Commentario del 12.06.2020

PRIME PAGINE
Conte tira dritto: ho un piano (Corriere). Il premier dopo le polemiche: non fonderò un partito. Giovedì nero per le borse. Chiagni e fotti delle aziende sulla Cig (Fatto). 2600 imprese chiedono la cassa senza averne diritto. Virus, ecco la carta che inguaia il governo (Giornale). C'è la prova: l'esercito stava allestendo posti di blocco, ma il Viminale bloccò tutto. La carta che inguaia Conte (Libero). Oggi il premier in ginocchio dai pm. Conte: "Su Alzano rifarei tutto" (Messaggero). Intervista al premier: "Sulla zona rossa ho agito secondo scienza e coscienza". Zone rosse, le pressioni degli industriali su Conte (Repubblica). Così Confindustria difese le fabbriche dalla chiusura della Val Seriana. La pandemia in borsa, bruciati 328 miliardi (Stampa). L'incubo del premier (Tempo). Cristina Rota, pm di Bergamo, oggi interroga Giuseppe Conte. Conte ha bisogno di un avvocato (Verità). Oggi il premier deve spiegare perché ha inviato i militari senza dare ordine su zona rossa. Operazione fabbriche aperte in agosto (Sole). Imprese convinte: chi ha ordini deve lavorare in estate.

ECONOMIA
"Grandi opere, l'ok in cinque settimane. Valuteremo il Mes", al centro dell'intervista al premier Giuseppe Conte sui quotidiani soprattutto i temi economici, anche relativi agli Stati generali: "Abbiamo chiesto un anticipo dei fondi europei come altri Paesi, ma per ottenerlo servono progetti" (Messaggero p.2). "Analizzeremo i dettagli del Mes e ci confronteremo con il Parlamento a luglio" (Stampa p.2). Tra i temi in primo piano anche quello degli appalti: "Per le infrastrutture sono stanziati circa 120 miliardi, naturalmente in più anni, per coprire i vari livelli di avanzamento delle opere". Poi precisa: "Gli Stati generali non saranno una passerella. Le opposizioni si sono sottratte al confronto, ma spero di poterle incontrare alla fine" (Repubblica p.2). Ma il Pd è ancora gelido: "Concreti o rischiamo un incendio sociale" (Fatto p.3). Sul Messaggero (p.5) arrivano le parole di Giorgia Meloni, che parla di "beffa per gli italiani in crisi, il confronto si fa alle Camere". Poi aggiunge: "Posti di lavoro a rischio, no agli Stati generali in luoghi passerella. Noi siamo pronti a dare il nostro contributo, ma non siamo stati ascoltati". Tra le misure in discussione assegno unico per ogni figlio e congedi paternità più lunghi: il governo vara il Family Act. Via libera in Cdm: previsti anche contributi per gli asili. Secondo Libero (p.4) però per dare soldi alla famiglia, tolgono soldi alle famiglie. L'esecutivo annuncia aiuti per i nuclei bisognosi, ma tutte le risorse arrivano da fondi già esistenti e destinati allo stesso scopo. Tempi biblici per la riforma. Alta velocità in tutt'Italia e un milione di alberi, ecco il piano del premier, scrive Repubblica (p.3). Agli Stati generali di domani anche la banda larga e il 5G, la lotta all'evasione fiscale tramite incentivi ai pagamenti elettronici e l'ambiente. Il Corriere (p.5) segnala nuovi attacchi al gruppo di Colao, i dem lo chiamarono e ora lo criticano. Il top manager alla fine sarà invitato agli Stati generali. Ma c'è chi dice: perché nominarlo e poi non ascoltarlo? Secondo Verità (p.5) esauriti i 75 miliardi il governo ne vuole altri dieci in deficit, ma non sa cosa farne. La Castelli annuncia un nuovo decreto. Pd e 5Stelle d'accordo sulla mini cifra. Ma si litiga sulle misure: auto, scuole, Comuni? Tra i temi in primo piano anche la proposta degli industriali: "Niente ferie, recuperiamo il Pil", la proposta è di lavorare anche ad agosto. L'idea parte dal Piemonte: se c'è richiesta bisogna produrre. I sindacati: ok, ma c'è un diritto al riposo (QN p.2). La Stampa (p.5) tra azioni e Btp, segnala famiglie in rosso: bruciati più di 140 miliardi. La rinuncia agli investimenti per fronteggiare il calo del reddito. Secondo il Qn (p.7) l'economia teme una seconda ondata. Borse a picco e maxi licenziamenti. Crollo sui mercati, Milano perde quasi il 5% e brucia 21,6 miliardi in una sola seduta. Molte grandi aziende costrette a chiusure e tagli d'organico. Cala l'occupazione dei neolaureati.

POLITICA
"Alzano e Nembro? Rifarei tutto ciò che ho fatto, ho agito con scienza e coscienza", queste le parole del premier Giuseppe Conte intervistato dal Messaggero (prima e p.2). Il tema in primo piano è proprio l'inchiesta sulla mancata zona rossa ad Alzano Lombardo e Nembro: "Le zone rosse? Non temo di essere indagato, e oggi dirò ai pm tutto quello che so". Giornale (p.2) parla di magistrati a Palazzo Chigi, poi anticipa le sette domande che il pm farà a Conte. Oggi il procuratore di Bergamo ascolta il presidente del Consiglio nell'inchiesta sulla catastrofe in Val Seriana. I dubbi sulla gestione altalenante del governo. Secondo Libero (p.2) è governo da incriminare. Strane polmoniti sottovalutate, false rassicurazioni, ritardo nel contenimento, cremazioni non autorizzate. Ce n'è abbastanza per indagare il premier e Speranza. Ci vuole un avvocato per l'avvocato del popolo, scrive Verità (p.3), che poi si chiede: perché l'esercito fu richiamato?. Regioni, ecco le 116 zone rosse (con o senza l'ok del governo), scrive il Fatto (p.4). Secondo Fontana & Gallera l'ultima parola spetta a Roma, ma altre nove Regioni hanno provveduto in autonomia. "Così Gallera parlò agli scienziati", le verifiche dei pm sul verbale, scrive il Corriere (p.10). Dalla Lombardia non arrivarono richieste di zona rossa. "Giusto che i pm sentano Conte", così Giulio Gallera intervistato dalla Stampa (p.8). Sul tema Repubblica (p.4) propone l'inchiesta: "Pressing degli industriali sul governo per non chiudere la Val Seriana". L'ipotesi dei pm che indagano sull'epidemia nel bergamasco. Pressioni su Palazzo Chigi e Regione per scongiurare il blocco di un sistema da 680 milioni di fatturato. Gli imprenditori: "Bisognava garantire le produzioni essenziali". "Nascosti i numeri sui morti", Gori accusa, lite con Fontana (Messaggero p.7). Il sindaco di Bergamo: secretati i decessi per provincia. L'ira del Pirellone: "E' falso". Altre 150 denunce in arrivo dai parenti delle vittime: "Commessi troppi errori". Le parole del premier trovano spazio su diversi quotidiani. Tanti i temi toccati: "Un mio partito? Sarebbe una follia", titola la Stampa (p.2). Intanto il governo duella sul via libera al calcetto. Speranza: "E' presto". Conte si piega: "Ok dal 25" (Stampa p.6 e tutti). L'ipotesi di autorizzare le partitelle dal 14 giugno apre il confronto in Cdm. Poi arriva la mediazione.

ESTERI
Navi all'Egitto, via libera del premier. La sinistra M5S: Di Maio chiarisca (Corriere p. 17). Il governo, nonostante la bufera nella maggioranza che spacca Pd e Movimento, tira dritto sulla vendita delle due navi militari all'Egitto. Conte conferma l'ok con l'informativa di ieri fatta in Cdm (Messaggero p. 16)Nessun ripensamento, quindi, ma forte imbarazzo, in particolare per il M5S dopo lo sdegno dei genitori di Giulio Regeni: finito nell'occhio del ciclone il ministro Di Maio aveva provato a prendere tempo spiegando che "la procedura autorizzativa per la vendita era ancora in corso" ma ora arriva la firma finale dell'Uama, l'unità degli Esteri che fa capo al M5S Di Stefano. Interrogazione di 8 deputati 5 Stelle. E c'è tensione nel Pd. Di Maio "Avremo giustizia sul caso Regeni". Sconfitta l'ala pacifista della maggioranza (Stampa p. 11).
La Corte Penale dopo l'Oms. Trump in guerra col mondo. E negli Usa riesplode il virus (Messaggero p. 14). Il presidente va avanti nella sua opera di demolizione degli organismi internazionali. K Uno dei primi atti fu di uscire dall'accordo commerciale Trans Pacific Partnership ideato da Obama per unire le economie asiatiche e americana in funzione anti-cinese, Ma quell'uscita non era che un assaggio. Da allora Trump è entrato in guerra fredda e non c'è mese senza che non annunci l'abbandono di un trattato. Lunghissimo l'elenco degli accordi che Trump ha rinnegato o delle organizzazioni da cui è uscito, per non parlare poi di quelle con cui è semplicemente in disaccordo, come la Nato o le stesse Nazioni Unite. Ma Nell'America di Trump, da settimane il paese più malato del mondo, i contagi sono tornati ad aumentare in almeno 21 Stati, soprattutto in quelli che avevano seguito la politica di riapertura presidenziale. Si rischia il balzo a 170mila morti entro il primo ottobre. "Non è finita, siamo ancora all'inizio» ha invano ammonito Anthony Fauci".

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