattarella: "Il confronto sia composto e rispettoso" (Corriere, Sole). Scintille anche tra Parisi e Toti sul futuro del centro destra (Giornale).  Sul Financial Times intervista a Salvini: il voto sulla Brexit soffia sulle ali della destra italiana. Dagli Usa l'ultima di Trump: "Stravincerò" (Stampa). Dalla Ue: sul FT il costo del "divorzio" inglese, 20 mld di euro. Sugli italiani lo scontro con Londra sulla "nazionalità" di napoletani e siciliani. Il Corriere: Londra si scusa ma non è il punto. Buttafuoco sul Giornale: "Gli inglesi hanno ragione: la mia Sicilia non è Italia". Sul Corriere l'affondo di Putin contro l'Occidente: c'è un'isteria anti-russa. Il Giornale: è il Corriere che trascina il mondo alla guerra contro Putin. In cronaca: su Repubblica l'emergenza sicurezza nelle scuole e i miliardi rimasti nel cassetto. Sul Corriere il tesoretto degli italiani: 150 mld in contanti.

ITALIA-ECONOMIA
"Manovra, mancano ancora 7 miliardi" (Stampa in apertura e a p.2): nel braccio di ferro in corso tra Roma e Bruxelles "ballano" ancora 7 mld e 250 milioni, praticamente la differenza tra il 2% di deficit indicato nel Def e il 2,4% che l'Italia punta ad ottenere. Per Stampa, Sole (p.5), Repubblica (p.4) e Corriere (p.10) si va verso un accordo sul 2,2%, pari a 3,2 mld. Il resto si coprirà con nuovi tagli alla spesa, non inferiori a 4-5 miliardi, scrive la Stampa. Per la sanità in particolare si va verso tagli da 1,5 mld: a rischio esenzioni dai ticket, Piano Vaccini e assunzioni dei medici. Oggi il vertice decisivo tra Lorenzin, Padoan e Boschi (Stampa p.3). Per il Corriere (p.11) a salvare la manovra saranno le tasse più che i tagli alla spesa: 8,5 mld gli introiti attesi da Iva, evasione e giochi. Repubblica (p.4) ricorda anche la vendita delle frequenze, il bis della voluntary disclousure e il taglio agli sgravi sugli utili reinvestiti. Su Sole e Messaggero (in apertura) le ultime sull'Ape: si va verso pensioni anticipate meno care, per lo sconto del 50% sugli interessi. Così penalità tra il 4,6% e il 4,7% ogni anno (Sole p.3). Per gli Statali la dote è di 900 milioni ma il governo punta a rinvigorire gli stanziamenti nel 2018-2019, per una partita che complessivamente dovrebbe arrivare a 1,6 mld (Sole p.2). Ma la Commissione Ue resta fredda sulla manovra (Messaggero p.2): troppo ottimismo sugli effetti espansivi di alcune misure. Tra quelle più invise a Bruxelles gli aumenti a pioggia per gli statali, la tredicesima ai pensionati, quelle che stanno più a cuore a Renzi in vista del referendum, nota la Stampa p.2. Intanto il Parlamento ha approvato la nota di aggiornamento del Def; sabato la finanziaria arriva in consiglio dei ministri (Corriere p.10, Sole p.5). Tra le misure allo studio anche l'abbuono delle tasse universitarie a studenti sotto una certa soglia Isee e provvedimenti per famiglie numerose in difficoltà economica. Su Repubblica (in apertura e a p.2) "la scuola che frana", 117 crolli in tre anni: il piano da 7 miliardi per la messa in sicurezza frenato da ritardi e burocrazia. "Speso solo un euro su dieci" (Repubblica p.3).
Sul Corriere (in prima e a p.11) il tesoro da 150 miliardi del contante in Italia, il 10% del pil. Liquido che alimenta economia sommersa, evasione fiscale, riciclaggio criminale. Magistrati ed esperti spingono per la riemersione e con norme che incoraggino l'uso della moneta elettronica.

ITALIA-POLITICA
Referendum, il fronte del Sì cerca voti nel centrodestra (su tutti): sul sito "Bastaunsì" un articolo che evidenza "i punti in comune tra riforma e programma Pdl 2013" (su tutti). Per il Fatto (in prima e p.2) è una chiamata diretta a Berlusconi. Per Travaglio (Fatto in prima e p.20) l'effetto dell'articolo sarà allontanare gli elettori di centrodestra - convincendoli che il programma di Berlusconi era un po' meno peggio - e far incazzare elettori Pd. Romani (Fi) al Corriere (p.3) chiude - "citano il nostro programma ma non avranno i nostri voti" - e ribadisce il no "ad una riforma pasticciata". "La 'Bellezza' del voto sulla Brexit soffia sulle ali della destra italiana". In un'intervista al Financial Times (p.3) Salvini ribadisce la centralità dell'uscita dall'euro nel suo programma politico, e sul referendum costituzionale, dice: "Tutto è centralizzato su quello ora, e la storia d'Italia insegna che quando si centralizza tutto su un unico aspetto allora non funziona nulla". Panorama (p.48) attacca il premier, che da quando ha aperto la campagna per il Sì fa il premier part-time. Folli (Repubblica p.11) guarda al progetto "politico" di Renzi: il voto è sulla Costituzione, ma in gioco c'è la nascita di un nuovo partito egemone in grado di assorbire buona parte del voto di centrodestra e di fare a meno della sinistra ex comunista. Intanto il guru Messina suggerisce a Renzi la "caccia" al voto di mamme e papà, "perchè gli over 60 sono già per il Sì" (QN p.9). "Ora un confronto efficace e sereno" chiede Mattarella, che parlando all'assemblea Anci invoca "rispetto reciproco" prima e dopo il referendum, perchè "quello che conta è il bene comune", cioè la Costituzione "come sarà sancita dalla volontà popolare" (su tutti). Per Franco (Corriere p.5) la sua  preoccupazione è trovare nel post-voto un Paese lacerato. Ma torna lo scontro Renzi-D'Alema. L'ex premier parla di "minaccia per la democrazia" e "clima intimidatorio" (su tutti). La sinistra Pd si spacca, Bersani vicino a D'Alema mentre Cuperlo prova a mediare e lavora in commissione dem per la riforma elettorale (Stampa p.4 e tutti). Fassino all'Unità (in prima e p.7) apprezza il confronto sull'Italicum ma chiede alla minoranza "di far cadere il No al referendum". Per l'Unità (in prima e p.7) il conflitto nel Pd è frutto di due concezioni inconciliabili di democrazia: governante e consociativa.

EUROPA
Su FT (in prima e alle pagine 4,10 e 15) uno studio sulle passività pluriennali accumulate dalla Gran Bretagna nei confronti dell'Europa, che ammonterebbero ad oltre 20 miliardi di euro già contabilizzati. Una stima che "va oltre i calcoli realizzati finora da organismi quali il Tesoro britannico, che non ha tenuto pienamente conto del costo degli impegni di bilancio con Bruxelles. Una cifra quasi impossibile da calcolare con precisione, e che dipenderà anche dagli accordi politici". A corredo il commento del Premier francese Manuel Valls (p.11) che parla di "progetto Europa in difficoltà per via di un voto, quello sulla Brexit, che ne mette in discussione le fondamenta".

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