Commentario del 25.02.2019

IN PRIMA PAGINA
Politica in primo piano dopo il voto in Sardegna: schianto dei 5Stelle. Exit poll: testa a testa Destra e Zedda. (Repubblica, Corriere). La sinistra insidia la destra, altro crollo dei grillini (Fatto). La Sardegna abbandona i 5S (Stampa). Grillini moribondi e la Lega avanza (Libero). Ma Di Maio, sotto accusa, rilancia: "Senza alleanze non si vince" (Stampa). Sondaggio su Libero: giovani e meridionali, ecco chi passa al Carroccio.
Spazio anche ai temi economici. Il governo studia il mini aumento Iva: aliquota al 23%, più detrazioni nel 2020 (Messaggero). Il patron di Brembo, Bombassei, a Libero: "il governo è fuori strada. Crisi dura se va avanti così". Caos a dieci giorni dal via al reddito di cittadinanza, manca persino il modulo (Repubblica).
Esteri-Spagna: iberici al voto, Podemos in crisi, è spaccata in due (Fatto).
Brexit: la Ue pensa ad un rinvio al 2021 (Messaggero).
Venezuela: ora Guaidò si gioca la carta Usa: "Maduro è spacciato" (Fatto).

ECONOMIA
Il ritorno dei rating (L'Economia p.12): al di là dei bizantinismi, i messaggi delle agenzie arrivano forti e chiari a investitori e governi. In arrivo un'altra raffica di giudizi sui nostri conti: un'equazione difficile tra mini recessione, ammontare dello stock, correttivi automatici e proclami della politica che non prende in carico la crescita. Mentre lo spread tra Bund e Btp sale a quota 300, il sottosegretario di Palazzo Chigi Giorgetti vola negli Usa per chiedere aiuto (Repubblica p.11). Incontrerà gli analisti di grandi fondi e banche d'affari ribadendo "l'affidabilità" italiana.  Ed in Italia è scontro tra governo e opposizioni su manovra-bis e patrimoniale (Corriere p.10): smentiti nuovi interventi da parte dell'esecutivo, ma il Pd va all'attacco e parla di manovra-bis "inevitabile", mentre Carfagna di Fi polemizza con i 2 mld già accantonati dal governo: "Sono soldi rubati agli italiani perchè dovevano essere destinati agli investimenti". Intanto, secondo il Messaggero (in prima e p.7), sul tavolo del governo arriva la proposta di un mini aumento dell'Iva: allo studio un pacchetto fiscale per la prossima legge di bilancio che prevederebbe un aumento dell'aliquota ordinaria al 23% in cambio di più detrazioni a persone e imprese.
Intanto, le imprese continuano a chiedere una cura shock per rilanciare la crescita: Di Maio pronto a incontrare il leader di Confindustria Boccia (Repubblica p.6). E il sottosegretario Garavaglia a Repubblica (p.6) dice: "Gli industriali chiedono una cura shock a base di investimenti? Facciamoli. Puntiamo sui fondi europei per lo sviluppo e quelli per la coesione, il cui utilizzo a metà del settennato è irrisorio. Come dice Boccia, c'è una grande quantità di cantieri che possono partire domani, ma è necessario che i ministri competenti, come il Mit, si diano una mossa. I 5S si oppongono alle grandi opere, ma non per preconcetti. Va bene ragionare ma dobbiamo fare in fretta. Poi bisogna ripartire non puntando solo sull'export, ma rilanciando la domanda interna con la spesa per investimenti e consumi". L'Economia (p.2) si concentra sul bivio di fronte al quale si trovano le aziende: la tentazione di tirare i remi in barca anziché investire è tornata forte tra le pmi, ma chi vuole cedere trova acquirenti e incassa tanto. Ma per l'Economia bisognerebbe puntare a rafforzare strumenti patrimoniali alternativi alle banche per aiutare le imprese. L'economista Sapelli alla Stampa (p.5): "Gli investimenti ripartiranno solo se verranno usati i soldi dello Stato e di Cdp. Il reddito di cittadinanza non basta a rilanciare l'economia". Intanto, a dieci giorni dall'entrata in vigore del sussidio contro la povertà, è rischio caos: manca il modulo (Repubblica p.7). Domande dal 6 marzo, ma non ci sono ancora la convenzione con i Caf e l'accordo con le Regioni sui navigator. Problemi anche su privacy e sulla residenza degli stranieri.

POLITICA
Voto in Sardegna in primo piano su tutti. Schianto dei 5S, gli exit poll danno un testa a testa tra Destra e Zedda: tra il 36 e il 40% Solinas, tra il 35 e il 39 Zedda e tra il 13 e il 17 il 5S Desogus (Repubblica in apertura e tutti). Zedda - outsider di sinistra che ha guidato la risalita senza i leader nazionali (Corriere p.2) - rimonta e insidia il leghista Solinas grazie al voto disgiunto, all'aspirante governatore di sinistra molti voti dei grillini (su tutti). Il M5S resta sotto il 20% ma la Lega non sfonda (Stampa p.2): dopo il voto in Abruzzo prima frenata del Carroccio, un risultato che fa crescere la delusione di Salvini, che evidenzia i dubbi sul candidato. E ora il segretario del Carroccio sente la pressione dei vecchi alleati (Corriere p.5), con Fi che rilancia: "Ora governo al centrodestra" (Giornale p.2). Il Messaggero (p.3) segnala come il numero uno del Carroccio tema il contagio e una possibile implosione grillina: pressing dei leghisti per rompere l'alleanza di governo e puntare su una nuova maggioranza con Fi e FdI, ma Salvini smentisce: "io leale con Di Maio". Il voto sardo agita il M5S: nuovo colpo per Di Maio e la minoranza interna affila le armi (Corriere p.3). I 5S non arginano la frana: hanno perso 2 elettori sue 3 e anche i sondaggi nazionali sono pesanti (Messaggero p.4). Libero (p.5) riporta un sondaggio che evidenzia come il M5S abbia perso consenso soprattutto tra under 35 e meridionali: giovani, laureati e del Sud sono invece i nuovi leghisti. Di Maio rischia il posto (Libero p.2). Il leader, processato dai suoi, pensa alle liste civiche grilline: "Non possiamo vincere da soli – dice -, comunque sull'isola siamo il primo partito" (Stampa p.4). La rabbia del leader che ora annuncia il cambiamento all'interno del Movimento: subito il voto online per le nuove regole (Repubblica p.3). In settimana il referendum su Rousseau. Gregorio De Falco, senatore da poco espulso dal M5S, al Corriere (p.3): "Deriva a destra, così il M5S perde consensi. Il via libera a liste acchiappavoti e civetta mi sembra un'ulteriore involuzione del Movimento". Intanto, il voto in Sardegna si fonde le polemiche dei pastori sul prezzo del latte: alle porte di Nuoro due incappucciati hanno bloccato un camion cisterne e obbligato l'autista a versare tutto, molti pastori hanno disertato le urne (Stampa p.5 e altri). "Finite le elezioni, ci dimenticheranno" protestano i pastori (Messaggero p.2).
Pd, Zingaretti arruola Pisapia per le Europee: "Risorsa eccezionale, lo vorrei capolista" (Corriere p.6). L'ex sindaco di Milano si dice "onorato", ma frena: "E' presto". Ma per Repubblica (p.4) sarò capolista nel nord ovest. Sul Corriere (p.6) parla Calenda: "Pisapia mi ha sostenuto, ma l'idea di Zingaretti non c'entra nulla con noi. Vedo un inspiegabile avanti e indietro: prima il Pd aderisce al manifesto 'Siamo europei' e all'idea di lista unitaria e poi si parla di lista Pd aperta. Io non sono disponibile ad alcuna operazione cosmetica". Intanto, nei confronti di Zingaretti, arrivano le parole di Giachetti, che a Repubblica (p.4) dice: "Non mi fido del governatore del Lazio, se ci riprota indietro tolgo il disturbo".

ESTERI
May rimanda il voto. L'Ue sta valutando l'ipotesi di rinviare il divorzio al 2021 (Messaggero in prima, p. 11 e altri). Ieri l'incontro tra la May e Tusk in Egitto. Intanto mercoledì sarà decisivo perche la Camera deciderà sull'emendamento Cooper che potrebbe cambiare la storia della Brexit.
Conte in Egitto al summit con la Lega araba è intervenuto anche sul caso Regeni: "E' sempre una ferita aperta e lo resterà finchè non si risolverà, cercheremo di trovare il modo di confrontarci e trasmetterò le premure del governo italiano e dell'opinione pubblica, che sapete quali sono" (Corriere e tutti). Roma vuole che su Regeni la palla torni alle procure (Stampa p. 7). Su Repubblica (p. 13) l'inchiesta: "La famiglia Regeni ai pm: Non fermate le indagini ecco chi va interrogato".
Venezuela, Guaidò: "Un intervento militare non è da escludere. Sono aperte tutte le opzioni" (Corriere 12, Stampa p. 9 e tutti). Ponti bloccati alle frontiere, la missione di far giungere gli aiuti è un fallimento. Il leader delle opposizioni si affida agli alleati. Al summit mondiale in Colombia il ministro degli Esteri di Trump: "Non staremo a guardare e Maduro ha le ore contate". E' scaduto il mese che la Costituzione concede al presidente ad interim per fare nuove elezioni. Avvelenato in un locale l'oppositore di Maduro. In fuga 100 disertori (Giornale p. 10): grave ma stabile il deputato Superlano. I militari anti-regime verso la Colombia. Il premier italiano Conte: "i tentativi di ostacolare l'ingresso di aiuti umanitari per il popolo venezuelano e la repressione, chiedendo presto nuove elezioni presidenziali: libere e democratiche" (Messaggero p. 11)
La spagna al voto: Podemos in crisi, è spaccata in due (Fatto p. 10-11). Il 28 aprile ci saranno le elezioni anticipate e Podemos affronterà lo scrutinio con una spaccature interna e con lo scontro tra i due principali leader.
Kim studia il Vietnam per sfidare Trump (Stampa p. 8, Repubblica p. 15) Il leder parte in treno per il vertice con gli Usa. Hanoi è un esempio di socialismo capitalista e il motto è: "Il mercato di per sé non distrugge il socialismo". E Pompeo lo avverte: Se non distrugge il suo arsenale, rimarrà per sempre uno stato emarginato".

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