Commentario del 19.04.2022

PRIME PAGINE
Donbass, ultimo atto (Stampa). Negoziati spariti dai radar, Putin sferra l'offensiva finale (Fatto). "La doppia battaglia" titola Repubblica segnalando la resistenza degli ucraini a Mariupol. Intanto è strage a Leopoli, attacco a Est (Corriere). A livello economico, Putin assicura: "Resistiamo alle sanzioni". Ma il rublo non è più moneta convertibile (Repubblica). Economia in caduta, scontro tra Putin e la Banca centrale russa (Sole). La minaccia di Biden all'Fmi: "Noi fuori se c'è la Russia" (Stampa).
Italia-Politica. Draghi positivo al Covid, salta il viaggio africano. Pronti 6 mld di aiuti (Stampa). Al Corriere parla Renzi: "Questa maggioranza reggerà fino al 2023". Ma – secondo il Tempo – il premier è sempre più isolato: le riforme non vanno giù al centrodestra.
Italia-Economia: aiuti alle aziende italiane in crisi per la guerra in Ucraina (Messaggero). Pesa anche il Covid: calo dei redditi più forte al Nord (Sole). Costruttori in perdita: "Chiudiamo i cantieri", il Giornale riporta l'allarme dell'Ance. Il ministro delle Infrastrutture Giovannini al Messaggero: "Centro Italia, ora una spinta per i porti".
Covid, verso lo stop alle mascherine al chiuso: obbligo sono al lavoro e in autobus (Messaggero). Il presidente dell'Aifa Palù: "Non c'è ancora la verità sul virus".
Esteri. Nella neutrale Svizzera cresce la voglia di Nato (Repubblica).

ECONOMIA
Aiuti alle imprese italiane che operano in Russia (Messaggero in prima e p.7): in arrivo le misure di sostegno del governo. Crediti d'imposta e ristori pronti per 13 mila imprese bloccate dal conflitto, previsti sostegni fino a 400 mila euro in base alla perdita registrata di fatturato. Non solo le imprese che soffrono la guerra in Ucraina, il governo studia altre mosse per favorire l'economia: taglio al cuneo per 1 mld nel Dl aiuti (Sole p.4). Si ragiona su una sorta di operazione bis della scorsa manovra con una riduzione dei contributi per i soli lavoratori. Ma – secondo la Stampa (p.12) – sarebbero in arrivo aiuti per 6 mld nel Def per la proroga di misure in scasenza come il taglio degli oneri di sistema nelle bollette elettriche, il taglio dell'Iva sul gas, i crediti d'imposta per le aziende energivore, i sussidi al prezzo di benzina e gasolio e altre misure. Il tutto in attesa di ricevere dall'Ue un sì a una sorta di Recovery Plan di guerra, ovvero l'arrivo di fondi pubblici europei. Anche perchè non c'è solo la guerra: il Sole (in prima e p.2) analizza il calo dei redditi dovuto al Covid. Secondo i dati, la crisi della pandemia ha tagliato i redditi Irpef al Nord dieci volte di più che al Sud. Nel 2020 l'imponibile medio è sceso dell'1,45% nelle regioni settentrionali e dello 0,15% nel Mezzogiorno, uniche regioni in controtendenza, in cui le entrate pro capite sono aumentate, sono Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata e Calabria.
Sul Giornale (in prima e p.10) l'allarme dei costruttori per il caro prezzi: "Il governo intervenga o dovremo fermare i cantieri del Pnrr". La richiesta arriva dall'Ance, che chiede di rivedere i contratti di appalto alla luce della crescita alle stelle delle materie prime. A rischio anche i fondi del Pnrr, in settimana previstp un tavolo tecnico con i ministri Franco e Giovannini. E proprio il titolare delle Infrastrutture parla al Messaggero (in prima e p.9): "Il governo ha detto chiaramente, e lo ha scritto nel Documento di economia e finanza, che verranno trovati i fondi per assorbire il picco dei prezzi delle materie prime, legato anche alla guerra, e al caro energia. Stiamo lavorando ad un decreto specifico, da varare nella seconda metà di aprile. Ci sarà la possibilità di adeguare i prezzi per le gare in essere e, soprattutto, per le prossime. Abbiamo infatti introdotto un meccanismo nuovo che compensa di più le imprese per gli aumenti, ma consente alle stazioni appaltanti di recuperare in caso di un'inversione di tendenza". Giovannini poi annuncia un piano per i porti del Centro Italia: "Anticiperemo l'elettrificazione degli scali per dare competitività al Paese".

POLITICA
Draghi positivo al Covid, deve rinunciare alla "missione energetica" in Africa: nessun sintomo per il premier, che sarà sostituito da Di Maio e Cingolani nei viaggi in Angola e Congo (Corriere p.14 e tutti). Nonostante l'appello del premier - che nell'intervista al Corriere chiedeva ai partiti di andare avanti senza divisioni - dalla maggioranza proseguono le pressioni: Lega e M5S vanno all'assalto su Fisco e concorrenza (Stampa p17). Ma anche sulla Giustizia restano le tensioni, con il M5S che va all'assalto: pronta una pioggia di emendamenti (Repubblica p.18). Oggi vertice di maggioranza, lontano l'accordo sulla casa, con il Pd che replica: "La destra cerca di piazzare le sue bandierine". Il Tempo (in prima e pp.2-3) vede un premier sempre più isolato, mollato dai partiti e appoggiato solo dal Pd. Renzi al Corriere (p.15): "Fino al 2023 la maggioranza reggerà, la credibilità di Draghi è il valore aggiunto dell'Italia in questa fase".
Su Repubblica (p.13) Ilvo Diamanti riporta il sondaggio Demos sull'opinione degli italiani sulla guerra: il 69% si dice ben informato, apprezzata soprattutto la televisione come qualità di informazione. Cittadini divisi sulla veridicità delle news: il 50% ritiene che l'informazione non sia distorta, ma il 46% pensa a un'informazione pilotata su quanto accade in Ucraina. Gli elettori di FdI sono i più scettici sulla qualità dell'informazione, seguiti da quelli di Lega, M5S e Fi. Tra chi vota Pd c'è maggiore fiducia.
Covid, flop quarta dose tra over 80 e fragili: solo 16mila richiami in una settimana (Repubblica p.25). Scarso appeal verso la nuova iniezione anche tra i pazienti con patologie gravi: -10% di adesioni in due mesi. Intanto si ragiona sul nodo mascherine (Stampa p.20, Messaggero p.13): col ritorno del bel tempo potrebbero servire meno, ma molti scienziati restano prudenti sullo stop al chiuso: "Meglio aspettare fine mese per decidere".

ESTERI
Missili nel cuore di Leopoli, e Mosca lancia l'assalto ad Est (Corriere p.2-3 e tutti). Colpiti per la prima volta i civili nella città a 40 chilometri dal confine polacco: almeno 7 morti. Raffica di raid a ridosso del Donbass. Zelensky: "E' iniziata la grande battaglia". Lo zar intanto premia i soldati accusati degli eccidi a Bucha: "Sono degli eroi". Il ministero della Difesa di Kiev ha esplicitamente accusato la brigata di essere "coinvolta in crimini di guerra contro il popolo ucraino". Ma per Putin è "un esempio di coraggio". Mariupol però non cade, e gli ucraini cercano di aggirare i nemici (Repubblica p.2-3). Il battaglione Azov asserragliato nell'acciaieria con mille civili riesce ancora a contrattaccare. Il capo dei marines scrive al Papa: "Aiutaci". La resistenza ad oltranza per rallentare le forze di Mosca. "Mariupol è allo stremo, in 100mila rischiano la vita. Ma non saremo mai russi". Così il giovane sindaco di Melitopol Ivan Fedorov, che fu rapito per giorni e racconta: "Ho subito torture psicologiche pesanti. La mia città aveva standard europei, adesso per metà è stata distrutta".
Tra i temi quello delle sanzioni, con Putin che minimizza l'effetto, ma i suoi dissentono (Repubblica p.6 e tutti). La governatrice della Banca centrale parla di "cambiamenti strutturali", e il presidente della Corte dei conti di "rublo non più convertibile". In realtà il Paese ha registrato un forte aumento dei prezzi: +17,5% ad aprile. Secondo il focus del Messaggero (p.6) l'embargo fa male, ma non ha affondato il sistema dello zar. Le esportazioni sono calate del 30,9%, le importazioni invece del 35,2%: boom dell'inflazione. Nonostante la stretta sull'energia la Russia incassa ancora dall'Ue 850 milioni al giorno. La guerra finisce sul tavolo di G20 e Fmi, ma gli Usa ammoniscono: noi fuori se c'è la Russia. Via ai meeting, appello di Zelensky: "Aiutateci a ricostruire l'Ucraina". Mosca potrebbe chiedere aiuti, Washinghton spinge per nuove ritorsioni. Come sarà la fase due della guerra? Si chiede il Corriere (p.6). Dalla caduta di Mariupol arriverebbe slancio morale e logistico all'Armata che resta in difficoltà. Per rappresaglia e per distrarre l'esercito nemico i russi hanno intensificato i raid ovunque, mentre vanno ultimando la riorganizzazione delle truppe nella parte orientale del Paese. Su Repubblica (p.11) spazio anche al "caso" della Svizzera neutrale dove però cresce la voglia di Nato e chiede: "Collaborazione più stretta". La Russia fa paura, un sondaggio rivela che per la prima volta il 56% vuole avvicinarsi all'Alleanza atlantica.  
Voto in Francia, Le Pen torna a scuola (Stampa p.19). Si allena al dibattito di domani con tecnocrati "cloni" di Macron, ma un nuovo scandalo sui finanziamenti Ue rischia di azzopparla. Il reportage di Repubblica (p.23) racconta invece la balenue di Saint-Denis di estrema sinistra, tentata da Le Pen. Macron non sfonda nei quartieri dove ha vinto Melenchon. Un quinto dei suoi al ballottaggio voterebbe per la destra. Anche il Corriere (p.16) racconta dell'accusa dell'Unione europea a Le Pen: "Truffe e abusi su 600 mila euro". Rimborsi spese usati internamente per il partito. Lei nega: "Giochi sporchi, ci sono abituata".

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