Commentario del 14.05.2020

PRIME PAGINE
Aziende e casa, ecco gli aiuti (Corriere). Si al dl Rilancio dopo lo
scontro. Conte: "Come due leggi di bilancio". Ecco a chi vanno quei 55
miliardi (Fatto). Ce n'è per tutti, ora la  prova dei fatti.
Le mancette di Conte (Giornale). Sconti fiscali alle aziende, aiuti alle
famiglie: ecco le misure.
Invece di arricchire il Sud il governo fa povero il Nord (Libero).
Palazzo Chigi stanzia 55 miliardi che non ha. Varato il decreto Rilancio
da 55 miliardi di euro (Messaggero). Conte: 25 miliardi per i
lavoratori, 16 per le aziende.
Una manovra bestiale: 155 miliardi per fa ripartire il Paese (Notizia
Giornale).
Tregua da 55 miliardi (Repubblica). Il decreto per gli aiuti a imprese e
famiglie congela lo scontro nel governo. Previsti sgravi al turismo e
bonus per l'edilizia (Secolo).
Supermanovra, 26 miliardi ai lavoratori (Stampa). Piovono cerotti
(Tempo). Varata a notte fonda dopo riunioni fiume la manovra. Centinaia
di interventi parziali contro l'emorragia.
Conte toglie la cassa integrazione ma da il condono a 500mila immigrati
(Verità).
Approvato il Dl rilancio (Sole). Taglio irap, ecobonus e aiuti al lavoro.
Un piano da Dopoguerra (Mf). Mentre nessun Paese accede al Mes, il
governo è costretto a fare da solo con 55 miliardi.

ECONOMIA
In apertura su tutti i quotidiani l'approvazione del dl Rilancio. Per le
imprese 16 miliardi, 25 per tutelare i lavoratori . Dal premier un
invito ai partiti: spero che lo migliorino, e annuncia anche lo stop ai
Dpcm: Camere più coinvolte.
Secondo il premier Conte la manovra "vale due leggi di bilancio". Intesa
anche sui migranti, le lacrime di Bellanova. Salvini e Meloni però
critici: è Fornero 2, non pensa agli italiani (Corriere p.2-3). Secondo
il Giornale (p.2) è un decreto mancette con il giallo coperture. Niente
bonus diretto per i medici-eroi, rischio patrimoniale.  Gualtieri: avrà
effetti per 155 miliardi. Sconto Irap da 4 miliardi a tutte le imprese
sotto ai 250milioni di fatturato. A maggio mille euro per commercianti e
artigiani. Cassa integrazione, l'Inps anticiperà il 40% per le nuove
domande, scrive Repubblica (p.2). La Stampa (p.2-8) entra nel dettaglio
delle misure riguardanti il lavoro: Cig per 18 settimane e mille euro
per gli autonomi. Per le famiglie Reddito di emergenza e congedo,
raddoppia il bonus baby-sitter. Per le imprese poi sconti fiscali ed in
bolletta. Scende in campo anche la Cdp. Per quanto riguarda la sanità
assistenza diffusa, più fondi per medici e ospedali. Nella scuola subito
16 mila professori, piano per ristrutturare le aule. Per i migranti
arriva quindi la sanatoria: permesso di 6 mesi, no scudo ai caporali.
Per regolarizzare braccianti, colf e badanti un forfait da 400 euro. La
ministra Lamorgese intervistata dal Corriere (p.3) dice: "Ora aiuti
veloci per non dare spazio a criminali e tensioni sociali". Secondo
Libero (p.2) però ora che è arrivato il decreto Conte vuole già
cambiarlo, mentre secondo Verità (p.2) la Bellanova piange per i
clandestini, non per gli spiccioli che non bastano.
Il ministro Patuanelli a Repubblica (p.5) dice: "Si riparte, basta con
la burocrazia e fiducia nelle imprese". Poi sottolinea: "Lo Stato deve
lasciare libere le aziende di reinventarsi e crescere. Ci saranno
controlli, ma adesso stop alle scartoffie. Lo sconto Irap riguarda
tutti, sono pochi quelli che non sono andati in crisi".
Secondo Silvio Berlusconi, intervistato dal Giornale (p.6) "Il decreto
rilancio è il decreto ritardo". Poi dice: "Si dia un aiuto serio a
cittadini e aziende" e poi parla di "economia senza risposte".
Secondo Mf (p.2) però è una manovra da Dopoguerra. Il Sole (p.2)
sottolinea che si tratta di oltre 250 articoli, coperti per 55 miliardi
in deficit. I crediti di imposta edilizia e Covid potranno essere
trasformati in sconto in fattura o ceduti alle banche.
Il Giornale (p.9) riporta intanto l'allarme dei commercianti: "Sono a
rischio 270mila imprese". Perdite per 120 miliardi da qui a fine anno.
Secondo il Messaggero (p.3) ora strada spianata per il Mes, ma il Pd
vede il voto a ottobre. La sconfitta del M5S sui migranti preludio del
si del governo al Fondo salva Stati. Zingaretti sostiene Conte: "Ma se
non regge elezioni, anche il Colle non valuta altre ipotesi".
Anche il Fatto (p.5) si concentra sui possibili scenari dell'Eurogruppo.
L'Italia guida i Paesi del Sud: "Soldi subito, e a fondo perduto". In
una lettera siglata anche da altri 5 Stati, tra cui Francia e Spagna, le
richieste alla Von der Leyen: "Aiuti a chi soffre di più". Il Mes? No
grazie. Verità (p.9) parla invece di Madrid, Lisbona e Atene che non
ricadono nell'Eurotrappola. I tre Paesi, che sperimentarono l'austerità
imposta dal Fondo, adesso fuggono dalla tagliola che scatterà a prestito
erogato.


POLITICA
Moduli, seconde case, dentisti: così da lunedì l'Italia riparte
(Corriere p.10). Il piano del governo in attesa dei dati epidemiologici.
Dal 1 giugno viaggi da una regione all'altra, ma a patto che abbiano
stesso indice di contagio. Secondo Libero (p.5) le Regioni sono stufe di
aspettare: lunedì riaprono bar e ristoranti. Lombardia in pressing sul
governo: attendiamo le linee guida, serve chiarezza. Dal parrucchiere lo
shampoo sarà obbligatorio e niente più riviste da sfogliare.
Il Messaggero (p.7) sottolinea come siano state trasmesse alle Regioni
le linee guida su commercio, spiagge, servizi e ristorazione. Zaia:
impensabili 2 metri tra i tavoli, in Veneto ne basta uno.
Pochi, distanti e con prenotazione: la nostra nuova vita, scrive
Repubblica (p.10). Spadafora alle palestre: "Al via dal 25", ma i
tecnici frenano: "Serve più tempo".
Come sottolineato dal Corriere (p.11) Emilia Romagna e Veneto si dicono
pronte a riaprire tutto. Per il "liberi tutti" anche Liguria e Friuli.
Fontana: "Si riparte, ma rispettando le norme Inail". Cautela del
Piemonte: Cirio aspetta le "pagelle" ministeriali.
Il Messaggero (p.10) riporta anche le linee guida dell'Inail per
barbieri ed estetiste: due metri almeno tra le poltrone. Effetti
personali lasciati all'ingresso in sacchetti monouso. E mai senza
prenotazione.
Secondo il Qn (p.8) invece tra spazi, mascherine e lettini sterili le
spiagge rischiano il grande flop. Dalla Versilia alla Maremma,
l'esasperazione del balneari: "Sommersi da norme pensate da burocrati".
Per quanto riguarda la scuola, arriva il monito della ministra Azzolina:
"Bocciatura in caso di gravi carenze, non ci sarà 6 politico"
(Repubblica p.12). La ministra conferma: si potrà essere promossi anche
con insufficienze "ma la valutazione avverrà sulla base di quanto
effettivamente svolto".
Intanto però è scontro politico. Il Messaggero (p.6) parla di rissa
5Stelle e tutti contro Conte. Costa: ha ceduto ai caporali. Dopo
l'intesa sui migranti monta la babele grillina. Crimi sempre più
contestato. Premier nel mirino dell'ala destra: "Vuole farci ingoiare il
Mes".
Secondo il Giornale (p.5) il premier è sotto assedio. Il Pd: "Cosi non
va", e spinge per il rimpasto. Giallo sul decreto e scontro sulle
coperture.
Secondo il ministro Provenzano, intervistato da Repubblica (p.9) "sui
migranti compiuto un atto di giustizia. I 5S scelgano tra destra e
sinistra". Di Maio, Crimi e l'ombra di Dibba, implode la galassia Cinque
Stelle, scrive la Stampa (p.9). Il ministro degli Esteri vorrebbe rifare
il numero uno della delegazione dei ministri grillini. Pd preoccupato
dal dualismo con Conte. Gelo con il premier sul presunto riscatto per
Silvia. Secondo il governatore campano De Luca, intervistato dalla
Stampa (p.13) : "l'Italia affonda in una palude burocratica. Uno scontro
interno al governo ha complicato e ritardato le misure".
Repubblica (p.21) da spazio al tema della scarcerazione dei boss: sono
498 quelli usciti fino ad ora. Zagaria tra i primi a tornare in carcere.
Il vicecapo del Dap Tartaglia ha preparato l'elenco segreto dei 40 che
dovranno rientrare subito. Il fratello del capo dei Casalesi sarà curato
nella sezione 41-bis dell'ospedale di Viterbo: udienza il 22 maggio.

ESTERI
In primo piano il tema delle frontiere. Riaprono tra Paesi solo con pari
rischio Covid, scrive il Messaggero (p.11). Le linee di Bruxelles per
far ripartire il turismo: via libera agli Stati che prevedono corridoi
sicuri. Patti bilaterali tra singoli governi, ma Conte si oppone: cosi
si mina il mercato europeo. Secondo la Stampa (p.15) frontiere aperte in
mezza Europa, ma l'Italia è esclusa. La Germania riaprre con Danimarca,
Austria, Lussemburgo e Svizzera. Il ministro dell'Interno: gli altri
passi concordati con i Paesi dell'Unione.
La Germania riapre le frontiere, l'Italia resta vietata: allarme
turismo, scrive Repubblica (p.13). Merkel: stop ai controlli in area
Schengen a partire da metà giugno. Ma per Roma e Madrid ancora
restrizioni E nell'alleanza per l'estate fra i Paesi dell'Europa
centrale anche la Spagna rischia di rimanere fuori dai giochi.
Intanto il Messaggero (p.13) segnala il boom di contagi in Russia, ma il
lockdown è finito. Il Paese è secondo per infetti: guerra dei dati,
scontro Cremlino-governatori. Dopo la morte di 6 pazienti, ritirato un
tipo di respiratore: 150 erano stati donati all'Italia.
Il Fatto (p.14) si concentra su Londra: assalto alla metro, e BoJo
sbugiardato sui morti. I decessi nelle Rsa sono 22mila, il doppio
rispetto ai dati diffusi dal governo. Ieri tutti tornati a lavoro
riempiendo i mezzi pubblici, con poche mascherine e zero distanze.
Il caso Silvia Romano trova spazio ancora su tutti i quotidiani. Dalle
minacce e dai lanci di bottiglie verso l'abitazione di Silvia agli
insulti alla Camera del leghista Pagano ("è una neo terrorista") non si
spegne la polemica post liberazione. La famiglia "Ci sentiamo assediati,
lasciateci tranquilli", intanto durante la notte, un simpatizzante
egiziano si è intrufolato nel palazzo (Stampa p. 18). Bagarre alla
Camera. Il premier Conte: "Chiunque specula, dovrebbe provare quel che
ha subito lei". La Vicepresidente della Camera Carfagna: "Non serve il
populismo avvelenato. Non accetto questa destra che insegue i leoni da
tastiera". (Stampa p. 19). Salvini prova a stemperare: «Il problema non
è lei, ma l'Islam fanatico. Lasciatela stare". Poi Pagano si scusa. Su
Repubblica (p. 18) Berizzi fa un excursus dalle t-shirt di Calderoli
all'odio social della crociata leghista anti-Islam. Intanto (Messaggero
p. 14) si segue la pista dei mandanti nel cellulare del carceriere che
girò i video-appello. Gli investigatori hanno scaricato i dati utili per
provare a risalire.



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