Commentario del 13.05.2023

IN PRIMA PAGINA
Opzione Vaticana (Repubblica). Roma blindata per Zelensky (Corriere della Sera). La pace passa da Roma (Tempo). Podolyak al Corriere della Sera: "L'aiuto italiano ha grande valore. Ma ora più armi". La pace di Francesco: tregua, poi basta armi (Fatto Quotidiano). Zelensky a Roma per la pace (Messaggero). C'è Zelensky a Roma, l'asse Vaticano-Colle (Stampa). La visita di Zelensky test per l'alleanza. L'ipotesi del Papa a Kiev (Giornale).
Crisi demografica, Meloni e le culle vuote: "I bimbi non si comprano". Il Papa: "Non confondere natalità e accoglienza" (Stampa, Repubblica e altri). Meloni: "Il mio no all'utero in affitto. Per la natalità sostegni alle donne" (Messaggero). La ministra Roccella alla Stampa: "I nostri figli hanno già ogni diritto". Sulla natalità, 14 province controcorrente (Sole 24 ore).
Italia-Economia. Consumi fermi ma torna la fiducia. Il calo dei redditi penalizza i giovani (Messaggero).
Lavoro, sindacati in piazza. La ministra Calderone: "Sui precari Landini sbaglia" (Stampa).
Rai, valzer delle poltrone. Da Chiocci a Barbareschi, la Rai diventa Tele-Meloni (Repubblica). La Rai che perde Fazio e l'egemonia culturale (Stampa).
Esteri. Turchia alle urne con l'opposizione a Erdogan favorita per la prima volta (Sole 24 Ore).

ECONOMIA
In primo piano l'inverno demografico, in chiave economica, culle vuote –scrive il Sole 24 Ore (p.4), il cambio di rotta con aiuti e servizi più flessibili. t. La ricerca di una ricetta per la natalità parte dalle 37 province dove il tasso di fecondità è già sopra la media. In 14 territori dopo la pandemia rimbalzo nel numero di figli per donna. A parlare con dati alla mano è Blangiardo, già presidente istat, durante gli Stati generali della natalità, "«Non dobbiamo raggiungere per forza un tasso di fecondità di due figli per donna – aggiunge Luppi – ma arrivare all'1,5 di media nazionale sarebbe un obiettivo realistico, che ci consentirebbe di mantenere un equilibrio generazionale più sostenibile. E alcuni territori non sono distanti" e si parla ad esempio di Bolzano che registra un aumento sui dati a partire dal 2010. Scuola, lavoro e pensioni, così il Paese rischia il futuro, scrive il Messaggero (p.7); tra 10 anni 1,4mln di studenti e oltre 125mila cattedre in meno. Senza inversione delle tendenze demografiche, verrà meno la sostenibilità del sistema previdenziale (Messaggero p.7 e tutti). E intanto l'esecutivo è pronto ad agire sul caro-biberon, il taglio dell'iva non è andata a beneficio dei consumatori; il ministro Urso è rponto a convocare la commissione di allerta rapida sui prezzi, "siamo contenti che il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, annunci di voler intervenire nuovamente sui prodotti dell'infanzia, ma, visto il fallimento precedente, vorremmo sapere anche in che modo", ha dichiarato il presidente dell'Unc, Massimiliano Dona. Intanto si passa dalle tende alle piazze, martedì mobilitazione contro il caro-affitti (Manifesto p.6); la protesta degli studenti si alterna in 9 città e prende posizione per dire "no" ai privati finanziati dal Pnrr: "solo promesse". Intanto, cambiando argomento, dal Tesoro, il viceministro Leo "Con la prossima delega fiscale verrà data maggiore enfasi al Tax Control Framework, strumento importante per la prevenzione di violazioni tributarie e la salvaguardia della reputazione e del patrimonio dell'impresa intervenendo al convegno "Il Tax Control Framework come strumento di prevenzione dei reati tributari", organizzato dall'Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Roma (Affari e finanza su Repubblica.it).

POLITICA
Torino, il patto arcobaleno (Stampa p.2, Repubblica p.7); trecento sindaci al fianco delle famiglie omo: "Ora una legge che non discrimini i figli". "Da Torino parte una mobilitazione; la destra ha paura e sta cercando di mandarla in caciara" dichiara il sindaco di Torino, Lo Russo. Intanto monta il caso Lollobrigida, dopo le sue dichiarazioni sull'etnia italiana (Repubblica p.6); per gli studiosi "dietro le parole del ministro "si cela l'idea di razza", "il suo approccio è discriminatorio anche se cita la Treccani", ma per il Tempo (p.2), Lollobrigida difende l'identità degli italiani, ed è sbagliato rifiutare la parola "etnia"; il ministro evoca tradizione, lingua e cultura comuni di un popolo, da rafforzare con interventi in sostegno delle nascite. E nella battaglia dei diritti il Papa a Meloni "non contrapporla all'accoglienza" (Repubblica p.5, Corriere della Sera p.9); i due sono saliti insieme sul palco all'auditorium della Conciliazione cercando, tra distanze e sintonie la ricetta contro l'inverno demografico.  Per Meloni: "o lavoro o figli, così le donne non sono libere" (Corriere della Sera p.8); "Fin dal primo giorno di lavoro, il governo ha messo i figli e i genitori in cima all'agenda politica" e il Papa si alza e le stringe la mano (Tempo p.2).Per Conte: "il governo dice di voler garantire i giovani ma rende precari i loro impieghi. Nel frattempo inizia a prendere corpo la nuova tv pubblica; nella Rai monocolore in arrivo anche Barbareschi (Repubblica p.8), Fuortes dice no al San Carlo e Fazio vicino a Discovery; si tratta sui voti per il nuovo ad Sergio (Corriere della Sera p.13). Ma la politica si gioca sul territorio, e per le amministrative sono sei milioni di cittadini chiamati alle urne, da Treviso a Brindisi (su tutti i quotidiani); 91 i comuni al voto. Per la destra: "italia federale e premierato; Meloni, Tajani e Salvini rilanciano le riforme, "senza numeri c'è il referendum" (Repubblica.it). Per le due leader , "mi fido del popolo" dichiara Meloni, poi aggiunge "cambiamo la Nazione o è inutile restare", destra compatta alla sfida lombarda; per Schlein "in un test decisivo" , "la nostra coalizione pensa a politiche sociali a vantaggio delle persone che stanno peggio".dichiara la segretaria Pd, alla sfida simbolo di Pisa (Corriere della Sera p.11), la città da riconquistare con il M5s. Ma per Conte "l'alleanza con i dem non è strutturale (Manifesto p.5); il Pd punta sull'unità, ma al secondo turno. Messaggio di Berlusconi dall'ospedale "chi si astiene non è un bravo cittadino" (Stampa p.6).

ESTERI
Opzione Vaticana (Repubblica p.2 e tutti); la tela di Francesco per fermare le armi. Una visita importante per l'Italia, ma con un potenziale rilevante per cercare una via d'uscita negoziale al conflitto in Ucrana.La visita privata in Vaticano il punto strategicamente più rilevante, perché la presidenza ucraina ha accolto l'invito del Santo Padre – giunto attraverso il segretario di Stato Parolin – a venire a Roma per verificare quale sia la percorribilità di quell'iniziativa di pace annunciata da Francesco nel volo di ritorno dall'Ungheria. Non esiste ancora, dicono fonti diplomatiche, un piano di pace vaticano. Neppure a grandi linee. Ma il Papa vuole ottenere da Zelensky – obiettivo massimo – la disponibilità a trattare fissando quelli che sono i paletti invalicabili posti da Kiev. Sarà Antonio Tajani ad accogliere Volodymyr Zelensky nella Capitale. Lo accompagnerà al Quirinale, dove è atteso perle 10. Poi a Palazzo Chigi. Nella sede del governo, dopo un pranzo con Giorgia Meloni, sono previste dichiarazioni alla stampa. È il capitolo politico di una missione a tutto campo che comprenderà anche la decisiva visita da Papa Francesco, nel pomeriggio. E la partecipazione a una puntata di Porta a Porta. Il protocollo di massima sicurezza è attivo: cecchini, controlli sul Tevere, no fly zone sulla città, ispezioni nel sottosuolo e nei parchi. E prevede l'opzione concreta che il leader possa dormire a Roma. Ma cosa si aspetta Giorgia Meloni da Volodymyr Zelenesky, cosa può assicurare la premier al presidente ucraino? Di certo, il capo della resistenza di Kiev porterà a Palazzo Chigi il progetto di controffensiva. Non i dettagli militari, ovviamente. Ma le prospettive di un attacco imminente (o, secondo la Cnn, già avviato) (Repubblica p.2).. Sul campo di battaglia, il capo della milizia russa Wagner, Prigozhin, punta il dito contro l'esercito di Mosca che non garantisce una copertura di Bakhmut dove le truppe ucraine «sono avanzate per cinque chilometri». Riconquista confermata da Kiev. Ma il ministero russo della Difesa parla di ritiro «in posizioni difensive più vantaggiose" (Avvenire p.7). Intervist a Podolyak sulle pagine del Corriere della Sera (p.3), "la realtà della Guerra è evidente. Non esiste una via di mezzo, c'è un aggressore assoluto: la Russia, che è venuta per uccidere e distruggere. E c'è l'Ucraina, che sta difendendo i propri figli sul proprio territorio, il proprio diritto di essere ciò che siamo. Pertanto, qualsiasi tentativo di dire semplicemente "fermate la guerra, venite immediatamente al tavolo dei negoziati" significherebbe costringere l'Ucraina alla sconfitta, alla resa, a soddisfare le condizioni dell'aggressore. Non si può porre fine alla guerra soddisfacendo le richieste dell'aggressore. Non è né giusto, né umano, né corretto. Per avere il diritto morale di parlare di una vera mediazione, si deve avere una perfetta comprensione della natura della guerra, della na tura dell'aggressione russa e dei motivi di un omicidio di massa così evidente». La posizione di Podoiyak, il più noto consigliere politico e mediatico del presidente Zelensky, è come sempre molto netta. "Il punto di partenza per i negoziati deve essere il ritiro completo dei gruppi armati russi dal territorio dell'Ucraina"; e sulla mediazione di Francesco. "non c'è dubbio che la mediazione del Papa sarebbe appropriata nelle questioni umanitarie. E sul rapporto con il nostro paese. "l'Italia e la premier Meloni hanno assunto una posizione estremamente forte a sostegno dell'Ucraina. Ecco perché l'obiettivo globale della visita è quello di sottolineare personalmente l'importanza di questo sostegno".

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