Commentario del 22 aprile

PRIME PAGINE
Mascherine fino al vaccino (Corriere). La distanza sarà anche di due metri. Le nuove regole per vestiti, aerei, turismo e cultura.
Regioni, riapre chi ha i requisiti (Messaggero). Priorità alle aree con contagio basso e ospedali Covid. Conte avverte: "Mascherine e distanza fino al vaccino".
Tutte le regioni ripartono il 4 maggio (Secolo). Conte riapre tutta l'Italia il 4 maggio (Stampa).
Ripartenza fai da te (Giornale). Conte prende tempo sulla Fase 2 e intanto gli imprenditori si organizzano da soli:125 mila aziende tornate a lavorare. Conte parla, la gente lo insulta (Libero). Dice: il 4 maggio si riparte, nessuno si fida. Conte: parole, parole, parole (Verità). Nessuna dichiarazione chiara su come e quando si ripartirà.
Il profondo rosso del nostro virus (Repubblica). Gli esperti sui conti pubblici prevedono un crollo mai registrato del Pil nella storia del Paese: "Ripresa solamente a fine pandemia".
Decreto aprile oltre i 100 miliardi. Verso ricapitalizzazione Cdp da 45 (Sole)
Crack bancari? Entra lo stato (MF). Il virus fa cadere un altro tabù: possibile salvare gli istituti senza gravare sui risparmiatori.

ECONOMIA
Il Financial Times segnala in prima che la Spagna ha chiesto ufficialmente un recovery fund da 1.500 mld. Sempre sul Financial (p.1-17) spicca l'opinione di Martin Wolf, per cui la Bce è l'unica che può salvare l'Eurozona, grazie a una capacità di emissione quasi illimitata, ed essendo l'unica istituzione europea capace e abilitata ad agire. Stampa (p.4) parla di un nuovo decreto da 50 mld, e Conte apre al Mes ma accusa l'Ue. Il premier: "Dovremo valutare i dettagli, la risposta di Bruxelles non è ancora adeguata". In ginocchio dall'Europa, scrive Libero (p.4). Il premier cede sul salva-Stati: "Non mi piace ma non lo boccio". Alla Camera Conte spiega che approverà il piano Ue sugli aiuti per la ricostruzione, anche se a Bruxelles se la prendono comoda. Meloni: non ci fa votare per non far saltare il governo. Secondo il Messaggero (p.10) si va verso l'intesa sul Recovery Bond, ma si fa strada anche il salva-Stati. Domani vertice dei capi di Stato, l'accordo è possibile. Il via libera però soltanto alla fine di giugno. La cancelliera Merkel si prepara a dare l'assenso prima che cominci il suo semestre di presidenza Ue. Per il Corriere (p.10) a Bruxelles ancora l'intesa non c'è, ma arriva il mezzo passo di Conte sul Mes, poi riporta le parole di Tajani: "Appoggio al premier nella trattativa con l'Ue. Va sostituito? Ora no". Secondo Verità (p.9) l'euroricatto non si nasconde più: "Firmate o non pagate i medici". Domani il Consiglio decisivo. Ormai nessuno finge neppure che l'Italia possa ottenere qualcosa di buono. Non bastassero le minacce di Timmermans e Bini Smaghi, lo spread sfiora quota 270. Il Giornale (p.10) intervista Carlo Cottarelli: "Mes, nessuna trappola. Però all'Italia non basta, serviranno 500 miliardi. Le condizioni non sono sul debito e non possono cambiare dopo, ma la svolta sono i recovery bond". In caduta libera, scrive Repubblica (p.2-3). Pil giù del 15% in sei mesi, mancano 26 miliardi nelle entrate fiscali, poi intervista Giuseppe De Rita, fondatore del Censis: "Serve uno scatto come nel Dopoguerra, non si può solo aspettare il bonus dello Stato". Secondo il Sole (p.3) dl Aprile a 100 miliardi, ricapitalizzazione Cdp. Ieri riunione fiume al Tesoro: allo studio nuovo capitale alla Cassa per 45 miliardi e 15-20 miliardi per i pagamenti Pa alle aziende. Per gli ammortizzatori fabbisogno da 21 miliardi, 15 in deficit. Sale verso i 55 miliardi il disavanzo che il governo chiederà al Parlamento. Intanto però Repubblica (p.4) parla di assegni per la Cig che non arrivano. Tempi lunghi, burocrazia e Regioni in ordine sparso. Secondo il Giornale (p.7) i prestiti alle aziende soffocati dai cavilli: beni privati a garanzia. Scavalcata la copertura dello Stato: istituti pronti a rivalersi sui patrimoni personali. Anche il Sole (p.2) sul tema sottolinea come siano centomila le domande per la liquidità, ma le erogazioni restano al palo. Raddoppiate in un giorno le pratiche depositate agli istituti, ancora poche unità quelle liquidate.

POLITICA
Fase 2, piano nazionale ma Regioni alla prova: al via solo con i requisiti, scrive il Messaggero (p.2). Conte in Aula: entro domenica lo schema per il 4 maggio. Decisivo l'indice di contagio. "Mascherine e distanza fino al vaccino". I governatori del Nord: "No a doppia velocità".
Conte spiega la fase 2 in Parlamento con un'informativa (senza voto): mascherine finché non ci sarà il vaccino, segnala il Corriere (p.2): "Il ritorno alla normalità è un'esigenza di tutti". Ma l'avventatezza potrebbe compromettere i sacrifici fatti". Saranno rafforzati gli ospedali dedicati al Covid, via al programma per i test sierologici e all' "app volontaria".
Nelle linee guida per la fase 2, come sottolineato dalla Stampa (p.2) le scuole resteranno chiuse, nuove prescrizioni per negozi e attività commerciali: quattro clienti ogni dieci metri quadrati. Le Regioni, per motivi sanitari, potranno varare ordinanze più rigorose.
Secondo Verità (p.2) Conte è in stato confusionale sulla fase 2: "Riapriremo a scaglioni, anzi no". Ieri mattina il premier online parla di esigenze diverse in ogni regione. Poi nel pomeriggio in Parlamento annuncia "omogeneità" in tutta Italia. Il decreto aprile ancora non si vede, ma lui promette 50 miliardi.
Repubblica (p.9) intervista il ministro Boccia, che parla della fase 2: "Anziani a casa, e per aiutarli offriremo un lavoro ai maturandi". Poi aggiunge che "le linee guida saranno uguali per tutti, ma se le Regioni vorranno imporre ad esempio l'istituzione di una zona rossa per fermare un nuovo focolaio, potranno farlo".
Secondo Libero (p.2) adesso è ufficiale: il governo ci ha mentito sui rischi del Corona. Il direttore generale del ministero della Salute ammette: già a gennaio c'era un piano anti-covid, ma era troppo drammatico per divulgarlo. E per un mese sono rimasti inerti.
Il Corriere (p.6) intervista il governatore lombardo Fontana: "Mi contestano qualsiasi cosa, ma rifarei tutto. E' ora di ripartire". Poi aggiunge: "Forse avrei potuto coinvolgere le opposizioni, ricordiamoci però in che situazione ho dovuto decidere".
Intanto previsti incentivi ed agevolazioni per chi scaricherà l'app, come sottolineato dal Messaggero (p.6): il nodo è la raccolta dei dati. Arcuri: "L'alternativa è il lockdown, informazioni gestite da una struttura pubblica e italiana". Serve in una caserma, spunta l'ipotesi di un cloud garantito dalla Difesa.
Il Corriere (p.8) e tutti i quotidiani, fanno il punto sull'epidemia. Malati, il calo ora è netto: -528, dall'inizio oltre 50mila guariti. Si conferma il trend in discesa, ma non per i morti (534). A Milano resta alto il numero dei contagi: sono 246 in città. Arcuri: via libera alla gara per i test sierologici.
Il Messaggero (p.16) si concentra anche sulla scuola. Maturità, si stringe sulla data. Azzolina punta al 17 giugno. E' possibile che si torni a scuola per l'esame, nell'aula ci saranno al massimo 10 persone. La commissione con il presidente esterno e sei professori interni. Niente prova per la terza media. Salvo il 100 alla maturità, segnala Repubblica (p.16), cosi sarà calcolato il voto. Il piano per l'orale in aula. Il Miur si prepara, la nuova ordinanza con commissione e candidato "dal vivo". Il colloquio potrebbe valere 60 punti, 40 il percorso scolastico.

ESTERI
Trump, stop a tutti gli immigrati: "Tolgono lavoro agli americani". Il presidente Usa annuncia con un tweet la mossa in risposta al virus: "Nemico invisibile". Visti sospesi per 60 giorni. Allo studio diverse eccezioni, scrive il Corriere (p.21). Anche Repubblica (p.18) riporta la stretta di Trump: cosi chiude ai migranti approfittando del contagio. Ora Trump blinda gli Usa, scrive anche il Giornale (p.16): "Sospesa l'immigrazione", aggiungendo che "lo faccio per proteggere i posti di lavoro".
Intanto, secondo il Messaggero (p.17) ora il virus dilaga anche in Russia: e Putin va giù nei sondaggi. Il lockdown non basta, ora i casi in Russia, infatti, hanno toccato quota 52mila, con il record di 6mila in un giorno. Mosca è l'epicentro della crisi con quasi 30mila contagiati.
Intanto, come riportato dalla Stampa (p.11) Parigi e Berlino guidano il fronte Ue contro la Cina. Nel mirino la mancata trasparenza di Pechino sulla pandemia.
Ha detto troppe bugie, per la Cina ci vuole un'altra Norimberga, scrive Verità (p.17). Trump, Merkel e Macron chiedono verità, mentre Roma tace. Un "tribunale di guerra" dovrà fare luce sulle responsabilità.
Il Corriere (p.20) racconta invece dei negazionisti, quelli che "il virus non esiste". O quasi. Nel mondo ci sono "Stati-struzzo" che ignorano il Covid. E Reporter Senza Frontiere denuncia: nei regimi la crisi è il pretesto per inasprire la censura. Dai dubbi sui contagi e decessi della Cina, a "la piccola influenza" che semina il caos in Brasile, fino alle mezze verità del sultano Erdogan in Turchia.

@ riproduzione riservata

Nessun commento:

Posta un commento