Commentario del 17.05.2020

PRIME PAGINE
"Rischio calcolato, si riparte" (Corriere). Conte: giusto riaprire, ma
ci vuole prudenza. Nella notte le Regioni protestano ancora.
Ripartenza al buio (Libero).
Il rischio calcolato di Conte (Messaggero). Il premier: "Se il contagio
risale, il governo potrà richiudere. Stato- Regioni, rapporto da rivedere".
Conte riapre tutto: rischio calcolato (Qn).
Italia, ripartenza con rischio (Repubblica).
Bar, negozi, musei: l'Italia riapre (Stampa). Piemonte in ritardo.
Cirio: non siamo una regione malata.
Liberi! Conte si arrende (Tempo). Da domani inizia la fase tre e dal ò.3
giugno si torna alla vita che desideriamo.
L'Italia riapre, rischio calcolato. Conte: ora un piano sui fondi Ue
(Sole).
"Grandi gruppi e media contro il governo per prendersi i soldi" (Fatto)
intervista Andrea Orlando (Pd).
Le tasse restano (Giornale). Il governo ha condonato Irap ma da giugno
partono scadenze fiscali: dall'Irpef all'Imu.
Il decreto non c'è ancora ma è ripieno di marchette (Verità). Conte si
vanta della legge per la ripresa, che in Gazzetta ufficiale non esiste.

ECONOMIA
Dl Rilancio, il lavoro e la cultura: lo scoglio dei decreti attuativi,
scrive il Corriere (p.16). Il rimando ad altri provvedimenti da
scrivere. Testo ancora fermo, manca l'ok alle coperture. Intanto in
arrivo una circolare Inail sui contagi in azienda
Proprio sulla responsabilità di eventuali contagi in azienda, come
riportato dal Messaggero (p.10), prosegue il pressing sul governo: serve
uno scudo, norme da cambiare.
Conte: "Oggi il dl Rilancio in Gazzetta", scrive Repubblica (p.11), ma è
battaglia in Parlamento. Il provvedimento varato mercoledì non è ancora
stato pubblicato.
Secondo Libero (p.3) il Rilancio è un bluff: i 55 miliardi non ci sono.
Anche quest'ultimo provvedimento si risolve in un'altra operazione di
propaganda e in una fregatura: dietro ai proclami non c'è nulla.
Il Sole (p.4) parla di hotel e spiagge pronti ad aprire: ripartenza dai
clienti italiani. Confindustria Alberghi: rivedere il meccanismo del
bonus vacanza, che non porta liquidità nelle casse degli imprenditori.
Con le nuove regole c'è anche chi pensa di non riaprire.
Tutte le mancette del decreto che non c'è, scrive Verità (p.3). Invece
di iniettare miliardi nell'economia reale, il Dl Rilancio (ancora senza
coperture) distribuisce soldi ai soliti noti: 310 milioni per le start
up care a Casaleggio e moltiplicazione di enti e poltrone. Bonus per i
monopattini, nulla per il settore auto allo stremo.
Polemica intanto tra governo e Fca sui fondi. Secondo Andrea Orlando,
intervistato dal Fatto (p.6): "I soldi statali fanno gola: ora vogliono
buttarci giù". Poi l'attacco proprio ad Fca: "Chi si prende i fondi
pubblici dovrebbe almeno riportare la sua sede in Italia". Ma il premier
Conte: "Non esiste un caso Fca, perché produce in Italia", riporta il
Sole (p.2).
Il Messaggero (p.11) entra nel dettaglio degli aiuti contenuti nel
decreto. Il tavolino diventa libero, tutti i bonus in arrivo per gli
esercizi pubblici. Nel decreto l'esenzione fino a ottobre della Tosap
anche per i bar. Sconto sugli affitti per 3 mensilità. Sgravi anche per
l'adeguamento dei locali.
Il Giornale (p.8) riporta le priorità di Berlusconi: dl Rilancio da
migliorare. E avverte: si fa poco per le famiglie, per le scuole
paritarie e per il lavoro femminile.
Intanto sul fonte europeo, dalla Svezia all'Olanda, così 5 Paesi frenano
sul fondo per la ripresa, scrive il Corriere (p.17). Il Recovery Fund
varrà 700-800 miliardi: 250 di trasferimenti diretti ma condizionati. Le
risorse per gli investimenti nelle imprese ridotti di 5 volte a 50
miliardi.
Intanto Conte sta dietro a Macron sul Mes: solo se lo usa lui, scrive il
Fatto (p.8). Dopo l'apertura di Gualtieri, il premier chiude all'uso del
fondo salva-Stati.
Secondo Verità (p.11) però arriva lo schiaffo di Parigi alla strategia
di Conte: "Non useremo il Mes". Il premier vorrebbe accedervi, ma
sperava che la Francia facesse il primo passo. Da Oltralpe, invece,
arriva la smentita.
"La Germania vuole un'Italia forte. Il Mes?Servono strumenti nuovi".
Queste le parole alla Stampa (p.24) di Armin Lasche, l
ministro-presidente del Nord Reno-Vestfalia e favorito per il dopo
Merkel. Secondo George Soros, intervistato dal Sole (prima e p.11) "Il
futuro dell'Europa è a rischio, l'unica soluzione sono i bond perpetui".
Poi aggiunge: "Cosa resterebbe alla Bce senza l'Italia, che una volta
era il Paese più europeista?".

POLITICA
"I dati sono incoraggianti, si ricomincia con cautela". Il Corriere
(p.2-3) e tutti, partono con le parole in conferenza del premier Conte.
Il via libera di Palazzo Chigi anche alla Lombardia: non c'è motivo per
dire di non aprire, ma se la curva peggiora la Regione intervenga.
Nella notte però nuova protesta dei governatori: protocolli di sicurezza
o non firmiamo. Secondo Libero (p.2) tra ritardi, errori e caos la
ripartenza è al buio. A poche ore dalla riapertura il governo non ha
fatto chiarezza sulle norme per lavorare in sicurezza. Non resta che far
da sé.
Ruolo delle Regioni da rivedere, parte la sfida con i governatori,
scrive il Messaggero (p.3). Il premier prepara il dossier autonomie. E
il Pd: con 20 Sanità diverse non reggiamo. La partita post Covid: Zaia e
Bonaccini in gara per le leadership a destra e sinistra.
Contro i dubbi di Speranza il pressing Regioni-imprese, e il premier
allenta il rigore, scrive Repubblica (p.3). La riduzione a un metro
delle distanze preoccupa gli scienziati. Ma bar, ristoranti e balneari
non riuscivano a riaprire con l'applicazione dei protocolli Inail.
La Stampa (p.3) intervista il governatore Bonaccini: "Ottima trattativa
con Roma, e adesso prendiamo il Mes. Scritta una pagina importante sulle
relazioni istituzionali". Secondo Bonaccini "resta essenziale
circoscrivere eventuali nuovi focolai per evitare il blocco del Paese.
Un ruolo nazionale? Il mio futuro è adesso, la mia Regione. Devo dare
risposte ai cittadini". Intanto in Piemonte altri 2 giorni di stop per i
locali, Cirio: "L'hanno chiesto gli operatori, noi non siamo
impreparati". Il Giornale (p.4) propone il vademecum della ripartenza:
termometri a scelta e menu di plastica: la nuova vita sterile distante
un metro. Facoltativo misurare la temperatura, ovunque i gel. Sarà
centrale la responsabilità individuale. Il Fatto (p.3) intervista il
ministro Boccia: "Tocca alle Regioni: se i contagi salgono devono
richiudere. C'è il sistema di controllo, se non si muovono interverremo".
Scuola, per l'esame di maturità niente prove scritte. Azzolina:
bocciature solo in casi gravi (Stampa p.11). Le linee guida della
ministra: si inizia il 17 giugno con gli orali in classe, dureranno 60
minuti. Mascherine e due metri di distanza fra commissione e studenti.
Online quelli di terza media.

ESTERI
Uno dei temi in primo piano è quello delle frontiere: quelle italiane
riaprono, ma Parigi e Berlino fanno muro, scrive il Messaggero (p.12).
Gli accordi bilaterali tra alcuni Paesi Ue ci penalizzano imponendoci la
quarantena. Anche Grecia e Croazia cercano corsie preferenziali per
attirare nuovi visitatori. I tedeschi in vacanza da metà giugno, scrive
Repubblica (p.15), Maiorca in vantaggio sull'Italia. Berlino sta
studiando accordi turistici con vari Paesi, compresa la Spagna a rischio
Covid. Anche l'Austria intanto blocca le nostre frontiere. Frontiere,
tanti limiti per uscire dall'Italia, scrive il Corriere (p.22). Il
nostro Paese riaprirà a tutti dal 3 giugno, Berlino lavora per
ripristinare Schengen.
Intanto il Giornale (p.20) sottolinea come proprio in Spagna non ci sia
pace: da Barcellona a Madrid, paura per le città-icona. Il Paese sta
uscendo dalla crisi, ma i due centri preoccupano. Prorogato lo stato
d'emergenza.
Continua intanto lo scontro Usa-Cina. Trump taglia i fondi all'Oms:
"Pagheremo quanto la Cina". La Casa Bianca: per equiparare i versamenti
il 10% del nostro precedente stanziamento. Secondo Repubblica (p.17) è
braccio di ferro Washinghton- Pechino sulla guida dell'Oms. Infine la
Stampa (p.14) tra gaffe, fake news e bugie racconta come il virus spinga
gli autocrati sull'orlo della crisi di nervi. Putin contestato e deriso,
Bolsonaro perde il controllo del suo governo. I leader populisti hanno
dimostrato incapacità nella gestione della crisi.



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