Commentario del 31.05.2020

PRIME PAGINE
Tre giorni e siamo liberi, ma è rissa tra le Regioni (Giornale). Regioni ancora divise, ecco cosa di può fare e i divieti che restano (Repubblica). Intanto, sulle frontiere, Italia pronta alla sfida (Messaggero). Il Corriere parla di "battaglia delle vacanze". E Avvenire sottolinea "il peso delle frontiere".
Nicola Zingaretti sul Corriere propone un "Piano di rinascita in un clima di concordia nazionale".
Italia-Economia. Irpef e Ires, ipotesi rinvio per le aziende a fine settembre (Messaggero). Repubblica intervista il presidente di Confindustria Bonomi: "La politica fa peggio del virus". Dalle imprese la richiesta: usare i fondi europei, servono anche quelli per la sanità (Sole).
La rabbia infiamma l'America, Trump risponde con l'esercito (Stampa). La protesta arriva alla Casa Bianca (Messaggero). Dietro la rivolta infiammano i suprematisti (Repubblica).
Del Vecchio-Mediobanca. La partita di Mediobanca (Repubblica).
Cattolica, ultimatum dell'authority: ricapitalizzate entro settembre (Sole).
Pop Bari: prima del crac, la Popolare di Bari offrì condizioni d'oro ai giudici (Verità).
Fineco avvia la campagna di crescita all'estero (Sole).

ECONOMIA
Le imprese in crisi lanciano un appello al premier Conte: "Il governo usi subito il Mes e i fondi europei" (Stampa p.6 e tutti). In un comunicato congiunto Confindustria, Abi, Alleanza delle Cooperative, Ance, Cia, Coldiretti e altre associazioni esortano il governo e il Parlamento "a utilizzare tutte le risorse e gli strumenti che l'Europa ha già messo a disposizione, a partire dai fondi per sostenere i costi diretti e indiretti dell'emergenza sanitaria". Partendo dal Mes, le associazioni datoriali evidenziano come non accedere a una linea di credito decennale da 37 mld a tassi bassi "sarebbe una scelta non comprensibile e che comporterebbe una grave responsabilità verso il Paese". Ma il premier Conte sul Mes è stretto tra il no "identitario" del M5S, che non vuole cambiare linea per non concedere spazio a Salvini e Meloni, e le aperture di Pd e Italia viva.
Intanto, secondo il Messaggero (p.12), sono in arrivo modifiche al decreto Rilancio: potrebbero slittare le scadenze di giugno di Irpef e Ires. E in Parlamento si studia anche la proroga di altri due mesi della Cig legata al Covid. Ma resta lo scetticismo degli industriali sulla linea dell'esecutivo.
"Questa politica rischia di fare più danni del Covid": nell'intervista a Repubblica (in prima e p.4), il leader di Confindustria Bonomi rimarca ancora una volta le preoccupazioni degli imprenditori. "Il governo ha bloccato i licenziamenti fino ad agosto – dice -. Ma i posti di lavoro non si gestiscono e non si creano per decreto. Serve un'idea di quale Paese vogliamo costruire. Bisogna puntare, come ha detto il governatore di Bankitalia Visco, sulla crescita: sono 25 anni che il nostro Paese perde produttività. La crescita dipende anche da dove si allocano le risorse: da decenni aumenta la spesa corrente a scapito degli investimenti".
In arrivo il decreto Semplificazioni: procedure in deroga e tempi certi (Messaggero p.13). In molti settori in vincoli saranno limitati a quelli previsti dalla normativa europea, i settori che maggiormente dovrebbero beneficiare di questo nuovo approccio sono l'edilizia, gli appalti, ma anche in commercio e in generale l'avvio dell'attività d'impresa.

POLITICA
Dal 3 giugno tutto riaperto, ma sulla mobilità le Regioni restano divise (Messaggero in prima e p.2 e tutti). Proteste soprattutto per il caso Lombardia: il governo ha deciso di non porre alcuna restrizione ulteriore nonostante la regione abbia ancora il numero più alto di contagi e morti da Covid. Il virologo Crisanti al Messaggero (p.4): "Avrei aspettato a far ripartire i collegamenti, soprattutto dalla Lombardia". La Campania guida il fronte delle Regioni contrarie agli spostamenti senza eccezioni dal 3 giugno, ma evita lo scontro frontale. Anche se il governatore De Luca avverte: "Test su tutti o non li faccio entrare" (Repubblica p.10). IL ministri Franceschini al Corriere (p.15): "Tutti capiscono che danno per l'immagine dell'intera Italia e delle possibilità di ripresa del turismo ne uscirebbe se singole Regioni adottassero misure nei confronti di abitanti di altre zone d'Italia. Una assurda macchia di leopardo senza una base scientifica". Tra tre giorni il via alla Fase 3: via agli spostamenti, ma niente abbracci. Mascherine e distanza restano obbligatorie (Giornale p.6).
Sul Corriere (p.6) l'intervento del segretario dem Zingaretti, che punta su "un clima di concordia nazionale" e spinge verso un "patto tra istituzioni, imprese, forze sociali ed enti locali, fatto di obiettivi condivisi e priorità". E proprio a proposito di priorità, Zingaretti evidenzia tre punti: affrontare l'emergenza stando vicini a imprese e famiglie in un momento di difficoltà che mai dal dopoguerra si era presentato, aumentare gli investimenti e orientarli verso un nuovo modello di sviluppo, e infine utilizzare bene i fondi messi a disposizione dall'Europa.
Ampio spazio sui quotidiani anche alla polemica sulle vacanze all'estero e sulle frontiere chiuse agli italiani da parte di diversi Paesi europei. Il ministro degli Esteri Di Maio incontrerà i colleghi che hanno chiuso: "Esigiamo rispetto – dice -. Non siamo un lazzaretto" (Corriere p.2-3 e altri). Il Giornale (p.8) parla di tour "in ginocchio" di Di Maio, che lavora per cancellare i divieti verso Grecia, Slovenia, Austria e Croazia e salvare la nostra stagione. Il ministro Franceschini al Corriere: "Di Maio e Amendola si stanno battendo perché ogni decisione sulle frontiere sia
assunta a livello Ue. Scelte come quelle della Grecia contrastano con questa linea e rischiano di far partire ritorsioni e competizioni malsane". Messaggero (p.7) riporta le precauzioni per i viaggiatori in arrivo: dal 3 giugno apriremo ai Paesi Schengen, dal 15 al resto del mondo, ma chi arriva dovrà sottoporsi a controllo della temperatura, tracciamento e, in alcuni casi, isolamento. Per quanto riguarda il turismo, gran parte sceglierà l'Italia: 7 mln pronti a partire, il nuovo trend è riscoprire il nostro Paese (QN p.3). Secondo Coldiretti quasi tutti i turisti resteranno dentro i confini nazionali. E, intanto, il ministro delle attività Culturali Franceschini ribadisce: "Passata l'emergenza, in Italia il turismo tornerà a crescere impetuosamente. Qualsiasi tipo di sondaggio ci dice che in tutti i Paesi del mondo la prima meta desiderata di viaggio è l'Italia. Dobbiamo fare scelte strutturali che ci mettano in condizione di governare quella crescita e distribuire la ricchezza su tutto il territorio nazionale, a partire dal Sud, la parte del mondo più ricca di bellezze artistiche e naturali, in cui paradossalmente vanno meno del 20% dei turisti stranieri".

ESTERI
L'ondata di rabbia travolge gli Usa: dilaga la protesta  (Stampa in prima e p.2 e tutti). Scontri in venti città, ora Trump preallerta anche i reparti militari (Repubblica p.7). Uccisi un agente e un ragazzo. Trump sfida le piazze: "Cani feroci contro i dimostranti". E' Minneapolis che fa esplodere l'America, paura di agitatori infiltrati (Corriere p.18). Secondo Repubblica (p.6), dietro la rivolta spuntano i suprematisti: è il governatore del Minnesota a denunciare la presenza di gruppi estranei alla città. Sulla Stampa (p.3) il reportage tra i roghi, le pistole e i saccheggi della erza notte di violenze a Minneapolis: neri e banchi uniti nella lotta ai violenti. Il politologo americano Ian Bremmere al Messaggero (p.11) dice: "La rabbia dei neri covava da mesi, la crisi per il virus l'ha fatta esplodere. Isolamento sociale e crollo dell'occupazione hanno colpito i più poveri". Intanto lo storico Marc Lazar a Repubblica (p.8) avverte: "Virus e populismo possono infiammare anche Italia e Francia. Non si possono escludere repliche anche in Europa di quella che potremmo definire 'sindrome di Minneapolis', laddove possono verificarsi anche da noi episodi di violenza e razzismo della polizia in zone in cui si concentra la vulnerabilità economica, sociale e, in questo ultimo periodo, anche sanitaria".

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