Commentario del 7.12.2015

IN PRIMA PAGINA
L'onda Le Pen sulla Francia (Corriere): Fn primo partito con oltre il 40%, Parigi ai repubblicani. La Francia s'è destra (Libero). La Le Pen ringrazia il Califfo (Fatto). Renzi: il populismo non si combatte facendo le guerre (Messaggero). Le distanze con Hollande si accentuano: la Stampa rivela il "no" alla richiesta francese di schierare soldati italiani nel Sahel. Negli Usa Obama parla alla nazione: nessuna paura, batteremo l'Isis (Corriere e tutti). Kerry al Corriere: "Russia e Iran decisivi". Il Dalai Lama alla Stampa: "Dialogo anche con il califfo". In Italia inizia il Giubileo. "Da domani anche noi siamo in guerra" (Giornale). A Roma arrivi in calo e impegno massimo sulla sicurezza (Messaggero). Ma il Papa guarda a Parigi: "Un'intesa sul clima per i bambini" (Corriere). Sul Sole la mappa dei reati, 8000 al giorno: allarme su furti e borseggi. Su Affari&Finanza i Paperoni d'Italia: primo Del Vecchio. Su CorrierEconomia il piano della Cdp per rilanciare le imprese.

ITALIA-ECONOMIA
In piazza i clienti delle banche in crisi (Repubblica p.15 e su tutti), Pd sotto assedio (QN p.8) e il M5S cavalca la protesta. Tra le "vittime" del crack anche la Serracchiani: "18 mila euro in fumo. Sono furibonda, ma con me stessa" (Libero p.7). Diventa un caso politico il "salva-banche" del governo.. Morando: "Governo favorevole a un fondo di solidarietà pubblico-privato ma ci sono i paletti Ue". Si parla di un fondo da 120 mln che garantirebbe solo un terzo delle perdite. Berlusconi al Tg5: "Governo e Bankitalia dovevano vigilare e dare l'allarme più presto, ora il governo deve intervenire". Intanto ieri Renzi ha annunciato per dopo Natale la riforma delle Banche di Credito Cooperativo, con un decreto che dovrebbe accogliere il testo di autoriforma presentato dalle stesse Bcc (Corriere p.17). Su CorrierEconomia parla Alessandro Azzi, presidente di Federcasse: "Le Bcc? Verso il mercato e la Borsa. Siamo pronti a una trasformazione epocale ma restiamo autonomi". Belpietro, su Libero (in prima e a p.5) nell'intervista a Renzi legge tra le righe un riferimento alla patrimoniale: parlare di risparmio degli italiani come un "Moloch" e come unica, vera leva ai consumi interni rimanderebbe all'ipotesi di una patrimoniale. Su A&F (in prima e a p.4) i Paperoni d'Italia: primo Del Vecchio, secondi i Rocca, poi i Benetton, gli Agnelli e i Berlusconi.

ITALIA-POLITICA
Renzi dice no a Hollande sull'invio di soldati italiani nel Sahel: lo rivela la Stampa (p.6) che parla di "divergenza terribilmente concreta" tra Italia e Francia nella lotta al terrorismo islamista. Ma la politica italiana è scossa dal risultato delle Regionali francesi. Renzi: i populisti non si battono con la guerra, scrive il Messaggero (p.3), che parla di un premier deciso sulla sua linea su Ue e migranti per contrastare Lega e M5S. Lega e Fdi esultano (Libero p.3). "Un segnale per l'Europa: tocca a noi" scrive Salvini sul Tempo (in prima e a p.6) annunciando che Marine Le Pen sarà a Milano a gennaio.
Sul fronte interno si discute del doppio ruolo di Renzi e di amministrative. Rosato (Pd) al Corriere (p.12): "Un po' con Sel e un po' con Ncd per poter vincere nei comuni". Pisapia: "Un errore fare il premier e il segretario del Pd, così non si conoscono i territori" (Repubblica p.16 e altri). E prende le distanze da Sala. Il ministro Martina a Repubblica (p.17): "Sala sa unire. Pisapia garante o stravolge la gara". Anche Cuperlo contrario al doppio ruolo di Renzi: "Non funziona: serve un congresso" dice alla Stampa (p.10). Bersani al Fatto (p.4): "Renzi non è un riformista. Il riformismo non si annuncia, si attua. Ha risuscitato Berlusconi anche se non ce n'era bisogno".
Nel centrodestra torna in tv Berlusconi con un intervista al Tg5 su Isis – "fronte comune sotto l'egida dell'Onu" – Italia – "la democrazia non c'è più" – le riforme – "faremo il possibile per bloccarle" – e sulle banche: "Si deve fare di più o il danno sarà incalcolabile" (Corriere p.13, Giornale e Libero p.5).

EUROPA
Elezioni in Francia, trionfa  il FN con il 29%, in testa in 6 regioni su 13 e ora Le Pen pensa all'Eliseo. Sarkozy si ferma al 27% mentre i Repubblicani conquistano Parigi e annunciano il ritiro dei loro candidati dove non possono vincere (su tutti). Il Corriere (p.6) si chiede: "Ora l'Europa vacilla?" sottolineando come "l'avanzata delle destre metta in dubbio la costituzione dell'Ue". Per QN (p.3) tra terrorismo, migranti e crisi, la destra ha preso l'Europa e per Repubblica (in prima e p.2) "è la paura a spingere il più grande partito populista d'Europa nelle urne". La Stampa (in prima e p. 3) "ora è finita la politica del '900". Per il politologo francese, Mény, a Repubblica (p.9) "quello di Fn è uno tsunami sulle istituzioni, Francia al punto di rottura".
"Possiamo sconfiggere l'Isis, con Al Qaeda ci siamo riusciti. Ma dipende da Russia e Iran" a dirlo è il segretario di Stato Usa, John Kerry, al Corriere (p.9). Intanto in Libia arriva l'accordo di governo tra le milizie: intesa a Tunisi tra le delegazioni di Tripoli e Tobruk che avvertono "Avanti senza l'Onu" (Repubblica p.11), entro due settimane il governo unitario (QN p.4). Il ministro degli Esteri di Tobruk, al Dayri, a QN (p.5) "Occidente dia le armi contro il Califfato. Il sostegno politico italiano – spiega – è la chiave per il successo dell'accordo nazionale promosso dalle Nazioni Unite".

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