Commentario del 06.02.2019

Primo Piano Rassegna Stampa
Mercoledì 6 febbraio 2019

IN PRIMA PAGINA
Scelta sulla presidenza Consob in primo piano: nominato Savona
(Messaggero). Stallo risolto: alla Consob va Savona (Tempo). Ma la sua
nomina è un caso (Corriere). Polemica per Savona alla Consob
(Repubblica).  Ha 82 anni  e 7 di mandato. Ma il Colle dice sì (Fatto). 
Sole si concentra sui primi dossier: Tim e banche (Sole). Savona sale in
cattedra: alla Consob inizia il corso del cambiamento (Notizia Giornale).
Tra i temi politici, Parlamento azzerato: Conte deciderà su 19
settori-chiave, aule tagliate fuori (Giornale). No alla Tav, verdetto
dell'Italia (Messaggero). Toninelli consegna alla Francia un'analisi
costi-benefici molto negativa: comporta una perdita da 7 miliardi
(Stampa). Intanto, Di Maio va dai gilet gialli, prove d'intesa per
l'Europa (Repubblica, Giornale). Libero riprende gli ultimi sondaggi:
Cinquestelle perde il pelo e pure i voti: il ritorno di Di Battista fa
precipitare M5S di oltre 10 punti sotto Salvini (Libero). Sanità, la
ministra Grillo al Corriere: "Per la Sanità 30 super esperti". La Grillo
nomina lo scienziato pro-Stamina (Stampa, Messaggero). Intanto, Cantone
pronto a lasciare l'Anticorruzione: "Voglio tornare in magistratura"
(Repubblica, Messaggero).
Tra i temi economici resta alta l'attenzione sul Reddito di cittadinaza:
no di sindacati e Caritas (Repubblica). "Reddito? Non basta". Le realtà
cattoliche in audizione al Senato (Avvenire).
Esteri. "Pronto a mediare per il Venezuela". Il Papa in campo:
l'intervista (Messaggero e altri). Maduro è da cambiare, ma Guaidò è un
presidente-golpista (Fatto). Usa, mossa di Trump, appello all'unità
(Corriere).

ECONOMIA
Il reddito batte al Sud il 37,5% degli stipendi e al Nord il 21% (Sole
p.4): i numeri dell'Inps evidenziano come con il sussidio a 780 euro si
rischia di avere un effetto "scoraggiamento" al lavoro. 1,3 mln di
persone al Sud sono sotto la soglia di 9.360 euro annui, ma anche 1,7
mln di occupati al Nord non raggiungono quella soglia. Si rischia
l'effetto "scoraggiamento" soprattutto tra i giovani penalizzati da
salari d'ingresso più bassi in una struttura retributiva che cresce con
l'anzianità. Repubblica (in prima e p.2) riporta il parere contrario di
sindacati, Caritas e tecnici sulla misura del governo: Cgil, Cisl e Uil
pronte a scendere in piazza contro i rischi di "una guerra tra poveri"
indotta dalle norme sul reddito. I sindacati puntano il dito contro una
misura "ibrida" e dunque "non efficace" di uno strumento che vuole
trovare un impiego ai disoccupati e nel frattempo sconfiggere la
povertà. Ma anche Caritas e terzo settore attaccano, evidenziando come
il sussidio potrebbe essere "la strada sbagliata" sia per assistere i
poveri che per aumentare l'occupazione. "Con il reddito di cittadinanza
400mila persone "scoraggiate" a lavorare": sul Messaggero (p.7)
l'analisi dell'Ufficio parlamentare di bilancio secondo cui chi ha
stipendi bassi potrebbe scegliere di mollare il lavoro per avere il
sussidio. Lucifora sul Sole (p.4) in un'analisi evidenzia il rischio
trappola per il lavoro povero: la distanza, in termini reddituali, tra
lavoro e non lavoro segna l'incentivo ad uscire dalla dipendenza dei
sussidi il prima possibile, ma la diffusione della povertà tra i
lavoratori e la generosità del reddito di cittadinanza segnano il
problema del nostro Paese. Intanto, il viceministro dell'Istruzione
Fioramonti alla Stampa (p.6) dice: "In questa prima fase di
sperimentazione del reddito di cittadinanza ci sarà probabilmente un
effetto a macchia di leopardo, con regioni in cui le politiche di
formazione e inserimento nel mondo del lavoro saranno attive prima,
altre in cui partiranno più tardi. Il rischio maggiore di lentezze è al
Sud, ma un mese in più o in meno non cambia molto. E' l'effetto
cumulativo che conta, come quando si prende un antibiotico". Su
Repubblica (p.3) doppia intervista all'ideatore di Alleanza contro la
povertà Gori e all'economista Roso: "Con il reddito – dice Gori –
famiglie più numerose penalizzate, saranno favoriti e giovani senza
lavoro". Mentre per Toso il sussidio "porterà qualche beneficio nella
lotta alla povertà, ma non aiuta l'occupazione".

POLITICA
Savona alla Consob, Tim e conti bancari i primi dossier (Sole prima e p.
3 e tutti). Il Cdm ha avviato la procedura di nomina del nuovo
presidente. Savona dovrebbe insediarsi nell'arco di un mese e mezzo. Ha
82 anni e 7 di mandato, ma il Colle dice sì (Fatto in prima e p.5).  Ma
l'uscita di Savona dalla squadra di governo non innescherà alcun
rimpasto: interim per il ministero degli Affari europei al premier
Conte. La nomina di Savona alla presidenza Consob, ha innescato una
serie di polemiche: scontro nei 5S per il no a Minenna (Fatto p.5),
Minennea comunque verso il ruolo di segretario generale (Corriere p.2),
mentre ora la Lega vuole la guida dell'Inps (Repubblica p.5). Il
sottosegretario Buffagni al Corriere (p.2): "La scelta di Savona è stata
fatta da Conte e Mattarella e approvata dal Cdm. Siamo soddisfatti".
Opposizione all'attacco. Marcucci (Pd) ha presentato un'interrogazione a
Conte sostenendo la tesi dell'incompatibilità. La Malpezzi  (Pd) e la
Bernini (Fi) attaccano la scelta, sottolineando che sarebbe in contrasto
con la norma Frattini sul conflitto di interessi (Corriere p.2), mentre
Sensi (Pd) chiede se "Savona è ancora azionista di Euklid? Nel caso
questo sarebbe compatibile con il suo inarico Consob?". Per Berlusconi
il fatto che "Savona si defili dal governo per andare alla guida della
Consob è un segnale significativo della tempesta economica che si sta
scatenando" (Repubblica p. 5 e altri).
Caso Diciotti, la difesa di Salvini rispetto alla richiesta di processo
da parte del Tribunale dei ministri di Catania: "Il sequestro dei
migranti? Scesero – dice il ministro degli Interni – due ore dopo l'ok"
(Corriere p.4). Nella nota per il Senato, il vicepremier attacca i
giudici di "non aver tenuto in conto le nostre ricostruzioni" e difende
una "decisione collegiale" presa per la "sicurezza nazionale". Nel M5S
restano i dubbi sul voto in Senato sul processo a Salvini: tra gli
eletti più forte il "no" perchè "i giudici non possono processare il
governo" (Fatto p.3). L'idea di un referendum tra la base per decidere
la posizione su Salvini è un boomerang per il M5S: potrebbe aiutare la
Lega (Giornale p.4). Per la Stampa (p.7) Conte aiuta Salvini a limare la
memoria e convincere i grillini al no: domani Salvini presenta il testo
in giunta, ci sarà anche una relazione dell'esecutivo. Secondo il Fatto
(p.2) Salvini scappa dalla Giunta: c'è solo la sua "memoria". Parlerà
solo in aula, dono non sono previste domande e non c'è la diretta tv.
Intanto, Salvini e Bonafede indagati per il  caso Battisti (Giornale in
prima, p. 6). Accusati di non aver tutelato la dignità del detenuto, i
pm romani hanno chiesto l'archiviazione, gli atti al Tribunale dei
ministri.
M5S perde il pelo e pure i voti: in apertura (e p.2-3) su Libero i dati
dell'ultimo sondaggio Swg che vedono la Lega crescere anche nell'ex
roccaforti rosse dell'Emilia-Romagna, mentre il M5S continua a perdere
consensi. I grillini, nelle ultime rilevazioni, sono al 24% mentre la
Lega arriva all 33,8%. Dalla Tav alla Diciotti, dal Venezuela ai
vaccini, non c'è tema in cui i 5S – scrive Libero – non rimedino
figuracce. E per il Messaggero (p.9) nella Lega si rafforza l'ala
anti-M5S, ma Salvini frena i suoi. Almeno per ora. Il leader leghista
domani a Pescara sarà con Berlusconi e Meloni: "Ma non torno con Fi"
dice. Anche se il Giornale (p.2) vede il centrodestra unito in vista del
voto. Per Verderami (Corriere p.6) la maggioranza è al capolinea e anche
il timing della separazione, finora sempre fissato dopo le Europee,
potrebbe essere anticipato. Tra Di Maio e Salvini la rottura è diventata
anche personale oltre che politica. Ma non ci sono – per Vederami –
certezze sulla deadline perchè nessuno dei due vuole intestarsi la
responsabilità della rottura. Il sottosegretario Buffagni al Corriere:
"Se la Lega crede sia opportuno far cadere il governo per la Tav per noi
non è un problema. Per noi è importante fare le opere che migliorano la
vita dei cittadini. Noi siamo per le infrastrutture utili. Le colpe
della paralisi sono altre: ad esempio la sta creando il settore
edilizio. C'è una giungla di norme che vogliamo semplificare".

ESTERI
Trump "bipartisan" fa appello all'unità. Ma il muro divide anche i
repubblicani (Corriere p. 10, Repubblica p. 26). Il presidente ha tenuto
il discorso sullo stato dell'Unione davanti al Congresso e ha dedicato
ampio spazio ai temi di politica interna come la costruzione del Muro al
confine con il Messico per il quale  ha fatto capire di essere pronto a
dichiarare l'"emergenza nazionale", in modo da poter scavalcare il
Parlamento per recuperare le risorse necessarie nel budget del
Pentagono. Un'ipotesi, però, che divide il partito repubblicano.
Corriere intervista Kupchan ex consiigliere di Obama che parla di
"pessimo clima tra i suoi elettori. Ma per il voto del 2020 dovrà
rimediare e sperare nei democratici divisi". La Stampa (p. 8) intervista
Alexandria Ocasio-Cortez, il fenomeno politico dei democratici che
spinge per una posizione ferma contro il presidente: "L'ultimo shutdown
è stato molto doloroso per Trump, che non ha ottenuto nulla di quanto
voleva, e ha perso popolarità nei sondaggi. Non dobbiamo cedere: se
insiste si farà ancora più male".
Venezuela, Maduro contro il voto: "No alle presidenziali". E l'Italia
prende tempo (Messaggero p.14 e tutti): il nostro governo aspetta i
risultati di Montevideo, il ministro Moavero riferirà martedì, in Aula
arriverà una mozione di maggioranza. "Pronto ad aiutare il Venezuela se
entrambe le parti lo chiedono" dice il Papa nel viaggio di ritorno a
Roma dagli Emirati Arabi (Corriere p.12).
M5S, Di Maio e Di Battista dai gilet gialli con il leader che sogna la
"guerra civile" (Stampa p.6 e tutti). I due esponenti grillini hanno
incontrato Christophe Chalencon, contestato in Francia per islamofobia e
xenofobia, che rispetto alla lista Ric e i rapporti con il M5S ha detto:
"Per ora non è un matrimonio, ma siamo concubini". Giornale (p.8)
all'attacco: grillini a lezione di teppismo. Il M5S si mette il Gilet
per fare il gruppo in vista delle Europee: Di Maio e Di Battista
incontrano il promotore della "lista gialla" per Strasburgo che pensa a
un "concubinato" con gli amici italiani (Fatto p.5). Ma Chalencon
annuncia: "Non saremo alleati alle Europee" (Corriere p.5).


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