Commentario del 29.05.2020

PRIME PAGINE
Regioni, si riapre insieme (Corriere). Ma è scontro sui dati lombardi (Sole). C'è il rischio Lombardia (Messaggero). Riapertura delle regioni, Fontana guida la rivolta del Nord: "Liberi subito" (Giornale). Ma il Fatto rilancia: "Lombardia, così tarocca i dati".
Italia-Economia. Il presidente di Confindustria Bonomi alla Stampa: "Riforme subito o l'Italia non ce la farà". Ma Bonomi segnala anche: a rischio fino a 1  mln di posti di lavoro(Repubblica, Sole). Fisco, 400 mld inesigibili, l'ipotesi di azzerare le cartelle (Messaggero).
Eurozona. Il ministro Amendola al Corriere: "I fondi Ue? Non per le tasse". Intanto Bruxelles vincola i fondi del Recovery Fund agli obiettivi: riforme e crescita, o stop aiuti (Sole).
Esteri-Hong Kong: la Cina impone la sua legge, proteste vietate a Hong Kong (Corriere). Giro di vite cinese sull'automomia (Sole). Per Repubblica, su Hong Kong è sfida tra Trump e Xi.
Torna il calcio: serie A in campo il 20 giugno (Corriere e tutti). IL calcio esce dalla quarantena (Messaggero). Signori si gioca per lo spettacolo e per non fallire (Repubblica).

ECONOMIA
Recovery Fund, arrivano le regole: Bruxelles vincola gli aiuti alle riforme (su tutti). "Ripresa e riforme", così la Ue controllerà l'uso delle risorse (Sole p.2). Quattro anni di tempo per realizzare gli obiettivi, altrimenti l'erogazione si interrompe. Il piano investimenti sarà presentato a settembre, nella lista anche turismo e auto (Messaggero p.9). L'utilizzo dei fondi europei sarà definito nel Programma nazionale di rilancio. Un piano per crescere e verifiche periodiche, ecco il percorso a ostacoli – scrive le Stampa (p.2) – per avere i fondi Ue. E Libero (p.2)  attacca: i soldi europei sono pochi e arriveranno nel 2021. Ma a noi servono subito. Il ministro degli Affari europei Amendola al Corriere (in prima e p.12): "Si tratta di un'azione straordinaria, per consentire all'Europa di uscireda questa crisi senza divergere ulteriormente e senza danni irreparabili. Non saranno generali trasferimenti di risorse ai bilanci statali dei Paesi che li ricevono, ma contributi d'investimento per progetti precisi, che dovranno essere messi a punto con l'obiettivo di realizzare cambiamenti strutturali in grado di rafforzare l'economia. Sono risorse mirate a cambiare e rendere più forte il sistema-Europa". Il viceministro dell'Economia Misiani alla Stampa (p.4): "I soldi del Recovery Fund serviranno per gli investimenti, non per ridurre le tasse. La priorità è definire una strategia per il Paese". Ma resta lo scetticismo degli industriali, con il presidente di Confindustria Bonomi, che a colloquio con la Stampa (p.3) dice: "Questo è un momento tragico per tutti, e non eravamo pronti ad affrontarlo. Possiamo uscirne, ma solo se approfittiamo di questa crisi drammatica per cambiare il Paese. Purtroppo è esattamente quello che non sta accadendo. Ma, o facciamo le riforme vere, o il Paese muore". Poi il leader degli industriali lancia l'allarme sul lavoro: "I posti a rischio oscillano tra 700 mila e 1 mln: i licenziamenti sono bloccati per decreto, ma non è una legge che può mantenere i posti di lavoro. Serve il mercato, la produzione, gli investimenti e i consumi. Invece qui è tutto fermo. Dovremmo avere una ossessione: la crescita. Invece vedo un ceto politico con xero visione e zero strategia sulla modernizzazione".
Semplificazioni, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Mario Turco, al Messaggero (p.10) annuncia: " Le nuove norme andranno a migliorare il sistema di governance attraverso una rivisitazione del modello secondo canoni di ottimizzazione e semplificazione delle decisioni. Perciò andremo ad accentrare e coordinare gli interventi perché c'è un'eccessiva frammentazione e parcellizzazione istituzionale. Miglioreremo e riorganizzeremo i processi decisionali connessi alla spesa per investimenti, rimediando alla dispersione delle risorse e all'allungamento dei tempi procedurali. Affronteremo il tema della eccessiva mutevolezza del quadro normativo che ha generato l'effetto di una incertezza sistemica che non ha aiutato gli investimenti".

POLITICA
In primo piano resta il tema dell'apertura dei confini regionali. Boccia: se si riapre, sarà tutti insieme. La Sardegna dice no (Messaggero p.2 e tutti). Il ministro: patente sanitaria incostituzionale. Solinas insiste: senza certificato non si entra. Oggi i dati, a seguire le scelte dell'esecutivo sul 3 giugno. Alta tensione tra Nord e Sud.
Scontro tra ministro e Regioni che hanno chiesto un "passaporto": non potete limitare la circolazione dei cittadini nel Paese. No del Friuli Venezia Giulia alla sperimentazione della app Immuni (Corriere p.2-3). Le ipotesi percorribili restano due: subito aperti insieme o rinvio di sette giorni, ma valido per tutti. Ma intanto arriva l'accusa. La ricerca scandalo: "Regione Lombardia ha truccato i dati, deve restare chiusa" (Giornale p.2-3). Fondazione Gimbe: "Troppe stranezze, vogliono tenere bassi i numeri". Ma la Regione si difende. Dai tamponi ai contagi, la verità del Pirellone: "I numeri sono reali, riapriamo il 3 giugno". Fontana querela gli scienziati: "Massima trasparenza, all'Iss fornite statistiche esatte". Il Fatto (p.2) parla di opacità, imperizia, propaganda: tutti i dati allegri della Lombardia. I dimessi chiamati guariti, il caso "defunti 0" e altre meraviglie.
"Pressioni perché riparta il Nord, il Lazio pensa a contromisure", così l'assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato, intervistato dal Messaggero (p.5): "Pensate che tutti i milanesi andranno in Sardegna? Molti verranno a Roma".
Libero (p.6) torna invece sulla questione Solinas. La Sardegna vuole turisti sani, non si capisce dov'è il problema, scrive il quotidiano. Il governatore ha ipotizzato che per sbarcare sull'isola si debba esibire l'attestato di negatività al contagio. Sala ha risposto con un attacco spropositato: "La verità è che il 3 giugno è vicino e dal governo non è ancora arriva una proposta chiara sulle riaperture tra Regioni. Ed è singolare che proprio Boccia evochi questioni di presunta incostituzionalità, dopo che per tre mesi il governo ha derogato a norme costituzionali e diritti fondamentali con atti amministrativi emergenziali", questa la posizione del governatore Solinas nella sua intervista al Qn (p.3).
Intanto però l'emergenza Covid paralizza gli ospedali: 400 mila persone in attesa del chirurgo, ora rischiamo 20 mila morti (Stampa p.10). L'allarme dei medici: mesi per smaltire le liste d'attesa e decessi triplicati. Lo studio di Nomisma: "Rinviate visite e operazioni durante la pandemia".
Scuola: ingresso a turni e colazioni al sacco, cosi si tornerà in classe a settembre (Corriere p.19 e altri). Per tutti distanza di almeno un metro, due in palestra. Ricreazioni all'aperto. Se si ha il raffreddore si sta a casa. Le lezioni potranno essere online anche per le medie. Secondo Verità (p.13), le scuole portano Giuseppi davanti al Tar. Genitori, associazioni e un gruppo di istituti privati e paritari si sono appellati al tribunale del Lazio contro il Dpcm di Conte che vieta di tornare sui banchi. L'avvocato Freni: "I bambini hanno bisogno di ossigeno e molti asili rischiano il fallimento". Per la nuova scuola, ore da 40 minuti e classi dimezzate, sottolinea Repubblica (p.6). Il piano per settembre sul tavolo della ministra Azzolina, ma mancano 80mila professori. Libri scontati e buoni mensa. Per tutti documenti formazione al sostegno.
Intanto sul Csm c'è l'accordo per la riforma. Salvini: Legnini mi aizzò i pm. Paletti per i magistrati che vogliono fare carriera e stop alla nomine "a pacchetto". Il leader leghista e il caso Diciotti: intervenga il Colle. I grillini prendono le distanze da Ermini. "Negli ultimi trent'anni democrazia paralizzata per colpa di certe toghe. Attaccano me e Salvini perché sanno che il centrodestra vincerà le elezioni", queste le parole di Silvio Berlusconi intervistato dal Giornale (p.13).
Infine, in primo piano su tutti i quotidiani, la ripartenza della serie A prevista il 20 giugno (Corriere prima e p.56-59). Il ministro Spadafora lo ha annunciato ieri, con le partite di Coppa Italia che inizieranno la settimana precedente: "Se la curva dei contagi muterà e il campionato sarà costretto a fermarsi di nuovo – spiega Spadafora- la Figc ha assicurato un piano B (playoff) e un piano C (cristallizzazione della classifica)".

ESTERI
La dura legge di Pechino per soffocare Hong Kong (Repubblica p.2-3 e tutti). L'assemblea del popolo approva le norme che vietano atti sediziosi e interferenze straniere. Si va verso l'istituzione di una forza di polizia politica cinese nell'ex colonia britannica divenuta ribelle. Ma intanto Trump pensa alle sanzioni e chiude agli studenti cinesi. Un solo voto contrario su 2885, sottolinea il Corriere (p.27). Usa e Regno Unito all'unisono: "Difenderemo il bastone della libertà". Repubblica (p.4) propone una doppia intervista. Secondo il finanziere George Soros: "La Cina è un pericolo, e l'Ue stia in guardia: cosi si espone ai ricatti". Per l'esperto di geopolitica Charles Kupchan: "Xi cerca di farla franca con il mondo distratto dalla pandemia".
Intanto il presidente Trump non molla i social e pensa all'offensiva: "Via l'immunità legale" (Messaggero p.16). La stretta dopo che due tweet del presidente erano stati etichettati come fake news. Zuckerberg contro Dorsey (Twitter): "Non siamo gli arbitri della verità". Ma intanto, con la falla degli allarmi ignorati, gli Usa piangono 100mila morti. Sono il primo Paese al mondo per numero di vittime, ma non in rapporto alla popolazione. Gli esperti: agendo più tempestivamente si potevano salvare 36mila persone. Secondo il premio Nobel all'economia, Eugene Fama, intervistato dalla Stampa (p.19): "L'America è in una profonda recessione, il grande rischio è il debito fuori controllo. Le famiglie sono traumatizzate e non manifestano gran voglia di fare acquisti".  Sempre negli Usa, Minneapolis in fiamme per George (Corriere p.28 e altri). Violenze e scontri dopo il caso di Floyd, afroamericano soffocato da un poliziotto. Un morto, otto feriti.
Per quanto concerne la pandemia, torna la paura a Seul, che paga la voglia di vita: è di nuovo lockdown (Fatto p.19 e tutti). Imposta una nuova chiusura fino al 14 giugno. Il focolaio in una società con 4mila impiegati.
Londra intanto decide di tracciare i positivi (senza app) (Giornale p.16). Parte il sistema per individuare i contagiati, basato sul lavoro di 25mila "segugi". Gli addetti hanno rintracciato duemila infetti: dovranno ricostruire tutti i loro spostamenti. Ai contatti sarà fatto il test solo se hanno sintomi, in assenza basterà l'isolamento. La Francia invece riapre il 2 giugno, solamente Parigi resterà sorvegliata speciale.

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