Commentario del 18.04.2020

PRIME PAGINE
Contagi giù, ora la fase 2 è più vicina (QN). Ma sulle riaperture è scontro Nord-Sud (Corriere). "Il muro di Napoli" titola il Giornale, dopo le parole del governatore campano De Luca, che minaccia di blindare le regione se il Nord riparte. "Meno casi, più divisioni" titola Avvenire. Regioni, si riapre a più velocità (Messaggero). Italia, quanta fretta (Repubblica): pressing del Nord per riaprire tutto il 4 maggio. Conte: "Nessuna fuga in avanti".
I dati Istat. Italia, effetto virus: mortalità in aumento, ma soltanto al Nord (Messaggero). Secondo la Stampa, allarme già un mese prima, inascoltato. I contagi stimati dagli esperti: fino a 6 mln (Corriere).
Italia-Economia. Per Libero la vera emergenza è il lavoro: 3,7 mld di italiani hanno perso il posto. E, intanto, i sindacati bloccano la ripartenza (Giornale).
Eurozona. Aperture sul fondo Ue. Gentiloni: recessione intorno al 7,5% (Stampa). Il Parlamento Ue noccia i coronabond con i voti della Lega. E il M5S si spacca (Messaggero). No eurobond: Lega&Fi sono i veri traditori (Fatto).
Nomine pubbliche con pochi cambi: turnover presidenti (Messaggero). Confermati gli ad di Eni, Enel, Leonardo e Poste (Sole). Ma il piano del governo diventa un caso. Il centrodestra va all'attacco (Corriere).

ECONOMIA
Il voto dell'Europarlamento: no Covid-bond, si ai recovery. Asse Pd-Fi, Cinquestelle divisi, scrive il Messaggero (p.12). Prove di nuova maggioranza a Strasburgo. La Lega contro i titoli Ue, il suo voto decisivo. Il risultato indebolisce Conte in vista del Consiglio del 23, coalizione Ursula in difficoltà. Sugli eurobond tutti contro tutti, segnala il Corriere (p.15), lite Pd-5Stelle, centrodestra diviso. Zingaretti contro il no di Salvini e Meloni, ma su un emendamento pro-Mes anche il M5S si defila.
La Stampa (p.9) segnala aperture sul fondo Ue per la ripresa. Gentiloni: la recessione verso il 7,5%. Francia, Italia e Spagna spingono per emissioni europee per finanziare "investimenti futuri", i danesi si uniscono agli olandesi: no al debito condiviso. Ma sui progetti comuni dialogano. Pd e M5S votano all'opposto, maggioranza finita, scrive Libero (p.4). Al Parlamento Ue i dem si schierano a favore dell'attivazione del fondo salva-Stati, i grillini contro insieme a Lega e Fdi. Repubblica intervista il presidente del Consiglio europeo Charles Michel: "Il Mes risponde alle richieste dell'Italia. Abbiamo fatto il necessario: nel breve termine nessuno avrà problemi di finanziamento".
Intanto, secondo Libero (p.3) la vera emergenza è il lavoro. Hanno perso il posto 3,7 milioni di italiani. Le imprese sono ferme e l'esecutivo non ha ancora capito che deve muoversi subito per aiutarle, altrimenti sarà troppo tardi. Secondo il Giornale (p.6) partite Iva abbandonate, e il dl aprile slitta ancora. La denuncia dell'Adepp. Il governo lavora al decreto da 70 miliardi, ma resta il nodo Ue. Nuovo sussidio da 500 euro in arrivo, scrive il Messaggero (p.13), reddito di emergenza alle fasce deboli: pronto uno stanziamento fino a 1,5 miliardi. Gualtieri: fondo da 3,5 miliardi ai Comuni per compensare le minori entrate per la crisi. Partite Iva, l'assegno sale a 800 euro, segnala il Corriere (p.18), che riporta anche l'allarme di Bankitalia: Più giù del 5%. In arrivo anche un bonus di 325 euro per chi farà le vacanze in Italia. Tre settimane in più di cassa integrazione. Come riportato dal Sole (p.4) e tutti, niente sanzioni e interessi per chi salta la rata di Imu e Tari.Sospensione delle penalità almeno fino al 30 luglio.
Scene da patrimonio, scrive Mf (p.8) che sottolinea come l'economia prostrata dall'emergenza richiede allo Stato di mettere in campo risorse ingenti, facendo lievitare una debito già ipertrofico. Così torna ad agitarsi lo spettro di una tassa sulla ricchezza, magari tramite un investimento forzoso di Btp.
Scattata intanto la corsa ai finanziamenti. Prove di caos nelle banche, scrive il Tempo (p.2). L'Abi rassicura: inserite le domande per i fidi fino a 25 mila euro. I sindacati attaccano: alcuni istituti non pronti. Il fondo è pronto, sottolinea il Sole (p.6) ma ancora poche pratiche. Nel primo giorno di operatività del portale per i prestiti da 25mila euro sono state depositate poche decine di richieste: i flussi elevati sono attesi da lunedì.
I quotidiani riportano anche l'allarme agricoltura: "Ci salviamo soltanto con le consegne a domicilio", riporta il Secolo (p.3). Obiettivo è preservare almeno il 20-30% degli affari, è boom di offerte su internet. C'è chi si scoraggia, ma anche chi riesce a raggiungere i clienti nelle loro case.

POLITICA
Italia spaccata dalla ripartenza, è Nord contro Sud. De Luca avvisa: blocco i confini (Corriere prima e p.2 e altri). Spinta di Lombardia e Veneto per riaprire: facciamo come nel resto del mondo. No della Campania. Il governo rinvia le Regionali, che si potranno tenere tra luglio (come chiesto da Zaia) e novembre. Ma Ricciardi dell'Oms avverte: cautela necessaria, il ritorno dell'epidemia in autunno è una certezza. De Luca, secessione campana, scrive il Giornale (p.2). Il governo: no a fughe in avanti. Il Nord scalpita, da Roma primi stop.
Oggi prevista cabina di regia, come sottolineato dal Messaggero (p.2): governatori liberi di decidere limitazioni a ingressi e uscite. Tra le ipotesi allo studio del governo, come riportato da Repubblica (p.5) ancora niente viaggi fuori regione per due settimane dopo la fine del lockdown. Il quotidiano intervista poi Walter Ricciardi: "Niente fretta, la Lombardia non è ancora pronta". L'ipotesi è quella di riaprire solo in alcune regioni: "Si, non ha senso tenere chiuse le fabbriche dove ci sono zero casi, o comunque pochi, e vengono rispettate le misure di distanziamento e le altre regole di sicurezza per i lavoratori". La Stampa (p.3) riporta la stima della task force di Colao: dal 18 maggio possibile fine contagi. "L'epidemia frena. E' certo, il contagio non è sceso al Sud", queste le parole di Franco Locatelli del Comitato scientifico, intervistato dal Fatto (p.3).
Secondo Verità (p.3) c'è il rischio abbuffata nel vuoto della politica. La Repubblica nata sulle ceneri della dittatura è priva di meccanismi efficaci per governare le crisi, ma i poteri esterni ad Aula e governo hanno eroso la rappresentanza: non si capisce chi sia a decidere e quali interessi gravitino intorno alla ripartenza.
Repubblica (p.13) intervista l'ex ministro dell'Interno Minniti: "All'Italia ora serve regolarizzare gli immigrati, solo così difendiamo tutti. Nella lotta con il virus non possono esserci fantasmi senza identità sui territori. E lo stop agli sbarchi è inevitabile".
I quotidiani fanno anche il punto sui contagi. Boom di guariti, indice di contagio allo 0,8, scrive il Corriere (p.5). Mai cosi tanti in un giorno (2563) hanno battuto il virus. Il Consiglio superiore di Sanità: rilevante calo dei casi, e Borrelli vedrà la stampa solo due volte alla settimana.
La Stampa (p.5) riporta invece il caso: l'allarme dal ministero scattò a gennaio, ma la Lombardia non informò i dottori. Un prese prima di Codogno, Roma avvertì la Regione del pericolo. Il presidente dei medici di base di Milano: perso tempo, sbagliato non avvisarci.
Il Messaggero (p.8) riporta i risultati dello studio Istat. Il virus fa impennare la mortalità al Nord, il Sud è più al riparo. Decessi per tutte le cause più che raddoppiati in metà dei Comuni settentrionali analizzati. A Bergamo defunti quintuplicati a marzo rispetto agli anni precedenti.
Come segnalato da Repubblica (p.10) e tutti, via alla sperimentazione dell'app "Immuni", ma funzionerà solo se la usano 6 italiani su 10. Brusaferro: "Il tracciamento dei contagi punto chiave della fase 2". L'utilizzo però sarà volontario. Almeno un mese per renderla disponibile per tutti.
Tra i temi anche quello della scuola che, secondo quanto riportato dalla Stampa (p.7), riaprirà solamente a settembre. La decisione anticipata dalla ministra Azzolina sarà ufficializzata presto. Il Miur ha già istituito una task force. Rabbia delle Regioni: non ci hanno coinvolti. E gli ordini religiosi lanciano l'allarme: gli istituti paritari chiudono.

ESTERI
Pechino dice la verità? Questo l'interrogativo di Repubblica (p.16). I numeri, gli allarmi e il virus in laboratorio: tutti i dubbi sulla Cina. Intanto, come riportato dal Messaggero (p.17) la Cina si corregge: più morti, e l'Africa rischia di esplodere. Pechino aggiunge 1290 vittime, ora totale a quota 4632. Wuhan, incremento del 50%. L'Oms: +60% di decessi, il continente africano può diventare il nuovo epicentro dell'infezione.
"Virus creato in laboratorio", ma Pechino nega le accuse, scrive la Stampa (p.12). I sospetti di Francia e Stati Uniti sulla Cina: ha nascosto l'epidemia e l'ha sottovalutata. Intanto negli Usa Trump incita  i suoi sostenitori a ribellarsi contro il lockdown imposto in alcuni Stati.
Il Corriere (p.20) riporta la svolta tedesca in un numero: "Epidemia sotto controllo". Lo dice il ministro della Salute, Jens Spahn, spiegando la vera motivazione dietro la decisione delle autorità federali di mettere in calendario una serie di prudenti riaperture, dai piccoli negozi alle scuole. "Ora -ha aggiunto il ministro -possiamo dire che le misure restrittive della vita economica e sociale sono state un successo". Tamponi e medici difesi, scrive il Giornale (p.17) cosi la Germania ha (quasi) vinto sul virus. Camici bianchi salvi con regole e protezioni.
La Stampa (p.13) intervista la ministra degli Esteri svedese Ann Linde: "Il modello svedese non è anomalo, la nostra lotta si basa sulla fiducia. Distanze e precauzioni rispettate senza divieti e decreti. Strategia a lungo termine. Il lockdown è una scelta impraticabile, per la salute è necessario uscire e respirare aria fresca".
Repubblica (p.17) riporta il caso. Dall'Iran all'Indonesia, la paura per il Ramadan scuote il mondo islamico. La settimana prossima inizia il mese del digiuno, e si teme per le preghiere affollate.

@riproduzione riservata

Nessun commento:

Posta un commento