Commentario del 23.11.2022

PRIME PAGINE
Legge di Bilancio. Cuneo fiscale, così aumentano gli stipendi. Pensioni, tetto a 2.625 euro per quota 103 (Sole e tutti). Meloni: "Non inseguo in consenso" (Corriere). Il premier spiega: "Una manovra coraggiosa con il metodo del bilancio familiare" (Messaggero). Bonomi (Confindustria) alla Stampa attacca: "Questa manovra è senza visione". Intanto, è scontro totale sul Reddito di cittadinanza (Repubblica). Il Fatto: 404 famiglie in miseria di agosto 2023. Dubbi europei sui conti pubblici italiani (Repubblica). Dombrovskis alla Stampa: "L'Italia usi bene i soldi del Pnrr".
Italia-Politica. Polemiche sulla manovra. Roberto Fico al Corriere: "Tenuta sociale a rischio". Il Giornale scrive: l'aiuto al ceto medio fa impazzire la sinistra rosicona. Anche Libero segnala la "guerra" della sinistra alla premier: "A chi girano i Meloni".
Esteri-migranti. Al Corriere parla il commissario Ue Schinas: "Basta liti tra i nostri Paesi. Sui migranti serve un patto".
Esteri-Ucraina. Allarme di Kiev: danni colossali alla rete elettrica (Corriere).
Cronaca. Su tutti i quotidiani l'addio a Roberto Maroni: "Ciao Bobo" (Libero). Il barbaro sognante che ha costruito la Lega di governo (Messaggero).

ECONOMIA
La manovra capitalizza gran parte dei quotidiani. Sole e tutti propongono l'elenco delle misure della legge di bilancio da 35 miliardi. Lavoro e maternità: un mese in più di congedo e retribuzione all'80%. Decontribuzione fino a 6mila euro per chi assume under 36. Rimangono Plastic e sugar tax e 1,9 mld per la sanità. Capitolo pensioni: le minime aumentano di 45 euro e bonus del 10% a chi resta a lavoro. Fondi per la scuola per edifici, supplenti e disabili e più soldi alle paritarie. Meloni dice: "Non inseguo il consenso. Ho voluto sostenere le famiglie e il ceto medio" (Corriere e tutti). Ma sul Reddito di cittadinanza è scontro totale (Repubblica p.2 e tutti). Il Fatto stima 404mila famiglia in miseria a partire da agosto 2023 con lo stop al Rdc: secondo il quotidiano guidato da Travaglio, l'Italia è l'unica, in Ue, a fare un passo indietro sul sostegno. Il premier spiega: "Prima energia e redditi bassi" (Sole p.3). Per la Meloni le priorità del governo sono crescita e giustizia sociale: con la Manovra sono state fatte scelte politiche, spiega il capo del governo, che smorza poi la polemica sulla tregua fiscale spiegando che sono operazioni vantaggiose per lo Stato. Per Giorgetti: la Manovra è "di prudenza e coraggio".  Prevista anche la tregua fiscale con tasse a rate senza interessi e la stangata sugli extra profitti. Il viceministro Leo al Corriere (in prima e p.11): "Con i correttivi agli extraprofitti il gettito previsto nel 2023 è di circa 3 mld, da incassare correggendo la base imposibile 3022 della tassa introdotta dal precedente governo e aumentando l'aliquota dal 25 al 35%". Poi sulla tregua fiscale, Leo spiega: "Intendiamo riequilibrare il rapporto fisco-contribuenti". Su La Stampa parla il presidente di Confindustria Bonomi, che boccia gran parte della manovra, sottolineando la mancanza di visione, con un intervento poco incisivo sul cuneo e con la flat tax che penalizza i dipendenti creando precarietà. "Bene – dice poi Bonomi - la finanza pubblica e i soldi per l'energia". Per il numero uno degli industriali "è necessaria e urgente una politica industriale così come lo sono le infrastrutture". Fiducia - nelle parole del presidente di Confindustria - sulla promessa di un canale di dialogo aperto con Meloni. Intanto aumentano i dubbi Ue sui conti pubblici italiani (Repubblica e tutti). Dombrovskis intervistato dalla Stampa sollecita il governo: "Gli aiuti siano temporanei e mirati, il debito impone prudenza". L'Italia è presente in un elenco di Paesi che presentano rischi di potenziali squilibri macroeconomici; ma sulla manovra il vicepresidente della Commissione Ue non si esprime senza aver letto il testo definitivo. Poi sul Pnrr chiede "celerità".

POLITICA
Tra i vari capitoli della manovra, la rabbia di Berlusconi che promette battaglia in Aula: "Non ci consultano" (Corriere p.9 e altri). E se il Cav non è soddisfatto – ma poi frena -, Salvini pare isolato (Fatto e altri). Su Corriere, dall'opposizione, l'ex presidente della Camera Fico sul tema Reddito: "Cancellarlo è un pericolo per la tenuta sociale". L'ex presidente della Camera sollecita l'esecutivo a creare opportunità di lavoro piuttosto che punire i poveri. E sul rischio di disordini sociali, esasperando i toni della polemica, ridimensiona il pericolo ascrivendo lo scontro al diritto di manifestare e mobilitarsi contro le scelte sbagliate del governo. Le piazze si mobilitano in difesa del Reddito di cittadinza, ma Pd e M5S restano divisi (Repubblica p.2): il 17 manifestazione del Pd. Con il vicesegretario dem Provenzano che a Repubblica (p.3) attacca: "Questa manovra dà la caccia ai poveri: è iniqua e pericolosa. Il Reddito di cittadinanza è migliorabile ma è una misura necessaria in tempi di crisi". Poi l'esponente dem chiede "un coordinamento con le altre forze per una opposizione più efficace".
Sul tema "Autonomia regionale" l'altolà di Mattarella da Bergamo davanti ai sindaci riuniti: "L'interesse generale della nazione viene prima del particolare" (su tutti). Il Capo dello Stato chiede "stessi diritti da nord a sud" (Repubblica 10 e tutti). Intanto i governatori delle regioni meridionali sono sul piede di guerra: lo spettro si chiama "devoluzione delle competenze" che sarebbero 23, dalla scuola ai trasporti, dall'energia al fisco.

ESTERI
Le stime dell'Ocse. La crescita globale tagliata a quota 2,2%: occhi puntati sui conti pubblici italiani (Stampa p.11). L'Ocse vede nero per l'economia globale, alle prese con la maggior crisi energetica dagli anni '70. Lo choc ha spinto l'inflazione a nuovi record da decenni e sta abbassando la crescita economica. L'ultimo Economic Outlook prevede una crescita mondiale rivista al rialzo quest'anno al 3,1% (dal 3% di giugno) ma in ribasso nel 2023 al 2,2% (2,8% a giugno) e al 2,7% nel 2024. Nel caso dell'Italia, l'Ocse ha rialzato la stima del Pil al 3,7% nel 2022, ma seguita da una frenata allo 0,2% nel 2023, prima di risalire all'1% nel 2024.
Ucraina, grande fuga da Kherson dei civili appena liberati tra bombe e gelo (Repubblica p.14, Stampa p.20). Per l'Oms potrebbero essere almeno 3 milioni i profughi in fuga dal gelo. "Rete elettrica, distruzione colossale" (Corriere p.29, Repubblica p.14, Stampa p.20-21). Le bombe russe mirano alle infrastrutture ucraine per lasciare i civili al buio.
La Nato a corto di munizioni rischia di frenare l'avanzata di Kiev, si svuotano gli arsenali (Repubblica p.15). L'industria bellica non tiene il passo: ls sicurezza dei singoli Stati è a rischio. Dal Pentagono 15,2 miliardi di armi a Zelensky. Si discute di una frenata. Le munizioni per l'artiglieria pesante sono ovunque in via d'esaurimento.
Curdi braccati su due fronti. Erdogan annuncia: "Entriamo in Siria" (Repubblica p.17). Turchia e Iran hanno nel mirino un nemico comune - i curdi - che ora rischiano di ritrovarsi stritolati da due offensive militari in Siria e in Iraq. Nel fine settimana Erdogan ha autorizzato bombardamenti contro le postazioni curde nel Nord dell'Iraq e della Siria, prendendo di mira anche Kobane.
Kosovo-Serbia, c'è la mediazione dell'Italia: "A Roma una conferenza sui Balcani" (Repubblica p.19). Tregua di 48 ore per la guerra delle targhe. Il premier kosovaro Albin Kurti, ha "accettato la richiesta" dell'ambasciatore Usa Jeffrey Hovenier "di rinviare di 48 ore l'imposizione di multe" ai serbi nel Nord che ancora circolano su auto con targa emessa da quella Serbia a cui rimangono fedeli. La palla torna alla diplomazia: Ue e Usa lavorano per raggiungere un'intesa. I ministri degli Esteri, Tajani, e della Difesa, Crosetto, in un mini-tour balcanico negli epicentri della crisi, segnalano che l'Italia vuole "essere protagonista nei Balcani" proponendosi come paciere tra Serbia e Kosovo, ha suggerito Tajani, evocando l'idea di una conferenza a Roma tra Balcani e Italia.

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