Commentario del 17.05.2023

IN PRIMA PAGINA
Scenario politico in primo piano. "Il voto premia Meloni e Pd. Crollo dei M5S" (Corriere della sera). Per la Stampa quella tra Meloni e Schlein è una "partita doppia". Per il Giornale "Il centrodestra è più forte. Buco nell'acqua della Schlein", mentre Libero parla di "ammucchiata": "La Schlein nel panico implora aiuto", titola. Ironico il titolo del Tempo: "DisperatElly".
Repubblica e Messaggero dedicano l'apertura alla battaglia delle riforme: "L'autonomia divide l'Italia" (Repubblica), "Autonomia ad alta tensione" (Messaggero). Il Fatto quotidiano punta il dito sul decreto lavoro: "Reddito di belligeranza". Mentre in evidenza sul Giornale troviamo il processo Ruby definito "La farsa: non andava neppure fatto".
Cronaca. In evidenza su tutti i giornali l'emergenza maltempo, con l'Emilia-Romagna che "va sott'acqua. Fuga sui tetti" (Repubblica e tutti). Infine, la Champions League, con l'Inter che batte i rossoneri e vola in finale (tutti).
Migranti, Macron-Meloni: disgelo a Reykjavik. "Migranti, non lasciamo sola l'Italia" (Messaggero e altri).
Esteri. Su Kiev prima sfida tra missili hi-tech. Gli ipersonici contro i Patriot Usa (Repubblica).

ECONOMIA
Mes, la Ue spinge sulla ratifica e l'inflazione risale all'8,2% (Corriere della Sera p.30). La Commissione europea chiude alla trattativa proposta da Giorgetti per l'ok al Meccanismo, nessuna apertura sul Patto di Stabilità e sulla garanzia bancaria (La Stampa p.14 e tutti). Freni parla a MF (p.6) e assicura: "le nostre banche sono sane, hanno livelli di capitale e liquidità soddisfacenti", secondo il sottosegretario all'economia bisognerà tutelare le dinamiche positive che il recupero crediti ha saputo mettere in moto, ma la normativa va aggiornata.
Il presidente di Confindustria, Bonomia nel suo intervento su La Stampa (p.15), invita a sostenere l'industria col Salva Stati: "il Fondo sovrano non nazionalizzi – dice - servono modifiche allo strumento europeo per utilizzarlo, il Ponte è importante se all'interno di un piano infrastrutturale - e aggiunge - io già a inizio anno vedevo una capacità del sistema economico italiano superiore a quella che veniva rappresentata". Le parole del leader di Confindustria riportate anche da Il Messaggero (p.13) e Sole24Ore (prima e p2): "In Italia salari aumentati più dei competitor – dice – non è vero che noi non abbiamo aumentato gli stipendi o li abbiamo aumentato meno dei nostri competitor, non è la manifattura ad essere il problema dell'Italia".
Sul Messaggero (p.5), l'allarme sugli effetti della riforma Calderoli. Qualcuno, come le ricche Regioni del Nord, potrebbe guadagnarci, altri territori e Roma rischiano di perderci. E sulle risorse parte il confronto tra Visco, il ragioniere Mazzotta e gli esperti di Zaia. Intanto il Tesoro punta su sull'ex ministro Franco per guidare la Bei, tra i candidati anche la spagnola Calviño (Stampa p.14).
Nel frattempo, la partita su Inps e Inail sembra chiusa (Repubblica p.22). Due commissari
già individuati, in quota FdI per Inps e in quota Lega per Inail, di fatto "presidenti in pectore": Mauro Nori, capo di gabinetto della ministra del Lavoro, Calderone, e Francesco Paolo Capone, segretario generale del sindacato Ugl. Ma la Lega ha altro candidato forte per Inail. Gli incarichi potrebbero essere ufficializzati in Cdm domani.
Gli statali aumentano ma non si trovano specialisti e tecnici – segnala Il Messaggero (prima e p.10) - i dipendenti pubblici sono 3,2 milioni, è il livello più alto dell'ultimo decennio ma retribuzioni basse e contratti brevi spingono i giovani a rinunciare al posto. Poi c'è la questione del buco dei prof nell'ambito del sostegno (Messaggero p.11), corsa a 20mila assunzioni. I docenti di supporto sono pochi e spesso senza specializzazione, il ministro Valditara: "Arriveremo a circa 100 mila assunzioni e quasi 20 mila sui posti di sostegno, quindi con un'attenzione particolare per gli studenti che hanno una disabilità".  

POLITICA
In primo piano i risultati delle comunali (su tutti). Fdi mantiene il primato nel centrodestra, bene la Lega al Nord e Pd in testa in 9 Comuni. Il primo turno in 13 capoluoghi: 4 a 2 per la coalizione di centrodestra (Corriere della Sera p.6). E con i risultati alla mano, Schlein chiama Conte e Terzo Polo; per la segretaria il Pd è in ottima salute; "Pd primo partito nelle città, ora alleiamoci per vincere" (Stampa p.3). Ma il tanto sbandierato effetto Schlein non c'è stato (Libero p.3), da un'analisi dell'Istituto Cattaneo, anche nelle sue roccaforti storiche, il Pd non ha rubato consensi agli altri partiti. Resta sempre il vecchio elettorato. E il Centrodestra rimane in netto vantaggio,
Il ministro Tajani al Giornale (p.4) sottolinea la soddisfazione di Berlusconi per i risultati ottenuti.
Intanto il partito della premier si gode il buon risultato: "ma la prossima sfida è la legge elettorale", l'ipotesi è quella di abbassare al 40% la soglia per vincere al primo turno. Lo "spettro Udine" sui ballottaggi", ora la coalizione deve ricompattarsi nelle città dove non si è presentata unita. E se in previsione dei ballottaggi, la stella polare è arrivarci uniti, Renzi –nel Terzo polo- toglie altri pezzi a Calenda; per Gelmini – a questo punto – è impossibile restare insieme (Messaggero p.6). Ma non se la passa meglio Conte che con gli esigui risultati ottenuti è già sotto tiro (Giornale p.3); il Movimento ha superato il 5% solo a Teramo e Brindisi e si pensa già ad Appendino per il futuro; Conte, da parte sua chiede tempo: "la riorganizzazione locale è appena iniziata".
E mentre i leader si preparano al prossimo turno, al senato è alta tensione Autonomia (Messaggero); I tecnici del Senato pubblicano sul web il report: "Così la riforma aumenterà le disparità". Poi la retromarcia: "È una bozza" (Messaggero p.4); il testo sarebbe partito da un ufficio guidato da un meloniano. L'allarme sugli effetti della riforma vede un gettito fiscale extra alla Regioni ricche. Nella maggioranza è gelo tra Fdi e Lega, con uno slogan sempre più diffuso, che sembra dettare i tempi delle riforme: "l'autonomia e la riforma presidenzialista andranno di pari passo", come a dire: non c'è fretta –commenta il Messaggero (p.4); ed è il partito della premier a chiedere il referendum. E dalle pagine de Il Tempo (p.5) e Giornale (p.6), il ponte sullo stretto va avanti. Ieri la Camera ha dato il primo sì al decreto per la costruzione dell'opera ma con la situazione critica di queste ore in Emilia-Romagna e Marche, per il Pd "l'Italia avrebbe emergenze assolute non più rinviabili tra le quali infrastrutture vetuste e il rischio idrogeologico". Su Libero (p.12), una lettura diversa della questione Rai, e del caso Fazio: è il Pd che ha mollato il conduttore.
 
ESTERI
In primo piano la questione migranti, con Macron che al 4° Consiglio d'Europa tende una mano a Meloni (su tutti). E lo fa lanciando un appello a "non lasciare sola l'Italia" sui migranti. Il tutto in un clima che, sottolinea il Corriere della sera (p15), nello staff del presidente definiscono di "grande cordialità". Sulla questione, scrive la Stampa (p11), Macron mostra una ricetta generica, non distante nella sostanza da quella di Meloni: "Dobbiamo accogliere chi arriva dalla guerra e dobbiamo lottare contro il traffico di essere umani", dice. Protagonista del vertice è però la guerra. Con i danni dell'invasione russa all'Ucraina che, ricorda la Stampa (p11), sono anche economici. Ragion per cui il vertice ha deciso di provare a quantificarli istituendo un registro dei danni, con sede all'Aia. Uno strumento, scrive ancora la Stampa, "utile a fornire una base per possibili futuri risarcimenti". Il summit è stato inaugurato da Zelensky in collegamento da una Kiev presa di mira nelle ultime ore dagli attacchi russi: "Oggi l'Ucraina - ha detto - ha affrontato un intenso attacco missilistico russo, anche con missili balistici, ma tutti sono stati abbattuti" (tutti). Notizia smentita dagli Stati Uniti che, scrive Repubblica (p14), riferiscono di una batteria Usa colpita. "Stiamo valutando i danni", dicono gli americani. Per Repubblica (p14) è "l'inizio di una nuova terribile era": da una parte lo scudo dei Patriot, forniti dagli Usa all'Ucraina, dall'altra gli ordigni ipersonici di progettazione russa apparentemente usciti vincitori. Da qui l'iniziativa lanciata a Londra dal premier britannico Sunak e dall'olandese Rutte: "Vogliamo costituire un blocco disposto a consegnare gli F-16 all'Ucraina", dicono (Corriere della Sera p14). Sul fronte della mediazione la Stampa sottolinea che tra Papa e Zelensky "non c'è pace" (p12). Per il presidente ucraino un'istituzione religiosa non può mediare in un conflitto in cui il Vaticano è percepito come "favorevole all'avversario" perché non fa differenza fra aggrediti e aggressore.
Altro tema in evidenza su tutti i giornali è la Via della Seta. Per il Fatto Quotidiano (p6 e 7) il governo è in difficoltà sull'intesa siglata da Conte da rinnovare a fine anno e sta valutando una retromarcia su ordine Usa. Di un'Italia al bivio tra Pechino e Washington parla anche Repubblica (p15), che sottolinea come il Memorandum abbia portato più danni che vantaggi. Ora il governo, scrive Repubblica, deve fare una scelta.

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