Commentario del 20.04.2020

PRIME PAGINE
Mezza Italia riparte tra i dubbi del premier (Stampa). Il ministro Patuanelli a Repubblica: "Si può pensare di riaprire per singoli territori". Regole severe per le per le riaperture (Messaggero, Corriere). Fatto parla di clausole-salvaguardia per riaprire: "zona rossa" se si superano. Virus, quanto manca all'alba (Repubblica).
Italia-Economia. Nel 2021 maxi rimbalzo dell'economia. Deficit al 4%, aumenti Iva disinnescati (Messaggero).
Italia-Politica. Conte alla canna del gas, secondo Libero si rivolge a Berlusconi: "Silvio, aiutami tu". Stampa intervista Meloni: "M5S spaccato, per questo Conte corteggia Berlusconi".
Eurozona, Ue Conte pensa al veto (Fatto). Il premie attacca: "Italia lasciata sola". Si tratta sul Mes senza condizioni (Messaggero). Il ministro Amendola al Corriere: "Un piano europeo ora".
Usa, Trump: "La Cina pagherà per il virus" (Messaggero).

ECONOMIA
Ue, Conte pensa al veto: in apertura sul Fatto (e p.2) ampi stralci dell'intervista di oggi del Suddeutsche Zeitung al premier Conte, il quale ha già avvisato Merkel e Rutte ("Il loro punto di vista sugli Eurobond deve cambiare, ora") e ribadirà il no al Mes ("Dopo la Grecia ha una brutta fama"). In caso contrario è in campo l'ipotesi del veto dell'Italia al Consiglio europeo del 23 aprile. Il tema in evidenza politico-economica su tutti i quotidiani. Intanto l'Europa va a caccia di mille miliardi per affrontare la ripartenza: oltre al Salva-Stati le ipotesi in campo sono Eurobond o Recovery Found. Sul Corriere (p.1-13) Fubini intervista il ministro Amendola, che chiede alla Ue una maggiore leadership per gestire la crisi e la ripartenza, e maggiori risorse dato che quelle già in campo (500 mld) non bastano. Amendola inoltre risponde a Regling: "Prima di accettare un prestito vogliamo capire bene tutti i dettagli. Se si volesse costringere l'Italia a un salvataggio sarebbe un marziano che non si rende conto della natura di questa crisi".
Sul Sole (p.1-7) ampio spazio al risiko dei 1.300 miliardi, tra vecchi e nuovi titoli di debito, contro la recessione. Per L'Economia (p.24) aderire al Mes sarà una necessità: l'uscita dalla crisi sarà lenta e complicata, e il ricorso allo scudo europeo senza condizioni è "meglio di niente". L'editoriale di Giannini su A&F spiega che il Fondo resta una "cassa comune dell'Europa" e che quello di aspettarsi "soldi in regalo" da parte della Ue resta un "sogno sovranista". Tuttavia, sempre su A&F (p.10) il reportage di Mastrobuoni spiega che "non volano più solo i falchi nel cielo sopra Berlino": in Germania cresce il fronte disponibile ad aiutare i Paesi in difficoltà, anche se gli Eurobond restano tabù. Ma anche Weidmann parla di un "ampio sostegno ad una solidarietà europea" e Feld, capo dei saggi della Merkel, apre a titoli emessi dalla Ue.
In Italia, il decreto contro la crisi slitta al 27 aprile. Per le piccole imprese un fondo da 13 mld: il provvedimento interessa quattro milioni di imprenditori (Stampa p.6). Anche Repubblica (p.6) segnala le nuove risorse in arrivo nel decreto che prevede un aumento del bonus per gli autonomi, già portato a 800 euro, in base al numero dei figli. Mentre per le aziende che hanno perso fatturato si pensa anche a interventi a fondo perduto.
Intanto, per le aziende parte la corsa a ostacoli per i prestiti: via alle richieste fino a 25 mila euro (Corriere p.14). Da oggi il via ai prestiti garantiti, l'Abi promette pagamenti in un giorno (Messaggero p.7). "Non andate in filiale – avverte il numero uno dell'Abi Patuelli al Corriere -. I documenti devono essere spediti via email o fax".
Messaggero (p.6) guarda al Def: nel 2021 rimbalzo dell'economia, ma il deficit resterà sopra il 4% del Pil. Nel documento che il governo dovrebbe approvare mercoledì potrebbe essere inserita anche la sterilizzazione definitiva degli aumenti Iva e la revisione del codice degli appalti.

POLITICA
In primo piano su tutti il tema della ripartenza. Fase 2, deroghe dal 27 aprile, ma con regole di sicurezza per cantieri, auto e moda (Messaggero p.2 e tutti). Nessun Dpcm di riapertura prima del 4 maggio, allo studio però riaperture mirate per 3 mln di lavoratori. "App per i dipendenti e ingressi scaglionati, così riparte il lavoro" (Stampa p.2): molte aziende, tra timori e sollievi, aprono i cancelli.  Ma Repubblica (p.4) lancia l'allarme ripartenze: centomila aziende riaprono con l'autocertificazione ai prefetti. Intanto, la Stampa (p.4) segnala: negozi, bar e ristoranti chiusi almeno fino al 18 maggio. Prima si testano le fabbriche. Con il ministro Patuanelli che ieri ha spiegato: "Si può ragionare su una regionalizzazione delle aperture".
Decisivi, in vista della fine dei blocchi generalizzati, i numeri del virus: frena ancora la crescita dei contagi, che ora è all'1,7%. E diminuisce il numero dei decessi: sono 433 (Corriere p.8 e tutti). La discesa è ancora lenta – titola il Messaggero (p.8) -, ma cala il numero dei morti. Lombardia e Piemonte restano assediate, il Sud per ora frena i contagi. E si svuotano le terapie intensive (Repubblica p.2). L'epidemiologo dell'Iss Rezza alla Stampa (p.5) dice: "Ora il rischio è accettabile: il virus circolerà ancora, ma siamo pronti a isolare altri focolai". Il Fatto (in prima e p.2) riprende l'intervista rilasciata da Conte al quotidiano tedesco Suddeutsche Zeitung: "Sono senza dubbio orgoglioso del senso di responsabilità manifestato dagli italiani in questa situazione e della grande risposta che, nel complesso, sta offrendo il nostro sistema sanitario nazionale. Il nostro è diventato un modello d iriferimento riconosciuto anche dall'Oms. Alla fine sarà la Storia a giudicarci".
Nel frattempo è già finita la tregua tra Regioni. Scontro Fontana-Zingaretti. E Zaia parla di Sud contro Nord (Messaggero p.4). I governatori si schierano contro il premier e dicono "No" alla fase due unica (QN in prima e p.2). Il Corriere (p.2) evidenzia le condizioni per quelle regioni che vogliono ripartire prima: richiesta di ospedali Covid e luoghi per la quarantena. Ipotesi di test psicologici sui cittadini per il lockdown. Oltre ai test psicologici, si pensa di rendere obbligatoria "di fatto" la app per il tracciamento degli spostamenti (Messaggero p.3 e altri): il piano della task force prevederebbe di legare gli allentamenti ai vincoli all'utilizzo dell'applicazione.
Dal punto di vista politico, molti quotidiani segnalano le preoccupazioni del premier per il futuro del governo. Temendo di essere travolto dall'imminente apocalisse economica, Conte prova a fare la corte a Berlusconi. Ma – scrive Libero (in prima e p.3) – non ha fortuna. Soccorso azzurro che potrebbe però essere decisivo per l'esecutivo nel caso i 5S si spaccassero sul via libera al Mes (Stampa p.6). Movimento lacerato dopo la presa di posizione di Di Battista sul Salva-Stati (Repubblica p.11), tanto che Buzzi sul Corriere (p.12) parla di "quattro partiti" nei 5S: il Movimento così non c'è più. Ma nel centrodestra, il corteggiamento di Conte a Forza Italia, fa crescere i sospetti che il piano del premier sia di dividere la coalizione (Giornale p.3). Giorgia Meloni, intervistata dalla Stampa (in prima e p.7), dice: "Berlusconi non cadrà nella trappola: Conte vuole solo i suoi voti".

ESTERI
Così riparte l'Europa: i governi dell'Unione si muovono in ordine sparso sulla fine delle restrizioni per il virus (Stampa p.9). Per molti la ripresa tra 15 giorni. Riapertura a tappe per tutti, ma nei Paesi del Nord Europa si va già a scuola (Repubblica p.18). Il Corriere (p.16) analizza il perchè dello stop in Italia fino a settembre. Vincoli di calendario, prof fuori sede e organizzazione degli spazi nelle aule: ecco perchè l'Italia dice no al rientro in classe.
Sul virus arriva un nuovo attacco degli Usa alla Cina. Il Pentagono: "Pechino vuole espandersi sfruttando l'epidemia" (Stampa p.14). Secondo la Difesa, gli Stati Uniti potrebbero essere coinvolti in una crisi militare. E Trump attacca: "Se la Cina ha diffuso intenzionalmente il virus, pagherà". Il presidente americano minaccia Pechino per l'ipotesi di fuoriuscita del virus da un laboratorio di Wuhan (Messaggero p.15).

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