Commentario del 20.12.2015

IN PRIMA PAGINA
Padoan alla Stampa: "Rigidità sulle banche per il pregiudizio di Berlino". Visco a Repubblica: "Fatto il massimo, qualcuno pagherà". Signorini a La7: "Sistema solido, pochissime le Etruria" (Sole e tutti). Offensiva mediatica di Bankitalia per uscire dall'assedio (QN): stasera il governatore in tv da Fazio. La Stampa rivela: era pronto a lasciare ma Mattarella gli ha confermato la fiducia. Anche la Consob finisce nel mirino del Fatto e di Repubblica: su Banca Etruria mentì ai risparmiatori. Giornale, Libero e Fatto in pressing sul governo: il caso Boschi è ancora aperto, per Renzi comincia il tempo della paura (Libero). I poteri forti lo voglio mollare (Giornale). Intanto arriva in porto la manovra da 34,5 miliardi e dei tanti bonus (Repubblica, Corriere): più fondi a famiglie e sicurezza (Messaggero), un salto nel passato con mille commi (Corriere). E a sinistra si litiga per la grande distribuzione. Cgil contro Coop (Giornale). Camusso: boicottare lo shopping (Repubblica). Intanto i sondaggi avvicinano Pd e M5S. Di Battista al Fatto: "Ora dettiamo i temi". Dall'Europa: il voto di oggi in Spagna, che saluta il bipartitismo e la nuova strage di migranti sulle coste greche (Messaggero). Dal mondo: il piano Onu per la Libia (Repubblica), la crisi siriana secondo la Mogherini: "Sul destino di Assad decidano i siriani" (Corriere).

ITALIA-ECONOMIA
Governo e Bankitalia, sotto accusa per le quattro "banche rotte", si difendono. Sulla Stampa (in apertura e a p.2) il ministro Padoan accusa Ue e Germania: "Sulle banche italiane posizioni discutibili, noi abbiamo usato l'unica strada possibile per salvare le banche evitando rischi più grossi per il sistema e per i risparmiatori. Ora pensiamo a una soluzione che ci permetta di trovare una soluzione per i 200 mld crediti in sofferenza che non sia giudicata aiuto di Stato". Quanto al caso delle 4 banche salvate "la fiducia nelle istituzioni di vigilanza rimane intatta. Mi aspetto responsabilità individuali delle banche", e la scelta dell'Anac per gli arbitrati non è una delegittimazione di Consob e Bankitalia: "Bisognava scegliere un soggetto autorevole e terzo". Su Repubblica parla il governatore Visco (in apertura e a p.2 e 3): "Contro di noi attacchi non motivati, gravi inesattezze e ricostruzioni fantasiose, che rischiano di alimentare infondati sospetti su Bankitalia e sull'intero sistema bancario". Visco smentisce tensioni col governo e conferma piena collaborazione con Cantone. E sulle 4 banche dice: "Siamo convinti di aver fatto il massimo possibile, la rottura con il passato dovuta al cambiamento delle regole del gioco, che ora richiedono il coinvolgimento dei creditori delle banche". Nello specifico "spero che chi ha sbagliato paghi. I risarcimenti li decideranno gli arbitrati, ma si dovrà decidere caso per caso non eludendo la normativa europea. Il compito dell'Anac sarà impegnativo". La Stampa (p3) rivela che il governatore, dopo la nomina di Cantone, sentitosi delegittimato da Renzi era sul punto di lasciare. A convincerlo a restare è stato il presidente Mattarella, invitandolo al Quirinale così da sottolineare pubblicamente la fiducia del Colle in Bankitalia. La Stampa solleva poi dubbi se davvero sarà l'Anac ad occuparsi dell'arbitrato: Renzi potrebbe ripensarci. La scelta dell'Anac criticata anche da Alesina e Giavazzi sul Corriere (in prima e a p. 29): scorciatoia illusoria. Ora ad aspettare un segnale di fiducia dal Quirinale è anche Vegas, con la Consob oggi nel mirino di Repubblica e Fatto. Per il Fatto (in apertura e a p.2) Vegas sapeva del "degrado irreversibile" di Banca Etruria sin dal dicembre 2013 ma non informò a dovere i risparmiatori che quei giorni stavano sottoscrivendo obbligazioni subordinate. Intanto alla Camera sì alla manovra, salita a 35,4 mld. Sul Sole (in apertura e all'interno) tutte le novità su casa, tasse e lavoro. Resta la partita difficile con la Ue (Sole prima e a p.5) e il tema del rilancio degli investimenti (Sole in prima e a p.3). Il Corriere stigmatizza i 300 milioni per le mance degli onorevoli e i 1000 commi della legge, un salto al passato che evidenzia l'assenza di una visione della politica economica.

ITALIA-POLITICA
Non si allenta il pressing dell'opposizione sul governo per il "salva banche". "La bomba resta innescata" scrivono Brunetta sul Giornale (p.2) e Belpietro su Libero (p.3). Su QN (p.4) il sondaggio Ipr sul salva banche: per il 52% degli intervistati la vicenda è stata gestita in modo inadeguato, per il 53% la colpa è di Renzi e il 48% degli italiani era favorevole alle dimissioni della Boschi. Sul Corriere (p.8) la linea di Pd e governo: non più la commissione parlamentare d'inchiesta sulle banche paventata all'inizio ma una semplice commissione di indagine. Il sondaggio di ieri sul Corriere mette le ali al M5S. Di Battista al Fatto (p.6): "Ora i temi li dettiamo noi". Sul M5S "trasversale", che intercetta voti da tutti i partiti torna anche D'Alimonte sul Sole (p.18): è il M5S il vero "partito della Nazione", e ora si sta attestando come secondo polo della politica italiana e il problema maggiore è per Renzi, specie se la situazione economica da qui al 2018 non migliorerà. Ieri da Letta la stoccata sulla politica estera: "La piega euroscettica mi preoccupa" (Corriere p.8). Il "salvataggio" della Boschi fa discutere anche a destra. Salvini al Corriere (p.11): "Che tristezza FI sul caso Boschi". Ma al momento l'alleanza con Berlusconi resta: "La settimana prossima la Lega chiederà la massima urgenza per la nostra mozione di sfiducia contro tutto il governo. Là vedremo che è all'opposizione e chi no". Intanto, col partito nel caos, Berlusconi "placa" Brunetta e nega avvicendamenti con la Carfagna (Corriere p.11). Domani Berlusconi potrebbe salire al Quirinale per lo scambio d'auguri: incontrerebbe Mattarella e Renzi (Giornale p.3).

EUROPA
Ancora in primo piano lo scontro Italia-Germania sulle politiche Ue dopo le critiche di Renzi alla Merkel. Quattro i dossier aperti nei quali la Germania è sempre più isolata: unione bancaria, Brexit, immigrazione e North Stream (Stampa p.5). "Quest'Europa non ci piace, la cambieremo davvero – spiega il sottosegretario Gozi alla Stampa (p.5) - Siamo stanchi di tencocrazia e rinvii tattici. Chiameremo la Francia per studiare nuove politiche sulla crescita". Lo scontro è soprattutto sulle politiche energetiche e sui rapporti con la Russia. Sole (p.24) evidenzia "l'ipocrisia della Germania che, nonostante le sanzioni, continua a fare affari lucrosi con la Russia" ma Mogherini al Corriere (p.15) dice: "C'è un interesse europeo a lavorare con Mosca ma questo non sarà mai terreno di scambio rispetto alle sanzioni sull'Ucraina". Prodi sul Messaggero (in prima e p.18) guarda al North Stream - "sul quale si gioca una delle partite più importanti del futuro dell'Ue" - presentando una proposta per fermare la Merkel: "Creare una società per un terzo russa, per un terzo dell'Ue e per un terzo ucraina, che controlli il flusso del gas russo all'Ue nei gasdotti che già esistono, senza crearne di nuovi". Rusconi sulla Stampa (in prima e p.25) "il vero scontro non è con l'Italia ma tra una Germania che ha idee chiare e rigide su quasi tutto e un'Europa incerta, divisa e incapace di trovare una linea comune". Polemico Libero (in prima e p.8): "Ue esiste solo per approvare le porcate tedesche contro di noi".

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