Commentario del 28.02.2019

IN PRIMA PAGINA
Politica. Autonomia, strappo Salvini-M5S (Messaggero). Salvini ai 5Stelle: ora l'autonomia, non ci fermiamo (Corriere). La ministra Stefani: "C'è nel contratto, Di Maio lo sa" (Corriere). Parla Di Maio: "Stanco di perdere, non spaccherò in due l'Italia" (Repubblica, Sole). Grillo, sulla Tav diktat a Di Maio: "Deve dire no o sarà sfiduciato" (Stampa). Rimborsopoli, Di Maio scarica la Sarti (Messaggero). Bocciati e contenti: dopo l'Europa anche gli italiani sfiduciano il governo (Giornale).
Economia. La Ue striglia l'Italia: difficile investire. La Lega a Conte: aprire subito i cantieri (Sole, Messaggero). L'Europa deve ripartire da crescita e industria (Sole). Tria: Italia ricattata sul bail-in, il governo targato Pd si inchinò alla Merkel (Sole, MF e altri). Al via il reddito di cittadinanza (Italia Oggi, Libero). Quota 100 dà una mano alle imprese (QN). Scatta l'ecotassa: ecco le auto che da domani costano di più (Libero).
Infrastrutture. Anas e Ferrovie, 4 miliardi addio (Repubblica).
Giustizia. Il leader dei magistrati chiede di congelare la legittima difesa (Libero). Bomba sui Renzi: un altro superteste (Verità).
Esteri. Donald-Kim, in Vietnam sorrisi e stretta di mano per preparare l'intesa (Stampa). Trump, l'incontro con Kim e le accuse negli Usa (Corriere). "Razzista, truffatore e sotto inchiesta": bomba su Trump (Repubblica). Cohen: Trump in campagna elettorale gestiva affari a Mosca (Stampa, Messaggero). Ecco perchè il Venezuela divide i grandi del mondo (Repubblica). Il governo vuole l'Ue allargata anche alla Turchia di Erdogan (Stampa).
Carige, salvataggio più oneroso: il fabbisogno sale a 630 milioni (Sole, MF).
Benetton. Edizione crea la holding delle attività agricole (MF).

ECONOMIA
L'Ue boccia i conti: l'Italia può contagiare gli altri Paesi (Stampa e tutti). Dopo le Europee rischio di procedura per gli squlibri. Moscovici: siamo preoccupati, il bilancio va migliorato. Nell'analisi di Cottarelli in evidenza l'essere scivolati nel girone dei tre peggiori in compagnia di Cipro e Grecia, penalizzati dall'alto debito pubblico, la bassa crescita della produttività e l'elevato tasso di disoccupazione, oltre alle sofferenze bancarie. "Il rapporto Ue contiene stime di crescita che sottovalutano l'impatto delle misure economiche che abbiamo varato e avranno effetti nei mesi a venire" ha replicato il premier Conte (Sole).
Ma Tria accusa: "Firmato i bail-in sotto ricatto tedesco" (Repubblica, Corriere, tutti). Il ministro dell'Economia sostiene che "la Germania ci fece pressione per accettare le regole sul salvataggio interno". Poi in serata la rettifica ufficiale: "Uscita infelice, ma il ministro non intendeva certamente lanciare un'accusa specifica né alla Germania né al ministro delle Finanze tedesco dell'epoca".  Gelo in Europa. Patuelli. "L'Italia ora deve contare di più in Europa con un commissario economico: solo così si evitano norme dannose per il Paese" (Corriere). E sul bail-in è chiaro: "Va abrogata, orma è una norma in desuetudine".
Carige, fusione entro giugno e aumento da 630 milioni (MF p.1-7, Sole p.1-12 e tutti). Ieri i commissari straordinari hanno presentato il piano 2019-2023 dell'istituto, realizzato con Boston consulting group: un progetto che consentirà alla banca di reggere in una situazione stand-alone, che passa attraverso un processo accelerato di riduzione dei rischi (alla Sga 1,8 mld di crediti deteriorati, Repubblica p.24) ma guarda a una business combination da chiudere entro il terzo trimestre del 2019. Sale a 630 mln, dai 400 indicati in precedenza, l'aumento di capitale necessario per mettere in sicurezza Carige (a causa del no di Malacalza, riporta Messaggero p.19) e consentire di procedere verso l'aggregazione, della quale il nuovo piano strategico presentato "è prodromico". Previsti anche 1.050 esuberi e la chiusura di 100 filiali, ma anche fino a 200 assunzioni al 2023.
Reddito di cittadinanza e Quota 100, via libera del Senato, con tanto di bagarre in Aula, al decretone (Sole, Giornale e tutti). L'ok è arrivato con 149 sì, 110 no e 4 astensioni, dopo un attacco al Governo dei senatori di Forza Italia con tanto di gilet azzurri e un duro botta e risposta tra Paola Taverna (M5S) e il Pd, che hanno indotto la presidente di Palazzo Madama, Maria Elisabetta Alberti Casellati, a interrompere più volte la seduta. Il provvedimento, che scade il 29 marzo, passa ora alla Camera (è atteso in Aula il 18 marzo) dove si giocherà il secondo tempo della partita sulle modifiche.

POLITICA
Di Maio a Repubblica: "Cambio il M5S, stufo di perdere Comuni e Regioni. Autonomia, non spacco l'Italia". Il vicepremier parla dei temi del momento e del futuro del Movimento: "La prima fase di governo è servita per le emergenze sociali, ora si cambia fase. Grillo dice non siamo all'altezza? Una battuta in uno spettacolo comico". E aggiunge: "A livello nazionale ho cambiato lo schema e ha funzionato, ora dobbiamo farlo a livello locale". Sul Sole: "I risparmi della spending review per il taglio del cuneo fiscale. Reddito di cittadinanza, collaborazione con le Regioni".
Salvini ai 5Stelle: ora l'autonomia, non ci fermiamo (Corriere, Repubblica). Il leader del Carroccio ieri a cena con Conte e Di Maio per accelerare sull'Autonomia ("su Lombardia e Veneto basta tergiversare" dice) e sulla legittima difesa, che verrà discussa in Aula il 5 marzo. Ma la Stefani (Corriere) ammonisce: "I Cinque Stelle rispettino il contratto, Autonomia e reddito ci sono entrmbi: basta attacchi, noi andiamo avanti".
Intanto i grillini "scaricano" la Sarti dopo la vicenda dei rimborsi: espulsione doverosa dice Di Maio, mentre Casalino la accusa di essersi coperta "dietro il mio nome" (Corriere e altri). La Sarti replica: "Sono allibita, da vittima sono diventata carnefice". Dal coro "onestà" a "Rimborsopoli" la parabola della Sarti (Repubblica).
Sul fronte Pd, Martina al Corriere: "Noi lontanissimi dal M5S. Renziani e antirenziani? Io voglio i democratici" (Corriere). Alla vigilia del voto che decreterà il nome del nuovo segretario di partito, l'ex ministro dice: "Non metto asticelle ma penso che i nostri elettori ci stupiranno e andranno in tantissimi domenica a votare. Calenda loda Crosetto? È Chiamparino il miglior candidato per noi al voto in Piemonte".
Tav. Ieri sera vertice tra Conte, Salvini e Di Maio per accelerare sulla decisione. (Stampa p.6). Si parla anche di "Sblocca cantieri". Toninelli: "Nessuno si sveglia pensando alla Torino-Lione. Entro la prossima settimana arriverà una scelta definitiva. Partiranno i bandi da 300 mln di euro, dove verranno presentate le manifestazioni di interesse delle aziende". Il ministro anticipa anche la volontà di inserire "nel decreto o nel disegno di legge "Sblocca cantieri", la nomina di due commissari per la viabilità, in Sicilia e in Basilicata. "Se non riparte l'edilizia il Paese rimane fermo" avverte Salvini. E sulla Tav interviene anche il presidente del Medef, Roux de Bézieux (Corriere p.5), che afferma: "La Tav si deve fare. Noi e Confindustria sosteniamo la Tav. Gli investimenti per le infrastrutture sono indispensabili". Assegnazioni sprint e taglia-ricorsi (Messaggero, p.17). In settimana un primo decreto legge per sbloccare i cantieri e salvacondotto contro le richieste di danno erariale per i funzionari che firmano gli atti di aggiudicazione. Secondo il Carroccio dei 130 mld già stanziati per le opere pubbliche almeno 12 potrebbero essere attivati subito. Grillo e Di Battista, veto su Di Maio: "Se dice sì lo sfiduciamo" (Stampa). Ma la Lega spera in Conte: "Giuridicamente potrebbe scoprire che non conviene dire "No"".
Test Hiv, lo Stato al posto dei genitori. Il grande rischio nei piani della Grillo (Verità p. 10). Contagi frequenti in età precoce. Ma per il ministro uno dei punti critici riguarda il libero accesso per i cittadini minorenni ai test diagnostici che sono anonimi e gratuiti per tutti, ma che per i minori richiedono il previo consenso del genitore o del tutore.

ESTERI
Trump, l'incontro con Kim e le accuse negli Usa (Corriere in prima, p16 e su tutti). I due leader si incontrano ad Hanoi ma sul nucleare si parla solo di contenimento. Ma il risultato, dice Trump, lo sapremo oggi dopo un'altra serie di colloqui: in cambio del congelamento del programma atomico, dello smantellamento della centrale di Yongbyon e della consegna di un elenco dei suoi impianti, Kim potrebbe portare a casa la Dichiarazione di fine della guerra di Corea, ancora ferma al cessate il fuoco del luglio 1953; l'apertura di uffici di collegamento diplomatico; il via libera agli investimenti sudcoreani.  Il dittatore: "Trump ha avuto coraggio a volere questo summit. Abbiamo superato la sfiducia". Trump: "Alla fine sarà un successo. La Corea del Nord ha un grande futuro davanti a sé. Kim è un grande leader".
Intanto l'ex avvocato di Trump confessa "Donald imbroglione: sapeva dei contatti dei suoi con Assange per diffondere email trafugate dai server dei democratici. In campagna elettorale gestiva affari con Mosca.  I Neri li considera stupidi. Non aveva alcuna intenzione di guidare la nazione, ma ampliare le sue ricchezze e il suo potere. Proteggendo il presidente, state facendo quello che ho fatto io in passato e di cui mi vergogno". Così l'audizione di Cohen fa spostare in secondo piano l'atteso incontro con il leader nordcoreano. (Corriere p. 17, Giornale in prima, p. 13, Repubblica in prima, p. 2-3, Stampa in prima, p.2-5 ). Su QN (in prima, p. 6-7) ampio spazio dedicato all'incontro che si concluderà oggi probabilmente con una dichiarazione congiunta.
Petrolio, alleanze e altri tesori, il Venezuela al centro del mondo (Repubblica p. 14). Da un lato gli Usa che non vogliono perdere l'egemonia, dall'altro Cina e Russia in apparente ascesa: ma la dimensione energetica non basta a spiegare il bipolarismo.
Patto Merkel-Macron, si rafforza il direttorio che punta a isolare Roma (Repubblica p. 12). Dalla Difesa alla creazione di un fondo europeo per i Paesi virtuosi, Berlino e Parigi si accordano senza consultare il governo Conte. Merkel e Macron vanno avanti anche sul neo-dirigismo di impronta francese. "La politica e l'economia devono lavorare a stretto contatto". Con questa frase, la Cancelliera ha fatto cadere dalla sedia qualche industriale tedesco di ortodossia liberale. Ma ha indicato uno dei punti di svolta della convergenza con Parigi.

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