Commentario del 15.06.2020

PRIME PAGINE
M5S, alta tensione su Conte (Corriere). Assalto a Conte, terremoto M5S (Messaggero). Il premier si autocelebra. E Dibba spacca il M5S (Giornale). Grillo torna e striglia Dibba. Taverna: "Conte aiuti il M5S" (Fatto). Venti di scissione nel Movimento (Repubblica). Partito di Conte, Grillo spacca i 5S (Stampa).
Italia-Economia. Stati generali, piano in nove punti: dall'alta velocità al 5G. Imprese e sindacati: "Subito i cantieri" (Messaggero). Nuovo programma di governo – scrive il Fatto -: lavoro, green e alta velocità. Verità attacca: Conte chiacchiera e twitta, ma si scorda i cassintegrati. Giornale guarda al "disastro Inps": secondo le carte, Tridico mente sulla cassa integrazione.
Europa, il presidente della Bei Hoyer alla Stampa: "La Bei senza fondi. Non possiamo fare prestiti alle aziende".
Usa. Marce razziste nel mondo, polizia Usa sotto processo (Stampa e altri).

ECONOMIA
Alta velocità, digitale e green economy: Repubblica (p.6) e tutti i giornali riprendono il piano di rilancio allo studio del governo, che comprende nove capitoli e 55 voci, puntando sui soldi che dovrebbero arrivare con il Recovery Fund. Industria e ambiente sono i temi su cui poggia il piano di Conte per far ripartire l'Italia – scrive la Stampa (p.9) -: ricerca, rivoluzione ecologica, fabbriche e aziende innovative rappresentano i punti cardine del piano "Progettiamo il rilancio", che il premier sta finendo di elaborare e, contemporaneamente, presentando agli Stati Generali di Roma. Oggi il premier ripartirà nei suoi incontri da sindacati ed enti locali. Prevista una relazione di Colao (Messaggero p.4). Intanto, intervistato dal Corriere (p.5), il presidente della Confapi Casasco dice: "Servono 3-4 riforme chiave per dimostrare a Ue e Bce che l'Italia fa sul serio. L'importante è che, una volta spesi i fondi europei, ci lascino in eredità un Paese più moderno e competitivo". Matteo Renzi, intervistato dal QN (p.2), a proposito degli Stati generali di Conte, dice: "Bisogna passare dalle chiacchiere ai fatti. Dobbiamo tagliare le tasse, non limitarci alla cassa integrazione. Dobbiamo sbloccare i cantieri, non moltiplicare le riunioni. Dobbiamo dare speranza, non governare con la paura. Se queste cose finalmente accadranno gli Stati Generali saranno stati utili". Giornale (p.8) attacca il premier che, concentrato sugli Stati generali, si dimentica le semplificazioni: slitta il decreto cantieri. Ma proprio sull'avvio dei cantieri e sul dl semplificazioni arriva l'aut aut del mondo produttivo: le imprese chiedono la revisione radicale degli appalti, una riduzione del fisco e un'accelerata al processo di digitalizzazione (Messaggero p.5). Le imprese fanno fronte unico con i sindacati per ridurre la burocrazia e ottenere nuovi sostegni al lavoro. Tra i punti chiave per il rilancio c'è il tema della modernizzazione del Paese. E la ministra dell'Innovazione Pisano alla Stampa (p.11) annuncia: "Da una parte, vorrei semplificare ulteriormente l'acquisto di tecnologia da parte della Pa, nel rispetto della normative contro usi impropri dei fondi. Dall'altra, semplificare la vita del cittadino".

POLITICA
"Avviso a Conte, lite con Grillo: Di Battista spacca i 5S": in evidenza sul Corriere (in prima e p.2) e tutti i quotidiani le tensioni nel M5S dopo l'uscita di Alessandro Di Battista e la replica di Grillo. "Chiedo il prima possibile un'assemblea costituente del M5S per costruire un'agenda politica e vedremo chi vincerà" ha detto Di Battista, ospite ieri pomeriggio su Rai Tre a "In mezz'ora in più". Immediata la stroncatura di Beppe Grillo alla richiesta - "Non è questo il momento" -, ma l'ex deputato romano rilancia la proposta, chiedendo a Grillo di spiegare perchè non sia d'accordo. Quanto all'ipotesi di Conte leader del Movimento, Di Battista precisa: "Deve iscriversi e candidarsi al congresso". Cresce la preoccupazione del Pd: i dem temono che l'ultima miccia interna ai grillini possa scaricarsi sul Conte 2 fino a farlo deflagrare. Per la Stampa (p.6) quello di Di Battista è un vero siluro nei confronti di Conte e del governo con il Pd, rispetto al quale non è mai stato d'accordo. Repubblica (in prima e p.2) vede venti di scissione nel Movimento: dopo il botta e risposta Dibba-Grillo si vanno configurando due schieramenti contrapposti all'interno dei 5S. Per il Messaggero (p.2) sarebbe addirittura già tutto pronto per la scissione di luglio: lo spargimento di sangue avrà la prima tappa nel voto in Parlamento sul Mes nel mese prossimo e la seconda in ottobre al congresso. Da un lato c'è Di Battista, che – insieme a Davide Casaleggio - punta a fare piazza pulita dell'attuale nomenclatura, contando su pochi eletti ma molta base; dall'altro lato Di Maio, alle prese con un nuovo asse con Franceschini, ma anche lui contrario all'ipotesi, appoggiata da Grillo, di trasformare il M5S nel "partito del premier". Anche se – scrive il Corriere (p.3) – la strategia di Di Maio, per evitare strappi, sarebbe quella di far iscrivere Conte al Movimento per farne il candidato premier dei 5S. Secondo la Stampa (p.7), è il blitz di Grillo a dividere il Movimento e avvicinare la scissione. Il garante vorrebbe infatti un direttorio del Movimento, capace di fare sintesi e disinnescare gli attacchi delle fazioni opposte, evitando una battaglia traumatica al congresso che minerebbe la maggioranza e il governo (Repubblica p.3). L'ex 5S Paragone a Stampa e Corriere dice: "Di Battista è l'anima buona di un Movimento malato di poltronismo. Grillo ha già apparecchiato il percorso del Movimento in un'orbita di centrosinistra, per questo non vuole il congresso. Il comico vede in Conte l'uomo che può condurre in porto questa metamorfosi finale". Intanto Conte, rassicurato dal sostegno di Grillo, propone uno scambio Mes-Autostrade per blindarsi (Messaggero p.3): il capo del governo chiede il via libera al Salva Stati in cambio del passaggio in minoranza dei Benetton nella società. Ma il tema del via libera al Mes crea tensioni a tutta la maggioranza. (Repubblica p.4) vede una vera e propria trappola nel voto di mercoledì al Senato, dove si discuterà una risoluzione di +Europa per chiedere esplicitamente di accedere al fondo. Imbarazzo per Pd e Italia viva. La Bonino a Repubblica: "Basta con la telenovela dei veti di Crimi e Di Maio, il Pd dica sì o no al Salva Stati".

ESTERI
"Il Recovery Fund andrà in porto. Per l'Europa una svolta storica": così l'ex presidente della Bce Jean Claude Trichet nell'intervista ad A&F (p.6). "L'impegno collettivo europeo è impressionante – spiega Trichet -. È la risposta alle pulsioni anti-europeiste emerse negli ultimi anni: serve più Europa, non meno Europa. Alle imponenti misure statali e comunitarie si aggiungono quelle della Bce, commisurate alle necessità di quest'emergenza. Sono provvedimenti che mi confortano perché traducono in concreto ciò che è emerso nelle trattative multilaterali fin dai primi momenti in cui è apparso chiaro che il fallout economico della pandemia sarebbe stato senza precedenti".
L'America in piazza, Atlanta in fiamme: anche la polizia ora processa se stessa (Stampa in prima e p.2-3 e tutti). Dopo l'uccisione di un altro afroamericano, scoppiano di nuovo le proteste antirazziali negli Usa, ma non solo, perchè l'onda antirazzista scuote il mondo: da New York a Berlino, passando per Londra, manifestazioni contro le discriminazioni. Solo l'Italia sembra immune e anche la politica italiana resta a guardare.
Caso Regeni e rapporti con l'Egitto, l'ex ministro Minniti a Repubblica (p.8) dice: "L'Egitto deve farci processare chi uccise Giulio. Imponiamo al Cairo una partnership esigente. Dobbiamo dire no al ricatto di chi dice 'o i principi o gli interessi'. Compito della politica è conciliare principi e interessi, magari senza dimenticare che i primi hanno comunque la precedenza. Compito della politica è dimostrare all'Egitto che si può essere partner leali e insieme esigenti".

@ riproduzione riservata

Nessun commento:

Posta un commento