Commentario del 07.05.2020

PRIME PAGINE
Riaperture, Conte accelera (Corriere). Possibile anticipo per bar, ristoranti e parrucchieri. Goveno intanto diviso sugli aiuti economici.
Riaperture dal 18, Conte accelera (Messaggero). Il premier sotto assedio anticipa l'ok a parrucchieri, bar e ristoranti nelle aree a basso rischio contagio.
"Sanatoria per colf e mmigranti"(Stampa). Intervista al presidente Inps Tridico: modello tedesco.
Multe ai disperati (Giornale). I ristoratori in piazza a Milano: sanzione da 400 euro.
I quattrini promessi dal governo non arrivano perché non ci sono (Libero).
Boss, Bonafede ci ripensa (Repubblica). Ma ora c'è il rischio fuga.
Fase 2 per i boss: "Tutti dentro" (Fatto). Bonafede annuncia il decreto: "Coi contagi in calo gli scarcerati tornino dai giudici di sorveglianza".
Perché questo governo deve andarsene a casa (Verità). Mattarella prova a fargli scudo minacciando elezioni anticipate, ma il Conte 2 è una sciagura.
Il virus è mutato, ora è più debole (Qn). L'epidemiologo: "Chi lo prende adesso si ammala meno gravemente".
Fisco e contributi, rinvio a settembre per i pagamenti di oltre 20 miliardi (Sole).
Decreto Maggio senza soldi (MF).

ECONOMIA
Maxi decreto impantanato, gelo tra imprese e governo. Tasse verso un nuovo rinvio (Messaggero p.4). Slitta ancora una volta il varo della manovra da 55 miliardi. Tesoro in attesa delle nuove regole Ue. Documento di Confindustria a Gualtieri: taglio dell'Irap e più incentivi, no a meno ore di lavoro. Caos sugli aiuti di Stato e liti in maggioranza: il decreto ancora non c'è, scrive il Giornale (p.4), Misure per le aziende congelate, ma si punta su incentivi fiscali. Lite anche sull'ecobonus al 110%. Per le misure a favore delle imprese serve anche il via libera da Bruxelles. Secondo la Stampa (p.4) il "decreto maggio" si divide in due: aiuti alle imprese verso lo slittamento. Possibile spacchettamento della manovra da 55 miliardi, mancano ancora i 33 promessi alle aziende.
Il premier dà buca pure agli industriali e tace sulle tasse, sottolinea Verità (p.2), così il dl slitta ancora. Conte lascia Gualtieri a trattare con Confindustria la proposta di tagliare l'orario a parità di salario.Nulla sul rinvio fiscale. No di Confindustria e Ance al taglio ore con pari salario, scrive anche il Sole (p.2). Le imprese chiedono al governo proroga dello stop fiscale a fine anno, allungamento dei termini per restituire i prestiti.  Secondo il vice segretario del Pd Andrea Orlando, intervistato dalla Stampa (p.5): "Se lo Stato finanzia le aziende deve avere un posto nei Cda. Non c'è nulla di ideologico, ma se prendi i finanziamenti ci deve essere la garanzia che non delocalizzi o tagli la manodopera".
Promesse mirabolanti su case, tasse e turismo, ma il decreto slitta ancora, scrive Libero (p.2). Il provvedimento per dare sostegno all'economia resta nel pantano. Secondo il quotidiano i quattrini non arrivano perché non ci sono. Altro che intervento "poderoso" come promesso da Conte, i soldi ci sono solo sulla carta.
Intanto il Sole (p.3) traccia le prime linee del nuovo dl: tre mesi di tasse e Iva sospesi, si torna a pagare il 16 settembre. Possibile versare in unica soluzione o quattro rate gli oltre 20 miliardi di imposte e contributi sospesi a marzo, aprile e maggio.
Repubblica (p.13) parla di assunzioni, cure a casa e posti letto: 3,5 miliardi per la sanità post-Covid. Pronto il decreto del ministro Speranza. Soldi e interventi per affrontare la fase della convivenza con il virus.
Il Messaggero (p.5) parla di recessione storica per la Ue, in Italia il Pil precipita del 9,5%. Gentiloni: "Crisi molto difficile per noi, avremo bisogno di più tempo degli altri". Ma il pesante calo potrebbe spingere ad accelerare su Recovery Fund e Mes.
Pil a -9, Italia nel baratro. Ma l'Euripa fa spallucce, scrive il Giornale (p.5). Secondo alcune stime il lockdown mette a rischio anche il 2021.
Secondo la Stampa (p.16) solo la Grecia farà peggio dell'Italia, intanto domani possibile accordo dell'Eurogruppo sul Mes.
Anche Mf (p.2) segnala Italia in profonda recessione. Per il 2021 si ipotizza un ripresa del 6,5%. Quanto al deficit, nel 2020 salirà all'11,1% dallo 1,6% del 2019.
Infine, come segnalato dal Messaggero (p.7) Bce, contro la sentenza tedesca lo scudo della Corte di giustizia. La risposta dell'Eurotower si affiderà al verdetto pronunciato nel 2018 dai giudici del tribunale Ue: "Oltre a dover mantenere la stabilità dei prezzi l'Istituto deve agire anche a sostegno dei partner".

POLITICA
Migranti, governo spaccato. Conte media con i renziani (Corriere pù.2). Crimi: no alla sanatoria. Bellanova: senza io pronta a lasciare. Il premier intanto convoca i ministri: prima intesa, oggi nuovo vertice. Secondo il Messaggero (p.2) l'intesa è vicina. Si tratta sui tempi. Ipotesi sanatoria per braccianti, badanti e colf. M5S resiste sulla durata dei permessi. La ministra di Iv minaccia di lasciare, Renzi la frena e Conte media. La Cei invoca la regolarizzazione.
"Sto facendo una battaglia di civiltà, se non c'è coraggio sono pronta a lasciare", queste le parole della Bellanova riportate anche dalla Stampa (p.2). Crimi propone invece di lavorare sull'emergenza del lavoro in nero, ma senza sanatorie. "Vanno regolarizzati subito, facciamo come la Germania", queste le parole del presidente dell'Inps Tridico alla Stampa (p.3), che sottolinea: "Il loro contributo ai conti previdenziali è importante".
Intanto, come segnalato da Repubblica (p.8) e tutti, le regioni a contagio zero pronte a riaprire: "Bar, ristoranti e parrucchieri al via dal 18". Dal Trentino alla Sicilia, crescono le pressioni per anticipare i tempi. Conte: stiamo valutando, Boccia apre alle prime possibili deroghe tra dieci giorni. Il premier accelera sui negozi, scrive il Corriere (p.10): "Valutiamo la possibilità di anticipare le riaperture". Le pressioni delle categorie produttive sul goveno. Boccia: "Lavoriamo su bar, ristoranti e parrucchieri". L'attesa delle linee guida dell'Inail previste tra il 14 e il 15 maggio.
"Fra due settimane riapriamo bar e negozi, serve più coraggio", queste le parole alla Stampa (p.7) del governatore emiliano Bonaccini, che aggiunge: "Se il contagio continua a rallentare, anticipiamo la ripartenza".
Continua intanto il caso mascherine. Arcuri attacca fornitori e farmacie: "Non le nascondano", scrive la Stampa (p.8). Il commissario: controlli contro gli speculatori. Accordo con un distributore per 10 milioni di pezzi.
Mascherine introvabili, a rischio il patto con le farmacie, sottolinea Repubblica (p.12). Accusa del commissario ai distributori: "Ci hanno mentito", e minaccia di rivolgersi ai tabaccai.
Non si placano intanto le polemiche sul tema della scarcerazione dei boss. Bonafede lancia il decreto: "Tornino in carcere", scrive il Fatto (p.2) e tutti. Alla Camera fallisce il blitz del centrodestra. Il ministro anticipa una misura per riportare dietro le sbarre i mafiosi ai domiciliari.
Libero (p.6) intanto attacca: Bonafede dica perché ha rifiutato Di Matteo. Il ministro ha negato un incarico al Pm per pressioni di politici e non di boss. Ma non può ammetterlo senza perdere la purezza.
Infine il Qn (p.2) e altri quotidiani, facendo il punto sui numeri dell'epidemia, sottolineano come "il virus è mutato e ha perso forza. Ora i malati sono meno gravi". Queste le parole dell'epidemiologo Ciccozzi, che però mette in guardia: distanziamento sociale e igiene restano fondamentali. Secondo Ciccozzi inoltre "Italia colpita da due ceppi: quello tedesco ha funestato il Nord. Quello cinese ha attaccato il Centro".

ESTERI
Stati Uniti, Trump spinge per riaprire il Paese, e cambia le priorità della task force (Corriere p.18). Il team di esperti resta "a tempo indeterminato". Ma oltre all'aspetto sanitario si preoccupa dell'economia. Il Congresso diviso sulle nuove misure da adottare. Poi il quotidiano traccia lo scenario: Usa e Cina, due colossi con i leader indeboliti. Così la pandemia riapre la guerra fredda.
Anche secondo il Giornale (p.17) Trump ha fretta di ripartire: silenziati Fauci e gli esperti. Il presidente, criticato perché senza mascherina, ridimensiona (ma non licenzia) l'immunologo.
"Riapriamo presto anche se avremo più morti", questa la linea di Trump riportata dal Messaggero (p.15). Secondo il presidente statunitense "la gente vuole tornare a produrre", intanto spariti altri 20 milioni di posti di lavoro. Polemiche sul presidente: si presenta senza mascherina in una fabbrica che le produce. Repubblica (p.18) da spazio invece al tema del botta e risposta con la Cina, che ora lancia la sfida: "Gli Usa mostrino le prove", Pompeo contrattacca. Pechino ribatte alle accuse di Washinghton sull'origine dell'epidemia. Il segretario di Stato: "Avrebbero potuto evitare tanti morti nel mondo".
Intanto in Germania, come riportato dal Giornale (p.16) Merkel battezza la fase 2: "Se i casi salgono si chiude". Via libera a tutti i negozi e alle visite negli ospizi. Lockdown con oltre 50 casi ogni 100mila abitanti.
Il Fatto (p.19) parla di task force, il modello italiano che ha salvato l'Austria dal virus. A capo dei consiglieri di Kurz la manager romana Antonella Mei-Pochtler. Dei grandi Stati dice: "Travolti dall'arroganza".
La Stampa (p.13) racconta la pandemia nell'America latina. In Messico i narcos al posto dello Stato: torturato chi viola il coprifuoco. El Chapo detta legge dalla sua cella. Nelle roccaforti di Guzman i figli dei boss distribuiscono cibo e mascherine.

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