Commentario del 12.04.2022

PRIME PAGINE
"Si combatte casa per casa" (Messaggero). La resistenza di Mariupol (Repubblica). Putin alla Ue: io non mi fermo (Stampa). La battaglia finale di Mariupol (Corriere). Tanto rumore, poco gas (Tempo). Vertice flop, Putin attaccherà ancora (QN). Dl gas algerino alle fonti rinnovabili, se lo vogliamo sul serio non è impossibile sganciarci da Putin (Notizia). L'inizio del peggio (Manifesto). Comiche partigiane (Libero). L'Europa appesa a un comunista (Giornale). Il governo del riarmo risparmia sulla sanità (Fatto). Ucraini, russi e una Croce (Avvenire).
Draghi firma l'accordo "Più gas dall'Algeria" (Corriere). Pnrr, P.a. sotto protezione (Italia Oggi). L'inflazione spinge i BTp al 2,46% Cina contagiata dal caro prezzi (Sole).
Freni: "Benzina, ancora sconti e le tasse non aumenteranno" (Messaggero).
La corsa per l'Eliseo divide Meloni e Salvini (Repubblica).

ECONOMIA
Gas, patto con l'Algeria (Stampa p.10 e tutti): Draghi chiude l'accordo con Sonatrach ed Eni, subito più metano. Anche Corriere (prima e p.10) evidenzia il lavoro del governo per difendere i cittadini e le imprese dalle conseguenze del conflitto. Draghi ha appena concluso l'accordo che porta sino a 9 mld di metri cubi di gas in più per l'Italia nel medio periodo, ma non subito, in modo graduale, sino ad un pieno regime fra il 2023 e il 2024. Il presidente di Nomisma Energia, Tabarelli, parla a Stampa (p.11): "Accordo positivo, ma non basta, ma di più non potevamo aspettarci– dice - l'embargo al gas russo per noi sarebbe una tragedia economica ed energetica". Su Repubblica (p.), il piano B del governo, con lo stop al gas russo, consumi da razionare. Palazzo Chigi studia lo scenario estremo, giù i condizionatori e attività industriale organizzata a fasce. Tanto rumore, poco gas (Tempo prima), solo 3 mld di metri cubi in più dall'Africa ma da Mosca ne perderemo oltre 29.  E sull'accordo, su Repubblica (p.35), l'analisi di Tito: "L'Italia deve liberarsi dal giogo del gas russo. Ma l'errore che non si può commettere è quello di sostituire il Cremlino con un altro fornitore dominante – scrive - se i rubinetti del metano russo dovessero improvvisamente chiudersi, vanno immediatamente recuperati una trentina di mld di metri cubi di gas, vanno trovate alternative, più di una e in tempi brevi".
Sole (p.5) segnala l'impatto della guerra, manifattura, primo stop, in aprile stimate l'8,5% di assunzioni in meno. Unioncamere-Anpal prevedono 368mila ingressi. Impatto sull'occupazione
del caro energia e materie prime, introvabile il 40,4% dei profili professionali.
Il presidente di Confindustria, Bonomi, parla al Corriere (prima e p.11): "la difesa della manifattura è una questione di sicurezza nazionale. O si agisce, o metà delle imprese rallenterà la produzione – tetto al prezzo nel nostro Paese se l'Europa non decide – e aggiunge - ci sono aziende che si avvantaggiano dei rincari, sull'elettricità ora serve un'operazione trasparenza. Per difendere il potere d'acquisto, è necessario un taglio di 16 miliardi ai contributi" conclude.
I sindacati in pressing sui salari - segnala Repubblica (p.30) - "Recuperare il caro energia", le sigle proporranno oggi al governo di considerare nei rinnovi la componente speculativa e di usare l'extra gettito Iva per dei buoni spesa".  
Il sottosegretario del Mef Feni, al Messaggero (prima e p.9): "Daremo continuità alle misure per le famiglie - con il raddoppio del prelievo su affitti e Btp, la riforma rischia il binario morto".  Un altro effetto del caro energia su Libero (prima e p.15) sui mutui: è finita la pacchia, i mutui sono tornati a crescere, a febbraio i tassi sono tornati ai livelli di agosto.
Premier-Lega-Fi: salta la mediazione sul fisco e domani il summit decisivo (Corriere p.21 e altri). Sulla delega fiscale il governo rischia di andare in pezzi. Si rischia infatti una conta che può mettere in forse la tenuta del governo: se i numeri sul catasto non ci sono, Draghi sale al Colle e si dimette. Delega fiscale, attacco frontale del centrodestra, Letta: "Con le minacce si spegne il governo", domani il premier vede Salvini e Tajani, mediazione difficile sul Catasto. Meloni: "La fiducia sarebbe indegna" (Stampa p.18).
Fatto (prima e p.10) evidenzia il calo della spesa sanitaria. Torna il passato: spesa sanitaria giù di 1 punto del Pil da oggi al 2025 e più spese militari. Il governo del riarmo risparmia sulla sanità – titola il quotidiano.

POLITICA
Le ripercussioni delle presidenziali francesi sulla politica italiana. In attesa del ballottaggio del 24 aprile tra Macron e Marine Le Pen, la politica italiana prende posizione: Pd, M5s, Italia viva e movimento di Calenda si schierano con il presidente uscente, mentre il centrodestra si divide. Il Fatto (in prima e p.5) scrive: i Dem esultano per il sorpasso che non c'è stato di Marine Le Pen, con il presidente francese che fa felici i democratici d'Italia, che ieri hanno ricondotto le elezioni a una sfida tra "europeisti" e "sovranisti". Facendo passare sotto silenzio un paradosso politico: il più grande partito italiano di centrosinistra è il principale sponsor di un presidente centrista, forse persino più a destra che a sinistra. Sulle presidenziali francesi si spacca invece la destra italiana: Salvini appoggia Le Pen, Meloni no (Stampa p.15). Nessun dubbio sull'appoggio della Lega alla Le Pen, la cui vittoria è considerata invece "un incubo" da Forza Italia, mentre sceglie la via della neutralità la Meloni: "Non mi rappresenta nessuno dei candidati". A spiegare la posizione di Fdi è il capogruppo alla Camera, Lollobrigida, che al Foglio (in prima e p.6) dice: "Contro Macron, ma non con Le Pen. In base a quello che abbiamo visto, la Francia ha avuto cinque anni di inconcludenza, con Macron. Un presidente che peraltro ha sposato un modello di Europa che non ci convince e che un'ampia parte dell'elettorato francese non condivide. I francesi dovrebbero scegliere un cambio di scenario". Anche Repubblica (p.17), Messaggero (p.12) e altri segnalano la spaccatura del centrodestra italiano sul voto francese: sulla posizione ostile di FdI sulla Le Pen pesano le scelte in Europa e i rapporti con Putin della candidata di destra. L'eurodeputato leghista Marco Zanni a Libero (p.6) dice: "L'allarme 'russo' nei confronti della Le Pen? Uno spauracchio strumentale e del tutto inesistente. Utilizzare una tragedia come la guerra a fini elettorali, con accuse infondate, è vile e meschino". Poi Zanni replica a Letta, che accusa la Le Pen di voler sfasciare l'Europa: "Nessuno vuole sfasciare l'Europa. Vogliamo continuare a raccogliere le forze di centrodestra per portare avanti il nostro progetto per un'Ue migliore. L'Europa è stata invece sfasciata da chi l'ha governata negli ultimi trent'anni, compresi i socialisti".

ESTERI
La battaglia dell'acciaieria a Mariupol ultimo argine prima dell'offensiva a Est, fra missili e propaganda (Repubblica e tutti). Le forze di Mosca preparano un attacco su vasta scala. Il Pentagono: "Stanno spostando uomini e mezzi". I marines ucraini sui social: Abbiamo fatto l'impossibile, siamo circondati". Gli ucraini sostengono di aver distrutto un convoglio di Putin, i russi affermano di aver colpito a Dnipro i rifornimenti della Nato. Nel Donbass si combatte e si denuncia l'uso di armi chimiche. Intanto Biden prova a sganciare l'India dall'alleanza con Cina e Russia e lancia un appello: "L'India non appoggi Mosca". Modi: "Bene gli investimenti Usa" (Repubblica p.8, Stampa p.9). Sfilare l'India dall'abbraccio con Putin, e dall'alleanza anti-Occidente che Mosca e Pechino cercano di costruire. Era l'obiettivo del vertice virtuale di ieri tra Biden e Modi, e gli incontri di persona a Washington.
Il cancelliere austriaco vola a Mosca da Putin, incontro non amichevole: "Sono pessimista non pensa a trattare. In vista un attacco massiccio, ha un piano brutale" (Repubblica p.8, e tutti).
Sanzioni, l'Ue lavora allo stop al petrolio. "Maxi debito non saldato" le ferrovie russe in default (Corriere p.8, e altri). Intanto Putin cerca la vittoria per la data simbolo del 9 maggio (Repubblica p.4), l'anniversario della capitolazione del Terzo Reich. Il leader del Cremlino durante la parata, spera di poter celebrare il successo all'Est. Ma probabilmente la guerra proseguirà e le prossime quattro settimane saranno cruciali.
Torna il fronte dei Balcani: la Serbia flirta con Mosca e riceve missili dalla Cina (Messaggero p.4). La Cina ha dotato la Serbia del proprio sistema antiaereo HQ-22. Le armi sono state trasportate all'aeroporto di Belgrado da sei aerei militari di Pechino, che sono stati avvistati sin dal loro transito sopra la Turchia.
Elezioni in Francia. Il fronte repubblicano ora non esiste più. Macron a caccia di voti nei feudi lepenisti dove Marine ha avuto il 41% e a sinistra (Repubblica e tutti). Il presidente cambia slogan: da "Con voi" a "Noi tutti".

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