Commentario del 09.06.2020

PRIME PAGINE
Colao: il mio piano contro la crisi. Parla il capo della task force (Stampa). Imprese e famiglie, il piano Colao (Messaggero), che prevede anche meno tasse per tutti (QN). Ma è gelo di Conte (Repubblica). Braccio di ferro sugli "stati generali" (Sole). Intanto il Pd a Conte: ora una svolta (Corriere). Giornale parla di "libro dei sogni": un piano senza i soldi.
Italia-Economia. I dati Istat sul Pil 2020: calo dell'8.3%. A luglio primo rimbalzo (Sole).
Scuola, addio all'anno scolastico del Covid. Azzolina: "Niente gabbie in plexiglass" (Messaggero). Scuola sotto esame (Avvenire). La vice ministra Ascani a Repubblica: "Gualtieri troverà i fondi extra". Giornale: la Azzolina si rimangia il plexiglass. E la scuola chiude con lo sciopero.
Esteri-Usa. Sondaggi, Trump giù. Balzo di Biden: +14% (Messaggero).
Esteri-LIbia: Haftar, il generale perdente (Stampa).

ECONOMIA
Recapitato a Conte il piano di Colao: il dossier della task force punta sullo scudo penale alle imprese, sull'ampliamento dello smart working e sul rinvio delle tasse (su tutti). Più tecnologia e meno timbri, Colao propone il Paese "smart" (Repubblica p.4), spingendo per la riqualificazione permanente, in modo che i lavoratori possano trovare nuovi impieghi, una spinta alla partecipazione femminile e forti investimenti in tecnologie. "Ora tocca a Conte uscire dalla paralisi – dice alla Stampa (p.3) Vittorio Colao, presidente del Comitato per la Fase 2 -. Non sarebbe neanche giusto nutrire chissà quali aspettative miracolistiche sul nostro pacchetto". Il piano contiene 102 proposte, ma Colao spiega: "Mi accontento se il governo ne fa sue almeno una quarantina. Per me la cosa fondamentale è il capitolo imprese e lavoro: quelli sono i nodi più intricati da sciogliere, altrimenti il Paese non riparte. Abbiamo fatto il massimo sforzo possibile, anche Conte è molto contento". Repubblica però parla di "gelo di Conte" sul piano e il QN (p.5) aggiunge anche a quella del premier anche la freddezza del Pd: "Il piano è solo aria fritta". Il Giornale (in prima e p.2) attacca il lavoro della task force: un piano senza soldi, con centoventi consigli, ma senza i fondi per la ripartenza. Il premier – spiega il Messaggero (p.2) – avrebbe preferito leggere il piano prima di diffonderlo, invece la sua pubblicazione spiazza l'esecutivo, visto che molti ministri ne hanno appreso il contenuto direttamente dalle agenzie.
Intanto c'è preoccupazione per l'economia dopo il nuovo allarme dell'Istat: "Il Pil crolla dell'8,3%" (Stampa p.5 e tutti). A picco i consumi delle famiglie, gli investimenti e le esportazioni. Nonostante le previsioni di un recupero del 4,6% l'anno prossimo, le stime sulla crescita restano preoccupanti, così come quelle sul lavoro, che arriverà ad un calo del 9,3% per risalire al 4,1% nel 2021. Il ministro dell'Economia Gualtieri predica ottimismo: "I dati confermano le previsioni del governo e indicano la possibilità concreta di una ripresa già nel terzo trimestre. Nel frattempo restano le polemiche, con Confindustria che respinge le accuse di opportunismo arrivate dal presidente dell'Inps Tridico sulla cassa integrazione (Repubblica p.8). "Parole inaccettabili" è la reazione delle imprese, con il numero uno degli industriali Bonomi che dice: "Sono frasi scioccanti per il mondo produttivo" (Sole p.5). Il vicepresidente di Confindustria Marchesini alla Stampa (p.5): "La ripartenza è impossibile senza un piano concreto. Bisogna coinvolgere le imprese e il governo pensi a provvedimenti che portino lavoro e mettano soldi veri nelle tasche degli italiani".
Il BTp legato al Pil punta sulla ripresa del Paese tramite un' "alleanza tra risparmiatori e Stato" (Sole p.1-3 e tutti). Con la nuova emissione del Tesoro, un Buono Futura, riservato ai piccoli risparmiatori, il Tesoro va a caccia della liquidità parcheggiata per puntellare la stampella Bce e compensare la flessione degli investitori esteri. Al Sole (p.2), Davide Iacovoni, direttore del Debito, specifica: "Puntiamo a riportare anche il risparmio sul debito: finora abbiamo raccolto 280 miliardi, entro fine anno saremo a quota 510-520. La Bce è un grande aiuto, ma noi ragioniamo sui rischi per orizzonti molto più lunghi".

POLITICA
Stati generali dell'economia, prosegue il braccio di ferro sulla proposta del premier. Con il Pd che dice "no a passerelle" e chiede di mettere in campo "risposte serie" (Sole in prima e p.12). Stoccata del Pd, ma il premier va avanti sull'evento che forse partirà venerdì (Repubblica p.2). Il segretario dem Zingaretti avverte Conte: "Ora una svolta, non si può sbagliare" (Corriere p.4). Per il Messaggero (p.4) Zingaretti ribadisce nell'intervento in Direzione il sostegno a Conte, ma, chiedendo una svolta, dimostra che il partito del premier comincia a far paura. Il leader del partito democratico spinge sul Mes e sugli aiuti europei, ma avverte: "Attenzione perchè la Ue ci chiede rigore e piani seri, non possiamo sbagliare". E il ministro dell'Economia Gualtieri aggiunge: "Abbiamo davanti un bivio: o la solita Italietta o un nuovo modello si sviluppo". Per questo il Pd chiede a Conte che gli stati generali siano l'avvio di una campagna di ascolto che porti a un piano di rilancio del Paese. Il premier intanto cede: gli stati generai saranno collegiali e a tappe (Messaggero p.5): si cerca una sintesi tra i 7 punti voluti da Conte, il piano Colao e il Tesoro. Da Conte arriva uno sfogo: un pezzo di Stato sta remando contro il governo e le riforme (Corriere p.5). Mentre continua il lavoro di preparazione degli stati generali, il premier si lamenta del ritatso dei ministeri, degli ostacoli frapposti ai pareri che ha chiesto, delle resistenze che sta incontrando il suo decreto legge su semplificazioni, appalti e infrastrutture. Messaggero (p.4) riporta le parole del ministro degli Esteri Di Maio: "Gli stati generali sono un obiettivo importante, un inizio fondamentale per ripartire perchè ora come mai serve concretezza". Alla Farnesina ieri presentato il "Patto per l'export" per il rilancio del Made in Italy. E mentre Repubblica (p.2) lo definisce "l'export show di Di Maio", il ministro parla di "gioco di squadra" e spinge su "collaborazione" e "sinergie".
Scuola, Azzolina ci ripensa: "A settembre niente gabbie in plexiglas in classe" (Stampa p.6 e tutti). Bocciate anche le visiere (Repubblica p.6). Ieri intanto si è chiuso l'anno scolastico: archiviata la didattica a distanza, centinaia di flash mob per chiedere garanzie sul ritorno in sicurezza a settembre. Oggi la relazione degli esperti alla Camera con la proposta di ridurre l'orario del 20%. A preoccupare è anche il "conto salato" del rientro a scuola: servono almeno altri 3 mld (Stampa p.7). Stanziati dal ministero 331 mln per interventi legati alla sicurezza, ma le previsioni dicono che non bastano. E il Pd va il pressing sui fondi, il ministro Gualtueri garantisce che saranno trovati (Repubblica p.7).

ESTERI
L'Europa riapre le frontiere Austria e Grecia prendono tempo (Stampa p. 8) Ancora in forse il via libera agli italiani sulle isole greche. E Londra impone la quarantena. Dal 15 giugno circolazione libera in seno all'Ue. Vienna: presto la normalità con l'Italia. Di Maio dopo aver incassato il via libera di Germania e Slovenia, arriva ad Atene per capire che sorte toccherà agli italiani, lombardi compresi, bramosi d'isole greche, e poi interrogare l'Austria, dove il governo di Sebastian Kurz è in procinto di pronunciarsi sul confine di terra tenendo conto anche della proposta di Bolzano sulle iniziali riaperture regionali.
Usa, Trump giù nei sondaggi. Balzo di Biden: +14% dopo rilevazione della Cnn (Messaggero p. 15). Mai così lontano dal rivale twitta. "Sono tutte fake news". Ma un sondaggio interno della stessa campagna di Trump rivelerebbe che il presidente è preoccupato per aver perso il sostegno di una fetta di indipendenti, oltre che di una forte percentuale di donne bianche, quelle che nel 2016 avevano abbandonato Hillary per scommettere su di lui. Dopo oltre 110 mila vite, 41 milioni di disoccupati, l'economia in recessione e le manifestazioni antirazziste in numerose città, un appiglio per rilanciare la lotta forse arriverà dalla sinistra democratica, che vorrebbe "defund the police": Troppi razzisti" L'America vuole rifare la polizia (Repubblica p. 14 e 15) cioè ridurre i finanziamenti ai corpi di polizia e stornare i fondi verso iniziative sociali. Un'idea che però allarma molto i moderati. Trump: "La sinistra radicale democratica è diventata pazza" (Sole p. 25) dopo la le proposte di Minneapolis (smantellare il dipartimento), New York e Los Angelse (tagli al budget)

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