Commentario del 10.12.2015

IN PRIMA PAGINA
Contro l'Isis la svolta Usa – "Siamo in guerra" (Repubblica) – e la minaccia di Putin: "Abbiamo missili nucleari, speriamo che in Siria non servano" (Sole e tutti). Mattarella al Messaggero: "L'Italia è in prima linea". Lavrov a Repubblica: "Tripoli verso il caos ma Mosca è pronta a sostenere Roma". Al Baghdadi a Sirte. Il vicino di casa (QN).  In prima pagina anche Merkel – per Time la donna dell'anno – e lo "scandaloso" Trump (Giornale): "Dovevo vincere io" (Repubblica). Per i migranti continua la strage di innocenti. Morti 700 bambini (Messaggero, Corriere). In Italia in primo piano lo scontro con la Ue sulle banche (Corriere e tutti). E il crack fa il primo morto (Fatto, Libero): perde 110 mila euro e si uccide (Stampa e tutti). Il Foglio: si salva chi sa. L'Unità: controllori sotto accusa. Sul fronte politico lo scontro a sinistra sulle amministrative e la Leopolda 6: migliaia le prenotazioni (Unità). Sul fronte economico l'intervista di Cantone al Sole: "La corruzione colpisce Pmi e innovazione, ora un rating alle imprese". La rete elettrica delle Fs a Terna (Sole). Terna strapaga l'alta capacità. E spinge Fs verso la Borsa (Notizia Giornale).

ITALIA-ECONOMIA
Scontro a distanza Roma-Bruxelles sul decreto salva banche (Sole p.7) e sul fondo per aiutare i risparmiatori (Corriere p.13).  Bankitalia difende il decreto ma accusa: sull'utilizzo del Fondo di tutela la Ue ha detto no. Ma da Bruxelles filtra un documento che precisa che per salvare le 4 banche italiane la Ue aveva prospettato tre possibili soluzioni, lasciando al governo italiano la decisione finale. Ora lo scontro si sposta sugli "aiuti" ai risparmiatori. L'Antitrust europeo: valuteremo la proposta di Padoan. Il Corriere (p.13) stigmatizza la leggerezza con cui gli eurodeputati italiani hanno votato il bail in e quella con cui ora in Itala si cerca di aggirare quelle norme. Il Sole (p.7) parla di miopia di Bruxelles e "toni da abbassare" ma bisognerà comunque iniziare a convivere con il meccanismo del bail in lanciando una forte azione di educazione finanziaria dei risparmiatori per evitare drammi sociali come quelli innescati dal crack delle 4 banche. Il Foglio (in prima): siamo un popolo di risparmiatori ma di risparmio non capiamo un granché. Zanetti in un'intervista a QN (p.8) chiede una commissione parlamentare d'inchiesta su Bankitalia: "E' un atto di trasparenza versi i cittadini". Boccia all'Unità (p.5): "Chi oggi fa il rigorista sul mercato avrebbe dovuto vigilare prima sulle regole". Ieri la notizia di un suicidio a Civitavecchia di un pensionato che avrebbe perso 100 mila euro nel fallimento della Banca dell'Etruria (su tutti). Salvini: "Un suicidio di Stato". Ma non è il solo a cavalcare la protesta: "Da Fassina a Forza Italia, tutta l'opposizione va dai risparmiatori" (Corriere p.15). Intanto alla Camera si lavora ad un pacchetto Mezzogiorno da 2,4 mld per 4 anni da inserire nella Stabilità (Sole p.8): si profila un credito d'imposta con i tetti, a seconda delle dimensioni delle imprese (al 20% per le pmi per investimenti fino a 1,5 milioni, al 15% per le medie fino a 5 milioni, al 10% per le grandi fino a 15 mln). Nessuna certezza sul prolungamento di un anno della decontribuzione sui neo-assunti al 40%. Prime certezze invece sulla voluntary disclousure (Sole p.10 e tutti): "scoperti" 59,9 mld sconosciuti, ma solo un quarto (15,7 mld) effettivamente sarà rimpatriato. Comunque garantito un gettito di 3,8 mld, destinato a crescere del 10% con gli interessi.

ITALIA-POLITICA
Mattarella al Messaggero (in apertura e a p. 2): "L'Isis si può battere ma bisogna agire su più piani: mettendo in comune l'intelligence, agendo sul fronte culturale e con una risposta militare per annullare le basi di leadership e organizzative. L'Italia lo sta facendo da tempo, in tanti teatri di operazione". Su Repubblica intervista al ministro degli Esteri di Mosca Lavrov: "Il Califfato vuole la Libia, una minaccia per l'Italia. Ma la Russia è pronta ad aiutarvi".
Ma la politica italiana guarda alle Amministrative.  Sulle alleanze è scontro nel centrosinistra anche sull'appello all'unità dei tre sindaci "arancioni" (Sole p.33 e tutti). Per il Fatto (p.4) un colpo al premier ma uno anche alla sinistra. Un appello, scrivono Sole e Libero (p.12), che sembra essere il primo atto del congresso del Pd, con Pisapia a coagulare il fronte anti-renziano. Sel si divide e anche il Pd. Ma per Renzi "quella mossa tornerà utile per vincere i ballottaggi" (Repubblica p.14). Intanto c'è la sfida di Milano, con le primarie che somigliano sempre più a un referendum sul segretario (Corriere p.19). "Milano non è un voto nazionale" frena Pisapia (Corriere p.16). Milano è un problema anche per il centrodestra. Salvini spinge per trovare il candidato, Forza Italia frena. Per il Corriere (p.16) l'alleanza attende "il suo Cavaliere bianco", un imprenditore, un uomo del fare che però ancora non si vede. Il Giornale (p.5) fa il nome del notaio Alberto Morano per Torino.

EUROPA
Europa al bivio, divisa sulla concessione o meno dello status di economia di mercato alla Cina, che ridurrebbe fin quasi ad annullare i dazi anti-dumping oggi in vigore. In un documento riservato rivelato dal Sole (p.2) le preoccupazioni del governo italiano per i contraccolpi sull'industria italiana. Sei settori colpiti in modo traumatico (siderurgia, meccanica, chimica, ceramica, bulloneria, industria della carta), altri danneggiati (calzaturieri, tessile, arredo), interi distretti che rischiano di sparire (vitreria e bulloneria in Brianza, ceramica in Emilia Romagna, bicicletta in Piemonte, Lombardia e Veneto, radiatori in alluminio tra Lombardia, Emilia e Veneto) linee produttive a rischio. Uno scenario "da guerra industriale", con migliaia di posti di lavoro a rischio specie al Nord essendo il made in Italy in Europa tra i maggior beneficiati della politica di difesa commerciale in essere fin qui. Governo italiano stretto tra rispetto degli equilibri geopolitici (impensabile lo scontro con Pechino) e tutela dell'industria nazionale. "Non c'è baratto possibile con le ragioni dell'industria", l'analisi di Carmine Fotina sul Sole (in prima e a p.2). E poi le importazioni cinesi in cinque anni aumenterebbero tra 70 e 140 mld, il deficit commerciale europeo schizzerebbe e la Ue perderebbe 1-2 punti di pil: "che cosa può giustificare un sacrificio di questo tipo?". Intanto nel rinnovo delle sanzioni a Mosca l'Italia frena la Ue (Sole p.27). Il governo ha chiesto che il prolungamento non sia automatico ma venga discusso tra capi di Stato.

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