Commentario del 22.06.2020

PRIME PAGINE
Il piano di Conte: stiamo pensando di abbassare l'Iva (Corriere). La Stampa: "L'azzardo di Conte: tagliamo l'Iva". Taglio da 10 mld (Repubblica), governo diviso (Messaggero). Il Tesoro frena: "Un grande sacrificio con effetti minimi" (Stampa). Giornale attacca: "Spacciatori di tasse". E Verità scrive: dopo il flop degli Stati generali, Conte prova il numero del taglio dell'Iva.
Giustizia, verifiche su venti giudici (Corriere). "Volano gli stracci, anzi le toghe" scrive la Verità.
Italia-Politica. La presidente dem Cuppi: "Caro Gori, la linea del segretario c'è. Assurdo un congresso" (Repubblica). Per il dopo Mattarella, i 5S dicono no a Salvini sulla proposta per il dopo Mattarella, ma avvertono il Pd: "Ci ascolti" (Repubblica). Sul Fatto i dati Agcom di maggio: Salvini è dappertutto in tv, batte pure il Coronavirus.
Esteri-Usa, l'inganno social tradisce Trump. Tribune vuote, flop al primo comizio (Stampa). Trump beffato dai giovani di Tik Tok (Repubblica, Messaggero).

ECONOMIA
Ipotesi taglio dell'Iva: tutti i quotidiani mettono in evidenza la proposta lanciata dal premier alla chiusura degli Stati Generali. Conte ha detto che il governo sta discutendo un abbassamento dell'imposta sul valore aggiunto, "perchè – ha spiegato – l'economia non è ripartita". Per  questo il capo dell'esecutivo si è presentato alla conferenza stampa con un pacchetto di proposte che parte proprio dal fisco (Repubblica p.2). In settimana la decisione su un intervento che punta a "favorire i consumi" ma che costerebbe fino a 10 mld: la riduzione dell'imposta potrebbe interessare solo chi paga con la carta (Repubblica p.3). La Stampa (p.4) dedica un focus alla Babele delle aliquote Iva, ma tagliare l'imposta di un punto costa fino a 4 mld di euro. Possibile sforbiciata dell'Iva, insieme a taglio del cuneo fiscale a luglio e un probabile nuovo scostamento di bilancio sono – secondo il Messaggero (p.2) – i piatti forti del menù servito da Conte in chiusura della kermesse di villa Pamphili. La viceministra dell'Economia Castelli a Repubblica (p.2) dice: "Pronti a diminuire subito le tasse. Dobbiamo intervenire sui settori che sono stati maggiormente colpiti da questa crisi e che tardando a ripartire, penso a tutta la filiera del turismo e della ristorazione, in primis. Un'operazione che va legata al cashless, per far ripartire l'economia. Saremmo pronti ad intervenire anche subito, ma la sede più corretta è la prossima legge di Bilancio, facendo scattare l'intervento dal prossimo 1° gennaio. Una misura temporanea, con un orizzonte di due anni. Ma resta il fatto che una rimodulazione dell'Iva, al ribasso, rimane un obiettivo da inserire nella più organica riforma per la riduzione delle tasse e dell'Irpef, a cui stiamo lavorando". Ma il taglio dell'Iva non convince tutti. A chiedere di "valutare costi e benefici" è il Tesoro, che prova a frenare il premier (Stampa p.3): il ministro Gualtieri e lo staff del Mef non sono convinti che il taglio dell'Iva produrrebbe un effetto positivo sui consumi. Inoltre Gualtieri vuole attendere l'assestamento di bilancio di fine mese, per capire se siano rimasti fondi inutilizzati da altri capitoli. E arriva l'altolà anche di Pd e Renzi al premier: "Più urgenti le tasse sul lavoro" (Messaggero p.3). Anche le imprese restano fredde, con il presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria, Alessio Rossi, che alla Stampa (p.2) spiega: "Tagliare l'importa non farà ripartire l'economia: è una misura dagli scarsi effetti ma dagli alti costi". Le parole di Alessio Rossi evidenziano ancora la distanza tra il governo e gli industriali, che è stata rimarcata dalla kermesse di Villa Pamphili. Freddi anche professionisti e commercianti, mentre i sindacati aprono alle proposte del governo (Messaggero p.5). Intanto Giornale (p.3) e Verità (p2) attaccano Conte: promette il taglio dell'Iva per coprire il suo flop assoluto.
Non solo ipotesi taglio dell'Iva, il governo accelera sul decreto Semplificazioni per sfidare la burocrazia e rilanciare il Paese (Stampa p.4). Meno burocrazia e più internet, le promesse per reinventare il Paese (Repubblica p.4). Nel piano del governo anche spinta su infrastrutture, ecologia e digitale. Ma la cassa integrazione spacca la maggioranza (Corriere p.3). Intanto, sui ritardi dell'Inps sulla Cig, il presidente della vigilanza dell'Istituto Loy a Repubblica (p.11) dice: "I ritardi sono una tempesta annunciata. Il problema è che si è pensato di far fronte a una situazione di guerra con procedure che non funzionavano benissimo neanche in tempo di pace".

POLITICA
Dopo l'apertura dei giorni scorsi del premier all'incontro con le opposizioni, il capo del governo chiede di vedere i singoli partiti. "Spazi separati" per evitare "confusione" ha fatto sapere il premier, ricevendo però un "no" da Salvini e dagli altri leader di centrodestra a quella che viene letta come una mossa per dividere il centrodestra e per avvicinare Forza Italia nell'area di governo (Stampa p.5, Messaggero p.3 e altri). "Disponibili al confronto a Palazzo Chigi ma tutti insieme, non separati": questa la replica di Lega, FdI e Fi alla richiesta del premier (Corriere p.5). Anche se restano diverse le posizioni sul Mes nel centrodestra, l'alleanza non si spacca, mentre Salvini sgomita e avverte gli alleati: "Il leader sono io" (Giornale p.6). La presidente di FdI, Giorgia Meloni, al Corriere (p.5) spiega: "Siamo una coalizione e ci presenteremo insieme, come è sempre stato. Fino a prova contraria non è Conte a decidere. Anche il capo dello Stato lascia la scelta su come presentarsi, Conte invece tradisce ancora una volta la sua superbi". Poi la leader di FdI aggiunge: "Dimostreremo che non siamo noi a non volere il dialogo, ma loro. Andiamo per svelare il bluff. A Conte interessa buttare la palla avanti, abbozzare progetti a lungo termine, per lui le riforme sono mera sopravvivenza. A me interessa, finita l'emergenza sanitaria, tornare al più presto a votare. Il leader? Per noi il meccanismo è sempre stato meritocratico, si deciderà dopo le Politiche in base alla forza che avrà preso più voti".
Leadership dem, il Pd blinda Zingaretti e isola Gori: gli ex renziani per ora in ritirata (Repubblica p.6). Sostegno al segretario che arriva anche da Conte e il ministro della Difesa Guerini nega di volere il congresso, ma chiede le riforme. Dopo gli affondi dei giorni scorsi, il sindaco di Bergamo Gori insiste e nel Pd c'è chi sospetta una regia dall'esterno dell'ex segretario Renzi. Il Giornale (p.5) parla di "rissa a sinistra", ma il QN (p.11) avverte: il congresso è solo nel 2023. Repubblica (p.6) intervista la presidente dem Valentina Cuppi: "Adesso nel Pd dovremmo lavorare tutti in un'unica direzione, evitando situazioni in cui ci si destabilizza a vicenda. Non è questo il momento di aprire il congresso. Il partito la linea ce l'ha, il segretario Nicola Zingaretti semplicemente lascia spazio anche agli altri. Queste fibrillazioni non interessano a nessuno, ci portano a scollegarci dai problemi veri". Intanto, nel centrosinistra, pesa anche lo strappo in Puglia in vista delle Regionali: la lite dem-renziani agita maggioranza e governo (Messaggero p.10). Il bis di Michele Emiliano a rischio, ma il governatore pugliese a Repubblica (p.7) dice: "Vado avanti. La Puglia ha il governo più a sinistra in Italia".

ESTERI
Usa, Trump sabotato anche dai ragazzini: la beffa social lascia le tribune vuote al suo comizio a Tulsa (Stampa p.16 e tutti). Migliaia di adolescenti si registrano per l'evento e poi non si presentano. Una trappola pianificata via social: così il presidente ha creduto nel tutto esaurito (Corriere p.18). I ragazzini di TikTok affondando l'evento di Trump, il capo della Casa Bianca accusa i media: "Hanno fomentato i contestatori radicali" (Messaggero p.15). Intanto, anche nella raccolta dei finanziamenti elettorali, il rivale Biden è in vantaggio. Trump lo attacca: "Burattino socialista" (Corriere p.18).

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